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  1. #1
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Il ritorno dei "30x", "piccolo" excursus.

    Premessa.
    Questo 3D lo mettiamo tra le "letture estive", da leggere solo se non si ha nulla di meglio da fare.



    Da appassionato di binocoloni "classici" (quelli dritti per intenderci), sto sempre attento ad eventuali nuove uscite.
    Nonostante il titolo "di richiamo", più che all'ingrandimento in se, mi riferisco più ai formati di binocolo con P.U. inferiori ai classici 4 mm e obiettivi dai 60 mm in sù, pupille che dall'avvento dei binocoloni angolati vengono sempre più utilizzate, ma che sono sempre state "rare" nei binocoli giganti "classici".

    Recentemente ho notato due "new entry", manco a dirlo sempre da parte di APM (come venditore ammetto che non mi sta simpatico, ma Markus Ludes non si può negare sia un innovatore); da non molto il nostro (che da anni ha una solidissima partnership con il consorzio di fabbriche cinesi Kunming United Optics) ha "svecchiato" la gloriosa serie di binocoli dritti di derivazione militare BA8 (in commercio ormai dal 2005/2006), introducendo la serie MS con scafo in magnesio e obiettivi ED (e nuovi oculari con campo un po più spianato).
    Ecco, a rimpolpare l'offerta di questa tipologia di binocoli, si sono aggiunti un 34x80 e un 40x110 entrambi ED ovviamente; parto da qui per un "piccolo" (si fa per dire) excursus su questi binocoli dal formato così particolare.

    Possedendo da ormai quasi 10 anni (2013) un Vixen Ark 30x80 e aver avuto la fortuna di provare il Docter Aspectem 40x80 ED, ho avuto modo di apprezzare questi formati "estremi", con P.U. di 3 mm o inferiore; visto che in molti casi i "per" in più fanno la differenza tra il vedere e il non vedere sotto cieli men che perfetti, mentre sotto cieli degni ci si avvicina all'ingrandimento risolvente (e nel caso del Docter, lo si raggiunge), permettendo di "sgranare" alcuni oggetti del cielo profondo, pur mantenedo il campo "da binocolo" e soprattutto la rilassante ed efficiente visione a due occhi, senza escludere l'impagabile comodità di gestione di uno strumento realmente "monoblocco".

    Il titolo recita "il ritorno..." perché questi formati, forse proprio perché "estremi", erano un po spariti dall'orizzonte commerciale, almeno per quelli di una certa qualità (mentre di "bagagli" da 30x e più a 100/200, sui vari amazon & Co. se ne trovano in quantità) visto che sono sempre apparsi sporadicamente, forse anche per "colpa" dei nuovi e ben più flessibili binocoloni angolati con oculari intercambiabili con standard da 31,8 mm, ottiche ED in grado di rendere ottimamente anche ad ingrandimenti di 50x o più.

    A parte dei veri "pezzi d'arte" come il Takahashi Astronomer 22x60 (P.U. 2,7 mm) in fluorite (fatto con due obiettivi dell'FS 60C), lo Zeiss 20x60S (stabilizzato meccanico ancora in produzione) e il Docter Aspectem 40x80 ED (84° di campo tutti spianati, tutti perfetti); gli unici che si imbarcarono negli anni '80 nel fare un binocolo da 80 mm con più di 20 ingrandimenti fu Vixen con il 30x80 BWCF, poi "rinverdito" nei primi anni 2000 con la serie ARK, a cui si aggiunsero il "clone" Opticron Observation 30x80 WP (praticamente lo stesso Vx rimarchiato) e l'Helios Stellar 30x80 (progetto originale, molto in stile Nikon).
    Il loro progetto era di concezione classica (risalendo appunto alla fine degli anni '70), quindi doppietto cementato (tipo Clairaut) acromatico, qualitativamente ottime ottiche, ben lavorate, ben lucidate, ma appunto "solo" acromatiche, anche gli oculari a grande campo da 72°, sono su base dello schema (anche questo classico) Erfle che non riesce a spianare tutto il campo (dopo il 70% di questo, i bordi vanno fuori fuoco), a differenza dei millemila 20x80 venduti a due noccioline, questi avevano una buona meccanica, con il "ponte" dei due oculari che fletteva poco e lo chassis che manteneva la collimazione, infatti il prezzo non era esattamente popolare, ma nemmeno roba da mettere da parte stipendi interi.
    Questi modelli, sono andati fuori produzione nella prima metà del 2010.

    Nel frattempo, come detto sopra la serie BA8 è uscita intorno al 2005, ma non vi erano formati con P.U. particolarmente piccole, c'erano solo due formati con P.U. di 3,9 mm (appena al di sotto di quella "canonica" di 4 mm), il 22x85 mm (praticamente un 20x80 "dopato") e il gigantesco 28x110; come già detto, questi avevano chassis di derivazione militare, ottima meccanica, resistente, pesante (tutto alluminio) e con sistema di messa a fuoco individuale, anche qui ottime ottiche ma acromatiche e oculari grandangolari, non in grado di spianare completamente il campo. Da qui il "corpo" della serie BA8 è stato usato (e lo si usa ancora) per la sperimentazione di vari prototipi, poi entrati in (piccola) produzione.

    Nel 2008 ci provò William Optics e sulla base di uno chassis BA8 utilizzò due obiettivi ED in fpl51 da 70 mm, che equipaggiavano i suoi rifrattori Zenithstar 70/430 (come ai tempi fece Takahashi impiegando due obiettivi del rifrattore FS 60C per il suo Astronomer), creo il WO 22x70 apo (P.U. 3,2 mm) eccellente binocolo (ne posseggo un esemplare), con molti pregi e qualche difetto.
    I PRO sono l'eccellente qualità ottica (non è APO, ma un ottimo ED si), meccanica solida e collaudata, ha una chicca che non ho visto in nessun altro binocolo (e che ne denota la vocazione astrofila), ovvero dei paraluce estraibili estremamente lunghi che si estendono per ben 70 mm, rispettando la regola che recita che un paraluce correttamente dimensionato, debba avere una estrazione almeno pari al diametro dell'ottica, questi inoltre sono completamente in metallo.
    I CONTRO sono il peso di ben 4 kg (la sostanza pesa putroppo) e degli oculari non all'altezza delle ottiche (anche questi spianano il campo fino a circa il 75%, dopo è necessaria una ritoccatina al fuoco), nei quali inoltre non è prevista la filettatura per filtri astronomici da 31,8 mm, invece presente in altri binocoli dalla stessa vocazione.
    William Optics con questo binocolo si fermò al primo lotto, praticamente all'esaurimento degli obiettivi dello Zenithstar 70, andati fuori produzione in occasione del rinnovo della gamma dei loro strumenti (obiettivi di diametri e focali diverse) e non pensò di aggiornare il modello, magari equipaggiandolo con due obiettivi della nuova produzione (c'era ad esempio il nuovo doppietto da 71 mm) e magari due oculari migliori.

    Fine prima parte...

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    Ultima modifica di Angelo_C; 04-08-2022 alle 20:55

  2. #2
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Il ritorno dei "30x", "piccolo" excursus.

    Seconda parte...




    Poi stop di un decennio, chi voleva un simile formato si doveva rivolgere all'usato o a qualche fondo di magazzino, i prezzi hanno mantenuto quello del nuovo e in alcuni casi, sono aumentati come col Takahashi Astronomer, che (quando si trova) spunta prezzi collezionistici.

    Nel 2019 spunta una bella novità l'Oberwerk 20×65 ED Deluxe (P.U. 3,3 mm), pomposamente definito come la «Nostra versione del leggendario Takahashi 22x60 fluorite», si è un eccellente binocolo, ma manco per finta confrontabile al Taka, infatti l'Oby non è APO (come anche per il WO 22x70) è "solo" un ottimo ED, il Taka invece è assolutamente APO.
    Si tratta di un ottimo ED, il formato lo trovo particolarmente azzeccato, perché con soli 5 mm di diametro (e 2x) in meno rispetto al WO, riesce a mantenere una compattezza (circa 36 cm di lunghezza) e un peso (appena sotto i 3 kg) più che buoni, ha oculari da 65° in grado di spianare fino all'80/85% del campo (cosa utile sul cielo) e a un prezzo veramente allettante, però anche questo si è fermato al primo lotto, qui non so il perché visto che pare vendesse più che discretamente (almeno a giudicare dal forum CN), si fa difficoltà a trovarlo sia nuovo come fondo di magazzino, sia usato (chi lo ha se lo tiene) e comunque a prezzi un po superiori al nuovo.

    Nel 2021 il marchio IBIS creato da Giuliano di tecnosky propone l'Ibis 25x80 ED (P.U. 3,2 mm), anche questo basato sul corpo del BA8, oculari con ben 72° di campo (quasi 3° di campo reale), anche questo un buon ED (anche se qualitativamente non raggiunge ne il WO ne l'Oby, infatti questi sono entrambi f/6,2 mentre l'Ibis è un f/5,7), questo torna ad essere un bel bestione, 46 cm di lunghezza e 4,6 kg di peso, necessita dunque di un buon stativo, il prezzo a cui era (sì, "era", anche questo è sparito e si trova usato o come fondo di magazzino) proposto era molto allettante, poco sotto i 600 €, se considerate che il mio Vx 30x80 acro, lo pagai solo 50 € in meno di questo Ibis, sarebbe stato da prendere al volo.
    Se ci fate caso l'Oby 20x65, il WO 22x70 e l'Ibis 25x80, sono quasi perfettamente "scalati" tra loro, infatti hanno di fatto la stessa pupilla d'uscita (3,2/3,3 mm) che è anche (mediamente) il diametro della pupilla, in cui il nostro occhio (se normodotato) ha il miglior compromesso tra luminosità percepita e minimizzazioni delle aberrazioni, sarà mica un caso?

    Insomma, pare che questi formati "estremi", negli ultimi anni tendano a durare poco, ma come dicevo, ecco la sorpresa.
    APM introduce la nuova gamma MS (che sta per Scafo in Magnesio) e tra i "soliti" formati, c'è un intruso, l'MS 20x70 ED APO con una P.U. di 3,5 mm (o è ED o è APO, ma vabbè) , 65° di campo, waterproof, stesso elemento in FK61 dell'Oby 20x65, solo 2 kg, la qualità si paga (siamo sopra i 700 €) e poi questi nuovi (è cosa di pochi giorni, infatti sono in pre-ordine) 34x80 e 40x110.

    I dati tecnici sono alquanto aleatori (basta vedere le schede tecniche "poco chiare" sul sito APM), ma da quanto letto in giro, un utente sul forun CN possiede il prototipo del 34x80, quindi c'è abbastanza sicurezza di quanto segue per l'APM 34x80 ED:
    • Elemento ED = FK61
    • Ingrandimento = 34x
    • Diametro = 80 mm
    • Focale = 450 (f/5,6)
    • P.U. = 2,35 mm
    • AFOV = 72°
    • TFOV = 2,1°
    • Dimensioni = 460 mm x 250 mm x 100 mm
    • Peso = 4,6 kg

    Per l'APM 40x110 ED i dati sono meno sicuri (soprattutto il peso):
    • Elemento ED = FCD1
    • Ingrandimento = 40x
    • Diametro = 110 mm
    • Focale = 540 (f/4,9)
    • P.U. = 2,75 mm
    • AFOV = 64°
    • TFOV = 1,6°
    • Dimensioni = 520 mm x 270 mm x 120 mm
    • Peso = 5,6 kg

    I prezzi non sono esattamente popolari (come sempre la qualità si paga):
    • 20x70 ► sta sopra i 700 €
    • 34x80 ► sta sopra i 1.000 €
    • 40x110 ► sta sopra i 1.500 €

    Vediamo quanto durano anche loro, visto che a questi prezzi, gli angolati con oculari intercambiabili possono costituire un'alternativa.

    Per quanto mi riguarda, i binocoloni "classici" hanno lo stesso fascino del rifrattore "lungo", tanto più questi formati un po tirati.




    Buone vacanze estive.

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    Ultima modifica di Angelo_C; 04-08-2022 alle 21:07

  3. #3
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    Re: Il ritorno dei "30x", "piccolo" excursus.

    me lo leggo con calma, sotto all'ombrellone!

  4. #4
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Il ritorno dei "30x", "piccolo" excursus.

    Aggiornamento sui nuovi Binocoloni serie MS.

    Pare che la serie MS (scafo in lega di magnesio), non siano prodotti solo dalla Kunming United Optics, loro fanno solo i diametri da 50 e 70 (tra cui il 20x70 di cui si parla in questo 3D), infatti sul loro sito nella pagina prodotti (attuali) compaiono solo questi http://www.united-optics.com/showpro...sp?ProdNum=163 (hanno anche i "soliti" 20 e 25x100 ma sono quelli "normali" a basso costo).

    Mi sono quindi messo alla ricerca delle varie fabbrichette (o meglio... fabbricone) cinesi di materiale ottico, per scovare chi produce ora i modelli in oggetto.
    Scopro quindi che il produttore dei binocoli giganti da 110 mm, nei formati 28x, 34x e 40x è la Kunyang Zhicheng Optical Co., Ltd, che utilizza ancora il "vecchio" scafo dei famosi BA8, non sono in lega di magnesio ma in alluminio, infatti pesano 6,5 kg ► https://kunyangoptical.en.alibaba.co...rchText=34x110

    Sto ancora cercando chi produce il 34x80, il quale dai dati di targa (soprattutto il peso non indifferente) e dalle immagini in rete (è il classico scafo del BA8 verde e non nero come la serie MS), non fa parte della serie in lega di magnesio ma nel listino prodotti della Kunyang Zhicheng Optical non lo vedo.
    E sto ancora cercando chi produce la nuova serie con scafo il lega di magnesio (corpo del binocolo non più verde "mil", ma nero), a vedere il listino APM, di "MS" (almeno relativamente ai formati interesse di questo 3D) a parte quelli da 70 mm già segnalati prodotti da "KUO", sono offerti i formati 20 e 25x100 (ED e non-ED tutti dal peso di soli 4,5 kg), il 28x110* (non-ED) e il 40x110 ED* (peso 5,6 kg).

    Terrò d'occhio i forum internazionali e nostrani (non solo di astronomia, ma anche di birdwatching, natura et simila) in attesa di beccare qualche "cavia" che si prenda questi nuovi binocoli e ne parli.









    (*): sul 28x110 e sul 40x110 ho dei dubbi. Come si vede in questo PDF https://www.apm-telescopes.net/downl...-Series-EN.pdf dove è illustrata (teoricamente) tutta la serie MS, primo, troviamo il 28x110 dato per 6,5 kg di peso, che però è quello dei "normali" scafi tipo BA8 in alluminio (in teoria il peso di quelli in lega, dovrebbe essere 5,6 kg) e secondo, nella lista non troviamo il 40x110 ED che nella relativa pagina da il corretto peso di 5,6 kg ma che dalle (poche) foto, sembra tanto il 28x110.
    Insomma (come anche segnalato nel post precedente) sul sito APM ci sono dati tecnici poco chiari se non addirittura che si contraddicono tra loro; forse essendo nuovi, le varie fabbriche cinesi gli hanno mandato documentazione in maniera non ordinata o che si è "disordinata" durante la traduzione dal cinese.
    Ultima modifica di Angelo_C; 08-08-2022 alle 14:08

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