Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Sole L'avatar di Giovanni1971
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    Esiste una "massima apertura" utile?

    Ciao ragazzi/e.

    Direi che siamo tutti d'accordo sul fatto che la qualita' del cielo e'il fattore principale che limita le possibilita' per l'osservazione visuale.

    Detto questo, pero', mi sono imbattuto su questo parere su Cloudy Nights: "Apertures past 8" only make sense if you have a dark sky site" che mi sta facendo pensare...

    A parte il fatto che l'affermazione e'generica (che significa esattamente "dark sky site"?) a me sembra un po'troppo categorica.

    Sulla base della vostra esperienza, voi cosa ne pensate? E'davvero possibile definire tale limite, ancorche' in modo approssimato? E se si', supponendo di avere a disposizione soltanto un cielo Bortle 5 quale sarebbe allora a vostro avviso il livello di apertura oltre il quale non ha senso spingersi, per osservazione deep sky visuale pura?

    Grazie in anticipo

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  2. #2
    Gigante L'avatar di Albertus
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    domanda interessante
    c'è un'apertura massima anche in fotografia ?

  3. #3
    Staff • Moderatore Globale L'avatar di etruscastro
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    Citazione Originariamente Scritto da Giovanni1971 Visualizza Messaggio
    Sulla base della vostra esperienza, voi cosa ne pensate? E'davvero possibile definire tale limite, ancorche' in modo approssimato? E se si', supponendo di avere a disposizione soltanto un cielo Bortle 5 quale sarebbe allora a vostro avviso il livello di apertura oltre il quale non ha senso spingersi, per osservazione deep sky visuale pura?
    per me un 300mm, anche meno se l'astrofilo non è esperto!

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  4. #4
    Sole L'avatar di Ro84
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    Sicuramente in presenza di inquinamento luminoso, con un grande diametro raccogli anche più inquinamento; ma finora non posso dire che in centro città l'esperienza osservativa con un 20" sia stata identica a quella con un 8".

    Inoltre c'è anche la questione della risoluzione, pure associata al diametro dello strumento.
    Roberto - Strumenti: Dobson Skywatcher 203/1200; Skywatcher Startravel 80.
    Oculari/filtri: Zoom Baader 8-24 Mark III + Barlow; Baader 36 asferico / UHC-S, OIII, PV.

  5. #5
    SuperGigante L'avatar di Alby68a
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    Ho un cielo bortle 8/9. I filtri possono aiutare.
    Qualche sera fa ho provato ad osservare la nebulosa Anello con un 200mm. Senza filtri si percepiva a tratti in distolta. Con un filtro UHC si staccava dal fondo cielo e osservavo un piccolo pallido anellino di "fumo bianco".
    Con diametri più piccoli non si vede per niente...

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  6. #6
    Nana Bianca L'avatar di Salvatore
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    Direi molto generica ,ai tempi di oggi si fa fatica a parlare di cielo scuro, piu che altro di cielo poco inquinato.Un cielo scuro bisogna prima vederlo per capire davvero di cosa si sta parlando, a parer mio.

    Se si parla di oggetti del cielo profondo genericamente, e non solo, piu diametro hai e piu si vede.Piu raccolta di luce piu stelle .Anche se vero che si raccoglie maggiore luce diffusa da un sito inquinato, é anche vero che puoi usare piu ingrandimenti per scurire il fondo cielo. Se le galassie non saltano fuori ,ci sono sempre altre tipologie di oggetti come globulari o nebulose planetarie .

    Condivido il pensiero di Etruscastro comunque, riguardo il diametro massimo fruibile per un principiante.

    In definitiva posso dire che da casa mia con un cielo da 5.5 allo Zenith che non é proprio male male , le differenze tra un 6" e un 11" ma anche un 9,25" ci sono ed anche abbastanza marcate a livello di raccolta di luce.
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  7. #7
    Sole L'avatar di faggio79
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    Seguo sempre anche io Cloudynights, ma quando l'argomento verte sull'IL sono sempre molto guardingo. Negli USA (ad eccezione della costa nord-orientale) anche chi vive in grandi città può facilmente raggiungere un Bortle 1-2 in un'oretta di macchina. Quindi quando Steve (nome di fantasia) che vive in periferia residenziale di Oklahoma City parla di "my backyard polluted sky" ti vai a guardare Light Pollution Map e scopri che vive sotto un Bortle 4. Quando parla di "dark sky" si riferisce a cieli letteralmente introvabili in Europa occientale. Qua se vivi sono un Bortle 4 sei un miracolato e il Bortle 3 è un miraggio.

    Detto ciò per quella che è la mia breve (ma intensa) esperienza traggo le mie personali conclusioni, suddividendo d'obbligo i campi di utilizzo del telescopio.

    Planetario visuale e imaging

    L'IL non ha alcun impatto sul planetario, per cui in questo specifico ambito non esistono limiti e il diametro è direttamente proporzionale alla quantità di dettagli che si possono osservare e riprendere. L'unico "freno" è rappresentato dal seeing, che può incidere negativamente e ridurre sensibilmente i benefici di un diametro maggiore (che comunque rimangono, sempre). Quindi sul planetario sono sempre a favore di un diametro "maggiore" a prescindere.

    Deep Sky visuale

    Qua il discorso si fa più complesso e verte più sulle considerazioni che questo thread vuole sviscerare. Nel caso dei DSO secondo il mio modesto parere bisogna fare una distinzione per tipologia di oggetto. Ci sono tipi di DSO che "staccano" dal fondo cielo anche sotto dei Bortle 9, poichè la loro magnitudine apparente distribuita su una superficie molto ridotta li rende sempre molto ben visibili, è il caso delle nebulose planetarie. Dall'altro capo troviamo oggetti molto difficili come le nebulose diffuse, specie quelle grosse. Provando a mettere in ordine gli oggetti per "quanto vengono impattati dall'IL" dopo aver provato oltre 3000 oggetti NGC (classificandoli per risultati ottenuti), posso metterli nel seguente ordine, dai meno impattati dall'IL (su cui quindi il diametro incide eccome) ai meno (su cui probabilmente non vale la pena salire sopra un certo diametro se il cielo non è ideale):

    1) Nebulose planetarie
    2) Ammassi aperti
    3) Galassie sferoidali / lenticolari
    4) Ammassi globulari
    5) Galassie a spirale / ellittiche
    6) Nebulose estese

    Nelle categorie dalla 1 alla 4 il passaggio dal Mak 5" al Dob 10" per me ha segnato una svolta qualitativa. Sulle categorie 5 e 6 invece, cambia poco o nulla.

    Sull'imaging del profondo cielo non mi sbilancio, perchè ho troppa poca esperienza.

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    Ultima modifica di faggio79; 26-06-2023 alle 20:03
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  8. #8
    Sole L'avatar di Giovanni1971
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    Re: Esiste una "massima apertura" utile?

    Tutto molto sensato.

    Anch’io credo che l’approccio USA non possa essere trasposto direttamente al caso europeo. A parte l’inquinamento luminoso, va anche considerato che oltreoceano c’è una tendenza generale al “gigantismo” nei consumi che si applica anche ai telescopi . Inoltre, case, giardini ed auto mediamente più spaziose delle nostre ovviamente facilitano l’acquisto di strumenti grandi, indipendentemente dalle condizioni del cielo.

    Quanto all’aspetto “esperienza osservativa”, direi che anche un neofita possa vedere sempre e comunque di più in in un tubo grande, a parità di altre condizioni. Piuttosto, partire da diametri moderati ha un’utilità “formativa” perché obbliga ad affinare la propria tecnica e crea le condizioni per sfruttare a pieno un eventuale passaggio successivo a strumenti più performanti.
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