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  1. #1
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    KING catalogue, first images

    A corollario del continuo lavoro di imaging di oggetti "negletti" vi propongo i primi 5 scatti di altrettanti ammassi appartenenti al ben poco conosciuto catalogo "KING".
    Due parole brevissime a riguardo:
    Ivan King è stato (deceduto molto anziano nel 2021) un astronomo, fisico e matematico del secolo scorso che tra la fine degli anni '60 e '70 ha generato quello che si conosce come "modello King", basato sulla equazione Fokker-Plank, che descrive alcune delle caratteristiche del flusso di movimento reciproco delle stelle interne agli ammassi globulari e aperti oltre alla statistica distributiva stellare in sistemi medio-densi.
    Il catalogo si compone di 24 oggetti (forse 27 ma 3 non li ho trovati sinceramente) situati in Cassiopea, Perseo, Auriga, Giraffa e 3 o 4 tra la Volpetta e l'Aquila.
    Si tratta di ammassi aperti poco appariscenti, uno di questi appartiene anche al catalogo NGC come 609 (ed è il più luminoso), poi ce n'è uno che è condiviso con il catalogo Berkeley (18) e uno condiviso con il catalogo Czernik (40 se non erro, vado a memoria onestamente).

    Dal cielo di Milano (ieri sera avevo uno splendido (!) Bortle 9+ con Luna e veli e umidità ovunque) avrei dovuto operare con il filtro G (o con il R) ma avevo tutto il set-up già installato con un semplice UV-IR cut Svbony da 2" molto CHEAP e così ho ripreso in condizioni davvero limite.
    Il metodo di live stacking e la disposizione degli oggetti mi ha limitato la integrazione tra i 30 e i 60 minuti che non consentono, soprattutto nelle condizioni citate, di "pulire in modo adeguato il fondo cielo dal rumore.
    Considerate che il segnale medio FWHM era SUPERIORE a 7 (!).

    Oggetti ben poco fotografati, li porto alla attenzione degli utenti del forum per curiosità!

    condivido i link di Astrobin dove le immagini si vedono un pochino meglio:


    KING-1:
    https://www.astrobin.com/full/s3e07q/0/

    KING-4:
    https://www.astrobin.com/full/cvsazo/0/

    KING-5:
    https://www.astrobin.com/full/8hnd1h/0/

    KING-8:
    https://www.astrobin.com/full/dd6n9e/0/

    KING-22:
    https://www.astrobin.com/full/nk27vn/0/


    Nella immagine di KING-4 purtroppo ho avuto un problema di focus-drift causato dal variare delle condizioni di ambientamento termico della strumentazione.

    Le immagini ritraggono porzioni di cielo (tutte uguali altrimenti un lavoro su un catalogo specifico avrebbe poco senso) pari a 28x28 primi (poco meno di mezzo grado di lato). Questo perché il formato quadrato massimo della camera di ripresa (con lato corto da 8,8 millimetri) accoppiato alla focale di 975mm. dello struemnto di ripresa genera un campo reale di 31x31 primi che viene in fase successiva "ritagliato" per ovviare alle sovrapposizioni imposte dal dithering in fase di acquisizione che, in caso di live stacking, è solitamente superiore a quello che si riesce a gestire con tecniche di acquisizione e somma più tradizionali.

    Paolo
    Ultima modifica di cherubino; 26-02-2023 alle 18:00

  2. #2
    Gigante L'avatar di Zoroastro
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    Re: KING catalogue, first images

    KING-8 affascinante! E pure KING-1. Grazie

  3. #3
    Nana Rossa L'avatar di giulio786
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    Re: KING catalogue, first images

    Interessante.
    Perdona una domanda da ignorante: come mai gli spike (se lo sono) usando un rifrattore?

  4. #4
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: KING catalogue, first images

    Adoro gli spikes, adoro usare i rifrattori.
    Così realizzo delle finte crociere davanti agli obiettivi, solitamente con nastro adesivo apposito da 3mm. Di altezza.
    Unisco in questo modo i miei desideri ed evito di impiegare falsificanti "tools" che aggiungono virtuali spikes.

    Qui puoi vedere:

    20230221_215130.jpg

    Paolo

  5. #5
    Sole L'avatar di Ro84
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    Re: KING catalogue, first images

    Il problema di questi ammassi King, come del resto dei vari Berkeley, Czernik, Dolidze, Ruprecht, vdB-Hagen, è che sono talmente poco studiati che spesso esistono in letteratura solo come menzioni nel catalogo di chi li ha catalogati. Un vero peccato.

    Già che ti diverti coi King, potresti provare a dare uno sguardo a tempo perso agli ammassi Pfleiderer (o PWM): sono solo quattro e sono lì fra Cassiopea e Cefeo (tranne il 2, che sta in Ofiuco e dovrebbe essere un globulare molto oscurato); non dovrebbero essere più difficili dei King.
    Roberto - Strumenti: Dobson Skywatcher 203/1200; Skywatcher Startravel 80.
    Oculari/filtri: Zoom Baader 8-24 Mark III + Barlow; Baader 36 asferico / UHC-S, OIII, PV.

  6. #6
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: KING catalogue, first images

    Ciao. I DoDz li ho fotografati quasi tutti, me ne mancano 3 se non ricordo male che ora so o fuori portata e per i quali devo attendere di avere altra stagione e cielo.
    I Pfleiderer sono ancor più ostici.
    Purtroppo Cassiopea è oramai al limite per me da Milano, però mi dedicherò anche a loro a fine del prossimo autunno.

    Paolo

  7. #7
    Sole L'avatar di Ro84
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    Re: KING catalogue, first images

    No parlavo dei Dolidze semplici. I DoDz sono addirittura "facili" in confronto, anche se non se li fila nessuno. Molti si vedono anche con un piccolo telescopio, in visuale.

    A parte questo, era ora che finalmente qualcuno dedicasse attenzione agli oggetti galattici sconosciuti ai più; sono molto interessanti perché spesso si trovano in zone remote rispetto a noi e ci danno informazioni utili per popolare molte zone della nostra galassia, rendendole "vive" ai nostri occhi, e ricordandoci che nonostante tutto, i centinaia di ammassi aperti NGC, Melotte e Collinder non sono che una sparuta percentuale di oggetti, praticamente tutti situati nel nostro vicinato, o al massimo nella via adiacente.
    Roberto - Strumenti: Dobson Skywatcher 203/1200; Skywatcher Startravel 80.
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  8. #8
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: KING catalogue, first images

    Come tutti gli oggetti multistellari o stellari, per quanto deboli, si fotografano con discreta facilità.
    Il mio problema è il cielo e la scarsità di orizzonte.
    Il resto... beh... questi oggetti non vengono fotografati perché riceverebbero pochi "like" su Astrobin.

    Paolo

  9. #9
    Sole L'avatar di altazastro
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    Re: KING catalogue, first images

    Interessante anche l'idea di usare una camera mono (e senza tecnica LRGB) per un ammasso aperto: ho sempre pensato che fosse un po' inevitabile fotografarli a colori per ragioni estetiche, ma le tue riprese mi fanno riconsiderare questo aspetto.

  10. #10
    Sole L'avatar di Ro84
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    Re: KING catalogue, first images

    @altazastro non sono un astrofotografo, ma lato "tecnico" per questo specifico genere di ammassi credo che abbia più senso di quanto si possa pensare: si tratta di oggetti remoti e quasi sempre fortemente oscurati da migliaia di anni luce di gas, polveri, mezzo interstellare, per cui le loro stelle sono arrossate pesantemente; nel canale del blu sarebbero praticamente invisibili, nel verde probabilmente lo sarebbero lo stesso, e ti rimarrebbero visibili (debolmente) quasi solo nel rosso. Mentre sarebbero ben evidenti nella luminanza grazie all'alta risoluzione spaziale.

    In una foto LRGB i colori diversi dal rosso li vedresti solo nelle stelle di campo, che quindi renderebbero le stelle dell'ammasso ancora meno evidenti a colpo d'occhio. Per questi ammassi ti serve segnale e secondo me in bianco e nero si contrastano molto meglio, perché nel piattume del b/n vedi subito dove ci sono più puntini biancastri.
    Roberto - Strumenti: Dobson Skywatcher 203/1200; Skywatcher Startravel 80.
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