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  1. #11
    Nana Bruna L'avatar di Robicek
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Citazione Originariamente Scritto da Huniseth Visualizza Messaggio
    .. non abbiamo lo stesso cielo.
    Osservazione effettivamente sensata. Per portare al limite uno strumento il cielo e' fondamentale, ed il cielo e' l'unica variabile che concorre al risultato finale su cui l'astrofotografo con puo' intervenire.
    Il seeing e' il santo Graal di qualsiasi astrofilo.

  2. #12
    Pianeta L'avatar di robortu
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    @Huniseth il cielo è molto importante per fare buone riprese e qui è mediamente buono anche se c'è spesso umidità a causa della vicinanza al mare. Ci sono poi alcune cose come controllare che il telescopio sia ben collimato, oppure portarlo fuori ore prima delle riprese, dedicare più tempo e attenzione per la messa a fuoco, che se fatte bene migliorano il risultato. Per il resto non penso di essere così bravo ma vi ringrazio lo stesso.

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  3. #13
    Pianeta L'avatar di robortu
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Vi ringrazio tanto!

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  4. #14
    Sole L'avatar di faggio79
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Ottima riflessione Huniseth. Giusto in questi giorni mi sto facendo un "giro statistico" su Astrobin. Ho cercato di "catalogare" le migliori immagini planetarie immaginando di trovare una correlazione statistica fra determinati strumenti e la qualità delle immagini finali. Un barlume di filo logico c'è, ovvio, nei grandi numeri un C11 lavora meglio di uno strumento di da 6 o 8 pollici. Ma al di là di questioni di carattere generale, ho trovato tante belle immagini tirate fuori da tubi da 6-8-10 pollici, e altrettante schifezze uscite da C11 e C14. Quasi sempre impeccabili invece le immagini planetarie fatte con mega-dobson da 16, 18 e 20 pollici. Questo mi ha portato a un paio di riflessioni:

    1) Abilità e cielo pesano tantissimo.
    2) Strumenti "di nicchia" sono usati normalmente da gente esperta e brava. Un C11 è uno strumento "accessibile", basta avere un po' di soldi e te lo metti in casa, anche se non hai nozioni di imaging planetario. Un dobson a traliccio da 16" o 20" devi essere uno parecchio appassionato ed esperto per gestirlo.

    A salvare definitivamente il mio portafoglio da inutili attacchi di strumentite ci sono threads come questo, nonchè due "colleghi", uno austriaco e uno francese, che con un dobson da 10" come il mio e un sensore IMX462 come il mio, sono nella Top 10 di Astrobin delle immagini più apprezzate di sempre su Giove e Saturno. Quindi devo tenere chiuso il portafoglio e mangiare tanto petto di pollo, perchè devo solo crescere io, non il diametro del mio OTA.
    Orion XT10g 254/1200 - SW Evostar 72ED - Mak 127 - Acro 102/660 - AZ-GTIX - EOS 6D - ASI178MM - ASI585MC - ASI462MC - ASI120MM-Mini - Binoviewer

  5. #15
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Io porto le riflessioni all'estremo limite, ma possibilmente con un minimo di "cugnisiun" - A volte sembra che in giro ci siano dei geni e legioni di incapaci - ora, ditemi dove stà la bravura nel sistemare bene lo strumento (mi sembra il minimo) e nell'inquadrare un pianeta nel campo di una camerina e poi registrare il filmato - Come se tutti usassimo strumenti scollimati e sensori tappati - Purtroppo la maggior parte delle volte apriamo i filmati e vediamo subito che i frame sono delle schifezze, quindi incaponirsi a passare e ripassare i video in tutti i programmi disponibili non porta a nessun miglioramento, al massimo si cerca di nascondere il più possibile le magagne. Poi arriva chi ha più fortuna e pur disponendo di un setup basilare e ci fa passare la strumentite e pure la voglia di fare altre foto. - Per i pianeti, invece sul deep un pò di bravura vera ci vuole.
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  6. #16
    Sole L'avatar di faggio79
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Mmmh ni. Ridurre il planetario a una questione di fortuna non lo ritengo corretto. Sicuramente è materia meno complessa (nelle basi!) della fotografia deep, e su questo non ci piove.
    Ciò detto, a parità di cielo e di strumento ben collimato e preparato, ci sono una miriade di accorgimenti legati a studi teorici e applicazioni pratiche che possono fare la differenza eccome. Ho letto e studiato Planetary Astronomi di Pellier, è un mattone di 300 pagine scritte in caratteri microscopici e scende a un livello di dettaglio nemmeno eccessivo. Insomma anche l'imaging planetario è materia molto più complessa di quanto molti pensino.

    La differenza è che nel deep per fare una foto da 6 devi comunque essere bravo ed aver accumulato studio ed esperienza, mentre nel planetario l'immagine da 6 è accessibile ai più. Ma per arrivare all'immagine da 8 la situazione si ribalta, entri in un mondo di minuziosi calcoli, filtri, studi di effemeridi, settaggi software che è una vera giungla.
    Orion XT10g 254/1200 - SW Evostar 72ED - Mak 127 - Acro 102/660 - AZ-GTIX - EOS 6D - ASI178MM - ASI585MC - ASI462MC - ASI120MM-Mini - Binoviewer

  7. #17
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Concordo relativamente, comunque al netto della fortuna e del setup e del risultato una buona foto planetaria è sempre una soddisfazione per chi l'ha fatta.
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  8. #18
    SuperGigante L'avatar di Alby68a
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    @Huniseth forse stai semplificando più che estremizzare il ragionamento.
    Nonostante abbia iniziato a fare foto planetarie da un paio di anni, con risulati via via migliori, dopo costante applicazione e studi vari, ritengo di aver imparato (nel migliore delle ipotesi) il 50% di ciò che occorre per fare un' ottima foto, sfruttando al meglio gli strumenti che utilizzo, sia esso ferro sia esso software.
    Il seeing è il primo ingrediente, ma non è il solo.
    Avere uno strumento che sia otticamente perfetto, non è scontato ne tantomeno facile. Soprattutto quando non utilizzi telescopi da diversi K-euro, ed affetti da varie imprecisioni.
    Questo fine settimana, per trovare una collimazione migliore, rispetto a quella ottenuta ad oggi, mi è toccato smontare il foc dal newton e rimontarlo in modo migliore di come l'ho ricevuto.
    Non credo che il mio sia più sfigato di altri, ma solo con l'esperienza e lo studio comprendi di quanto puoi migliorare ancora lo strumento.
    Cosa cambia rispetto a prima? non lo so, ma magari in una serata ottima, questa piccola premura mi aiuterà ad avere una immagine migliore di quelle fatte fino ad oggi.
    Ora allarga il ragionamento ad ogni aspetto che riguarda la ripresa planetaria; prima, durante e dopo.
    Ci sono tanti fattori da gestire e tutti incidono sul risultato finale.
    In conclusione questo Giove e questo Marte sono frutto di una sapiente gestione di tutti questi aspetti che nulla hanno a che fare con la fortuna.
    Non basta puntare un telescopio, infilare una barlow e una camera per sperare di avere qualcosa da stampare e mettere alla parete
    "Non so nulla con certezza, ma la vista delle stelle mi fa sognare"
    Classic 8" Cassegrain, NW 150/750, EQ5 synscan, SV305pro, Asi 585, Q-Barlow Baader

  9. #19
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Certo, non è la stessa cosa che guardare le foto su una rivista, bisogna montare il telescopio, collegare il setup, sperare che tutto funzioni, prendere del freddo e poi rimettere tutto a posto e mettersi al pc per ottimizzare le riprese video - Fra il montaggio e lo smontaggio c'è in mezzo.... la ripresa video che consiste nel mettere a fuoco il soggetto e cliccare sul pulsante - virtuale - di REC ... Ok? Sbaglio qualcosa? E in questa fase dov'è tutta la nostra grande abilità? Domando eh... - Personalmente non ho mai pensato di essere bravo ne in fase di registrazione ne in fase di elaborazione, perchè tutto il lavoro di preparazione va comunque fatto, il telescopio va messo a posto perchè mi pare stupido usare uno strumento non a posto, la ripresa la può fare un bambino che sappia usare un pc, l'elaborazione sistema un po le cose ma quando si ha in mano una fila di frame dove il pianeta più riuscito è triangolare causa seeing possiamo studiare a memoria le 300 pagine del manuale che cambia ben poco e se il video è riuscito bene anche il risultato è sicuro che viene bene. Troppo semplice? Avete mai avuto risultati migliori se la fate più complicata?
    Mi scuso con il bravo autore del post per la filippica che merita altra sede.
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  10. #20
    Sole L'avatar di altazastro
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    Re: Giove e Marte con il 114/900

    Io credo ci sia una differenza tra elencare gli step (che sappiamo più o meno tutti) e concretizzarli realmente nel miglior modo possibile.

    E io parlo dalla parte di quello che non li fa, almeno non nel modo migliore possibile.

    Scelta del posto: riprendo dal balcone, ma certo in mezzo ad un prato sarebbe meglio (correnti termiche).

    Collimazione: non sono maniacale e certamente non smonterei pezzi dello strumento per migliorarla.

    Acclimatamento: un'ora, magari un'ora e mezza, ma di più mai fatto.

    Ripresa: ok, più o meno pigio il bottone e uso qualche filtro a seconda del seeing, ma non ho ADC.

    Elaborazione: anche qui più o meno, però ad esempio non ho mai fatto derotazione.

    Quindi, già guardando a quello che faccio io, deduco che ci sono diverse cose che uno magari non fa, anche sapendo che dovrebbe o potrebbe farle.

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