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Discussione: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
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27-01-2014, 07:15 #1
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Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
Stephen Hawking annuncia di essersi sbagliato: i buchi neri non esistono! Almeno, non esistono come li abbiamo intesi fin'ora....
QUI un'articolo in inglese. Appena posso lo traduco....Collabora anche tu a creare ASTROWIKI! Unisciti al censimento utenti del Forum!!!
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27-01-2014, 11:10 #2
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Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
Stephen Hawking:"Non esistono i buchi neri"
La nozione di un 'orizzonte degli eventi' da cui nulla può sfuggire, è incompatibile con la teoria quantistica, afferma il fisico.
La maggior parte dei fisici abbastanza temerari da scrivere un articolo sostenendo che "non ci sono buchi neri" - almeno non nel senso che di solito immaginiamo - probabilmente sarebbero liquidati come eccentrici.
Ma se questa affermazione che ridefinisce queste “macine cosmiche” viene da Stephen Hawking, vale la pena prenderne nota.
In un documento pubblicato online il fisico (che insegna presso l'Università di Cambridge, Regno Unito) e uno dei creatori della moderna teoria dei buchi neri, elimina la nozione di “orizzonte degli eventi” (il confine invisibile che si crede avvolga ogni buco nero oltre il quale nulla, nemmeno la luce, può sfuggire).
Al suo posto, la proposta radicale di Hawking è di un molto più benevolo "orizzonte apparente", che trattiene materia ed energia prigioniere solo temporaneamente prima di riuscire a rilasciarle, anche se in una forma più indefinita.
"Non c'è scampo da un buco nero per la teoria classica", ha detto Hawking a Nature. La teoria quantistica, tuttavia, "permette all'energia e alle informazioni di fuggire da un buco nero". Una spiegazione completa del processo, ammette, richiede una teoria che fonda con successo la gravità con le altre forze fondamentali della natura. Ma questo è un obiettivo che i fisici inseguono da quasi un secolo. "La soluzione corretta," ammette Hawking, "rimane un mistero."
Hawking ha pubblicato il suo articolo sul server di preprint arXiv il 22 Gennaio. L’ha intitolato, curiosamente, 'La conservazione di informazioni e le previsioni meteorologiche per i buchi neri', e deve ancora passare la peer review. Il documento è basato su una conferenza tenuta tramite Skype presso l'Istituto Kavli di Fisica Teorica a Santa Barbara, California, nell’agosto 2013 (guarda il video della conferenza).
Combattendo il fuoco
Il nuovo lavoro di Hawking è un tentativo di risolvere quello che è conosciuto come il “paradosso del muro di fuoco del buco nero”, che ha pungolato i fisici per quasi due anni, dopo che è stato scoperto dal fisico teorico Joseph Polchinski dell'Istituto Kavli ei suoi colleghi (vedi 'Astrofisica: Fire in the Hole! ').
In un esperimento mentale, i ricercatori si sono chiesti cosa accadrebbe ad un’astronauta che avesse la sfortuna di cadere in un buco nero.
Gli orizzonti degli eventi sono semplici conseguenze matematiche della teoria generale della relatività di Einstein, e sono stati per primi evidenziati dall'astronomo tedesco Karl Schwarzschild in una lettera scritta ad Einstein a fine 1915, meno di un mese dopo la pubblicazione della teoria.
In un primo tempo, i fisici hanno a lungo ipotizzato che l'astronauta sarebbe felicemente passato attraverso l'orizzonte degli eventi, inconsapevole della sua morte imminente, prima gradualmente tirato verso l'interno - stirato lungo il cammino come uno spaghetto - e, infine, schiacciato una volta giunto alla'singolarità', l’ipotetico nucleo infinitamente denso del buco nero.
Ma analizzando la situazione nei dettagli, la squadra di Polchinski ha realizzato con sorpresa che le leggi della meccanica quantistica (che governano le particelle su piccola scala) cambiano completamente la situazione. La teoria quantistica, dicono, impone che l'orizzonte degli eventi deve essere effettivamente trasformato in una regione altamente energetico, un 'muro di fuoco', che brucerebbe l'astronauta come un croccante.
Questo era allarmante perché, anche se il 'muro di fuoco' obbedisce alle regole quantistiche, viola la teoria generale della relatività di Einstein.
Secondo questa teoria infatti, chiunque sia in caduta libera dovrebbe percepire le leggi della fisica come identiche ovunque nell'Universo – sia che stia cadendo in un buco nero o che stia fluttuando nello spazio intergalattico vuoto. Quindi, per quanto previsto da Einstein, l'orizzonte degli eventi dovrebbe essere un luogo insignificante.
Oltre l'orizzonte
Ora Hawking propone una terza opzione, allettante e semplice. La meccanica quantistica e la relatività generale rimangono intatte, ma i buchi neri semplicemente non hanno un orizzonte degli eventi che possa prendere fuoco. La chiave per la sua affermazione è che gli effetti quantistici intorno al buco nero causano una fluttuazione dello spazio-tempo troppo selvaggia per consentire l’esistenza di una superficie con un confine netto.
Al posto dell'orizzonte degli eventi, Hawking invoca "un orizzonte apparente", una superficie lungo la quale rimarranno sospesi i raggi di luce che tentano di correre lontano dal nucleo del buco nero.
In relatività generale, per un buco nero all’equilibrio, questi due orizzonti sono identici, perché la luce che cerca di fuggire dall’interno di un buco nero può raggiungere al massimo l'orizzonte degli eventi e si ferma lì, come se fosse bloccato in corsa su un tapis roulant. Tuttavia, i due orizzonti possono, in linea di principio, essere distinti. Se il buco nero continua ad inghiottire sempre più materia, il suo orizzonte degli eventi si espanderà e diventerà più grande dell'orizzonte apparente.
Viceversa, nel 1970 Hawking ha dimostrato che i buchi neri possono ridursi lentamente, espellendo 'radiazione di Hawking'. In tal caso, l'orizzonte degli eventi potrebbe, in teoria, essere inferiore all’orizzonte apparente. Il nuovo suggerimento di Hawking è che l'orizzonte apparente sia il vero confine. "L'assenza di un vero orizzonte degli eventi implica che non esistono buchi neri - nel senso di regioni da cui la luce non può sfuggire all'infinito", scrive Hawking.
"Il quadro disegnato da Hawking sembra ragionevole", dice Don Page, fisico ed esperto di buchi neri dell'Università di Alberta a Edmonton, in Canada, che ha collaborato con Hawking nel 1970. "Si potrebbe dire che è troppo radicale proporre che non esista un orizzonte degli eventi.
Ma queste sono condizioni di quantistica estrema, nelle quali c'è ambiguità perfino su cosa sia lo spazio-tempo, figuriamoci quindi se si può dire che c'è una regione precisa che può essere contrassegnato come un orizzonte degli eventi ".
Anche se Page accetta la proposta di Hawking che un buco nero possa esistere senza un orizzonte degli eventi, si chiede se questo da solo è sufficiente per superare il paradosso del “muro di fuoco”. La presenza anche di un orizzonte apparentemente effimero, avverte, potrebbe causare gli stessi problemi di un orizzonte degli eventi classico.
Diversamente dall'orizzonte degli eventi classico, l'orizzonte apparente può eventualmente anche dissolversi. Page nota che Hawking sta aprendo la porta ad uno scenario così estremo "che qualsiasi cosa in linea di principio può uscire da un buco nero". Anche se Hawking non specifica esattamente nel suo articolo come un orizzonte apparente potrebbe scomparire, Page ipotizza che nel caso in cui si riduca ad una dimensione in cui gli effetti della meccanica quantistica e della gravità si combinano, è plausibile che possa svanire. A quel punto, ciò che è stato una volta intrappolato all'interno del buco nero potrebbe essere rilasciato (anche se non in una forma definita).
Se la teoria di Hawking è corretta, potrebbe anche non esserci una singolarità al centro del buco nero.
Al contrario, la materia sarebbe trattenuta solo temporaneamente all’interno dell'orizzonte apparente, visto che l’orizzonte apparente potrebbe gradualmente rimpicciolirsi a causa della forza di attrazione del buco nero, e non sarebbe mai abbastanza compressa verso il centro. Le informazioni contenute in questa materia non sarebbero distrutte, ma sarebbero strapazzate al punto tale che, quando vengono rilasciate attraverso la radiazione di Hawking, sarebbero in una forma molto diversa, rendendo quasi impossibile capire cos’erano una volta gli oggetti che sono stati inghiottiti.
"Sarebbe peggio che cercare di ricostruire un libro bruciato dalle sue ceneri", dice Page. Nel suo articolo, Hawking lo paragona a cercare di prevedere il meteo in anticipo: in teoria è possibile, ma in pratica è troppo difficile da fare con parecchia precisione.
Polchinski, però, vede con scetticismo l’idea che in natura potrebbero esistere buchi neri senza un orizzonte degli eventi. Il tipo di fluttuazioni violente necessarie per cancellarlo sono troppo rare nell'Universo, dice. "Nella gravità di Einstein, l'orizzonte del buco nero non è poi così diverso da qualsiasi altra parte dello spazio", dice Polchinski. "Non abbiamo mai visto lo spazio-tempo fluttuare così nelle nostre vicinanze: è semplicemente troppo raro anche su larga scala."
Raphael Bousso, fisico teorico presso l'Università di Berkeley, California, e ex studente di Hawking, dice che quest’ultimo contributo mette in evidenza come i fisici considerino "aberrante" l’idea che potenzialmente esista un “muro di fuoco”. Tuttavia, egli è anche cauto circa la soluzione di Hawking. "L'idea che non esistano punti da cui non si può sfuggire da un buco nero è in qualche modo una proposta ancora più radicale e problematica che l'esistenza “muro di fuoco” ", dice. "Ma il fatto che noi stiamo ancora discutendo tali questioni 40 anni dopo i primi scritti di Hawking sui buchi neri e delle informazioni è la testimonianza del loro enorme significato."Collabora anche tu a creare ASTROWIKI! Unisciti al censimento utenti del Forum!!!
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27-01-2014, 12:08 #3
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Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
geniale... tu cosa ne pensi Red?
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27-01-2014, 12:30 #4
Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
In realtà sostanzialmente non cambia nulla. La stesso Hawking dice che per essere più chiari sarebbe necessaria una teoria del tutto..e siamo al punto di partenza..
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27-01-2014, 13:13 #5
Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
Urge una sonda per testare in loco le varie teorie. Ma mi sa che dovremo attendere un bel po'.
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27-01-2014, 13:20 #6
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Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
Beh, diciamo che è un po' come nascondere la polvere sotto il tappeto. Il firewall lo crea l'esistenza dell'orizzonte degli eventi, eliminandolo si elimina il problema. E' una soluzione che si usa spesso in fisica, quando si attende una soluzione "vera" del problema, e che ha dato ottimi frutti in passato.
Ho dato una scorsa all'articolo (due pagine in tutto), e devo dire che Hawking sembra abbastanza convinto del fatto suo.
L'idea di un'orizzonte degli eventi fluttuante e di un buco nero "vivo" mi stuzzica parecchio.
Stiamo a vedere....Collabora anche tu a creare ASTROWIKI! Unisciti al censimento utenti del Forum!!!
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27-01-2014, 13:50 #7
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27-01-2014, 14:10 #8
Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
Che si sbagliava glielo fece notare L.Susskind diversi anni fa. In effetti lui lo aveva già ammesso.
Questo dovrebbe essere una nuova spiegazione delle sue tesi, sulla base, appunto, di quanto discusso con Susskind a suo tempo.
Ma teniamo presente che siamo sempre in un campo puramente teorico....Dobson Skywatcher 10" truss goto. LXD 55 SN 8' trattamento UHTC. Sito: www.astrofili-tau.org
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27-01-2014, 19:33 #9
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Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
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28-01-2014, 14:23 #10
Re: Stephen Hawking: i buchi neri non esistono!
purtroppo l'articolo e' oltre le mie possibilita'...
levando il fatto che applicando il buon senso potrei anche digerire il discorso di un confine non stabile di un buco, non capisco in realta' cosa cambia nella conoscenza sostanziale del problema della perdita di informazioni...
perche' un orizzonte con confini non definiti e' diverso da uno con confini definiti?
infondo l'informazikne e' conservata dentro il confine e il confine rimane finche rimane in vita il buco nero sia nel caso di co fine stabile che nell'altro caso...mai si volta chi alle stelle è fisso. (L. Da Vinci)
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