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14-06-2012, 14:17 #1
Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Come da titolo, test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200 acromatico
Sensore : webcam Toucam II Philips al fuoco diretto
Obiettivo uno: Antenna in controluce a 400 metri
Antares IO 150/1200
150antenna.jpg
Mak 180/2700
makante.jpg
Obiettivo due : torretta a circa 400 metri
Antares IO 150/1200
150torrewebcam.jpg
Mak 180/2700
maktorrewebcam.jpg
Sulle immagini col rifrattore è possibile vedere il cromatismo che influisce sulla qualità.
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14-01-2013, 22:38 #2
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Impressionante, non pensavo ci fosse tanta differenza! Sto pensando seriamente che un telescopietto per il futuro per me possa essere un makkino (102/127)
Molto performanti non c'è che dire
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15-01-2013, 09:07 #3
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Ma perchè i mak anche di buon diametro non sono indicati per il deep? E' un problema di campo visuale o di focale o entrambi? Ma il campo non lo determina l'oculare impiegato? E la focale non influenza solo l'esposizione fotografica come luminosità?
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15-01-2013, 09:36 #4
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Ma perchè i mak anche di buon diametro non sono indicati per il deep?E' un problema di campo visuale o di focale o entrambi?
Ma il campo non lo determina l'oculare impiegato?
E la focale non influenza solo l'esposizione fotografica come luminosità?
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15-01-2013, 10:14 #5
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Si per l'attività fotografica capisco. Ma uno strumento, ammettiamo un Mak 127 con 1500mm di focale e un oculare da 35mm (se esiste) dovrebbe sviluppare 42/43 ingrandimenti, il diameto 127 ostruito può, credo, essere considerato un 100mm. Quindi avremo un 42x100 con 2,3mm di PU, non tanto differente da un Nexus guardato con un occhio solo. La differenza sta nella lunghezza focale ma visivamente, correzioni cromatiche e geometriche a parte, noto differenze di luminosità? E se io uso un oculare con campo apparente di 62° il campo reale è di 1° e 30' circa. Quale differenza di luminosità vedo rispetto ad uno strumento a corta focale a parità di ingrandimenti, campo reale e diametro di lente? Ribadisco mi riferisco solo alla luce che entra non alla qualità, alle aberrazioni etc
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15-01-2013, 10:57 #6
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
uhmmm
allora la differenza di luminosità si rapporta solo al diametro di apertura dello strumento.... per fare un'esempio:
un telescopio (o binocolo) da 100mm (al netto di un'eventuale ostruzione) è e sarà sempre più luminoso di un telescopio da 60 o 80mm (solo per fare un'esempio), al dilla del suo rapporto focale.
per quanto riguarda gli ingrandimenti l'unità di luce varia con l'ingrandimento stesso....
ipotizziamo:
40x significa che l'immagine reale è ingrandita di 40 volte rispetto all’originale, ciò significa anche che la stessa quantità di luce vieni distribuita su una superficie di 1600 ( =40x40) volte maggiore,
lo stesso immagine ingrandita a 100x viene distribuita su una superficie di 10000 con conseguente calo di lumisità, questa tecnica a volte è usata dagli astrofili visualisti per risaltare (quando possibile) oggetti particolarmente tenui ed evanescenti come le galassie..... si prova ad aumentare gli ingrandimenti per "scurire" il fondo cielo, ovvio poi che anche l'oggetto perde parte della luminosità!
ma è un fattore sempre a valle del problema, dato che la luce in entrata è vincolata sempre dal diametro di apertura che sta a monte.... !
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15-01-2013, 11:33 #7
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Ok è come pensavo, la luce che entra dipende solo dal diametro della lente frontale. Allora non capisco perchè un Mak non sia adatto a detta di molti per gli oggetti deboli. Losarà in funzione del suo diametro come altri telescopi. Sbaglio?
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15-01-2013, 11:44 #8
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
perchè il mak più grosso è il 180mm che ha 2700mm di focale!
quindi il rapporto tra il diametro di apertura e gli ingrandimenti (data dalla lunghezza focale) elevati anche con oculari di focale elevata (fino a 40mm) lo rendono poco idoneo al deep che non sia relativamente luminoso.
tieni presente che il mio CPC 280mm ha 2800mm di focale, quindi ben 10cm in più del Mak, e se pensi che la luce in entrata aumento al quadrato del diametro...
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15-01-2013, 11:47 #9
Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Il campo lo fa l'ultimo diaframma del tubo ottico, mi pare, da fonti innominabili, che nel caso del 180 sia di 24mm.
Ricordo che dentro gli oculari c'è un diaframma di campo, ed è quello che ha l'ultima parola.
Ad esempio, il mak180 e oculare Ploss da 40mm, la focale più lunga usualmente in commercio, da 68x e sono tanti per il deep esteso. Inoltre, sempre con quell'oculare, ci faccio stare dentro la Luna piena completa, ma giusta giusta, non penso che un oculare grandangolare possa fare di più, sicuramente vignetta.
Quindi, se il campo massimo è limitato fisicamente dal telescopio gli oculari non possono farci più niente.
Bisogna anche fare qualche altra considerazione, ponendo il mak180 quello con il campo più ridotto, gli altri mak più piccoli fanno già meglio, ma non so quanto, devo informarmi, ma quanti sono gli oggetti più estesi della Luna piena? Davvero pochi, diciamo il doppio Perseo, le Pleiadi e pochi altri, il resto sono oggetti da super dobson in cieli scuri o da binocolo.
Per il resto, a parità di campo inquadrato la luminosità teorica è la stessa per tutti i telescopi.
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15-01-2013, 13:21 #10
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Re: Test fotografico Mak 180 Skywatcher - rifrattore Antares IO 150/1200
Il "problema" della focale dunque è legato esclusivamente agli ingrandimenti massimi (con l'aiuto del diametro) e minimi raggiungibili e in parte anche conseguente campo reale. Anche il campo apparente è influenzato tra l'altro dalla focale.
Faccio un ragionamento: io ho un Celestron Ultima 80 che è praticamente un 80/480 (acro? Boh?) e il binocolone angolato che è un 80x530. Se prendessi un Mak 127/1500 che potrebbe essere considerato un 100/1500 a 45/50 ingrandimenti non vedo M1,M2, M13, M78, M42, M81, M82, M33, M101, M31, M32 (quelli che ho già visto e che conosco) peggio o meno incise di come le vedo con l'80/480 e l'80/530 a parità di ingrandimenti giusto? Anzi avrei un 40% di luce in più con in più la possibilità di aumentare un po' gli ingandimenti per il planetario e qualche ammasso globulare o nebulosa planetaria.
Voi direte che vista la strumentazione varrebbe la pena pensare ad un 150 ma la differenza di budget tra 102 oppure un 127 e il 150 è molto elevata. Troppo ma queste sono considerazioni mie.
Quello che mi ha fatto capire Huniseth è che il Mak come schema ottico è una bella bestiolina e una buonissima alternativa ad un rifrattore "lungo" sia acro che forse anche apo (forse esagero).
Bon torno ai miei binocolini da 10-20x ok
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