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  1. #1
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    [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    Nel numero 54 del DSJ di Astronomia.com, torniamo a parlare di un’oggetto davvero alla portata di qualsiasi strumento ma non per questo meno interessante, anzi…. Dopo averVi portato all’attenzione negli ultimi 3 numeri del DSJ grandissime galassie bellissime e ostiche in costellazioni a volte amene come la Colomba o la Bussola, oggi ci rifacciamo gli occhi con la costellazione dell’Unicorno e dalla rara bellezza della sua Beta Monocerotis….

    FOTO BETA MONOCEROTIS:

    Beta-Mon-2006-02-23-f20-15s-129of2766.jpg
















    Beta Monocerotis è un raro sistema triplo visibile anche con un modesto strumento come potrebbe essere un binocolo, ed è “ospitata” apparentemente all’interno della costellazione dell’ UNICORNO , costellazione visibile alle nostre latitudini tra la fine dell’inverno e la primavera, il sistema è rintracciabile alle coordinate celesti di Ascensione Retta 6h 28m 49.07s e di Declinazione -7° 1’ 59.02”, coordinate della componente A ma che come si può benissimo capire più che sufficienti per individuare l’intero sistema.

    Le tre componenti sono di Magnitudine Apparente di +4.6 (A), +5.4 (B) e +5.6(C) e di Magnitudine Assoluta di -2 (A), -1 (B), e -1 (C), e sono poste ad una distanza di circa 700 a.l.

    Nota anche con la sigla STF 919 A-B-C

    TROVIAMO BETA MONOCEROTIS CON STELLARIUM:

    s1.jpg












    s2.jpg












    s3.jpg












    Trovare Beta Monocerotis è alquanto semplice, sia per la sua magnitudine apparente di +4.6 che la rende visibile e rintracciabile anche da cieli con Inquinamento Luminoso e sia perché da varie triangolazioni con altre stelle ben note e luminose sarà fin da subito nota a tutti gli astrofili.

    Innanzitutto una volta memorizzata la “figura” dell’Unicorno in cielo, Beta Mon ne è praticamente lo zoccolo anteriore, oppure collegando la luminosissima stella Sirio (alfa CMa -1.45) con Betelgeuse (alfa Ori +0.45) il tripletto sarà precisamente a metà strada, oppure partendo da Procione (alfa CMi +0.40) con Saiph (kappa Ori +2.05) il sistema si troverà altresi circa a metà retta leggermente spostata a SE.

    APPUNTI DI ASTROFISICA:

    vediamo di vedere nello specifico la composizione delle singole componenti, la Beta Mon A ha una massa pari 7 volte quella solare con una luminosità di ben 3200 volte superiore alla nostra stella, la sua velocità di rotazione è di 346 km/s

    la componente B è leggermente più piccola con una massa di 6.2 volte quella solare ed ha una luminosità maggiore di 1600 volte con una velocità di rotazione di 123 km/s, la componente C è molto simile alla B con una massa di 6 volte quella del Sole ed una luminosità di 1300 volte superiore. La sua velocità di rotazione è di 331 km/s

    CURIOSITA’ QUA E LA……

    In realtà tra la componente A e la B c’è un’altra stella denominata CCDM J06288-0702D che è separata da soli 25 arcosecondi dalla coppia, con una magnitudine di +12 sembra però sia solo una compagna prospettica in quanto non ha legami fisici.

    CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:

    Beta Monocerotis non avrebbe bisogno di nessuna presentazione, è bellissima già di suo con delle separazioni stellari tali da essere osservata anche con modesti strumenti come un potente binocolo o un piccolo telescopio. Io vi riporto l’osservazione del 28 gennaio 2014 con il mio CPC con oculare ES 18mm da 82° (155x).

    Dagli appunti:

    il tripletto è favoloso, anche se la conosco oramai a memoria è sempre un’emozione quest’esplosione di stelle nell’oculare.
    Le tre stelle sono di identico colore, lo definirei color argentato quasi mercurio, la terza componente e la più flebile è leggermente decentrata dalle compagne.
    Oggetto da osservare ad ogni sessione osservativa….

    UN POCHINO DI STORIA (tratto liberamente da Wikipedia)……

    220px-GerardKuiper.jpgGerard Peter Kuiper, (Harenkarspel, 7 dicembre 1905 – Città del Messico, 23 dicembre 1973), è stato un astronomo olandese naturalizzato statunitense.

    Kuiper arrivò negli Stati Uniti nel 1933 dove iniziò e sviluppò una fruttuosa carriera nel campo dell'astronomia del sistema solare essendo considerato di fatto il padre delle scienze planetarie moderne.

    Tra gli altri lavori teorici sono da menzionare lo sviluppo di numerosi aspetti della teoria della formazione del sistema solare come la formazione dei planetesimi e il ruolo svolto dalle collisioni nella storia primitiva del sistema solare, sostenendo egli l'idea che i crateri terrestri provenissero da impatti con corpi esterni alla Terra. Fino ad allora si riteneva infatti che questi crateri fossero di origine vulcanica.

    Kuiper ideò un importante programma di astronomia spettroscopica nell'infrarosso con voli a grandi altezze (12.000 m). Tra le sue numerose scoperte di carattere osservativo, si ricorda la scoperta di Nereide, (uno dei satelliti naturali di Nettuno), di Miranda (luna di Urano) e l'atmosfera di Titano (luna d iSaturno). Collaborò inoltre in progetti della NASA studiando la superficie lunare e identificando possibili siti per l'allunaggio delle missioni Apollo.

    Kuiper è tuttavia noto per l'intuizione dell'esistenza di una fascia di materiale cometario oltre l'orbita di Nettuno, proveniente dalla formazione del sistema solare, confermato poi nel 1991 e conosciuto appunto come Fascia di Kuiper

    In suo onore sono stati denominati "Kuiper" un cratere di 6 km di diametro sulla Luna, uno di 87 km di diametro sul pianeta Marte e uno di 62 km di diametro sul pianeta Mercurio. Portano il suo nome anche un asteroide, 1776 Kuiper e una fascia di asteroidi, la Fascia di Kuiper.

    Nel 1951 gli fu assegnato il Prix Janssen.
    Nel 1959 gli è stato assegnato l'Henry Norris Russel Lectureship.


    RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM

    l'articolo è stato scritto da Giarrusso Antonio Eugenio per uso esclusivo di Astronomia.com.
    per un qualsiasi altro uso del materiale contattare l'amministratore del sito.

  2. #2
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    Re: [DSJ] Deeo Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    aggiunto il Deep Sky Journal N° 54 di astronomia.com

    buona lettura e cieli sereni

    Etruscastro

  3. #3
    Nana Rossa L'avatar di giapetus
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    Re: [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    Chiedo scusa per il ritardo...
    Vorrei chiedere a quanti ingrandimenti si risolvono le tre componenti?
    Questa beta monocerotis è davvero interessante, da mettere in programma nella prossima serata osservativa.
    Celestron CPC800 xlt SkyWatcher MK127 + Vixen New Polaris Celestron Skymaster 15X70

  4. #4
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    Re: [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    Da quanto mi ricordo, l'ho osservata con l' ES 8,8mm che sul mio Dob mi dà 136x (con lo stesso oculare sono riuscito a beccare la 5ta stellina del trapezio in M42 !)
    Grag - Dobson Expl. Scientific 16" - ES 82° 18mm & Meade 24mm 2" - ES 14mm & 8,8mm - Telrad - Filtri UHC - OIII - SkySafari 4 Plus

  5. #5
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    Ho questi dati di separazione:

    Sep. AB 7,1" Sep. BC 9,9"

    Per confronto, il Trapezio:

    A m. 6,7-7,5
    B m. 8.0-8,5
    C m. 5,1
    D m. 6,7

    Sep. AB 8,7" Sep. BD 19,2" Sep. CD 13,3" Sep. AC 12,9"
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

  6. #6
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    Re: [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    è una tripla abbastanza "larga", già a 50-60x hai una buona visione, oltre certo migliora!

  7. #7
    Nana Rossa L'avatar di giapetus
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    Re: [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    Grazie a tutti e tre per le cortesi risposte...
    Da quello che scrive Gitt, se capisco bene è molto più stretto il trapezio di Beta Monocerotis, o sbaglio? Come li hai avuti quei dati?
    Adesso arriva il cattivo tempo, quindi pausa di riflessione... Appena ritorna il sereno bisognerebbe ritornare sul posto e verificare con la pratica.
    Secondo quanto affermato da Phil, col 14mm avrei gli ingrandimenti necessari (145x) per vedere la quinta stellina del Trapezio... a pensarci bene non l'ho mica vista...

    Antonio, da quello che mi dici con lo zoom Baader a 24mm (dovrei avere 84-85X) è già sufficiente a distinguere le tre componenti.
    Comunque il Trapezio l'ho visto ben separato già col Celestron 40mm in dotazione al CPC800 sono appunto 50X.
    Celestron CPC800 xlt SkyWatcher MK127 + Vixen New Polaris Celestron Skymaster 15X70

  8. #8
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: [DSJ] Deep Sky Journal N°54 (Febbraio 2015)

    Se cerchi in rete trovi una quantità di dati sul Trapezio e sui sistemi multipli di stelle.

    No, il Trapezio risulta di poco più largo, ma la quarta componente e' di due magnitudini più debole delle stelle di beta-Mon.

    Per quanto riguarda osservare la quinta stella del Trapezio, anche a me sono bastati 150 ingrandimenti, uniti a buon seeing (almeno 6/10 sulla scala di Pickering), visione distolta e una buona dose di pazienza
    Per osservare la sesta stella ho invece dovuto attendere una serata con seeing sopra la norma, diciamo un 7-8/10, e usare ingrandimenti più alti, tra 200 e 240.
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

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