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  1. #1
    Nana Bruna L'avatar di lallo
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    Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    "Dottore, ogni volta che il cielo si annuvola mi viene un certo prurito alle mani... sarà molto grave?!?"
    Ciao a tutti!
    Visto che i prossimi giorni non promettono bel tempo vorrei riprendere in mano qualche attrezzo e dedicarmi all'acclimatazione dello specchio primario del Dobson sw 12" truss.
    Ieri ho reperito una batteria ricaricabile 12v 7ah e una ventola da pc da 12cm. Ho tagliato il connettore e ho collegato rosso e nero dei due oggetti. La ventola gira! (competenze elettriche meno di zero...).
    Qualcuno di cui non farò il nome (ma solotanto il nick, Gitt...) mi ha consigliato di aprire una discussione per chiarire alcuni dettagli fondamentali sull'installazione della ventola limitando le fastidiose vibrazioni che inevitabilmente rappresenteranno un problema. Si è parlato anche di un diaframma necessario a far defluire lo strato limite ma qui parto proprio da zero quindi giro la palla agli esperti.
    Ringrazio lo staff e gli utenti che partecipano attivamente a questo forum perchè ogni discussione è un veicolo per la mia crescita personale.

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  2. #2
    SuperGigante L'avatar di PHIL53
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Citazione Originariamente Scritto da lallo Visualizza Messaggio
    Visto che i prossimi giorni non promettono bel tempo vorrei riprendere in mano qualche attrezzo e dedicarmi all'acclimatazione dello specchio primario del Dobson sw 12" truss.
    Ovvia, non hominciamo a gufare....si sta mettendo su uno starparty per domenica sera a M. Romano e su un'occhiata alla cometa dal tuo Dob ci stavo già facendo un pensierino...

    Per quanto riguarda la storia dello strato limite, se hai tempo e pazienza qui trovi varie discussioni in merito alle problematiche termiche dei Dobsons anche se, per me, si va troppo sull'esoterico/metafisico....

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  3. #3
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Il link postato da @PHIL53 è un'ottima base di partenza per conoscere teoria e pratica.

    Digerita la teoria, e convinti del fatto che lo specchio non solo deve essere acclimatato, ma che deve restare in equilibrio termico con l'ambiente per tutta la durata della sessione osservativa, ci sono diversi "livelli" di complicazione.
    1° step) installo un ventolone per PC che soffia sullo specchio e lo faccio girare prima di iniziare a osservare.
    PRO: soluzione semplice, relativamente efficace, a costo minimo in termini di tempo di esecuzione
    CONTRO: non risolve il fatto che lo specchio non riesce a inseguire il calo della temperatura dell'aria col procedere della serata.

    2° step) installo una ventola che aspira e la tengo accesa per tutta la durata dell'osservazione
    PRO: se opportunamente dimensionata e pensata, la soluzione risolve almeno in parte il "contro" del 1° step
    CONTRO: richiede un minimo di manualità in più

    3° step) aggiungo un diaframma qualche centimetro sopra lo specchio primario, per ottenere un effetto "risucchio" dello strato limite
    PRO: il diaframma, se opportunamente dimensionato e posizionato alla giusta distanza dallo specchio, risolve in maniera efficace il problema.
    CONTRO: richiede molte prove, molti tentativi per trovare l'altezza giusta, per fissare il diaframma senza ostruire lo specchio, in modo stabile ma allo stesso tempo rimovibile

    Io posso dirti quale soluzione ho adottato per il mio tele.
    Al momento mi sono fermato allo step 2, quindi potrò darti indicazioni fino a quel punto.

    Ho preso con precisione la misura della culatta del tubo.
    Ho ritagliato un disco di cartone ondulato (un classico scatolone da imballaggio): questo per fare prima delle prove senza sprecare il polionda, con cui poi ho realizzato l'esemplare "definitivo".
    Al centro ho ritagliato un quadrato a misura della ventola, abbastanza stretto in modo da incastrare a pressione la ventola.
    Ho inserito la ventola al centro, l'ho attaccata con del nastro isolante, ho fatto passare i fili della ventola attraverso un foro nel cartone per averli disponibili per la connessione all'esterno
    Per le prime prove mi limitavo a giuntare i fili scoperti.
    Ho fatto 3 forellini nel cartone a 120° e a un paio di cm dal bordo del disco
    Ho fatto passare un elastico per capelli in ogni foro, fermandolo all'interno con un bastoncino (tipo bottoni del Montgomery, per intenderci)
    Ho applicato col biadesivo 3 gancetti sui lati del tubo, per "appendere" tramite gli elastici il disco e quindi la ventola, in modo da ridurre le vibrazioni che si avrebbero fissando il disco in modo rigido alla struttura.

    Dopo aver fatto varie prove per dimensionare la ventola, ho rifatto una versione come la precedente ma con il disco costituito da polionda anzichè di cartone, con un interruttore per accendere e spegnere il tutto e con due jack maschio femmina sui fili per collegare la batteria.

    Per verificare che il sistema abbia un qualche effetto sulla temperatura dello specchio, ho acquistato a 8€ un termometro a doppia misurazione interno/esterno, con cui mi sono divertito a tracciare l'andamento della temperatura.

    Sicuramente non sarò stato chiarissimo, ma spero di averti dato qualche idea su cui lavorare.

    Ciao
    Graziano
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  4. #4
    Nana Bruna L'avatar di lallo
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Citazione Originariamente Scritto da Gitt Visualizza Messaggio
    Il link postato da @PHIL53 è un'ottima base di partenza per conoscere teoria e pratica.[...]
    Consigli preziosi come al solito.
    Che batteria utilizzi per alimentare la ventola? E' ricaricabile?
    Certo se postassi una foto del lavoro finito saresti proprio un angelo...
    Ultima modifica di etruscastro; 16-01-2015 alle 08:23 Motivo: non quotare il messaggio immediatamente precedente per intero!
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  5. #5
    SuperGigante L'avatar di PHIL53
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    @lallo ...prima che intervenga lo staff, ti consiglio di evitare la citazione per esteso di tutto il post precedente se non strettamente necessario ....
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  6. #6
    Nana Bruna L'avatar di lallo
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Ricevuto
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  7. #7
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Utilizzo una batteria al piombo da moto da 12V 4Ah.
    Domani posto le foto.
    Ciao

    Graziano
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  8. #8
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Come promesso ecco le foto.

    P1030509.jpg P1030510.jpg
    P1030511.jpg P1030512.jpg

    Ho fotografato il "prototipo" perchè si vedono meglio i cavetti e i vari step costruttivi.
    La gommapiuma servirebbe a migliorare la tenuta tra disco di cartone e culatta del tele, sempre evitando di trasmettere vibrazioni.

    Ogni suggerimento è bene accetto.

    Ciao
    Graziano
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  9. #9
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Corsi e ricorsi storici...beh qui gioco in casa, Giambattista Vico ( Giurista Napoletano ) del XVIII secolo.

    L'equilibrio termico pare sia molto discusso negli ambiti degli utilizzatori dei Dobson, questo ovviamente perchè dopo anni qualcuno si è accorto che il dobson ha due grandi difetti:

    - Ha uno specchio enorme
    - Per contenere i costi lo specchio viene spesso prodotto con materiali " poco " nobili e perciò l'EQUILIBRIO, che poi è quello che contiene la deformazione, è il vero problema.

    C'è da dire però anche un'altra cosa.
    Durante una Fiera ho avuto modo di conosce Michael Lockwood http://www.loptics.com il quale, in modo tipicamente essenziale, mi disse, guarda che a 50X o 75X non devi stare troppo a scervellarti sull'equilibrio dello specchio se vuoi un telescopio da 25/30" a buon prezzo a qualcosa devi cedere.

    E infatti questa ricerca ASSOLUTA dell'equilibrio termico di un Dobson è pura " mania " Europea perchè i Dobson qui li stanno usando ANCHE per fare alta risoluzione Fotografica.

    Bene, compro una Granturismo, gli faccio montare un assetto più alto poi le metto ruote M+S e così posso dire a tutti che sullo sterrato vado a 300 Km/h
    beh per me è questo lo spirito di chi si lancia nell'uso del Dobson per l'alta risoluzione, poi OVVIAMENTE TUTTI sono liberi di fare ciò che vogliono la mia è una considerazione strettamente personale.

    Veniamo adesso al " fatidico " uso del diaframma anteriore, come è uscito fuori????
    Un paio di anni fa iniziai una lunga ma STERILE discussione sul MaksutovNewton da 178mm il quale, proprio in occasione dell'opposizione Gioviana, mi stava letteralmente regalando immagini da " copertina ".

    Ovvio che chi è appassionato dell' " hitchhiking " ( Pollice Facile ) MAI avrebbe accettato cotantà bontà da SOLI 178mm di diametro.
    In quella occasione sviscerai tutti i punti FONDAMENTALI dell'intubazione Russa degli Intes Micro che fino a quel giorno molti non sapevano che la ventola posteriore ASPIRASSE anzichè SPINGESSE l'aria come l'immaginario collettivo dava a pensare.

    Da qui feci notare che questo sistema dava due importanti aiuti termici:

    - L'aria veniva aspirata da dietro ed entrava attraverso FERITOIE anteriori poste lateralmente il Menisco Anteriore, perciò anche questo ne riceveva i suoi benefici.

    -L'Aria veniva convogliata internamente con un flusso controllato fino a raggiungere lo Specchio primario che in presenza dell'Ultimo DIAFRAMMA l'aria veniva spinta FUORI passando per il Bordo.

    Da qui è nata una corrente di pensiero che poi, questo non l'ho MAI DETTO, discutendo con un NOTISSIMO costruttore di Tubi PROFESSIONALI che collabora con Ingegneri Ottici del calibro di Philipp Keller, mi disse, che in realtà la Intes Micro adottava quell'ultimo diaframma NON per convogliare l'aria ma per COPRIRE lo Scattering che avrebbe introdotto internamente tutta la struttura della Cella dell'Intes Micro, poichè parte di essa invade il bordo dello specchio.

    Ovviamente chi NON ha mai avuto o smontato un Intes Micro non può immagine come sia la cella, un monoblocco composto da pezzi di Ferro e viti di acciaio e ottone.

    Perchè sto facendo TUTTA questa premessa?
    Perchè è vero che un Dobson, essendo non altro che un telescopio Newton Aperto, non è indenne ai problemi di equilibrio termico, però fino ad un certo diametro questo si stabilizza con una certa FACILITA' e non è vero che necessariamente bisogna studiare una complicazione ingegneristica per farlo rendere, sapete perchè?
    Perchè il Dobson è nato per lavorare a BASSI ingrandimenti e vi assicuro che il fronte d'onda che cambia man mano con la temperatura dello specchio è un evento più TANGIBILE in alta risoluzione che in DSO a bassi ingrandimenti.

    Questa è PURA pratica e non solo teoria.


    Ciao

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  10. #10
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Ventola raffreddamento Dobson ed estrazione strato limite

    Citazione Originariamente Scritto da contedracula Visualizza Messaggio
    fino ad un certo diametro questo si stabilizza con una certa FACILITA'
    Hai provato a misurare con un termometro a doppia sonda l'andamento effettivo della temperatura di uno specchio durante alcune ore di transitorio termico?
    Io si, e ho riscontrato che già un 8" non segue il calo della temperatura dell'aria senza una ventilazione forzata.
    Questa per me è approccio sperimentale, non teorico.

    Anche se il dobson in origine non è nato per l'alta risoluzione, perchè non migliorarne le prestazioni in questo campo con poca fatica e spesa quasi nulla?
    Ho fatto varie prove, prima mettendo solo una ventola soffiante, poi aspirante, poi ho usato l'idea del disco, poi ho provato con ventole di varie dimensioni, poi sono arrivato all'idea degli elastici per evitare le vibrazioni.
    Ti pare un approccio teorico?

    Ciao
    Graziano

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