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  1. #1
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    Un’altra Terra e un altro Sole?

    Un’altra Terra e un altro Sole?
    Con cinque pianeti di grandezza paragonabile a quella della Terra, in orbita attorno a una stella formatasi quando l’Universo era ancora giovanissimo, il Sistema Solare di Kepler-444 socchiude la porta di un’ipotesi affascinante: la Via Lattea ha già conosciuto la vita
    di Davide Coero Borga


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    Il Sistema Solare di Kepler-444 in un’animazione a computer. Orbitano a una distanza inferiore a un quinto di quella percorsa da Mercurio attorno al nostro Sole.


    Gli astrosismologi e i ricercatori dell’Università di Birmingham hanno guidato il team che ha scoperto un Sistema Solare con cinque pianeti di dimensioni simili a quelle della Terra, e che risale agli albori della formazione della Via Lattea, la galassia che abitiamo.


    Il merito, diciamolo subito, è ancora una volta della missione NASA Kepler (di cui spesso abbiamo scritto su MediaINAF). Sulle colonne di The Astrophysical Journal è arrivata la notizia di una stella del tutto simile al nostro Sole – Kepler-444 – attorno a cui ruoterebbero cinque pianeti di dimensioni comprese fra Venere e Mercurio. Kepler-444 è una stella formatasi 11,2 miliardi di anni fa, al tempo in cui l’Universo aveva meno del 20% della sua età attuale. Di fatto, è il più antico Sistema Solare conosciuto a presentare caratteristiche tanto simili a quello che ben conosciamo: cinque pianeti di dimensione paragonabile a Terra.


    «Questo sistema è estremamente peculiare anche dal punto di vista della compattezza», spiega Alessandro Sozzetti dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino, fra gli autori dell’articolo. «I cinque pianeti si trovano tutti su orbite di piccole dimensioni, meno di un quinto dell’orbita di Mercurio. Indice di una forte evoluzione dinamica del sistema, successiva alla sua formazione. Appena l’1% dei sistemi extrasolari individuati da Kepler ha caratteristiche simili a quelle di Kepler-444».


    Il team di ricercatori si è avvalso delle conoscenze astrosismologiche maturate negli ultimi decenni: dalla frequenze delle oscillazioni naturali della stella, causate da onde sonore intrappolate in una cavità risonante situata al suo interno, è possibile calcolare raggio, massa e, soprattutto, età. Per l’individuazione dei pianeti invece si ricorre al metodo dei transiti, che causano oscuramenti più o meno estesi del disco stellare. L’affievolimento nell’intensità della luce ricevuta dalla stella consente agli scienziati di desumere la dimensione esatta dei pianeti partendo dalle specifiche della stella ospite.


    Tiago Campante, in forze presso la School of Physics and Astronomy dell’Università di Birmingham, e primo autore dell’articolo spiega come questa scoperta apra a conseguenze molto importanti dal punto di vista della teoria della formazione dei sistemi planetari. «Adesso sappiamo che i pianeti di dimensioni simili a quelli della Terra si sono formati durante l’intera storia dell’Universo. 13,8 miliardi di anni: non sono pochi per escludere che la Galassia abbia già ospitato altre forme di vita nel suo passato»


    C’è da tener conto del fatto che al momento in cui la Terra si è formata, i pianeti di questo antico Sistema Solare erano già più vecchi di quanto non lo sia il nostro pianeta oggi. Ma quel che è certo, è che la scoperta fatta dagli astrosismologi aggiunge elementi utili a fissare un inizio ai processi di formazione planetaria.


    Secondo il professor Bill Chaplin, anch’egli dell’Università di Birmingham e leader del gruppo che nell’ambito della missione Kepler si è occupato delle stelle di tipo solare, «la scoperta di pianeti extrasolari in orbita attorno a stelle simili alla nostra, ci spinge a continuare la ricerca di pianeti simili alla Terra nel vicinato del nostro Sistema Solare».


    «Questo eccezionale risultato consolida le potenzialità dell’astrosismologia nella determinazione dei parametri fisici delle stelle», sottolinea Ennio Poretti dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera, che abbiamo raggiunto per un commento. «Come ha dimostrato il caso di Kepler-444, la precisa determinazione di massa e raggio delle stelle ospiti hanno una immediata ricaduta sulla conoscenza degli stessi parametri dei pianeti. La missione ESA PLATO 2.0 è basata su questo connubio maturato negli anni proprio tramite le missioni CoRoT e Kepler. Ma ancor più significativo è l’uso dell’astrosismologia per rivelare quel dato che le stelle ostinatamente tendono a nascondere, la loro età».

    Articolo originale QUI.

  2. #2
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    Il sistema solare simile al nostro ma antico quasi come l'Universo

    Untitled-1-664x293.jpg

    Con piacere vi ricopio la notizia uscita oggi in moltissimi giornali di informazione scientifica, che vede la pubblicazione di un lavoro ad opera di un mio collega, nonchè amico, Dott. Tiago Campante, dell'Università di Birmingham, anch'egli coinvolto nello studio dei dati del satellite NASA Kepler, ma relativamente al settore di ricerca di pianeti extrasolari orbitanti intorno a stelle di tipo solare.

    Il suo lavoro, insieme ad altri collaboratori, vede la scoperta di un antichissimo sistema solare caratterizzato da una stella formatasi circa 11 miliardi di anni fa, Kepler-444, e con ben 5 pianeti di piccole dimensioni (paragonabili a quelle terrestri) orbitanti attorno ad essa, con alta probabilità di carattere roccioso.

    Una delle maggiori implicazioni di questa scoperta, in realtà già effettuata circa due anni fa ma che solo adesso ha trovato la strada finale della sua pubblicazione su un giornale peer-review, è che i sistemi extrasolari si sono formati anche già agli albori del nostro Universo e della nostra Galassia, aprendo così la possibilità alla esistenza di vita extraterrestre molto antica e, possibilmente, avanzata.

    Lo studio è stato eseguito sfruttando le oscillazioni di tipo solare osservabili nella stella che ospita i pianeti, così da poter ricavare tramite l'asterosismologia i valori diretti di massa e raggio della stella, e di conseguenza dei pianeti stessi.

    Trovare il link diretto alla news su Media INAF QUI, mentre per i più curiosi l'articolo su arXiv in formato elettronico gratuito è reperibile QUI.

  3. #3
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    @Enrico C., visto che ti ho preceduto di poco, ho unito le due discussioni qui...

  4. #4
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Sorry @Red Hanuman, non avevo visto... comunque repetita iuvant no?
    Se qualcuno ha domande in merito, visto che è molto legato al mio campo di ricerca, sarò felice di rispondere per come posso.

  5. #5
    Nana Rossa L'avatar di Rop
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Ciao è un po' di giorni che "osservo" questo interessante sistema ho aperto una discussione "al bar" ma mai come questa!


    La cosa interessante a mio parere è impressionante la velocità di rivoluzione dei 5 pianeti dai 5 ai 7 giorni ...

    Quindi questa sarebbe la fine del nostro sistema solare tra 11 miliardi di anni?

    Saluti

  6. #6
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Ciao @Rob, si in un certo senso questo e' uno dei motivi principali per cui il sistema ha destato interesse. E' infatti fondamentale trovare sistemi del genere per poter studiare l'evoluzione del nostro sistema e capire di più sulla formazione della vita e su quali siano le condizioni ottimali per la sua esistenza.

  7. #7
    Nana Rossa L'avatar di Rop
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Innanzitutto grazie per la risposta! Poi sinceramente avrei 1000 domande ma attualmente l'emozione mi manda in disordine i pensieri e mi accorgo di sapere così poco! Se mi è permessa un'altra domanda ... E spero di non sparare castronerie ... Però vedi sopra quindi eventualmente chiedo scusa in anticipo

    Perché proprio questo? Mi sembra (a occhio non esperto) che vi siano anche altri sistemi più o meno delle stesse caratteristiche kepler 275 e 445 per dirne 2 cosa cambia il tipo di stella? So che per te possono sembrare domande ovvie ma purtroppo tutte le informazioni che trovo sono spesso in inglese che per me purtroppo è un po' ostico :(

    Grazie ancora!

    Ora vado a riordinare i pensieri

  8. #8
    Nana Bianca L'avatar di Salvatore
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Ciao,
    ho trovato questo articolo veramente interessante.
    Vi porgo una domanda,potrebbe essere anche un po stupida pero lo faccio lo stesso.
    Si e' detto che la stella abbia molte caratteristiche del nostro Sole,ma se l'eta di Kepler-444 e' piu di 11 miliardi di anni dovrebbe essere nello stadio di super/gigante?
    Se fosse cosi alcuni dei pianeti piu interni potrebbero essere gia stati distrutti dallestessa stella.
    La Mia Strumentazione
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  9. #9
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Per @Salvatore, in realtà la stella in questione è si antica ma al contempo è una stella di piccole dimensioni e massa, che giace ancora in una fase di sequenza principale e anzi è meno evoluta del nostro Sole (quindi non parliamo di gigante qui ma anzi di stella nana, così come viene classificata). Teniamo presente che in fisica stellare, l'evoluzione degli astri e i tempi di questa evoluzione dipendono da diversi fattori, primo fra tutti la massa della stella in questione. Più una stella è massiva, più evolve rapidamente e pertanto più velocemente muore.

    Il caso di questo sistema vede una delle stelle con più piccola densità conosciute da un punto di vista delle oscillazioni stellari (anzi la meno densa nota fino ad oggi). Si tratta di una stella con una massa di 0.7 masse solari e un raggio di circa 3/4 di quello del Sole. I pianeti che ruotano intorno a Kepler 444 è vero che orbitano in periodi molto brevi ma per le leggi di Keplero e per la dimensioni ridotte dell'astro, sono periodi possibili.

    Questa stella è inoltre più fredda del Sole (quasi 1000 gradi Kelvin in meno), il che suggerisce che la sua zona abitabile è certamente più vicina alla stella di quanto non lo sia per il nostro Sole.

    Per @Rob. L'altro caso di Kepler 275 vede un astro piuttosto diverso, più caldo del Sole e più grande e massivo, che certamente va incontro ad una evoluzione molto più rapida. Se ti interessano più dettagli in merito in caso fammi sapere .

  10. #10
    Nana Rossa L'avatar di Rop
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    Re: Un’altra Terra e un altro Sole?

    Grazie ancora ne approfitto della tua gentilezza per chiederti un paio di cose, le altre mille domande ritengo siano risolvibili con una buona ricerca su internet ... Non voglio tediare con domande sciocche

    1 domanda:
    più che domanda è un mio personale ragionamento che mi piacerebbe sapere se corretto o meno ed eventualmente se c'è altro in più

    Ovviamente i nostri tempi tecnici e gli strumenti a nostra disposizione ci permenttono di osservare solo esopianeti relativamente grandi (rapporto stella/pianeta) e con rivoluzioni abbastanza veloci da poter essere viste, se un esopianeta è grosso ma con rivoluzione lenta (esempio 100/200 anni o più) difficilmente si percepirà la sua presenza, a parte gli appuntamenti mancanti di quelli più piccoli, per cui esiste una discriminante che fa puntare gli strumenti su una stella piuttosto che un'altra, personalmente penso che si guardi prima il tipo/età della stella

    2 domanda:

    Esiste un sito internet in cui è possibile ammirare dal vivo questi fenomeni?

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