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Discussione: L'esagono di Saturno
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08-05-2015, 13:56 #5
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Re: L'esagono di Saturno
Premetto che non ho visto l'intervento televisivo di cui parli, ma leggendo quanto scrivi, mi viene da supporre che l'unita di lunghezza a cui si fa riferimento non sia un'unità arbitraria, ma un'unità ben specifica, quale potrebbe essere, ad esempio, la circonferenza del parallelo a quella latitudine.
Per il resto del tuo ragionamento, credo che non si possa prescindere da una valutazione quantitativa.
Mi spiego: tu parli di "colpetti" che creano determinate figure, e che per creare un esagono "esatto" ne serve numero che sia multiplo di 6 due, tre o più volte. Come dicevo, a mio avviso, per arrivare a questo livello di dettaglio, occorre prima avere una descrizione quantitativa più precisa del fenomeno. Se infatti provassimo per ipotesi a rimappare le coordinate polari della figura su un piano cartesiano (ovvero avendo in ascisse l'angolo e in ordinate il raggio) che tipo di figura avremmo? Sarebbe sicuramente una funzione periodica, sicuramente diversa da quella che produrrebbe un esagono "esatto" (come si nota, i vertici sono piuttosto arrotondati), e che potrebbe addirittura essere una sinusoide quasi perfetta, che quindi ci ricondurrebbe al "numero d'onda uguale a 6" (ma, come detto, solo i dati effettivi possono dirlo).
Detto questo, più in generale, non capisco cosa intendi per "modello meccanico senza tirare in ballo viscosità, umidità, pressione ecc.". Da quello che si può leggere, mi sembra che in poche parole il fenomeno si possa descrivere come un'onda stazionaria (con, appunto, numero 6), la cui descrizione matematica è nota, ed è valido modello per una vastità di fenomeni (di cui quelli meteorologici sono solo una piccola parte). Il motivo, invece, per cui proprio qui si forma questa particolare figura, credo che non possa esulare dal considerare specifiche condizioni particolari di viscosità, pressione, velocità di rotazione relative delle correnti, e altri fattori (il fatto che il periodo di rotazione appaia sincronizzato con l'intensità dell'emissione radio, ad esempio, mi fa sospettare che possano esserci anche fattori legati alle proprietà chimico-fisiche e interazioni elettromagnetiche).
P.S. Riguardo ai "colpetti a raffica", ricordo che non necessariamente l'energia tra due elementi di un sistema deve essere scambiata per impulsi discreti, al fine di avere fenomeni periodici. Uno degli esempi più impressionanti che mi vengono in mente è il crollo del ponte di Tacoma nel 1940, fenomeno che, dal punto di vista fisico, secondo me ha in comune con l'esagono di Saturno molto più di quanto non sembrerebbe a prima vista.
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