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Discussione: Multiverso

  1. #1
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Multiverso

    https://singularityhub.com/2023/04/0...ISTVa_53NCY-nQ
    Mi ha letto nel pensiero! Manca, però, una risposta ad un mio dubbio: Come convivono tutti questi infiniti Universi? Affiancati o compenetrati in una, per esempio, quinta dimensione?

  2. #2
    Staff • Moderatore Globale L'avatar di Red Hanuman
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    Re: Multiverso

    Appena poso me lo leggo...

  3. #3
    Gigante L'avatar di Albertus
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    Re: Multiverso

    ho letto un libro di Leonard Susskind qualche anno fa a proposito del multiuniverso e la teoria delle stringhe
    i multi universi dovrebbero essere affiancati
    l'analogia più comune è quella dell'acqua in ebollizione
    ogni universo è l'equivalente di una bolla
    é dimostrabile che il "vuoto" non è sinonimo di "niente" ma è sede di particelle virtuali che appaiono e scompaiono
    ogni universo /bolla è dovuto moti quantistici casuali cosi come le bolle sono causate da impurità nell'acqua
    l'acqua al 100 % pura non bollirebbe cosi come i multi universi non potrebbero essere generati da leggi fisiche deterministiche
    la teoria del multi universo spiegherebbe il principio antropico
    è noto che il nostro universo non potrebbe esistere se alcuni parametri fisici fossero anche leggermente differenti il che farebbe pensare ad un architetto intelligente
    però se i multi universi fossero miliardi di miliardi allora una o più bolle potrebbero ospitare la vita
    confesso che questa teorie scientifiche non mi prendono
    a giudizio degli stessi autori non sono dimostrabili
    Ultima modifica di Albertus; 27-04-2023 alle 18:08

  4. #4
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Re: Multiverso

    Alcuni scienziati ritengono che l'energia del vuoto sia un possibile prova del Multiverso: https://www.quantamagazine.org/why-t...eNSBojk3XAE9P4

  5. #5
    Gigante L'avatar di Albertus
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    Re: Multiverso

    secondo Susskind l'energia del vuoto genera i mutltiuniversi che sono causati da fluttuazioni quantistiche casuali

  6. #6
    Gigante L'avatar di Albertus
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    Re: Multiverso

    ricordo che in teoria dovrebbe essere possibile creare materia dal vuoto
    basterebbe separare le particelle virtuali dalle antiparticelle virtuali prima che si riconbinano in un lampo di energia
    una macchina "creatrice" dovrebbe però possedere una potenza immensa
    secondo la teoria del multiuniverso fluttuazioni quantistiche casuali, rarissime ma non impossibili, potrebbero aver generato il nostro universo

  7. #7
    Nana Rossa L'avatar di Morimondo
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    Re: Multiverso

    Citazione Originariamente Scritto da Gaetano M. Visualizza Messaggio
    https://singularityhub.com/2023/04/0...ISTVa_53NCY-nQ
    Mi ha letto nel pensiero! Manca, però, una risposta ad un mio dubbio: Come convivono tutti questi infiniti Universi? Affiancati o compenetrati in una, per esempio, quinta dimensione?
    Stephen Hawking nel suo libro "I Buchi Neri" dice che se una certa costante fosse diversa anche di una piccolissima parte non ci sarebbe potuto essere un universo che potesse ospitare la vita.
    Ora ricordo che questa differenza era veramente piccola tipo milionesimi o miliardesimi ma non ricordo più o meno l'ordine. lo stesso vale per molte altre costanti, da ciò è stato desunto il principio antropico nelle sue forme.
    Vien logico pensare che vi debbano essere miliardi di universi oppure che ci sia qualcosa, entità, Dio, forza o altro che abbiano volutamente creato un universo ad hoc
    Ho due domande

    1) E' certo che le costanti debbano per forza poter essere diverse da quelle attuali, esiste una legge che dice che, per esempio in un universo pulsante, ad ogni Big Bang tutto si debba
    rimescolare?

    2) Nel caso invece che effettivamente ci possa essere un reimpasto delle costanti escludendo l'ipotesi di un grande architetto vi devono essere multi universi e qui si cade nella domanda
    di Gaetano

    Citazione Originariamente Scritto da Gaetano M. Visualizza Messaggio
    Come convivono tutti questi infiniti Universi? Affiancati o compenetrati in una, per esempio, quinta dimensione?
    Aggiungo se il nostro universo è in espansione nel suo spazio motore appunto dell'espansione e al di fuori di esso non esiste uno spazio vuoto privo di stelle ma assolutamente niente dove si troverebbero questi universi? Se fossero tutti in espansione prima o poi alcuni dovrebbero già compenetrarsi e con le loro costanti diverse che accadrebbe nello spazio comune ai due o più che si stanno compenetrando?

    Rimane l'ipotesi di un'altra dimensione che faccio veramente fatica a immaginare, anzi non me la figuro nemmeno.

  8. #8
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Re: Multiverso

    @Morimondo C'è un bel libro di Paul Davies "Una Fortuna Cosmica" sulla fortuna, appunto, di avere queste variabili che hanno permesso alla vita ( e agli stessi Atomi prima della vita) di svilupparsi.

  9. #9
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    Re: Multiverso

    Citazione Originariamente Scritto da Morimondo Visualizza Messaggio
    Stephen Hawking nel suo libro "I Buchi Neri" dice che se una certa costante fosse diversa anche di una piccolissima parte non ci sarebbe potuto essere un universo che potesse ospitare la vita.
    Dovrebbe essere la costante di struttura fine, ...

    Ora ricordo che questa differenza era veramente piccola tipo milionesimi o miliardesimi ma non ricordo più o meno l'ordine. lo stesso vale per molte altre costanti, da ciò è stato desunto il principio antropico nelle sue forme.
    Vien logico pensare che vi debbano essere miliardi di universi oppure che ci sia qualcosa, entità, Dio, forza o altro che abbiano volutamente creato un universo ad hoc
    Ho due domande

    1) E' certo che le costanti debbano per forza poter essere diverse da quelle attuali, esiste una legge che dice che, per esempio in un universo pulsante, ad ogni Big Bang tutto si debba
    rimescolare?
    Mah, le costanti del nostro universo definiscono le sue caratteristiche. Costanti diverse implicano universi con leggi fisiche diverse, non necessariamente adatte alla vita...
    Un universo pulsante credo che debba mantenere le sue leggi fisiche anche dopo ogni nuovo inizio, ma chissà...

    2) Nel caso invece che effettivamente ci possa essere un reimpasto delle costanti escludendo l'ipotesi di un grande architetto vi devono essere multi universi e qui si cade nella domanda
    di Gaetano
    Il multiverso è solo una ipotesi non dimostrata al momento, e comunque l'esistenza di un solo tipo di universo, adatto alla vita, non implica l'esistenza di un dio...

    Aggiungo se il nostro universo è in espansione nel suo spazio motore appunto dell'espansione e al di fuori di esso non esiste uno spazio vuoto privo di stelle ma assolutamente niente dove si troverebbero questi universi?
    Questa domanda presuppone l'esistenza di solo quattro dimensioni (le nostre), ma potrebbero esserci molte più dimensioni, e diverse combinazioni tra esse in ogni "universo" diverso dal nostro. Gli altri universi potrebbero svilupparsi in dimensioni non accessibili a noi...

    Se fossero tutti in espansione prima o poi alcuni dovrebbero già compenetrarsi e con le loro costanti diverse che accadrebbe nello spazio comune ai due o più che si stanno compenetrando?
    Se si sviluppassero in dimensioni diverse dalle nostre, no... O in tempi diversi...

    Rimane l'ipotesi di un'altra dimensione che faccio veramente fatica a immaginare, anzi non me la figuro nemmeno.
    Non la puoi immaginare, puoi solo ipotizzarla. Siamo nati e cresciuti in questo universo, percepiamo solo una parte di esso e delle sue dimensioni, figuriamoci se possiamo percepire dimensioni...

  10. #10
    Meteora L'avatar di Pecci Gabriele
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    Re: Multiverso

    Salve a tutti. Negli ultimi due anni ho riflettuto molto su questi temi e ho letto con molto piacere l'articolo proposto perché valutando i fatti sono giunto anche io alla stessa conclusione.

    1 non esiste un vuoto assoluto, pertanto non esiste mai uno "stato" di non espressione , e quindi sussiste sempre uno stato di indeterminazione di valore di energia diverso da zero.

    2 il punto uno implica come ci suggerisce anche la seconda legge della termodinamica che in un sistema chiuso il valore di energia non si crea, non si distrugge, ma si trasforma, è pertanto un processo di espressione, un evento. La somma del valore complessivo invece in termini effettivi di capacità di lavoro invece può risultare zero e cioè arrivare ad un punto di massima entropia, ma non zero valore di espressione dato che come detto vi sarà sempre un minimale valore di indeterminazione di energia diverso da zero in un qualsiasi campo di vuoto quantistico.

    3 ed ecco una delle domande principali, ma quindi l'universo è finito o infinito?

    L'universo in quanto espressione e quindi evento è e rimane un processo ed un processo può solo essere di natura spaziotemporale, quindi finito.

    Da cosa si deduce?

    L'entropia, e cioè la capacità di lavoro interna al sistema che è di fatto limitata a una forbice che si apre da un minimale stato di indeterminazione del campo di vuoto quantistico diverso da zero, a un limite massimo di valore inviolabile come può essere definita la costante di velocità massima di una informazione o di qualsiasi particella priva di massa nel vuoto (c). Questa forbice di fatto limita e rende finita l'espressione universale in termine di interazione/interferenza tra eventi, e quindi tra i continui processi di trasformazione di energia.

    Vi è poi l'espansione universale.

    Ora se fosse una costante questa espansione potrebbe essere considerata seppur con molti dubbi e ulteriori necessarie riflessioni a riguardo anche infinita dato che procede a velocità superluminale e che quindi non risulta relativa a nulla, il punto è che però aumenta. Aumenta rispetto a cosa? Evidentemente allo stesso processo di intercorrenza e quindi anche qui vi è un valore minimo e massimo di espressione in quanto processo ergo evento.

    4 prime conclusioni.

    A) non esiste stato di Nulla in senso di non valore di espressione.

    B) l'espressione in quanto processo in quanto evento è sempre un termine finito della stessa.

    C) per l'unione di questi due fattori non vi può essere logicamente ma inerentemente alla oggettività dei fatti, né una origine, né una fine esente da spaziotemporalità di espressione del medesimo evento. Ergo il processo fondamentale di espressione risulta sempre finito, ma illimitato.

    5 ora che cosa risulta al minimo stato di indeterminazione di un valore di energia diverso da zero che sia sempre di intercorrenza finita ma illimitatamente presente?
    Fluttuazioni.

    Pertanto suppongo che a livello fondamentale l' indeterminazione dell' energia di valore non zero di un campo di vuoto quantistico ergo potenziale/effettivo termine di fluttuazioni di questo valore dia campo ad un espressione di potenziale intercorrenza universale, quindi big bang, inflazione, espansione, e, visto che non può essere un processo di espressione, espansione infinita, arrivati entropicamente a un valore massimo vi sarà un processo poi contrario e conseguente di contrazione.

    Se vi è contrazione il tutto si contrarrà inesorabilmente ma verosimilmente poi su un buco nero supermassiccio, il che a sua volta dato che non vi può essere valore di energia pari a zero espellerà prima o poi un minimale valore appunto diverso da zero (buco bianco?) ergo proprio una indeterminazione di valore di energia diversa da zero, un campo di vuoto quantistico di misura fondamentale, da cui emergeranno potenziali/effettive oscillazioni di questo valore, morale, fluttuazioni, il processo risulta illimitato, sempre diverso, intercorrente, ma finito. Ogni fluttuazione e conseguente processo universale rappresenterà poi quindi nel suo divenire un valore di indeterminazione di energia emergente dal processo stesso, un valore diverso da zero.

    Un processo sempre finito ma al contempo illimitato di espressione e quindi trasformazione di energia.

    Ora se nel campo di vuoto quantistico che noi misuriamo, noi denotiamo illimitate continue e costanti fluttuazioni allora in un campo di vuoto quantistico di misura fondamentale le fluttuazioni emergeranno continuamente e costantemente, e potenzialmente/effettivamente, ognuna di esse ivi sarà sempre un potenziale/effettivo termine di espressione universale finito.

    6 ora come è possibile che tutto questo sistema quantistico di correlazione sia sempre coerente in un campo di vuoto fondamentale? Gravità quantistica. Il che significa minimale stato di interazione/interferenza di tipo ambientale, e a livello puramente fondamentale viste le minimali scale di misura a cui ci stiamo riferendo praticamente ininfluente sulla coerenza del suddetto sistema correlativo di fluttuazioni.

    Vi invito a visionare un video sul canale YouTube caffè Bohr. Si intitola "scoperta sperimentale dei Gravitoni".

    Ora che ci crediate o meno (non è importante) ragionando sugli stessi assunti logici che vi ho proposto ero giunto ad ipotizzare e quindi a predire che appunto in un sistema quantistico a livello di scala fondamentale di misura di lunghezza e tempistiche ( scala di Planck?) vi sia tutto quantificato ed espresso gravitazionalmente dato che come sappiamo dai buchi neri su scale estreme le altre forze vengono subissate dalla gravità. A livello quantistico fin ora osservati la gravità è invece quasi nulla in termini di interazione/interferenza, ma noi sappiamo che una singolarità è un ipotetico stato in cui la curvatura spaziotemporale e la densità gravitazionale tendono ad infinito, infinito che però sappiamo anche non essere un termine di valore reale di espressione di nessun processo (il che la rende una deduzione errata, anche se pervenuta da giuste equazioni). Quindi se invece del valore infinito ipotizziamo un valore sì minimale, "infinitesimale" ma sempre finito otteniamo cosa? Un valore di stato di espressione di energia quantificato gravitazionalmente e quindi spaziotemporalmente quantificato diverso da zero, ergo come prima fluttuazioni di un campo fondamentale di vuoto ed è questo che io sottintendo invece per singolarità.

    Se vi è uno spaziotempo quantificato allora vi è correlazione di espressione di eventi solo gravitazionalmente mediati. Una correlazione quantistica di fluttuazioni. Fantascienza vero?

    No. Se avete visionato il video che vi ho menzionato avete appurato che con lo stratagemma adottato si è evinto in una quasiparticella un effettivo stato di correlazione mediato gravitazionalmente, ergo spaziotemporalmente quantificato di fluttuazioni quantistiche tramite un processo del tutto asseribile a quello della mediazione di "gravitoni". Gravitoni che come si evince anche dal video sarebbero direttamente osservabili solo su scale fondamentali dato la natura ininfluente della gravità quantistica che si esprime invece su scale di osservazione maggiore come quella che già si presenta come tale nella teoria dei campi.

    7 questo come già supponevo se fosse poi ancora meglio evidenziato, e cioè evidenziato che su scala di misura fondamentale lo spaziotempo è quantificato gravitazionalmente, pone risoluzione logica anche ai problemi di natura storica della fisica moderna come l'entangled in cui due eventi rimangono in stato correlativo di valore nonostante siano relativamente non spaziolocati, così come sul problema della misura quantistica.

    Se in entangled due particelle sono quantisticamente lo stesso evento, e lo spaziotempo risulta quantificato gravitazionalmente, allora al termine dello stato di sovrapposizione, alla decorrenza per effetto istantaneo della misura, le due particelle avranno ovviamente sì lo stesso valore correlativo e complementare di spi, e univocamente quello che si pone alla misurazione, ma esso si paleserà tale proprio perché gravitazionalmente a livello fondamentale sono lo stesso evento. Relativamente però essendo invece spaziotemporalmente non locate, e cioè relative ad una scala di valore di misura maggiore a quella fondamentale, non più di quantificate in un unico evento, il valore correlativo quantificato rimarrà però anche in due distinti eventi che sembrano pertanto apparentemente invece avere una qualche comunicazione correlativa e cioè trasmissione di informazione a velocità superluminale, cosa che non è, e non può ovviamente assolutamente avvenire, se avessi ragione sarebbe invece presente e quindi rivelarsi di natura intrinseca su un valore anche in forma relativa sempre però complementare e contrario, e pertanto rappresentante come parte di un unico evento. Relatività salva ma fine del mistero sullo stesso processo di emergenza relativa di questo valore.

    Il problema della misura invece è presto detto se ogni interazione/interferenza a livello di scala fondamentale o prossima a questa è gravitazionalmente mediata, ogni interazione di misura allo stesso sistema tipo sullo spin sarà pertanto relativa e quindi poi definita sperimentalmente a seconda del valore di interazione/interferenza gravitazionale quantistico spaziotemporalmente quantificato al suddetto sistema.

    Se avessimo accesso sperimentale a queste scale di misura potremmo effettivamente quantificare poi anche il valore di interazione/interferenza che al momento della misura influisce gravitazionalmente sul termine di coerenza quantistica mantenuta dal sistema in oggetto di esame, e quindi misurare il valore di interferenza gravitazionale che porta gravitazionalmente, dalla misura posto in termini di interazione, al collasso della funzione d'onda, e quindi di interferenza/decoerenza che porta alla definizione effettiva di quel valore così di fatto poi misurato.
    Ultima modifica di Pecci Gabriele; 21-05-2024 alle 21:12 Motivo: Correzione del testo

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