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Visualizza Versione Completa : mini report per test atlante: 10-3-2016 Piani dell'Avaro (BG)



Ogu
26-03-2016, 19:55
Decido all’ultimo momento la trasferta infrasettimanale ai Piani dell’Avaro, lo scorso giovedi 10 Marzo, per il solo motivo che il successivo week-end sarà prevista pioggia o brutto tempo. Riesco a essere sui Piani alle 17 a inizio tramonto: il cielo è trasparente e libero da foschie, ancora una volta noto l’ombra della Terra che riga l’orizzonte ovest con la sua tipica tonalità violacea. C’è molta neve e ghiaccio, mi posiziono sul bordo strada a poche curve dal rifugio soprastante.

Qualche luce che si accende, poi si spegne, qualche auto che ritorna giù al paese, e lentamente si fa sera.

Nel frattempo dispiego il telone cerato in uno spiazzo sgombro da neve: c’è umidità nell’aria. Monto il dobson con calma e ho già le mani congelate: meglio che mi imbacucchi ancora un po’!
La Luna di poco più di 1gg è una bellissima falce con una evidente luce cinerea blu metallica, distinguo a occhio nudo la macchia scura dell’Oceanus Procellarum sul bordo Sud Ovest, in contrasto con le terrae circostanti.
Sto collimando quando un’auto arriva e si posiziona accanto: curiosi? Imboscati? Polizia?? Mi saluta come un vecchio amico da sempre conosciuto. Sono colto di sorpresa! Ci metto un po’ a collegare le info, il mio neurone lavora prossimo allo zero assoluto :D tant’è che mi balena in mente un’idea che non mi pare vera: “Scusa ma sei Gitt?”. “Sì, ciao!”. Non contengo l’abbraccio!!!

Solo per questo incontro inaspettato nell’ultimo posto del mondo e in una notte qualsiasi dell’anno ringrazio il giorno in cui alzai per la prima volta gli occhi al cielo, e ancora di più la volta in cui scoprii l’esistenza di questo fantastico forum!!!

Per me potrebbero bastare queste poche e sconfusionate righe per terminare qua il report, ancora prima di iniziare a trascriverlo :D

Per chi vorrà seguirmi nella lettura delle prossime note, aggiungo qualche informazione della serata e il programma che mi ero prefissato, tenendo conto in quale stato d’animo e con quale gioia abbia proseguito l’osservazione, nonostante il meteo sfavorevole.

Inizio le osservazioni alle 20. Il tramonto limpido lascia il passo a velature che già sopraggiungono da Est e offuscano il cielo a partire dalle 21, accompagnate da folate di vento improvvise. La mia NELM stimata negli attimi in cui il cielo si liberava da velature è stata di 5,3, ma per la maggior parte del tempo il cielo è stato praticamente latteo di mag 4 –tipico cielo semi-urbano. L’IL a SE, S e SO ha fatto il resto.
Il seeing è risultato variabile da buono 4-5/10 peggiorato a mediocre 6/10: su Giove ho stimato 3 della scala Antoniadi, Pulcherrima non sono riuscito a risolverla. Vento da lieve brezza a occasionali raffiche al suolo. Medio jeat stream.

Il motivo dell’uscita è stato il primo test del nuovo atlante Interstellarum Deep Sky Atlas (gli stessi dell’utilissimo ReiseAtlas di cui non posso più fare a meno).
A differenza dello Sky Atlas 2000.0 e dell’Uranometria, questo atlante ha il vantaggio di indicare la visibilità degli oggetti indicati con diversi grassetti e suddivisi in 3 categorie: visibili in telescopi da 4’, 10’ e 12’. Grazie a questa semplicissima suddivisione, incrociando le note del mio diario, mi sono accorto di quanti oggetti letteralmente mi sfuggivano da sotto il naso semplicemente perché non sapevo della loro esistenza, o quante volte ho penato per scorgere galassiette ai limiti della visibilità quando al loro fianco erano presenti galassie ben più visibili e particolari. In più sono indicati oggetti di cataloghi veramente poco noti, tra tutti ammassi aperti e neb. planetarie. Inoltre (cosa che per me ha un fascino particolare) è un vero gioiellino di grafica editoriale :D

Inizio subito con Orione, che si trova poco oltre il transito al meridiano in zona per ora libera da velature. Gli obiettivi sono un trio di AA di crescente profondità, a partire dal bellissimo NGC 2169.

NGC 2169 “37 Cluster”
A 64x è un piccolo e luminoso ammasso aperto, e già una piacevole sorpresa: appaiono infatti da subito le due concentrazioni stellari a disegnare il numero “37” con stelline luminose e ravvicinate. È anche abbastanza concentrato (me lo aspettavo decisamente più ampio): stimo dimensioni 6’X3’.
115x: migliore visione. Le due concentrazioni sono nettamente separate tra loro di circa 2’. Nel numero “3” conto 12 stelline con un ampio range di mag. Tra tutte spicca una stellina bianca (Struve 848) di circa 8 mag, che si rivela una bella stretta doppia [sep. 2,5”] con la secondaria bianca di 9 mag
[Scopro in seguito trattarsi di una doppia molto nota dai doppisti, con una terza compagna che però non sapevo di dover cercare].
Il numero “7” conta 6 stelline disposte a Y, con al centro una stellina bianco pallida di 9 mag e al vertice NO una larga coppia di stelline gialla e rossa [credo si tratti di Struve 448, ma non sono sicuro].

Mi sposto 5° verso NE, oltrepassando la cascatella di stelle denominata Elosser 3 (asterisma, formato da una fila di stelle di circa 9 mag per 1° di estensione N/S) e incontro Skiff 5, un modesto AA. È di media concentrazione stellare sopra un’area a forma di goccia. Percepisco una media densità debole e quasi “nebulare”, sulla quale risolvo solo poche decine di deboli stelline a partire dalla 11 mag.
115x: conto 15 stelline per lo più disposte tutt’attorno al perimetro dell’ammasso, il cui interno appare ancora omogeneo e di impressione nebulosa, anziché granulosa.

1° verso E, in campo povero di stelle, ricerco il terzo target, aumentando leggermente la difficoltà. FSR 929 è un AA piccolo e molto debole.
Riesco a distinguere difficilmente a 115x solo 4 stelline di 12-13mag ravvicinate a mo’ di corona, in distolta noto la tenue granulazione a vaga forma di cuneo, molto diafana e più densa al vertice di NO. L’interesse aumenta ricercando a meno di 5’ sul fianco NE la piccola planetaria J 900. La confermo solo con blink dell’OIII.
115x: di aspetto quasi stellare (ma non puntiforme), si dispone in un triangolo con altre 2 stelline che ne aiutano l’identificazione. Stimo di 12 mag, di tonalità grigio-cenere. Comunque ha un buon contrasto nonostante la bassa lum. sup.
[Mi affascinano sempre le “strane coppie” come questa. Sicuramente dovrò ritornarci in altre occasioni per avere ulteriori riscontri.]

Le velature iniziano a compromettere le osservazioni, ma non voglio rinunciare a cercare NGC 1999, che non sapevo neppure della sua esistenza fino al report di zanzao del mese scorso. Nonostante si trovi proprio sotto a M42, non sapevo fossero visibili altre nebulosità oltre naturalmente a M42, M43 e il complesso della Running Man. L’atlante segna di particolare interesse anche vdB 54 (1,5° a SE di M42) e per l’appunto NGC 1999.
È una nebulosa a riflessione, una densa macchietta nebulosa vagamente tondeggiante ma piccola, compatta e lattea, che ingloba al suo interno una bianca stellina a malapena distinguibile nel chiarore riflesso della nebulosa. Mi stupisco di quanto sia brillante (per il tipo di oggetto) e compatta, di forma tondeggiante [dim 2’x2’] con bordi irregolari che sfumano a mo’ di piccoli raggi.
115x: appare come composta da due nebulosità sovrapposte: una triangolare centrale e dalla densa lum. sup.; l’altra di fondo tondeggiante molto più debole, sfumata con piccole raggiere. La stellina appare legg. decentrata.
[Di questa nebulosa è famosa una immagine dell’Hubble, nella quale risalta il globulo oscuro a ridosso della regione centrale, chiamato Parsamian 34. O’Meara suggerisce il soprannome di “13th Pearl”, ma questa Perla Nera centrale proprio non sono riuscito a vederla.]
Passo a osservare alcuni oggetti facili nei Gemelli, con un cielo velato di 4 mag.

NGC 2420
È un bellissimo AA, la tipica spolverata di zucchero decisamente molto ricco nonostante il cielo grigio e velato. Elongato N/S, ha un fondo granuloso sul quale sono sovrapposte decine di deboli astri. Aumenta di densità verso il centro. A 115x pare di riconoscere deboli strutture lineari interne, che disegnano una forma a croce. Stimo una dimensione massima di 8’x5’.

NGC 2371-72 “Double Bubble Nebula”
Prima volta che osservo questa piccola planetaria, a circa 2,5° a SO di Castore.
Compare in distolta come una piccola sagoma elongata N/S, molto spettrale e grigiata. Se l’identificazione appare abbastanza agevole, altro discorso riuscire a confermare i particolari. Pare avere un rinforzo di nebulosità posta all’estremità SO [NGC 2371], vista come un leggero globulo.
165x: guadagna di contrasto, ma il cielo è molto grigio. Ha forma bilobata come un 8 allungato per circa 1,5’: è evidente la strozzatura tra i due lobi, questi dalla forma quadrangolare e di diversa densità.
A SO è NGC 2371, il più nebuloso e compatto a forma di pallone da rugby, disposto trasversalmente in direzione E/O. Ho la sensazione che inglobi una stellina sul lato Ovest, dato che questa parte risulta molto più densa rispetto al lato opposto (???).
L’altro lobo di NE è NGC 2372. Appare più aperto ed elongato, diafano, con il bordo Ovest più marcato e con una probabile struttura lineare interna (forse qualche gioco di contrasti?).
La visione rimane molto al limite. Ritorno un paio di volte a riosservarla e ogni volta le dedico molti minuti, ma i particolari sono molto sfuggenti. [nessun cenno riguardo alla nana bianca, che in effetti viene stimata di 14,8 mag]

---prima parte---

Ogu
26-03-2016, 19:57
Rimango in zona Castore-Polluce, e l’unica attività che posso fare è osservare un po’ di stelle doppie. A 4,5° a Sud di Polluce, ecco K Gem (Otto Struve 179). È una doppia impegnativa. La primaria è una brillante stella di 4 mag giallo oro; la secondaria è una debolissima compagna di circa 10 mag che per contrasto appare di colorazione rossa. Separazione di poche decine di secondi d’arco con un PA di 240°.

Struve 1108. Poco distante, una semplice doppia dalle componenti più bilanciate. La primaria di circa 8 mag giallastra; secondaria rosa salmone di circa 9 mag. separazione circa 30’’ con un PA di 160°.

In questa zona dei Gemelli posso scegliere tra quattro oggetti interessanti: NGC 2392 Eskimo (NP), NGC 2420 (AA + O’Neal 9), NGC 2331 e NGC 2266 (entrambi AA). Scorro il cielo verso Ovest e mi dirigo verso NGC 2331, indicato dall’atlante come il più largo. Infatti appare composto da una 20ina di stelline di 10 mag disperse su un’ampia area di 20’, senza nessuna concentrazione. A 64x ricorda un omino stilizzato. Noto però sul margine Est una più cospicua concentrazione di 5-6 stelline compatte in meno di 3’, che assomigliano in qualche modo a delle micro Pleiadi.

A poco più di 4° a Ovest ecco presentarsi all’oculare un AA piccolo ma altamente ricco e concentrato: NGC 2266 “Ammasso Pigna”. La forma è nettamente triangolare, con un maggior sviluppo in direzione E/O. le stelline sono fini, deboli e molto ravvicinate in un numero notevole. La base del triangolo N/S è formata da una fila di stelline più luminose in catenella, tra cui spiccano 3 componenti principali al vertice Sud.
In conclusione un ammasso estremamente ricco e definito nei bordi. Ottima risoluzione.
In distolta si apre alla base come una pigna, ecco perché l’idea di questo nomignolo :D

I Gemelli sono ora nascosti dalle nuvole. La zona dell’Auriga invece pare migliore. Faccio un salto verso i Capretti. L’idea è quella di cercare NGC 1664, AA a 2° Ovest di ε Aur, ma più vicino individuo un altro AA, Skiff 2 come una piccola e tenuissima macchietta tondeggiante. A 64x faccio un po’ fatica a staccarlo; lo noto in distolta proprio a fianco di una debole stella di 11 mag. Appare vagamente circolare e concentrato, a mo’ di chioma cometaria con una granulazione tenue appena percepita. Rimane grigione.
115x: si stacca decisamente meglio. Granuloso al pari di un globulare di classe 12. Stelline fini e compatte, probabilmente di +13 mag. La forma è tonda.

Il Leone pare buono per una ricerca di alcune galassie. Altro giro di dobson e Denebola entra nell’oculare. Circa 1° a SO incontro NGC 3872. La galassia la vedo come un piccolo globulo lattescente ovale, che a 115x si aggiunge di un alone ellittico di ¾ molto debole e diafano, sfumato in direzione NNO/SSE. Al bordo dell’oculare verso Ovest cerco UGC 6758, difficilissima, osservata in distolta come uno spettro grigione proprio a ridosso di due tenuissime stelline [tutta da confermare]. Percepisco solo una geometria ovale E/O

NGC 3853 a circa 3° a Nord, appare come una galassia con un nucleo piccolo e globulare, a tratti stellare, ma molto debole. In distolta percepisco un alone leggermente elongato N/S.

Altri 2° a Ovest e incontro Struve 1552, una bellissima stella doppia gemella. Entrambe le componenti di 8 e 9 mag sono bianche come la neve, separate da 10”. A Ovest della coppia a circa 3’ completa la visione un’altra stellina di 9 mag dall’incredibile colorazione blu cobalto!

Poco a fianco a NE cerco NGC 3768. La galassia è estremamente debole, appare come un debolissimo nucleo globuloso e “irregolare”, di bassa lum. sup. Sfuma come una macchia spettrale indefinita, dalla geometria ellittica. Cerco di intuire la sua natura: forse sto osservando una spirale vista di fronte, con probabili stelline deboli sovrapposte, viste come le “irregolarità” in visione distolta.

NGC 3655. Qua l’atlante si rivela molto utile nell’ottimizzare la ricerca degli oggetti in funzione della qualità del cielo.
Questa galassia è infatti posta vicino al terzetto NGC 3686-3684-3681 più NGC 3691, osservate e descritte la scorsa uscita. Non sapevo però che è proprio la 3655 la più agevole e luminosa di tutte!
Appare lattiginosa a forma di chicco di riso, NE/SO, con un tenue bulge dagli effetti chiaroscurali, ma che complessivamente ne restituiscono un aspetto sì grumoso ma ordinato. Buon contrasto anche ai bordi. Peccato non l’abbia osservata la volta scorsa, in condizioni decisamente migliori di questa.

NGC 3626. Un altro punto a favore dell’Interstellarum: puntando il gruppo NGC 3605-07-08, questa galassia mi era proprio sfuggita nella ricerca. È invece una galassia dalla buona lum. sup., composta da un nucleo globulare latteo e denso, circondato da spire tonde decisamente chiaroscurali racchiuse strettamente attorno al bulge. Assomiglia alla M63 “Sunflower” vista però di fronte, tonda.

Il cielo chiude ogni ulteriore ricerca. Come già raccontato da Gitt, non sono mancate piacevoli discussioni riguardo ai nostri trascorsi da astrofili, le impressioni, altri posti dove poter andare a osservare la prossima volta. E fare anche un test tra oculari, però sotto un bel cielo. Una volta salutato Gitt attendo in auto un possibile miglioramento del cielo (alla fine si vedeva solo Giove). Dopo mezz’oretta si apre da Nord, mi rilasso nell’osservare qualche Messier, tra cui “riscopro” M63. È a questo punto che stimo una NELM di 5,3 in zona Polare: è ancora velato anche in quota. Il seeing non permette grandi risoluzioni su Giove, sul quale inizia a transitare la GMR, ma è molto sfocata.
Poi il freddo ha la meglio su tutto: effetto “Shining” ;D

Grazie a tutti voi del Forum e alla prossima!!!

Andrea86
26-03-2016, 20:42
Grazie a te per la condivisione.
Veramente un bel report

etruscastro
27-03-2016, 10:17
ottimo e bellissimo report, da quanto letto il cielo ha messo un importante limite agli oggetti galattici osservati ma almeno hai ottimizzato la serata, e poi quando si ha un amico vicino si riuscirebbe anche a capovolgere il mondo!

Marcos64
27-03-2016, 11:06
Splendido report, piacevolissimo da leggere e ricco di spunti. Non vedo l'ora di ritrovare te e Gitt, due maestri di cui ho indicibile stima.

Salvatore
27-03-2016, 12:12
Grazie Ogu per questa splendida lettura,i tuoi report hanno sempre quel tocco poetico che li rende speciali.
Ti auguro una buona Pasqua.;)

Gitt
27-03-2016, 18:32
Quando si incontra qualcuno durante una passeggiata in montagna, ci si saluta.
Quando si incontra qualcuno in montagna sulla neve ci si stringe la mano.
Quando si incontra un amico in montagna sulla neve di notte ci si emoziona!

Per il momento mi fermo all'aspetto emotivo. Nei prossimi giorni, smaltiti i pranzi pasquali, mi voglio leggere la parte tecnica con calma, perchè mi sembra ricca di spunti interessanti e di oggetti mai sentiti prima.

Mi fa molto piacere che ti sia trovato bene col nuovo atlante, ottimo acquisto: graficamente mi è sembrato un ottimo prodotto.

Speriamo di ripetere presto l'incontro;)

Ogu
27-03-2016, 20:03
Grazie a tutti voi per le bellissime parole!!!

Attendo le vostre opinioni e critiche :D

Gitt
29-03-2016, 10:36
Skiff 5: non riesco a trovare dati su questo OC, tu ne hai?
J900 è una PN veramente microscopica e pure l'OC vicino, è qualcosa di imponderabile!
Per chi è interessato, cercatela su SIMBAD come:
Jonckheere 900

Quest'uomo è un fenomeno, non so come faccia a vedere cose simili: io manco in foto capivo che era una PN!!!
Chissà cosa riesce a vedere la prossima volta sotto un cielo sereno:shock:

salvatore70
29-03-2016, 19:56
Lettura molto piacevole!Grazie

Ogu
30-03-2016, 02:38
Grazie per tutti i vostri commenti, mi fanno davvero molto piacere e mi spingono a scrivere questi report non proprio "convenzionali", però a me piacciono così :D

Gitt: No Vabbè Dai, mo esageri!!! Non oso immaginare cosa ci scriverai tu quando farai il salto verso i grandi diametri!!


Skiff 5: non riesco a trovare dati su questo OC, tu ne hai?
J900 è una PN veramente microscopica e pure l'OC vicino, è qualcosa di imponderabile!
Per chi è interessato, cercatela su SIMBAD come: Jonckheere 900

Skiff 5 è la sigla che l'atlante segna per un ammasso aperto posto poco a Est di IC 2162. Incrociando i dati con Cartes du Ciel/Simbad e Aladin sono risalito alla denominazione completa: Skiff J0619+18.5
I dati sono pochi e confusi. Si tratta di un ammasso aperto del piano galattico. Un osservatore ungherese lo stima di dim. 20' (corretta confrontando il foglio excel "Galactic Open Clusters by Wilton Dias, Jacques Lépine, Bruno Alessi & André Moitinho", che se voi ti passo), con 30-40 stelle con due di 9,5 mag. Con lui condivido la media concentrazione, ma non la risoluzione (secondo lui a 94x, per me ancora largamente nebuloso nella parte densa a 115x)
Pultroppo non ho trovato nient'altro, se non che quest'ammasso viene studiato nella bibbia degli ammassi aperti Star Cluster, by Archinal & Hynes, 2003.
Ma ritornando tra noi comuni mortali, la mappa per trovarlo è questa.

16829

J900 non è così impossibile, anzi, tutt'altro. E' solo sconosciuta. Sembra infatti che anche Herschel l'avesse osservata, ma scambiandola per una stella. Paga solo il fatto di trovarsi in una zona di cielo poco battuta.
Non resisto al fascino di linkare la pagina dell'Astronomical Journal del 1917 (http://articles.adsabs.harvard.edu//full/1917AJ.....30..208B/0000208.000.html) in cui E.E.Barnard in persona pubblica l'osservazione/riscoperta di questa planetaria da parte dell'astronomo Robert Jonckheere. Un auspicio per tutti noi osservatori del cielo!!!
Alla fine è una planetaria abbastanza facile, non stellare. La differenza la si nota proprio perchè c'è subito a fianco una vera stellina con la quale fare il confronto. Le foto ancora una volta sono ingannevoli ;)
Ora sono curioso di sapere come la vedrai te e chi vuole cimentarsi la prossima volta!

Gitt
30-03-2016, 10:16
Skiff 5 è la sigla che l'atlante segna per un ammasso aperto posto poco a Est di IC 2162. Incrociando i dati con Cartes du Ciel/Simbad e Aladin sono risalito alla denominazione completa: Skiff J0619+18.5
I dati sono pochi e confusi. Si tratta di un ammasso aperto del piano galattico. Un osservatore ungherese lo stima di dim. 20' (corretta confrontando il foglio excel "Galactic Open Clusters by Wilton Dias, Jacques Lépine, Bruno Alessi & André Moitinho", che se voi ti passo), con 30-40 stelle con due di 9,5 mag. Con lui condivido la media concentrazione, ma non la risoluzione (secondo lui a 94x, per me ancora largamente nebuloso nella parte densa a 115x)

Grazie mille per le preziose informazioni, lo metterò in lista per le osservazioni del prossimo inverno.
Conosco il monumentale lavoro di Dias ecc. che citi, è disponibile con recenti aggiornamenti su questo sito:
http://www.wilton.unifei.edu.br/ocdb/
Su Simbad invece non riesco a trovarlo, anche usando le tue indicazioni:sad:



J900 non è così impossibile, anzi, tutt'altro. E' solo sconosciuta. Sembra infatti che anche Herschel l'avesse osservata, ma scambiandola per una stella. Paga solo il fatto di trovarsi in una zona di cielo poco battuta.
Ora sono curioso di sapere come la vedrai te e chi vuole cimentarsi la prossima volta!
Ok, mi hai convinto: allora ci proverò!;)
In effetti, J900 è riportata anche sul Triatlas B/C

Per inciso, spettacolare l'atlante che hai acquistato! Una vera miniera d'informazioni:shock:

P.S. che emozione leggere il "report osservativo" di Barnard all'oculare del rifrattore più grande del mondo, giusto 100 anni fa!

Anjiloh
31-03-2016, 15:12
Cavoli Ogu, non conoscevo questo atlante!!! dalle immagini che vedo sul Web sembra che sia proprio quello che stavo cercando io!!!!! :shock::shock:

Spero che Hoepli a Milano ce l'abbia, lo vorrei davvero vedere dal vivo!!!

Grazie 1000 :sbav::sbav:

Ogu
03-04-2016, 14:53
Già Anjiloh l'ho scoperto proprio curiosando sul sito della Hoepli, ora ne hanno uno in disponibilità immediata.
Se sei della zona lombarda la prossima uscita ci si può trovare e vedere insieme come se la cava sul campo :)

Sui forum americani ne parlano bene, ma non dicono di alcune cose che secondo me non sono proprio il massimo. Per ora queste le primissime critiche.
Il formato quadrato prima di tutto, molto meglio un A3, più facile da scannerizzare e portare all'aperto a prendere umidità (ci sarebbe la versione da campo plastificata, ma la cifra è improponibile).
Utile l'idea di ridurre i colori rossi, che per esempio lo Sky Atlas 2000.0 utilizza per le galassie (possibile che nessuno glielo abbia mai fatto notare?). Qui però sono ancora utilizzati per le nebulose diffuse, avrebbero potuto scegliere un altro colore.
Bella l'idea di segnare le stelle doppie con indicazione dell'angolo di posizione,separazione e differenza di magnitudine, ma risulta troppo complicato il metodo utilizzato.
Inutile invece l'indicazione delle stelle con esopianeti... In più alcune mappe sono troppo sature di informazioni che le rendono non immediatamente leggibili. sarebbero state utili più mappe di dettaglio.

Ho apprezzato moltissimo invece l'index finale di tutti gli oggetti al pari di un atlante geografico, così quando leggo tutti i vostri report è un attimo ritrovare gli oggetti e il loro campo stellare :D

Gitt
04-04-2016, 09:29
Bella l'idea di segnare le stelle doppie con indicazione dell'angolo di posizione,separazione e differenza di magnitudine, ma risulta troppo complicato il metodo utilizzato.


Anche il TriAtlas B/C riporta una simile indicazione, rendendo molto pesante l'interpretazione di alcuni settori densi di stelle.
Anche gli atlanti, come i telescopi, sono sempre un compromesso:D

zanzao
07-04-2016, 00:38
Report come sempre molto coinvolgente e ricco di spunti. Anche io ho in programma alcuni degli oggetti da te osservati come le galassie in Leone 3655 e 3626 col vicino gruppo Leo 2 su cui mi aspetto grandi cose da un cielo buio. Anche la planetaria 2371 ce l’ho in programma da molto tempo visto che l’ho osservata solo una volta col 25cm da un cielo inquinato. Le tue note confermano le aspettative che avevo su questa planetaria, sotto cieli bui regala soddisfazioni.

Interessante l’atlante Interstellarum Deep Sky Atlas, ci sono oggetti che non trovo nei cataloghi che uso io di solito (Triatlas B, DeepSky Hunter) e anche SkySafari non li segna di default. Soprattutto ammassi aperti ed asterismi particolari, che vedo essere ricorrenti nelle tue serate. Addirittura Skysafari per Skiff 5 mi segna una doppia in Toro. Poi col codice completo che hai dato qualche post dopo (Skiff J0619+18.5), Skysafari lo trova e segna anche sulla mappa. Ma se uno non conosce il codice, questo oggetto passa inosservato.

Della NGC 1999 hai sicuramente subito l’effetto negativo del cattivo seeing. Ad alti ingrandimenti (e quindi con buon seeing), il buco scuro che si incunea nella nebulosa dovrebbe essere facile col tuo dobson.

PS

… l seeing è risultato variabile da buono 4-5/10 peggiorato a mediocre 6/10…
Mi sa che hai scambiato i valori di Pickering, 6/10 è meglio di 4-5/10.

Ogu
08-04-2016, 00:25
Grazie mille zanzao per il commento!

Sì ho fatto un po' di pasticci con la scala del seeing, ho ritrascritto pari pari dagli appunti e già lì avevo fatto l'errore ... pardon
Quindi per NGC 1999 è più una questione di alta risoluzione che di ottima trasparenza, nonostante si tratti di una nebulosa? Secondo te a quanti ingrandimenti si potrebbe già notare il buco oscuro? Comunque saranno discorsi per la prossima stagione...

Come sempre ad ogni tua nota imparo sempre qualcosa: non conoscevo la denominazione del gruppo Leo 2, l'ho segnato come materia di approfondimento!

... Già, gli ammassi aperti sono affascinanti. Ce ne sono di tutti i tipi, sia facili che vere e proprie sfide. Trovo molto divertente immaginare raffigurazioni o sagome in quello che vedo, e mi fanno volare con la fantasia! :D Piano piano sto imparando a classificarli attraverso il metodo di Trumpler. Dovrò allenarmi per quest'estate!

-Ps. Ho approfondito la confusione che regna a proposito degli oggetti Skiff. Ufficialmente il "catalogo Skiff" contiene solo 8 oggetti, con quella denominazione complicata che ne comprende le coordinate. Brian Skiff in una mail dice che anche a lui non piacciono tutte queste sigle. Informalmente Skiff e i suoi colleghi li denominano più semplicemente da 1 a 8, cosa che anche gli autori dell'Interstellarum fanno. Peccato però che il "resto del mondo" non conosce a quale oggetto si riferiscono! Forse anche loro non sanno... di essere osservati! :D

frignanoit
08-04-2016, 05:52
Questi report che postate, oltre alla gradevole lettura, hanno una potente fonte d'informazione Tecnica in tempo reale, questo l'ho potuto verificare ponendomi un quesito: Se mi trovo in una situazione osservativa dove non riesco a capire bene determinati parametri, stream oculari, ingrandimenti, valori ecc.. dove prendo le info? Dai report, certo, ma me li devo leggere tutti, no! Ho provato le potenzialità del Sito, la ricerca, ho scritto nella ricerca: "report NGC 1999" ed eccomi qui, non è potente? :razz: Complimenti ai Reporter's e Webmaster....

zanzao
08-04-2016, 09:46
...
Quindi per NGC 1999 è più una questione di alta risoluzione che di ottima trasparenza, nonostante si tratti di una nebulosa? Secondo te a quanti ingrandimenti si potrebbe già notare il buco oscuro? Comunque saranno discorsi per la prossima stagione...
...

L'ingrandimento ottimale per questa nebulosa per me e' poco sotto quello per hires spinto, quindi nel range delle pupille d'uscita intorno a 1,5mm. Io ho preferito la visione naturale rispetto a quella con filtri. Il buco si nota di fianco alla luminosa stella, che ovviamente disturba l'attenzione, ma quando il cervello lo percepisce il buco appare facile e giocando con la visione distolta se ne percepisce la forma del "buco di serratura", da cui il nome. Io sono riuscito a vedere un figura "t" scura dentro la nebulosa.