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Visualizza Versione Completa : Una notte a Gallo



alextar
19-07-2017, 14:07
Gallo Matese, nel cuore del massiccio omonimo, circa 1000m slm, con gli amici Giova84 e Fabio, una lunga notte trascorsa sotto uno dei cieli più belli fruibili da noialtri del sudde.
Partenza ore 20:00, arrivo ore 21:30, panino, birra, si parte...
Non un report in realtà, tanti, troppi dso puntati, trovati, goduti.
Mi ero preparato in realtà con penna e taccuino, ma appena ho montato lo strumento la solita dannata sindrome dello Spinone si è impadronita di me...Orsa,Corona, Cigno, Sagittario...e penna e taccuino a giacere nel cofano dell'auto, insieme alle prime babbucce della mia primogenita e Dio solo sa a cosa altro.
I globulari l'hanno fatta da padrone, ma anche nebulose e la Velo, vista per la prima volta nel rifrattore 600 f5 di Giovanni.
Su una cosa però devo soffermarmi.
Osservavo Andromeda - a proposito, per i pochi che non lo sapessero, sotto un buon cielo Andromeda è DAVVERO Andromeda, uno dei pochi dso capaci di farti cascare gli occhi dalle orbite - ed ho iniziato a scendere verso il margine della sua enorme aura, cacchio, ma cos'è quel chiarore?
Quante volte avrò osservato Andromeda? Mai avevo percepito quel chiarore...ho chiamato in soccorso Giovanni, siamo restati a bocca aperta, M32...mai vista prima!
Ragazzi, lo spettacolo offerto dal ES 24mm con Andromeda, M110 ed M32 nello stesso campo non me lo scorderò presto.
Qualche foto del cielo sopra le nostre teste, Andromeda svetta in alto a destra, e degli astrofili...quello con lo sguardo spiritato è Giovanni, avevamo appena osservato quanto sopra :biggrin::biggrin::biggrin:

nicola66
19-07-2017, 14:29
Grandi ragazzi
Finalmente un cielo vero :sbav:
Per la settimana prossima sarò anch'io presente

PHIL53
19-07-2017, 15:11
...Sembra posticino interessante...ve lo volete tenere solo per voi o sarete generosi includendolo nella nostra mappa di Astrofriends ? :D

etruscastro
19-07-2017, 15:36
meglio di un report...
lo dico sempre...
il cielo...
il cielo...
è il cielo che comanda!!! :biggrin:

alextar
19-07-2017, 15:56
Sky wins!
Philip, provvedo subito

Mi correggo, già c'era :)

Giova84
19-07-2017, 23:19
Oggi non ho avuto un attimo di sosta e i prossimi giorni saranno uguali: nel fine settimana spero di aggiungere alla discussione iniziata da alextar il mio report-commento alla splendida serata di ieri...

Valter_dls
20-07-2017, 14:18
Bel posto, il tuo racconto rende partecipi !!Grazie per averlo condiviso...Bravi !!

Giova84
22-07-2017, 22:23
Come promesso, ecco il mio “diario di bordo” dell'uscita del 18 luglio scorso presso il Lago di Gallo, sul Matese (845 m.s.l.m.).
Non lo definisco un vero e proprio “report”, perché non mi sono dedicato, come di consueto, al rigido rispetto del programma prestabilito e all'attenta annotazione dei dettagli di ogni singola osservazione: per la prima volta mi sono trovato in compagnia di qualcuno, non soltanto di alextar, ma anche di un mio amico, Fabio, che ci ha accompagnati per passare qualche ora immersi nella natura e con lo sguardo all'insù.
Alessandro è una forza della natura: appena montato il telescopio, senza aspettare né l'acclimatamento delle ottiche, né tanto meno il crepuscolo astronomico, si è lanciato alla forsennata ricerca di galassie e globulari.
Difficile non cercare di starci dietro. Difficile non farsi trascinare.
Ed ecco che mi trovo a fare la spola tra il rifrattore e il dobson, a poter finalmente confrontare il mio strumento con un altro, diverso, e capirne ancora di più pregi, limiti e difetti.
Mi trovo ad andare a braccio, a osservare nuovamente oggetti già visti in precedenti uscite (di solito lo evito quasi categoricamente), ma anche a chiacchierare amabilmente e a condividere i piaceri di un cielo come si deve.
Ho seguito solo parzialmente il programma prefissato e scrivo questi appunti a qualche giorno di distanza: i tecnicismi ne risentiranno, la passione, credo, per nulla.

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Giova84
22-07-2017, 22:24
Arriviamo sul posto alle 21.20 circa, montiamo gli strumenti e mangiamo qualcosa al volo in attesa che il cielo diventi buio.
Le condizioni atmosferiche sono senza dubbio favorevoli: il cielo è sgombro di nubi, le temperature sono miti (all'arrivo si registrano 15°C, che scendono a 12°C alla ripartenza), l'umidità accettabile (l'igrometro ha registrato una percentuale di umidità nell'aria salita progressivamente dal 71% all'88%) e il vento assente.
Le condizioni di IL sono molto buone: oltre alla totale assenza di eventuali autovetture in transito, gli unici disturbi sono il chiarore propagato dal centro di Gallo Matese a NNO, che comunque si alza fino a circa 20° di altitudine, e i tre lampioni della diga del Letino, che si stagliano a SO creando una fascia luminosa fino a circa 25° di altitudine.
Siamo a sei giorni dalla prossima di Luna Nuova ed è previsto che il nostro satellite, illuminato al 33%, sorga all'1.23, ma in concreto non si è mai affacciata oltre la corona di monti che ci circonda, fino a quando non siamo ripartiti, quando ormai eravamo prossimi alle 2.00.
La verifica della qualità del cielo ha dato risultati di tutto rispetto: allo zenit a fine serata la visibilità a occhio nudo si aggirava intorno alla magnitudine 5.75, corrispondente alla classe 4 della scala di Bortle; il seeing, invece, si rivela buono, attestandosi intorno a un III livello della scala di Antoniadi.

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Giova84
22-07-2017, 22:28
M19. Inauguro il programma con M19, piccolo ammasso globulare che si staglia nella costellazione di Ofiuco a circa 22° di altitudine. Nonostante la scarsa altezza sull'orizzonte, il dso è facilmente riconoscibile nel 24mm ed è poi ammirato nell'11mm, dove appare come un batuffolo grigio dal nucleo indistinto. L'osservazione è fugace e sicuramente merita una seconda opportunità: purtroppo la mia attenzione è assorbita da Alessandro, che continua a collezionare splendidi globulari risolti fin nel nucleo (mai visti così prima d'ora), facendo impallidire il piccolo M19 così come appare nel mio rifrattore.
ε-Boo. Passo oltre e provo una doppia stretta, Izar di Bootes (2,8” di separazione): la risolvo col 5mm, grazie al quale riesco a vedere la componente meno luminosa (mag. 5.12) solo saltuariamente, mentre a 150x col 4mm il disturbo del seeing è tale da impedirlo. In ogni caso, vista anche la difficoltà a distinguere tra loro i due astri, non ho riscontrato una chiara differenza cromatica.
M20 (Nebulosa Trifida) e M21. Entrambi gli oggetti sono contemporaneamente inquadrati nel 24mm, unico oculare usato per la loro osservazione. M21 si presenta come un piccolo agglomerato di stelle, dalla forma irregolarmente globulare, mentre di M20 si scorge quasi esclusivamente l'ammasso aperto: della componente nebulare è apprezzabile, con un lievissimo vantaggio offerto dall'UHC, soltanto un alone attorno alle stelle più basse e meridionali.
NGC6992 (Nebulosa Velo). Fuori programma. Spronato a cercarla da Alessandro, che non riusciva a scorgerla, mi faccio aiutare dal grande campo del 24mm con annesso UHC e non restiamo delusi: la più densa porzione ad arco di circonferenza della nebulosa, che si dispone nell'oculare con andamento dall'alto a N (sud apparente in visione ribaltata) al basso a S e gibbosità verso N, si staglia distintamente al centro dell'oculare come un chiarore grigiastro. Una vera soddisfazione averla portata a casa: dopo le clamorose batoste subite dal Dobson sugli ammassi globulari, il rifrattore si prende una piccola rivincita.
IC4665 (Summer Beehive Cluster). Cercando di sfruttare le potenzialità del telescopio, mi rivolgo a un altro dso molto esteso, l'ammasso dell'Alveare estivo (1°10' di estensione), ammirato nella sua pienezza ancora una volta nel 24mm. Appare molto ampio e poco denso, caratterizzato da poche stelle molto luminose che si distribuiscono secondo una forma irregolare.
M23, M24, NGC6603, M25. Continuo con una splendida carrellata di ammassi aperti nella costellazione del Sagittario: Assolutamente sensazionale è M24, ancor più grande del precedente (1°30'x1°00') e sfacciatamente ricco di astri, che esplodono nel 24mm assumendo un andamento irregolare a maggior sviluppo longitudinale. Quasi nella sua stessa massa, si scorge una piccola concentrazione di stelle di forma pressappoco circolare: si tratta di un altro ammasso aperto, NGC6603.
Fanno da corollario gli altri due vicini ammassi aperti, entrambi ammirati solo nel 24mm, di dimensioni tra loro paragonabili (rispettivamente 25' e 26') e piuttosto simili: alcune stelle principali, non numerose ma piuttosto luminose, descrivono forme molto irregolari distese su un letto di astri secondari dalla luminosità contenuta.
NGC6543 (Nebulosa Occhio di gatto). La piccola nebulosa planetaria rivela una consistenza non puntiforme soltanto a 120x nel 5mm, che offre una visione comunque migliore e più nitida rispetto al 4mm (150x). Il dso appare come un dischetto grigio e luminoso, circondato da un alone appena percepibile. In questo caso, il confronto con la visione della medesima nel dobson è impietoso: portata, se non erro, a 240x da Alessandro, la nebulosa ha un diametro consistente e se ne scorgono anche alcuni dettagli interni, con una sorta di anello intermedio più scuro rispetto al resto.
M11 (Ammasso dell'Anatra selvatica). Ammasso aperto di dimensioni medio-piccolo (14') molto ricco e luminoso, collocato nella costellazione dello Scudo. Si tratta di un fuori programma puntato per confronto col dobson: in quest'ultimo si apprezza un numero maggiore di stelle secondarie che “riempiono” il campo su cui si stendono gli astri principali, descrivendo una forma irregolare.
M12. Altro fuori programma per confronto col dobson e per provare a spingermi oltre il consueto con gli ingrandimenti, testando la Barlow 2x di Alessandro col 5mm. Il risultato è deludente: l'ingrandimento si dimostra, almeno con la montatura a disposizione, ingestibile. Restano accettabili, pertanto, soltanto le visioni nel 24mm e nell'11mm, in cui comunque l'oggetto si presenta come il classico batuffolo grigio circolare dai margini indefiniti.
Saturno. Trovandomi nei pressi del pianeta, decido di dare un'occhiata, più che altro per verificare la differenza di prestazioni rispetto al dobson, con cui lo avevamo osservato subito dopo aver montato gli strumenti: senza dubbio, poter salire senza difficoltà e senza cromatismo fino a 240x fa la differenza!
A inizio serata, con lo specchio non in temperatura e il cielo ancora blu, il dobson mi ha regalato la miglior visione del pianeta mai avuta, mentre verso mezzanotte, osservando in parallelo a 120x e col rifrattore diaframmato a 80mm, qualche differenza si percepisce, ma tutto sommato il rifrattore se l'è cavata, forse complice un seeing non ottimale e il disturbo causato dall'umidità in risalita dal lago, che sicuramente deve aver interferito con l'osservazione di un Saturno ormai alto non più di 25° sull'orizzonte.
M31 (Andromeda). La galassia di Andromeda è usata come esercizio per far puntare Fabio, alla prima esperienza con un telescopio, che riesce nell'intento piuttosto agevolmente. Il dso si presenta come al solito, molto esteso anche nel 24mm, con bulge luminosissimo e alone ellittico a maggior sviluppo longitudinale che si dirada progressivamente. Molto interessante il confronto col dobson, grazie al quale è possibile scorgere dettagli di sfumature nel corpo più periferico della galassia non visibili nel rifrattore.
NGC869 e NGC884 (Doppio ammasso di Perseo). Il celebre dso rappresenta una nuova, piccola rivincita del rifrattore: la visione congiunta e completa dei due ammassi aperti, per di più ampiamente e comodamente inseriti nel contesto del fondo cielo, è possibile solo nel larghissimo campo visivo offerto dal 24mm ed è una vera goduria, un'esplosione di stelle che invade tutto l'oculare.
NGC457 (Ammasso della libellula). Mi sposto nella vicina Cassiopea per riguardare velocemente questo ammasso aperto dalla forma così caratteristica, che richiama per l'appunto l'insetto omonimo. Dal 24mm, entro cui è individuato, passo direttamente al 5mm, che lo contiene interamente: poche stelle, piuttosto luminose, determinano la fisionomia dell'ammasso grazie a due allineamenti principali di astri che si incontrano a formare una sorta di T.
α-Umi (Stella Polare). Su suggerimento di Alessandro, punto la Stella Polare, ma non riesco a risolverla, pur spingendomi fino a 150x. In effetti, la separazione tra le due componenti è al di sotto del secondo d'arco, per cui il fallimento è assolutamente giustificabile.
IC1396 (Nebulosa della Proboscide di elefante). Nuovo tentativo su questo oggetto per coglierne la componente nebulare; tuttavia, anche con l'ausilio del filtro UHC, il risultato non è ottenuto e nel 24mm è possibile ammirare soltanto ammasso aperto, piuttosto esteso e luminoso, moderatamente ricco di stelle e di forma irregolare.
IC5146 (Nebulosa Bozzolo). Stesso risultato si ottiene con la nebulosa Bozzolo: si riconosce l'ammasso aperto, peraltro piuttosto piccolo e scarsamente luminoso, ma nulla si vede della nebulosità.
NGC6822 (Galassia Barnard). La galassia è sicuramente centrata, ma non vista, la qual cosa si giustifica con una luminosità superficiale ai limiti dello strumento ( 13.64).
NGC6818 (piccola gemma). Nel 24mm la planetaria ha un aspetto puntiforme ed è distinguibile solo grazie alla posizione relativa rispetto alle stelle vicine; soltanto salendo fino a 120x il suo diametro inizia ad acquistare una consistenza sensibile e il dso si presenta come un piccolissimo dischetto grigio.

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Giova84
22-07-2017, 22:29
In conclusione, la serata è stata splendida sotto ogni punto di vista: cielo buio e sereno, birretta che non guasta mai, buon bottino totalizzato nell'osservazione del deep sky, ottima compagnia e tanta esperienza, soprattutto grazie al continuo confronto tra i due strumenti. Assolutamente da ripetere!

alextar
22-07-2017, 23:38
che dire, report splendido, complimenti per la descrizione puntuale e soprattutto per la memoria ferrea.
Effettivamente devo recitare il mea culpa, sono assai meno meticoloso di te e probabilmente della maggior parte degli astrofili guidati, com'è giusto che sia, da metodo scientifico.
Io vado un pò a istinto, sarà per queste differenze che la serata è riuscita alla grande :biggrin:
Confermo, da ripetere e ripetere, assolutamente

Giova84
23-07-2017, 00:10
Effettivamente devo recitare il mea culpa, sono assai meno meticoloso di te e probabilmente della maggior parte degli astrofili guidati, com'è giusto che sia, da metodo scientifico.

Sei stato travolgente, mi ci voleva una scossa del genere! Continua farti trascinare dalla passione!
Basta che non finiamo che tu osservi e io annoto :biggrin:

etruscastro
23-07-2017, 09:20
bel report, coinvolgente, il tutto grazie credo soprattutto anche alla fantastica compagnia.
provo solo a portare degli appunti da visualista:


α-Umi (Stella Polare). Su suggerimento di Alessandro, punto la Stella Polare, ma non riesco a risolverla, pur spingendomi fino a 150x. In effetti, la separazione tra le due componenti è al di sotto del secondo d'arco, per cui il fallimento è assolutamente giustificabile.
la stella polare la sdoppi tranquillamente col tuo 120mm anche a bassi ingrandimenti, io da casa col 110mm non ho assulutamente problemi, sicuro di aver centrato la stella giusta?


IC1396 (Nebulosa della Proboscide di elefante). Nuovo tentativo su questo oggetto per coglierne la componente nebulare; tuttavia, anche con l'ausilio del filtro UHC, il risultato non è ottenuto e nel 24mm è possibile ammirare soltanto ammasso aperto, piuttosto esteso e luminoso, moderatamente ricco di stelle e di forma irregolare.
questo è il classico oggetto da fotografia, ed è difficile anche in quella situazione, a meno che non si ha un grandissimo diametro e un cielo più che ottimo ma sempre molto effimera.


IC5146 (Nebulosa Bozzolo). Stesso risultato si ottiene con la nebulosa Bozzolo: si riconosce l'ammasso aperto, peraltro piuttosto piccolo e scarsamente luminoso, ma nulla si vede della nebulosità.
idem come sopra


NGC6822 (Galassia Barnard). La galassia è sicuramente centrata, ma non vista, la qual cosa si giustifica con una luminosità superficiale ai limiti dello strumento ( 13.64).
la Barnard è una galassia difficilissima anche con grossi diametri e esperienza, moltissimo conta la trasparenza del cielo, purtroppo con caldo e umidità in estate non sempre si trovano queste condizioni neanche in media montagna. p.s. occhio perché la luminosità superficiale è di +23.2!;)


NGC6818 (piccola gemma). Nel 24mm la planetaria ha un aspetto puntiforme ed è distinguibile solo grazie alla posizione relativa rispetto alle stelle vicine; soltanto salendo fino a 120x il suo diametro inizia ad acquistare una consistenza sensibile e il dso si presenta come un piccolissimo dischetto grigio.
con la piccola gemma devi salire e salire con gli ingrandimenti, da miei vecchi appunti leggo che ho usato almeno 330x su un c11" per gustarne in parte!

detto questo tanti oggetti che non deludono mai, complimenti! :)

nicola66
23-07-2017, 13:10
Bel report GIOVANNI , mi fa molto piacere sapere che la compagnia del mago Alex è stata così felice

Giova84
23-07-2017, 16:46
etruscastro, grazie mille per le dritte!

Sulla Polare, forse mi ha tratto in inganno Stellarium, che mi segnalava una separazione pari a 0.170", per cui cercavo qualcosa di molto "stretto": evidentemente l'avevo già sdoppiata nel 24mm (25x) o nell'11mm (55x), ma pensavo di dover trovare altro :thinking:

La Bozzolo e la Proboscide me le levo dalla testa allora :D

Per la Barnard Stellarium mi segna una luminosità superficiale di 13.64, per questo mi sono azzardato :whistling:

PS: se mi spingo col rifrattorino a 330x penso possa esplodere! :biggrin:

Gitt
24-07-2017, 10:07
Complimenti per la serata, per il bel gruppo che avete formato e per il report ottimamente descritto.

Siete ottimi visualisti, anche in queste condizioni non eccelse (un sito in cui siete arrivati allo zenith con una NELM di 5,75 è appena appena passabile per fare deep-sky visuale) lo avete dimostrato andando a ricercare nebulose tenui e difficili anche da cieli ottimi di alta montagna (ho intravisto la Barnard dal Passo della Novena a 2500m con l'8").

Meritate un cielo più scuro e senza lampioni della diga!;)

Ogu
24-07-2017, 14:59
Ottimo report attentamente descritto, dal quale emerge la passione e l'attenzione per i dettagli. Utile la visione degli stessi target in strumenti decisamente diversi, attraverso i quali è possibile avere una visione "a tutto tondo" degli oggetti, una marcia in più rispetto all'osservazione in solitario. Complimenti per il bel gruppo che avete creato e continuate così anche per le prossime uscite, magari regalandovi un cielo ancora più buio ed esaltante ;)

Sergio75
27-07-2017, 15:14
Bravi! avete osservato un sacco di cose e il resoconto è stato una lettura molto piacevole, grazie!