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Re: Consigli primo strumento
No, in certe condizioni riusciamo a "vedere" anche il contrasto, come detto giustamente da etruscastro, su pianeti come Giove e Marte che hanno dettagli superficiali a medio, basso e bassissimo contrasto, con strumenti paridiametro ostruiti e non di provata qualità, sull'ostruito potrebbe "sparire" qualche festone od ovalino, che sul non ostruito si riescono a percepire, idem con le differenze di albedo su Marte.
Ovviamente si tratta di differenze minime che il cervello deve "imparare" a vedere.
Sul testo in rosso è necessaria una (grossa) parentesi, Zoroastro ha già giustamente accennato alla qualità, infatti nel trasferimento del contrasto (e anche nel raggiungimento della risoluzione teorica), conta tanto la qualità, come la collimazione delle ottiche e la collinearità dell'asse ottico del tubo, del focheggiatore dell'obiettivo, ecc (insomma la meccanica); la lavorazione delle ottiche (almeno al limite di diffrazione), la loro lucidatura (importantissima per la riduzione della luce diffusa) ed altro.
Ma ci vogliono anche le condizioni giuste, essenzialmente il seeing, le microturbolenze locali e l'acclimatamento del tubo, al peggioramento di tali condizioni, le differenze tra strumenti vengono plafonate al ribasso.
Diciamo che mooooolto spannometricamente ci sono schemi ottici più "amichevoli" ed altri meno, illustro solo quelli più diffusi:
- il rifrattore (se a posto e senza magnagne) è il più amichevole di tutti, tende a dare il massimo delle sue capacità in poco tempo anche in condizioni non ottimali (va collimato da mai a ogni morte di papa), ma questo nei diametri tipici di un rifrattore, dai 150 mm in su comincia diventare meno amichevole (peso, ingombri, masse vetrose da portare in temperatura);
- il maksutov (mak-cassegrain, mak-gregory e varianti simili) è quasi amichevole come il rifrattore, ma necessita di un certo di tempo di acclimatamento (tra specchio e menisco ha una bella massa vetrosa in relazione al diametro), anche loro si trovano il più delle volte in diametri tipici fino a 150 mm (c'è anche il 180 mm ma più raro) e va collimato ogni morte di papa;
- lo SCT (schmidt-cassegrain) come i celeberrimi celestron C8, li trovi in diametri da 127 mm a 406 mm, questi sono meno "amichevoli", per dare buone prestazioni devono essere ottimamente collimati (si collima solo il secondario ed è sempre meglio dagli una controllatina prima di ogni osservazione) e perfettamente acclimatati, quindi necessitano di tempo prima di essere operativi al massimo delle loro possibilità, anche per via della sua ostruzione non propriamente piccola (34/36% in base ai modelli), i diametri da 200 mm a salire, cominciano a soffrie il seeing non ottimale e soffrono maledettamente l'umidità (assolutamente armarsi di lungo paraluce);
- il newton, ha il miglior rapporto qualità prezzo (e proprio per questo si trovano tubi con molti "compromessi"), si trova in diametri impossibili per tutti gli altri schemi (strumenti da osservatorio a parte), ma va messo in grado di operare alla sua massima efficienza, quindi controllare la collimazione (del primario e secondario) SEMPRE su tubi dai 200 mm in su o sui "corti" fotografici, una controllatina fa comunque sempre bene su tutti gli altri, con specchi grandi, si ha a che fare con diversi kg di vetro, quindi anche quì è necessario attendere il tempo di acclimatamento. Nelle versioni dobson (quelle solitamente con i diametri maggiori), a meno di spendere molti soldi su modelli strafighi, una certa manualità ed abilità nel bricolage è sempre apprezzata (come detto, strumenti dal basso costo, sono fatti con molti compromessi ed è necessario solitamente lavorarci sù per eliminare certi difettucci).
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Re: Consigli primo strumento
Questo mi sembra un ottimo consiglio e mi chiarisce le idee, grazie!
Io non ho mai usato un telescopio in vita mia, quindi non ho di certo l'occhio abituato a notare differenze; peraltro indosso pure gli occhiali e per quanto la miopia sia correggibile dal fuoco del telescopio l'astigmatismo non lo è e io ne ho un certo grado.
A qualcuno di esperto usare una brugola su 3 viti potrà non sembrare difficile (non lo sembra nemmeno a me), ma inquadrare correttamente e col giusto grado di sfuocato per fare lo star test, ma soprattutto capire se quello che vedo sia "giusto" oppure no, non credo proprio sia semplice per un principiante.
Per quanto i newtoniani siano belli esteticamente, di sbrugolare su due specchi probabilmente senza nemmeno capire se sia collimato o no tenderei ad evitarlo: l'esperienza e l'occhio si fanno osservando, non passando ore a sbrugolare senza capire quello che si sta facendo.
Rifrattore o Maksutov credo siano per me l'alternativa tra cui scegliere, considerato che mi dedicherò al 90% a luna e planetario (che man mano che faccio esperienza dovrei riuscire a vedere bene anche con l'IL del terrazzo di casa).
Il rifrattore sembra più senza pensieri e ho letto che è più amichevole anche per l'occhio di un principiante e che soffre meno della turbolenza atmosferica rispetto alle altre tecnologie (è vero?), ma già un 120-125 ha dimensioni non indifferenti, soprattutto se preso in versione a focale più lunga. Con un maksutov potrei prendere direttamente un 150 e avrei un oggetto più compatto e forse anche più leggero, mantenendomi comunque attorno al budget che avevo in mente (1500-2000 massimo). Se davvero va collimato ogni morte di papa (che non è mai, come il rifrattore, ma è comunque poco) potrebbe essere una scelta valida. Sul fatto di aspettare l'acclimatamento non ho problemi (a patto che non siano 3 ore! Quanto è più o meno il tempo di acclimatamento per un mak da 150? Una stima estiva ed una invernale ad esempio, considerato che lo porterei da dentro casa a fuori sul terrazzo?).
Citazione:
Originariamente Scritto da
Angelo_C
al peggioramento di tali condizioni, le differenze tra strumenti vengono plafonate al ribasso
Stando così le cose, alla peggio con un 150 vedrò come con un 120, a parità di condizioni, ma mai di meno.
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Re: Consigli primo strumento
Citazione:
ma già un 120-125 ha dimensioni non indifferenti
Come il costo dato che dovresti propendere per un apo, perché con un acromatico (e forse pure un ED) se non è minimo minimo un f10, osservazioni planetarie decenti non le fai.
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Re: Consigli primo strumento
beh, non portiamo al limite certi discorsi per cortesia...
io ho un "semplice" ED a f7 e il planetario si fa molto bene, certo non è un TOA ma neanche un giocattolo da catena di supermercati.
non facciamo passare info alterate, qua stiamo parlando/consigliato un neofita che non sa valutare il cromatismo da una scollimazione, con questo non dico che ciò che prende prende tanto è la stessa cosa, ma facciamolo anche iniziare con qualcosa.
per me, vai di mak, è lo strumento più efficace in termini di prestazioni/pesi.
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Re: Consigli primo strumento
Se farai per il 90 % planetario vai di mak 150 io preferirei il bresser per il foc. esterno molto molto utile per le riprese Planetarie., non avrai il Mirror Flop perche il primario è fisso , quello che non hanno Gli altri Mak
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Re: Consigli primo strumento
Quindi come Mak meglio Bresser che Skywatcher?
In ogni caso sto leggendo le guide per principianti qui sul forum, che trovo molto utili, e credo che aspetterò un po' prima di acquistare il telescopio, cominciando intanto con l'osservazione visuale; tanto i lavori sul terrazzo sono indietro e il telescopio sarà l'ultima cosa che ci metto; nel frattempo inizierò ad osservare ad occhio, in modo da orientarmi tra fasi lunari, polo nord celeste, costellazioni eccetera.
Possiamo comunque ragionare sul futuro telescopio, così quando sarà il momento saprò già esattamente cosa acquistare.
P.S. se avete anche qualche testo da consigliare lo apprezzerei molto; per ora ho letto "come usare il primo telescopio" di Daniele Gasparri, che ho trovato utile, ma gradirei anche qualcosa che si concentri su osservazione visuale, coordinate celesti, costellazioni, insomma astronomia di base.
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Re: Consigli primo strumento
Ciao, scelta saggia :)
A parte le ottime risorse che trovi gia' sul sito, su internet c'e' una valanga di informazioni utili. Vedi un esempio sotto (in particolare "astronomia di posizione").
https://www.sait.it/didattica-dispense
Un libro da principiante spesso citato (in Inglese) e' "Turn Left at Orion". E'ok, ma forse un pochino datato...
Ti suggerisco comunque di scaricare app come Stellarium (gratuito) e/o SkySafari, che ti permetteranno di prendere confidenza con le costellazioni. In particolare, ti consiglio di prendere SkiSafari PRO (la versione a pagamento). Costa intorno a 20 eur, credo, ma sono soldi ben spesi.
PS... e anche questo per consigli generali sull'osservazione visuale: https://www.webbdeepsky.com/download...-observing.pdf
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Re: Consigli primo strumento
Citazione:
Originariamente Scritto da
nessuno0505
P.S. se avete anche qualche testo da consigliare lo apprezzerei molto; per ora ho letto "come usare il primo telescopio" di Daniele Gasparri, che ho trovato utile, ma gradirei anche qualcosa che si concentri su osservazione visuale, coordinate celesti, costellazioni, insomma astronomia di base.
Di cartaceo e in italiano c'è il classico Manuale pratico di Astronomia della Zanichelli ► https://www.zanichelli.it/ricerca/pr...-di-astronomia
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Re: Consigli primo strumento
Citazione:
Originariamente Scritto da
nessuno0505
tanto i lavori sul terrazzo sono indietro e il telescopio sarà l'ultima cosa che ci metto
Spero che la frase sia stata male interpretata dal sottoscritto, non intenderai lasciare un telescopio montato fuori 24/7....
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Re: Consigli primo strumento
Con adeguata protezione tipo Telegizmos si fa. Ovviamente non devono esserci bufere o tornado.
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Re: Consigli primo strumento
Rimango sempre molto perplesso sull'argomento. Una cover, per quanto ben fatta, non potrà mai proteggere uno strumento da sbalzi termici e umidità. Specie in estate, lasciare uno strumento chiuso dentro queste cover sotto il sole, significa sottoporlo a 50 e passa gradi e conseguente sbalzo termico notturno di 30 gradi negativi.
Personalmente smonto e rimonto sempre tutto ogni volta, conservo gli OTA in valigie ermetiche con tappi ermetici con silicagel integrato, dentro casa, in un armadio. Per il Dob da 10" ho acquistato una Telegizmos ma per tenerlo protetto dalla polvere nel salotto di casa. Già metterli in un ripostiglio (luogo più umido e non climatizzato) mi farebbe strano. Sicuramente io, da buon ligure, sono esagerato, ma parliamo di strumenti su cui nel tempo spendi migliaia e migliaia di euro, preferisco prendere tutti gli accorgimenti utili per allungargli la vita il più possibile.
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Re: Consigli primo strumento
Caro faggio, penso tu abbia ragione e io non abbia torto :-) è sempre un compromesso tra pigrizia e tirchieria. Certo un Takahashi non lo terrei fuori h24, un Besser sì ;-)
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Re: Consigli primo strumento
E non sono solo ligure, sono anche moderatamente perfezionista e un po' ossessivo-compulsivo. Se una sera noto qualcosa che non va nello strumento durante un'osservazione / ripresa vado in paranoia :D Tenere lo strumento fuori, quindi, per uno come me, significa espormi al classico pensiero "vuoi vedere che è colpa del fatto che l'ho lasciato fuori?" al primo imprevisto..... ma mi rendo conto che sono fatto male io :meh:
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Re: Consigli primo strumento
Calma, non ho mai detto che intendo lasciare lo strumento fuori h24. Non lo farei nemmeno con un telescopio giocattolo. Tutt'al più fuori ci starà la montatura, già stazionata e protetta dalle intemperie quando non in uso. Ma il tubo ottico (e l'eventuale elettronica se ce ne sarà) è previsto che vada dentro e fuori ogni volta.
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Re: Consigli primo strumento
Che era la mia stessa idea, io faccio così 😁
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Re: Consigli primo strumento
In questo caso, sarebbe meglio orientarsi su una colonna con viti calanti anziché il teppiede.
La colonna è solitamente un bel pezzo unico, con vite di collegamento per la testa in alto e tre viti calanti in basso (al massimo le viti di collegamento delle gambe, che poi rimarranno lì fisse), fine.
Niente gambe telescopiche da allargare, niente viti di connessione alla flangia e di blocco delle sezioni delle gambe, niente blocco distanziale, ecc, secondo me il "pezzo" migliore da tenere fuori fisso, protetto da un sacco cerato (si trovano in materiale per cantieristica, sono veri e propri sacchi richiudibili con corda, apposta per il trasporto all'aperto su camion, il quale si può tenere aderente alla colonna, evitando l'effetto vela (che vi sarebbe comunque con le gambe del treppiede aperte.
Si spende un po di più rispetto a un treppiede normale, ma come si dice, chi più spende, meno spende.;)
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Re: Consigli primo strumento
Riesumo questo mio topic per porre una domanda che in un certo qual modo è in relazione con la scelta del primo strumento.
Il mio dubbio è il seguente: la risoluzione di un tubo ottico in linea teorica dipende sostanzialmente dal suo diametro: quanto più grande è il diametro, tanto maggiore è la capacità del tubo ottico di risolvere due punti. Questo in teoria, perchè poi nella realtà la risoluzione è di fatto limitata dal seeing: in particolare, almeno per i cieli italiani, il seeing medio si attesta attorno ad una FWHM di 1-2" d'arco, e c'è da essere contenti quando è 1", più spesso si avvicina a 2". Pertanto, stando così le cose, a che pro acquistare un 150 mm o un 200 mm, quando già un 120-130 mm ha una risoluzione che è più bassa di 1"? Se l'intento è fare osservazione deep sky forse un senso c'è, perchè un 200 mm oltre ad avere maggiore risoluzione ha anche maggiore capacità di raccogliere la luce e quindi mi consente di vedere oggetti deep sky che hanno una magnitudine apparente troppo elevata per essere apprezzati con un'apertura inferiore: in sostanza per il deep sky non sfrutto la risoluzione ma la capacità di raccogliere la luce. Ma se l'intento si limita esclusivamente o quasi al planetario (osservazione e fotografia), a che pro acquistare un tubo ottico con maggiore apertura, quindi più pesante e più costoso, sapendo che poi la maggiore risoluzione teorica nella realtà sarà limitata dal seeing, per cui di fatto non noterò alcuna differenza in dettaglio rispetto ad un diametro inferiore?
Cosa c'è (se c'è) di sbagliato in questo ragionamento?
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Re: Consigli primo strumento
Mi sono posto la stessa domanda facendo foto planetarie. Che senso ha prendere un diametro maggiore se il mio PR è già al disotto dei valori di seeing che indichi? Eppure diametri maggiori hanno dettagli maggiori e credo che questo avvenga anche in visuale.
La risposta che mi sono dato è che 1" o 2" sono valori medi per cui in certi momenti si va anche molto sotto quei valori.
Inoltre un altro vantaggio osservativo è nella dimensione dell'oggetto che osservi con diametri maggiori.
Nel mio caso sono passato da un 114 ad un 150 e la differenza è notevole.
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Re: Consigli primo strumento
Non noterai differenza osservando un pianeta . Un 130 e un 200 se piove non noti differenza ma se li usi la stessa serata serena la vedrai eccome la differenza . Osservare a 50x con un 200 e 50x con un 130 sono due visioni completamente diverse.
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Re: Consigli primo strumento
Prova a inquadrare M13 con un 130 e poi inquadralo con un 300mm ?
Che il seeing in Italia si aggira tra 1-2" d'arco che centra con il potere risolutivo? ,il 130mm avrà il massimo 1,1" d'arco invece il 300mm avrà 0.39" d'arco vedrai m13 un moltitudine di stelle che con il 130mm lo vedresti un batuffolino irrisolto
Magari potessi usare un 300mm ?:biggrin:
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Re: Consigli primo strumento
la risposta di Alby è molto pratica e sostanziale, per sommi capi la risoluzione è un valore che incide prevalentemente sul planetario dove si deve discernere dettagli minuti e allora occorre potere risolutivo che è legato, giocoforza, al seeing, al contrario il deep sky soffre molto meno del seeing o del vario jetstream in quota e lì il valore di apertura e potere di raccolta luce la fa sicuramente da padrone.
per quanto riguarda i globulari, almeno quelli più luminosi dove si possono discernere le stelle periferiche, è vero che occorre diametro ma anche seeing proprio per la capacità richiesta al telescopio di "separare" due stelle molto vicine.
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Re: Consigli primo strumento
Giusto Antonio!
Pero dato che il seeing è ballerino praferisco l'apertura sbagliero? intando le stelle angolarmente distanti 1-2" d'arco con il 300mm li vedo ben definiti
So che queste prove le fai diciamoci la verità in Italia tu preferisci fare Deep con un 130mm o con il tuo C11 ?
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Re: Consigli primo strumento
forse mi sono espresso male, il diametro occorre sempre, anche nel planetario, perché i valori del seeing in arcosecondo sono "medi" e si raggiungono nei brevi sprazzi punte molto interessanti dei valore del seeng, mi soffermavo nel dire che nei globulari, per separare le stelle periferiche, oltre al diametro, occorre anche il seeing
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Re: Consigli primo strumento
Citazione:
Originariamente Scritto da
Alby68a
Mi sono posto la stessa domanda facendo foto planetarie. Che senso ha prendere un diametro maggiore se il mio PR è già al disotto dei valori di seeing che indichi? Eppure diametri maggiori hanno dettagli maggiori e credo che questo avvenga anche in visuale.
La risposta che mi sono dato è che 1" o 2" sono valori medi per cui in certi momenti si va anche molto sotto quei valori.
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La penso anch'io così; nella passata opposizione di Marte l'osservazione non era il tempo di un'occhiata ma durava assai di più per cercare di cogliere i maggiori particolari possibili che riportavo in un disegno che contemporaneamente facevo, certe cose si colgono solo per brevi istanti in cui il seeing sul momento migliora.
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Re: Consigli primo strumento
L'osservazione visuale, soprattutto quella in "alta risoluzione" è fatta di pazienza, si devono aspettare gli attimi in cui il seeing si calma per quei pochi secondi, che ti permette di utilizzare TUTTA la risoluzione del tuo telescopio. Migliore è il seeing medio della serata e con maggior frequenza si troveranno quegli attimi di calma assoluta.
Personalmente ritengo l'indice del seeing medio 1, 2, 3, arcsec, ecc, un parametro puramente fotografico (per valutare il campionamento migliore da utilizzare), ne più ne meno come il rapporto focale (f/), che in fotografia ha un suo perché, in visuale no.
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Re: Consigli primo strumento
Armando concordo sulla differenza di diametro come dici, ma da un punto di vista pratico c'è una stretta relazione tra seeing e PR. Se una sera ho un cattivo seeing, puoi avere tutto il diametro che vuoi, vedi sempre una schifezza. Questo perché la turbolenza non ti permette di sfruttare il potere risolutivo del tuo tubo. Se il seeing migliora allora inizi a fruttare di più il pr. Se il seeing migliora ancora arriverà a fruttare tutto il PR di un piccolo diametro e per quel telescopio ogni ulteriore miglioramento non influenzerà il dettaglio risolvibile. Mentre in un diametro più grande il miglioramento comporterà la risoluzione di dettagli sempre più fini. Da qui deduco che c'è relazione tra le due cose.
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Re: Consigli primo strumento
Da un punto di vista pratico, a meno di jetstream costante, ci sarà SEMPRE un periodo (anche solo di pochi secondi) dove il seeing arriva in "calma piatta" e ti permette di sfruttare TUTTO il potere risolvente di qualsiasi telescopio.
Questa almeno è l'esperienza che ho e continuo ad avere da quando osservo in alta risoluzione (1982), come scritto sopra, la frequenza di questi periodi di "calma" dipende da quanto è fetente il seeing.
Poi ci sono giorni simili dove veramente non è cosa (appunto, giornate di jet stream), ma in quel caso vado a fare altro, esattamente come quando ci sono le nuvole.
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Re: Consigli primo strumento
stesso mio identico parere!
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Re: Consigli primo strumento
Il fatto che il seeing sia determinante, ma per fortuna non costante, è provato dall'evidenza che nell'epoca dell'osservazione visuale planetaria, coincidente in buona sostanza con la seconda metà dell'800 ed i primi del '900 quando le emulsioni fotografiche ancora non erano assolutamente adeguate a sostituire l'occhio umano per quanto concerne il dettaglio (ma già mostravano le loro enormi potenzialità nella raccolta complessiva di luce da oggetti deboli) non sempre le migliori rappresentazioni grafiche dei dettagli marziani o gioviani etc erano appannaggio in modo lineare e scontato dei rifrattori di maggior diametro.
Lavori portati avanti con ottiche da 40 o 50 cm potevano risultare superiori a quelli che venivano fuori da telescopi come il rifrattore di Lick o di Yerkes, che se si trattava di individuare deboli satelliti planetari secondari di massima "vincevano" malgrado il maggiore assorbimento delle lenti. Questo dipendeva dal seeing locale, ovviamente il problema dell'inquinamento luminoso rispetto ad oggi praticamente non si poneva: esistevano osservatori in grandi città come Parigi... poi l'illuminazione stradale gas esplose, e le cose iniziarono a cambiare decisamente.
Io fra il 2020 il 2021 ed i primi mesi del 2022 ho collaborato con l'osservatorio dei Monti Cimini per rinnovare e definire gli strumenti "in parallelo" al grosso e pesantissimo (15 quintali) Ritchey-Chrétien 20" realizzato da Marcon su forcella e basamento fisso in cemento (ovviamente); il "pozzo di luce" c'era, gli altri due strumenti da lasciar montati permanentemente avevano o lo scopo di lavorare fotograficamente con focali molto più corte, per ragioni di campo sotteso più che di rapporto focale, o per l'osservazione in alta risoluzione.
Sono stati comprati e rivenduti forse 20 strumenti. Cassegrain puri 250 f/25, un Kletsov 250 di TAL colla sofisticata geometria dello spider a tre razze curve tangenziali, Maksutov Cassegrain sia cinesi (anche un 182/2700 come il mio portatile) che un Mak 250 di Zen, Schmidt Cassegrain da 300 mm a rapporto focale lungo di Marcon, Apo da 115, un Cassegrain LOMO reintubato con una lastra ottica pianparallela frontale trattata MC invece degli spider, 127/1270 acro Wollensack, Apo da 120, e poi C9,25 Edge HD, C8 Edge HD, C8 Ultima 2000, SkyWatcher ED 150/1200 f/8, TS APO 155 mm f/1240. Non in quest'ordine.
Beh, l'idea è che "comunque anche in visuale vince sempre il maggior diametro" è risultata vera solo in primissima approssimazione. Ma... mai del tutto falsa. Alla fin fine... hanno prevalso due strumenti: l'APO marcato TS 155/1240, intubato in modo esemplare, e... un C8 Ultima 2000 che ha mostrato delle centriche ed un contrasto assolutamente molto, molto sorprendenti rispetto alla "media di quel che si vede in un C8".
Hanno complessivamente davvero colpito per la loro qualità il C9,25 Edge HD (parliamo di visuale), probabilmente un modello che per il costo e per il target esigente viene tenuto entro specifiche adeguatamente ristrette, e la grande sorpresa è, malgrado il residuo di cromatismo certo non nullo, lo stupidissimo SkyWatcher 150/1200 ED che pagando cash senza rate si poteva l'anno scorso prendere a 1850 euro nuovo spedito, e che sinora fra i rifrattori rappresenta l'oggetto col migliore rapporto prezzo/qualità della correzione che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. Difficile vedere centriche tanto pulite, secche, tonde, e così tanto uguali in intra ed extra in uno strumento nemmeno certificato.
La mia sensazione è che più aumenti il diametro, a parità di altri fattori, minore il numero di notti utili in cui potrai osservare ...appena ti avvicini al diametro 200. Il diametro maggiore risente di più del cattivo seeing. Il rapporto focale aperto, che è che non è, risente di più del cattivo seeing.
Con un rifrattore da 150-160 più o meno osservi quasi sempre, anche se il dettaglio che può esprimere lo fa solo quando ci sono, appunto, i momenti di relativa calma. Con un Cassegrain da 250 se non è una buona serata vedi sistematicamente peggio, e gli istanti "meno peggio" non compensano la qualità complessiva media della visione. Se è una notte astronomica beh... allora se è un'ottica ben lavorata il diametro maggiore mette la freccia e si sposta autorevolmente in corsia di sorpasso.
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Allegati: 1
Re: Consigli primo strumento
Semplificando la questione, quando la luce emessa da un corpo celeste arriva a noi, la turbolenza atmosferica (dovuta ad agitazione termica, correnti d'aria, grandienti di temperatura e chi più ne ha più e metta) fa sì che anziché arrivare il linea retta la luce venga sparpagliata in più direzioni come ho disegnato nell'immagine allegata. Il seeing dipende dalla lunghezza dei singoli frammenti del fronte d'onda. Maggiore è la lunghezza del singolo frammento (r nel disegno), migliore è il seeing.
Gli effetti sono principalmente:
1) La luce dell'oggetto anziché arrivare concentrata in un punto, viene "spalmata" su un
a superficie maggiore e quindi l'immagine risulta meno luminosa. Questo implica che un piccolo diametro soffra maggiormente della perdita di luminosità dovuta al seeing perché raccoglie meno luce.
2) Sempre a causa della frammentazione del fronte d'onda, che ti fa vedere l'immagine "tremolante", con un cattivo seeing il potere risolutivo del telescopio peggiora, il che vuol dire che più è alto il potere risolutivo teorico del telescopio maggiore sarà la qualità dell'immagine che vedi. Dato che il potere risolutivo teorico è direttamente proporzionale al diametro d'apertura, anche qui il linea teorica il maggiore diametro assicura una migliore risoluzione.
MA dato che il seeng dipende dalla lunghezza di r, se l'apertura del telescopio d è più piccola di r, il telescopio non si accorge che il fronte d'onda è frammentato e lo vede come un unico fronte piano. Un telescopio con diametro d più grande di r vede il fronte arrivare frammentato, e risente della degradazione dell'immagine.
Dunque al netto delle considerazioni, quando non si parla di grandi aperture come quelle dei telescopi professionali, ma di aperture per osservazioni amatoriali, probabilmente un più piccolo diametro risente meno dei grossi effetti del seeing, ma non ho esperienza sul campo per confermarlo. Allegato 48568
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Re: Consigli primo strumento
Corretto in raffronto all'esperienza pratica che ho citato, che ha un qualche valore statistico perché effettuata sempre dallo stesso posto e sempre con almeno due strumenti in parallelo da confrontare; ovviamente in condizioni di seeing variabili.
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Re: Consigli primo strumento
Citazione:
Originariamente Scritto da
Ipazia23
probabilmente un più piccolo diametro risente meno dei grossi effetti del seeing, ma non ho esperienza sul campo per confermarlo.
per sommi capi sì!
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Re: Consigli primo strumento
Se doveste consigliare ad un principiante un catadiottrico da 150 mm di apertura, cosa consigliereste tra maksutov e schmidt-cassegrain? Mi preoccupa in particolare la fase di collimazione: se un maksutov tiene meglio la collimazione nel tempo e quindi va collimato con meno frequenza, tuttavia quando divenisse necessario farlo c'è da lavorare sullo specchio primario e mi è parso di capire si tratti di una operazione abbastanza complessa e delicata; al contrario lo schmidt-cassegrain va collimato più spesso, ma lavorare sulle tre vitine del secondario non mi pare un'operazione altrettanto complessa e dovrei prenderci la mano molto più agevolmente. Cosa ne pensate?
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Re: Consigli primo strumento
Il collimare spesso è molto relativo con SCT e Mak
Dipende anche da quanto li si usa e li si movimenta (es: casa-balcone contro km su strada di montagna sterrata)
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Re: Consigli primo strumento
personalmente un sct lo prendo in considerazione solo da 200mm in sù
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Re: Consigli primo strumento
150mm è un diametro un po' "difficile" per i catadiottrici. Un SCT ha senso dai 200mm in su, un Maksutov da 150mm inizia ad essere pesante e richiede una montatura impegnativa. Se sei disposto a gestire una montatura equatoriale piuttosto ingombrante e pesante, andrei sul Mak 150. Scendendo verso il 127 ti si apre un'ampia gamma di montature altazimutali non eccelse ma decisamente più comode da montare e trasportabili. E le differenze di prestazioni fra un 127 e un 150 non sono più così clamorose....
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Re: Consigli primo strumento
Personalmente per SCT e MAK i diametri da 150 mm (6") li trovo la classica generazione inutile, soprattutto per i MAK.
Come gia detto in altri post, la crescita di diametro tra 127 mm e 150 mm (5" vs 6") non è clamorosa, inoltre le dimensioni e i pesi (ripeto soprattutto per i MAK) cominciano ad essere confrontabili con gli SCT da 200 (8").
Un esempio, mak 150 SW, focale 1800 mm, peso 6 kg, lunghezza tubo 37 cm; SCT 8" celestron, focale 2030 mm, peso 5,5 kg, lunghezza tubo 45 cm.
Ha senso per risparmiare pochi cm, rimanere sui 150 mm, quando praticamente per gli stessi pesi e ingombri (quindi necessitano della stessa classe di montatura) si possono avere 200 mm?
Ovviamente questo al netto dei costi (850 vs 1450 €), se il budget è un limite invalicabile, ok, però c'è sempre l'usato e essendo di gran lunga il telescopio più venduto (dagli anni '70), un C8 (celestron o meade), sull'usato intorno ai 600 € col tempo si trova sempre.
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Re: Consigli primo strumento
Non ho esperienza di Mak ma la collimazione dello Schmidt Cassegrain è 100x più facile di quella di un Newton.in generale la collimazione di ambedue non è complessa. O forse è la nostra generazione che era adusa a smontare motorini e regolare carburazione, minimo e anticipo :biggrin: rispetto alle quali girare tre viti è cosa da poco.
Concordo con Etruscastro e Angelo sul C8, usato.
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Re: Consigli primo strumento
Citazione:
Originariamente Scritto da
etruscastro
personalmente un sct lo prendo in considerazione solo da 200mm in sù
Ok, partiamo da qui.
Citazione:
Originariamente Scritto da
faggio79
150mm è un diametro un po' "difficile" per i catadiottrici. Un SCT ha senso dai 200mm in su, un Maksutov da 150mm inizia ad essere pesante e richiede una montatura impegnativa. Se sei disposto a gestire una montatura equatoriale piuttosto ingombrante e pesante, andrei sul Mak 150. Scendendo verso il 127 ti si apre un'ampia gamma di montature altazimutali non eccelse ma decisamente più comode da montare e trasportabili. E le differenze di prestazioni fra un 127 e un 150 non sono più così clamorose....
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In tutti i testi sull'astronomia amatoriale che sto studiando in effetti si dice proprio questo: i mak meglio sotto 150 mm, gli sc meglio sopra; 150 mm sta proprio nel mezzo. Come montatura, anche se "scendessi" verso il mak 127, lo cercherei comunque "impacchettato" con una equatoriale, la alt-az non mi piace.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Angelo_C
Personalmente per SCT e MAK i diametri da 150 mm (6") li trovo la classica generazione inutile, soprattutto per i MAK.
Un esempio, mak 150 SW, focale 1800 mm, peso 6 kg, lunghezza tubo 37 cm; SCT 8" celestron, focale 2030 mm, peso 5,5 kg, lunghezza tubo 45 cm.
Ha senso per risparmiare pochi cm, rimanere sui 150 mm, quando praticamente per gli stessi pesi e ingombri (quindi necessitano della stessa classe di montatura) si possono avere 200 mm?
Ovviamente questo al netto dei costi (850 vs 1450 €), se il budget è un limite invalicabile, ok, però c'è sempre l'usato e essendo di gran lunga il telescopio più venduto (dagli anni '70), un C8 (celestron o meade), sull'usato intorno ai 600 € col tempo si trova sempre.
Ha senso appunto per i costi: il mio budget è indicativamente sui 1500-2000, tubo e montatura; posso anche salire un po' se serve, ma comunque trattandosi del primo telescopio non credo sia saggio investire cifre maggiori: già con un 150 mm per sfruttarlo al 100% ci sono - credo - anni di pratica e studio e tantissime cose da poter fare prima che venga voglia di qualcosa di più grosso; qualora dovessi prenderci gusto e arrivare a quel punto potrei investire una cifra più importante avendo però ben chiaro dove andare a parare; se invece rimanesse un hobby occasionale avrei speso il giusto e mi rimarrebbe comunque un ottimo strumento.
Un mak da 150, ad esempio il Bresser mc 152/1900 su montatura exos2 goto viene sui 1600; il Meade mc 150/1800 su LX85 goto viene 2200.
Uno schmidt-cassegrain da 150, ad esempio il Celestron sc 152/1500 su avx goto, o il Meade acf-sc 152/1524 su LX85 goto, vengono entrambi 2400.
Non noto enormi differenze tra le montature, mi sembrano tutte e 3 le equatoriali più basiche (in rapporto al peso del tubo) dei rispettivi marchi citati; visto che comunque non ci farei fotografia deep sky ma solo visuale a al massimo fotografia planetaria, non so se ha senso spendere di più per una montatura più grossa. Gli SC rispetto ai mak costano entrambi di più, con l'indubbio vantaggio di pesare assai meno (4,5 Kg il Celestron e 4,2 Kg il Meade, contro i 6,5 Kg e 5,8 Kg rispettivamente dei due mak) e quindi di gravare meno sulle rispettive montature.
Certo uno SC da 200 mm, ad esempio il Celestron sc 203/2032, pesa 5,9 Kg, quindi come i due mak da 150, però montato sulla stessa avx goto viene 2800, una cifra già piuttosto distante dal budget iniziale e oltre 1000 euro in più del mak 152 Bresser su exos2 che è il 150 più economico fra quelli presi ad esempio (potrei prenderne altri, ma le cifre non si discostano molto dagli esempi citati).
Resta l'opzione del 200 mm usato, ma sinceramente non so se prenderei un usato come primo strumento; col nuovo ho sempre la garanzia, posso renderlo se avesse dei difetti e - acquistandolo su uno dei vari siti specializzati in materiale astronomico - potrei anche giovarmi dell'assistenza del rivenditore, tutte cose che sul mercato dell'usato non ci sono.
Un mak da 127 (ad esempio lo skywatcher su eq3 pro, o il bresser su exos2) viene 1200 euro, anche meno del mio budget; non so la eq3 pro, ma la exos2 se regge i 6,5 Kg del 152 non dovrebbe avere problemi col ben più leggero 127. Però, visto che il budget ce l'ho, perchè non salire fino al 150? Non ci sarà tanta differenza in prestazioni, ma non c'è nemmeno nel prezzo: lo skywatcher mc 150/1800 viene 1700 su NEQ-5 e 2100 su HEQ-5, ma anche qui ha senso la cifra maggiore per la montatura più pesante considerando il mio utilizzo, cioè che non intendo fare e non farò fotografia deep-sky?
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Re: Consigli primo strumento
Hai valutato un dobson?
Con metà del tuo budget prendi un buon 12" tubo intero.
Con un po' di più, ma sempre dentro il tuo budget, un 10" motorizzato anche collassabile.