Ecco, questa cosa mi fa già più paura di un appoggio meno stabile.
Ma questo "cercatore" cos'è e come funziona esattamente?
Grazie.
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Ecco, questa cosa mi fa già più paura di un appoggio meno stabile.
Ma questo "cercatore" cos'è e come funziona esattamente?
Grazie.
Se non rischiassi di creare confusione e se quindi perdessi di vista la richiesta d'aiuto della gentile signorina mi verrebbe da scherzare un po' sull'idiosincrasica paura di Huniseth nei confronti dei cercatori ottici. Dunque tralascio e vado a spiegare:
Il telescopio indicato da Hubiseth è fornito di un cercatore chiamato red dot. In pratica consiste in un punto rosso molto piccolo proiettato su un vetrino trasparente verticale. Chi lo usa vede il cielo a occhio nudo attraverso il vetrino con al centro questo punto rosso luminoso (red dot). Puntare qualsiasi oggetto diventa molto semplice perchè basta spostare il telescopio in modo che il punto rosso, correttamente allineato, si sovrapponga all'oggetto che si desidera osservare attraverso il telescopio. E' un sistema di puntamento, un mirino derivato dalla caccia.
Il secondo telescopio ha invece un sistema di puntamento differente che consiste in un piccolo telescopietto (cercatore ottico) che ingrandisce solo 6 volte. Una volta allineato al telescopio (come il red dot) bisogna fare in modo che nel telescopietto (cercatore ottico) appaia l'oggetto che si desidera vedere.
Il principio è identico ma il primo sistema è molto più semplice da usare su bersagli visibili a occhio nudo perchè non ha un ingrandimento quindi quello che si vede a occhio nudo è quello che appare attraverso il vetrino con il punto rosso.
Io personalmente considero il red dot molto utile e comodo ma come dicevo il secondo telescopio presenta tali vantaggi di stabilità e usabilità che non starei a scegliere il primo solo per il tipo di cercatore, visto tra l'altro che con 20/25 euro si può comunque sostituirlo e non è detto che ad una precisa richiesta al venditore non lo sostituiscano direttamente loro.
Comunque sebbene condivida l'idea di Huniseth mi pare sbagliato rinunciare ai molti pregi del secondo telescopio per un unico pregio del primo alla luce poi del fatto che il red dot costa veramente poco (18 euro +SS)
Se puo essere utile
Se non si ha il Go-To "Puntamento automatico" il Red Dot è l'ideale, maggiormente quando si usa un sistema EQ manuale.
Per non andare fuori richiesta non approfondisco.
Specie quando non c'è, TUTTI E DUE i telescopi dei DUE diversi link dichiarano di essere equipaggiati con cercatori Red Dot... ma dico, la austera nobildonna me la spaventate senza nemmeno verificare?
Siete i soliti bruti... :twisted:
Cioè, insomma... state a proporre soluzione i per un problema che nemmeno si è posto... roba da matti :rolleyes:
Esimio collega Valerio, mi consenta il dissenso;): trascurando le fallaci immagini pubblicitarie proposte e attenendosi alle specifiche tecniche indicate, a me risulta che:
1) Lo Skywatcher elenca tra gli accessori inclusi "cannocchiale con mirino 6x30"
2) Il Bresser "cercatore a punto rosso" ( red-dot per gli amici)
@Signori scusate il mio intervento
Consiglio per il neofita
La montatura prendere la più stabile che ti può permettere il portafoglio
Il tubo Idem con patate ,prendere quanta più apertura e per cosa si vuole dal telescopio.
Gli oculari le barlow,ecc ecc. fare pratica con quelli di dote, poi se la passione persiste e il famoso portafoglio lo permette si passa a cose più serie
Il famoso Red Dot si!, Red Dot no! dal costo di 25€ non modifica la bontà di una montatura più stabile verso un'altra.
Se il nipote della signora ha problemi con il cercatore , in un secondo momento prenderà il cercatore che li garba
E importante partire con un piede giusto, cioè Montatura/Tubo, dopo si arriva a capire se è necessario sostituire un oculare da 25€ con uno da 400€
Acuta osservazione.
...e allora:
1) se son vere le specifiche e fallaci le immagini pubblicitarie ("solo indicative", come quando compri un pacco di rigatoni ma sull'etichetta c'è una amatriciana succulenta) conviene prendere il Bresser:
anche se non è per me una religione per un neofita è VERO che il red dot è più pratico di un 6x30
2) se son false le specifiche e vera l'immagine (potrei anche sospettarlo, stante che A LORO costa secondo me meno un red dot che un cercatore con doppietto acromatico) conviene lo stesso prendere il Bresser per la montatura migliore e la focale più lunga e confortevole.
Augh, Grande Capo Es'thiqaaaatsi ha parlato :colbert:
Riassumo:
1) Consiglio di Huniseth http://www.telescopi.eu/it/SkyWatche...elescopio.html
nella foto c'è un red dot ma nelle specifiche dichiara un cercatore 6x30 (ciò che Huniseth aborra). Biosognerebbe dunque chiedere spiegazioni al venditore. Pregi: Costa meno
2) Consiglio del Resto del Mondo (:D) http://www.astroshop.it/bresser-mc-1...escope/p,43999 Nella foto e nelle specifiche è indicato un red dot. Pregi: Montatura e treppiedi molto più stabile, cercatore red dot.
Ovviamente l'ho messa sullo scherzo, sono strumentini carini entrambi nella loro fascia di prezzo il secondo costa di più e bisogna pure prevedere un oculare aggiuntivo (ma anche nel primo). Oculare che ne ho appena presi vari pezzi e sono validissimi sia i super economici che gli economici. Approfittatene.
Ecco degli esempi: http://www.salmoiraghievigano.it/str...0mm-50577.html Di questi con 10 euro (5+5) potrebbe addirittura prendere un 10mm e un 15mm. Io ho acquistato il 15mm e sono dei normalissimi e onestissimi Plossl (che si vendevano a 42 euro) molto migliori dei vari Super 10mm che accessoriano i telescopi
Se si vuole spendere un po' di più: http://www.salmoiraghievigano.it/str...y-sw-40mm.html Consiglio un 12mm che costa 29 euro ma era venduto a 84!!! E' un ottimo oculare veramente prestazionale.
Vero, il problema non si è nemmeno posto perchè il ragazzo ancora non usa il telescopio. Si porrà appena vorrà vedere qualcosa che non sia la Luna .. e a volte senza reddot tribulo anche a trovare quella...
Ovvio che la montatura più stabile è meglio, lapalissiano, chi lo nega.
Aggiungo un particolare sul reddot che continuate ad ignorare e che ritengo ESSENZIALE: il punto rosso si staglia nel cielo intero, si vede il punto rosso e si vede dove stiamo puntando, se allineato bene come ogni cercatore.
Con il cannocchialino ottico da 30mm si vede una porzione di cielo ingrandita, ma non si ha la più pallida idea di quale sia. Potrebbe essere Sirio, o Procione, o Rigel o una stellina a caso, boh? O una zona vuota da qualche altra parte. Differenza mica da poco.
Partire col piede giusto vuol dire vedere e puntare qualcosa alla prima serata, se già per vaga a casaccio per due o tre serate senza vedere cosa si sta cercando è la fine della passione.
E non ripetete la solita storia che tutti hanno cominciato con il cercatore ottico, una volta si aveva tempo da perdere in queste cose, adesso i ragazzi hanno una infinità di cose per divertirsi e senza sbattere il naso più di tanto.
Veramente eravamo arrivati al punto di scoprire che il tele bressere HA il red dot mentre lo SW forse si e forse no!
Buongiorno a tutti...
Noto che c'è un po' di confusione riguardo la presenza o meno di questo red dot.
Ma mi sembra di aver capito che con 25-30 al limite si possa anche acquistare a parte.
Giungerei quindi alla conclusione che la soluzione migliore è il secondo telescopio con l'eventuale acquisto successivo dei red dot e degli oculari Salmoiraghi e Viganò da un 15mm o un 10mm...
Ma poiché detto red dot è fornito di serie con ambedue i telescopi in oggetto, direi che il problema nemmeno si pone... :biggrin:
Bene, mi sembra chiaro a questo punto che la scelta andrà sul secondo telescopio.
Per capire, questo su eBay è lo stesso che mi avete segnalato?
http://www.ebay.it/itm/BRESSER-MC-10...7f5ab55&_uhb=1
Grazie!
Si, è lo stesso, e stante che le spese di spedizione sono incluse e che costa qualcosa meno, potrebbe essere una buona idea. Aspetta un istante a comprare altri oculari in giro.
Vediamo prima cosa ti arriva esattamente.
E' un "dropboxer", ossia uno che te lo fa arrivare direttamente dal fornitore, non li compra per rivenderli (lo fanno in molti), per cui la spedizione è una sola.
L'unica cosa, al netto dei feedback nulla so di questo venditore.
Telescopio arrivato!
Ammetto che quando ho visto il pacco ho avuto timore!
Vi posso mettere le foto dei pezzi?
Allegato 7084
Ecco...
https://www.dropbox.com/s/u7l9mk5ntu...%2015%2024.jpg
https://www.dropbox.com/s/1byv8agrxn...%2015%2034.jpg
https://www.dropbox.com/s/tthok2bvox...%2017%2019.jpg
https://www.dropbox.com/s/0nzmpkrzpv...%2021%2006.jpg
https://www.dropbox.com/s/bid94ayemg...%2024%2052.jpg
https://www.dropbox.com/s/zpuo6oeibm...%2026%2035.jpg
https://www.dropbox.com/s/9sgw29eghf...%2028%2018.jpg
https://www.dropbox.com/s/c9er7jyp6r...%2029%2031.jpg
Perfetto, ti è arrivato esattamente quello che speravo. :D
Sono proprio contento per il giovin virgulto.
Ha il red dot, il treppiede in acciaio, una montatura che la EQ2 se la mangia e che può montare sia cannocchiale polare che motore in AR, in seguito.
Solo la diagonale mi sembra della serie più economica, la stessa del c.d. "Lidlscopio", lì c'è un notevole margine di miglioramento. Ma per iniziare va bene.
Avessi potuto iniziare così io, quell'età...
il mio primo telescopio è stato un 50/500 interamente autocostruito, diaframmato a 27 mm per ridurre l'aberrazione cromatica... mi basai su schemi trovati su libri in francese, in bibiloteca del Ministero della Pubblica Istruzione dove lavorava mia madre... avevo dodici anni e mezzo :oops:... prima o poi lo racconterò su Dark Star se Cherubino mi ospita...
Ora ti cerco un 12 mm un po' grandangolare nuovo nuovo a un prezzo che valga la pena. :biggrin:
Forte!! Mi piacciono queste storie strappacore, alla Edmondo De Amicis.
"Il giovine Valerio, alla flebile luce di una mezza candela di sego, costruiva a mani nude il suo primo rifrattore...dopo anni di duro lavoro e faticoso studio, chino sui sacri testi del Flammarion, nella penombra delle polverose segrete del Ministero della Verità, finalmente coronava il suo sogno"
Fulgido esempio di abnegazione e caparbia volontà...un faro per le future schiere di giovini astrofili.
Nessuna candela di sego, nessuna lacrima, tanti rimpianti per il gusto della scoperta; il rifrattorino, privo di cercatore, l'ho ancora. I miei non erano indigenti, appartenevano ad una media borghesia abbastanza agiata da pensare di comprarsi la seconda casa al mare e metter da parte sempre; sospetto stessero osservando discretamente quel che facevo per vedere se era un capriccio o se c'era un interesse reale. POTEVANO andare dall'ottico e comprarmi un sessantino giapponese o un 114/900, non li avrebbe messi in crisi (anche se una volta 'sta roba costava un botto al confronto di oggi). Ho capito che tante volte su tanti temi hanno lasciato che "mi arrangiassi", osservandomi dall'esterno a dandomi qualche input materiale o di informazione al momento giusto, decenni dopo; non sarò mai loro abbastanza grato.
Nella mia generazione, di ragazzini che si son fatto un telescopio da soli ve ne son stati a bizzeffe, erano altri tempi, altra qualità di scuola e sopratutto, quando avevano un po' di cultura e il modo di non dover cercare solo di portare a casa la minestra ai figli ogni giorno (la cultura in fondo devi potertela economicamente permettere) altra qualità di genitori.
Oggi i genitori comprano, pagano e donano; un tempo erano presenti. Oggi organizzano a un ragazzino un'agenda che deve saturargli il tempo, quando non sta a scuola si pongono il problema "quel giorno là da quell'ora a quell'ora che gli facciamo fare?" E via di judo, piscina, danza qualche volte le femmine, a olte uno strumento musicale, mountan bike con 21 marce quando hanno sei anni e nemmeno vanno stabili dritti, giocattoli che vanno con l'elettricità a a bizzeffe, e che - sopratutto - tu li accendi, loro fanno, e tu passivo guardi, non fai. L'energia per fare ce la mette la pila, non il panino che ti sei mangiato a merenda, men che meno il tuo cervello.
Il testo era la prima edizione di Wolfgang Schroeder, "Astronomia Pratica" poi molto diffuso nelle edizioni Pocket Longanesi. In biblioteca c'era la prima edizione francese, c'era su un adolescente occhialuto in copertina che guardava attraverso un cannocchiale da 3 pollici (credo). Mia madre al Ministero lavorava come funzionaria; uscivo da scuola, al Viscontino dove facevo le medie, prendevo il 44 e arrivavo al Ministero dove mi ficcavo in biblioteca e a seconda dei giorni mi studiavo o lo Schroeder, o Tutti Piloti di Maurizio Maione (l'aeronautica e il pilotaggio sono stati un'altro dei miei interessi "anomali", fine OT).
Ma torniamo al telino. Obiettivo a lente pianoconvessa derivato dal rottame di un piccolo epidiascopio abbandonato a scuola, con l'autorizzazione della professoressa di Scienze che quando iniziai a fare delle domande sulle lenti si illuminò. Fuoco trovato facendo il puntino col sole e il metro di legno che si piegava, circa mezzo metro, perfetto.
Cella portaobiettivo, in plastica lucida, ricavata da un telescopio giocattolo MAX che mi era stato regalato durante una settimana bianca dal figlio di una signora della pensione dove stavamo, appena più grande di me; per curiosità (comunque ottima cosa) aveva provato ad aprirlo, e la lente gli era caduta per terra. Poi aveva smontato anche il gruppo raddrizzatore a lenti, con tutti gli spaziatori, e non era riuscito nemmeno a rimontarlo; mi ritrovai così con anche un focheggiatore in plastica con tubo scorrevole filettato in fondo, bello che pronto.
Il tubo? A via delle Botteghe Oscure di strada per tornare a casa c'era Paganini, che vendeva stoffe a metraggio, e continuamente metteva fuori scatoloni con i tubi "anima" dei rotoli di stoffa. Portarsene a casa ogni tanto uno che ad occhio poteva andare, e trovare quello "giusto" non fu nulla di difficile.
Interno annerito facendoci scorrere, girando girando, dell'inchiostro nero da stilografica Pelikan in boccetta; me ne scappo' un gocciolone e macchiai irrimediabilmente il mollettone bianco del tavolo buono. Fortuna che sopra ci andava sempre una tovaglia.
Mi fermo qui con la storia; fatto sta, che una notte dalla mia stanzetta, sara' stata oltre l'una, puntai basso sull'orizzonte un Giove bello e vistoso (sarà stato dalle parti dell'opposizione), appoggiando il tubo appena ultimato (ancora dovevo inventarmi qualcosa per fare il treppiede) sul davanzale della finestra con sotto il cuscino, e quando riuscii a centrarlo e a cercare il fuoco vidi una pallina con quattro puntini attorno, la sera dopo mi resi conto che non ero io astigmatico, era proprio un po' ovale. Bande di nubi,, nemmeno mezza. Solo una pallina. Ma pallina, stabile, sfericheggiante, non puntino. E le stelline attorno avevan cambiato posto.
Bene, a me l'astronomia osservativa non ha potuto più restituire l'emozione di quella prima pallina. Me l'ero conquistata passo passo. Siccome ovviamente avevo da studiare, per finire un tubo di cartone spiralato su un cavalletto esile ma alto al punto giusto con qualche lente alle estremità, impiegai forse sei mesi.
Quale candela di sego... un ragazzino che non fosse proprio un bruto, nella mia generazione, era normale facesse così. Un mio compagno di classe si era fatto un aeromodello col motore a scoppio da 0,49" di cilindrata, di quelli che ti volano attorno sostenuti e vincolati da due sottili cavetti che comandano anche i piani di coda, credo che ora non esistano nemmeno più come concetto ( i radiocomandi cinesi costano nulla). E non era il primo della classe, si era appassionato degli aeromodelli, e pensa tu il pazzo, si era fatto regalare a Natale un libro. Leggeva, non scorreva un .PDF con aria annoiata cercando di saltare le spiegazioni teoriche per concentrarsi sulle figure e sui suggerimenti dei modelli da comprare! Poi andava nel negozio di legnami prelavorati e si comprava i listelli e le tavolette di balsa, ritagliando le centine col seghetto da traforo!
Secondo te, una volta che il suo primo trabiccolo volante e spetazzante aveva staccato le ruotine da terra, chi aveva capito meglio cos'è un aereo, com'è fatto e perché e per come vola? Lui, o quello che aveva il babbo che nel negozio fighetto dei Parioli gli aveva comprato (esistevano già negli anni ì'70, costavano... uno stipendio di dirigente) un aereo col radiocomando e tutto, già montato (andavano fissate solo le ali)?
Il LEGO era una scatola piena di pezzi generici di tutte le misure, eri tu che dovevi IMMAGINARE cosa farci, che ne so, una nave? Bene! Dovevi PRIMA pensare a come era fatta una nave, fartene un' IMMAGINE MENTALE, poi vedere un po' come cavolo farla coi mattoncini che sembran concepiti solo per fare una casetta. Risolvendo per dire il problema che la nave magari può avere anche le fiancate tutte dritte (come una casa) ma davanti ha una punta che fa un angolo acuto, ma i mattoncini si montano solo a squadro. Ah beh, ogni volta a destra e sinistra scalo di uno...
Adesso son vent'anni che le scatole di LEGO e loro cloni contengono i pezzi per montare un qualcosa di pre-ordinato, che ne so, l'elicottero, il camion dei pompieri, la stazione di servizio con le pompe di benzina; c'è la foto del risultato in copertina, e dentro un pieghevole con le figure che ti istruiscono passo passo a realizzare quel che qualcun altro ha pianificato. Nella scatola son più i "pezzi speciali" di forma specifica, che servon solo per quel risultato, i pezzi con gli adesivi eccetera, che i mattoncini classici. Proprio quel che serve per stimolare l'intelligenza spaziale di un bambino, :twisted: nella fase della vita in cui il suo IQ raggiunge il picco...
A te sembra una storia strappalacrime alla De Amicis? A me, stante che essendo il MIO passato comprenderai lo rispetto (naturalmente non posso pretendere che venga anche a te di rispettarlo, io ho il mio vissuto, tu il tuo) perché riderne su sarebbe come rinnegare un'età della vita che fu stimolante al massimo e in definitiva abbastanza felice, non pare strappalacrime perché era il portato di una generazione che spessissimo è cresciuta così, senza il... divieto socioeconomico di utilizzare il proprio cervello. Che, ti posso assicurare, fra i tre e i quattordici anni è MOLTO superiore a quello dell'età adulta. Solo, non va sprecato in un momento molto prezioso della crescita ottundendolo con la facilità.
La facilità sta distruggendo la mente, le ambizioni e la potenzialità di generazioni intere; Alessandro Magno a vent'anni successe a Filippo II di Macedonia, a 33 anni era già morto dopo aver conquistato nel vicino e Medio Oriente tutto quel che si poteva conquistare dall'Asia Minore all'Afghanistan, al Pakistan e sino all'india e ai confini con la Cina. Adesso, a vent'anni vengono inseguiti dalle madri che cercano di fargli mangiare la banana (una battuta al fulmicotone che mi fece a cena Valerio Massimo Manfredi, l'archeologo che scrive romandi storici coi quali fa un sacco di soldi, troppi più di quelli che avrebbe mai fatto facendo stratigrafie in campagne di scavo...)
Chissà se adesso qualche utente del forum in più capisce perché sotto sotto mi metta così tanta tristezza leggere il classico primo post di nuovo arrivato sul forum che ancora non è tanto sicuro se poi alla fine la Terra sia piatta, se prendesse in mano un telescopio rischierebbe seriamente di guardare dal lato dell'obiettivo, poi arriva qui e...
Salve, vorrei comprare il mio primo telescopio, son stato una volta al Planetario e mi son divertito tantissimo, pensavo a questo, questo e questo modello che sono più piccoli di questo questo e questo, è vero, però hanno il GoTo...
:rolleyes:
Già son decenni che se a un adulto chiedi di fare una divisione a tre cifre, quello cerca con lo sguardo una calcolatrice, e senza pile è "finita", non va più avanti. A scuola una volta la maestra glielo ha insegnato, ma manco è stato troppo attento, alla fine che mi serve saper fare a mano? C'è la calcolatrice pure nello smartfòn... coi tasti virtuali che quando scorri il display pare si abbassino...
Andiamo avanti a GoTo su ogni cosa, e fra sei generazioni inizieremo a perdere le dita diverse dal pollice (che serve sul display). Abbiamo iniziato con l'andatura eretta e il pollice opponibile, ci resterà una mano a conca per sostenere un telecomando, e un pollicione lungo e sottile col polpastrello piccolo, così un touchscreen da 4" basterà per quasi tutti gli usi.
Fra i nuovi "adepti" dell'astronomia osservativa nati e pasciuti a Goto e yoghurt vellutato e già zuccherato che per carità lo yoghurt acido bianco naturale non lo vuole più nessuno, quelli che manco han guardato tre volte gli anelli di Saturno trovandolo col GoTo, non hanno la minima idea di cosa siano (gli anelli) e in fondo... alla fine nemmeno gli interessa, e già vanno cercando gli Hyperion perché han sentito che son meglio dei Planetary ED, quanti diverranno dei Franco Pacini, secondo te?
Io, qui, ho avuto degli scontri durissimi :mad: con Enzo Zappalà, quando gli vedevo fare delle sfuriate belluine verso dei neofiti o verso degli appassionati più di strumentazione che di cielo, con arrabbiature e toni spesso degni di miglior causa perché forieri forse di un rischio di abbandono sia pure di un interesse epidermico, il che comunque non sarebbe stato un bene; meglio davanti a un telescopietto col GoTo che ubriaco sotto il tavolo di una birerria di periferia, a fare le penne col motorino o in sala giochi a mangiarsi la paghetta al videopoker... no?
Però in certi momenti... un pochino pochino lo capisco. :rolleyes:
Peraltro, sul suo blog ora abbiamo un ottimo rapporto, di grande simpatia e rispetto reciproco. :)
Scusate tutti la lunghezza, spero sia stato un post "culturalmente" utile che, sottolineo, NON vuole essere una polemica col sempre stimatissimo Adriano. Mi rendo conto che a me, per dire, il fascino del Grand Tour come lo fecero i grandi viaggiatori del Sette e Ottocento, che giravano l'Europa con cavallo e carrozza e per completare il loro giro di istruzione impiegavano anche un anno e mezzo, scoprendo e conquistando chilometro dopo chilometro i paesaggi che vedevano mutare pian piano, è stato negato dall'evoluzione della storia. Ora con trenta-quaranta euro e due ore e mezzo arrivi a Londra.
Però il telescopietto col tubo di cartone ho fatto in tempo a godermelo. :biggrin: Come tanti. Alcuni, son diventati astronomi. Io no, avrei dovuto avere la pazienza di studiare tanta matematica più di quanta me ne son saputo sciroppare.
Mammamia...ho scatenato il mostro:)
Da che mondo è mondo il bersaglio dell'ironia (quella vera, romana, mai offensiva) è un grande Bersaglio...c'è poco da ironizzare su un soggetto senza sale.
Questa tua vena...didascalico democristiana dei tempi che furono, mi ha stimolato perdonami:biggrin:
Con umiltà e deferenza
Adriano
Ragazzo mio, te l'ho anche scritto che il post non era per te... :biggrin: è vero, hai stappato una vecchia bottiglia che era diventata suo malgrado frizzante per fermentazione senza saperlo.
Avviandomi verso la mezza età, sto scoprendo sempre più l'importanza di trasmettere qualcosa; forse perché i casi della vita mi han portato a diventar padre "da grande", e non all'età in cui un tempo (e in un mondo differente) era fisiologico arrivarci. E se trovavo eccessive (nei toni e nell'integralismo) certe sparate di Enzo, quando sembrava ritenere ormai quasi che avere un telescopietto... fosse a priori alternativo a cercar di capir qualcosa, penso però che si stia davvero, e non solo negli hobby, perdendo il gusto di dire "puff puff ammazza quanto era ripida ma vedi, ce l'ho fatta" arrivati in cima alla salita.
Ovviamente non credo che per ottenere il miglior risultato serva il sergente Hartmann... ma manco lo yoghurt sempre vellutato e cremoso prezuccherato in fabbrica. :D
Io che faccio parte della generazione digitale (anche un po' analogica) Valerio, posso dirti che al di là degli insegnamenti gran poche sono le persone che come me e te hanno voglia di darsi da fare per seguire le proprie passioni. Insomma, ci sono un sacco di cose molto più semplici da fare al posto di perdere tempo a cercare fare qualcosa socialmente poco accettato (studiare qualcosa non pertinente al programma scolastico per conto proprio è ciò che in gergo oggi viene chiamato "da nerd", da disadattati sociali).
Appunto il problema è la scuola. La scuola è fatta male, perché non ti insegnano a fare qualcosa di produttivo per te stesso, ti insegna a fare qualcosa di produttivo per gli altri.
Ore di lezioni passive e inutili che dopo poche settimane ci si sarà già dimenticati. Sarò uscito dallo scientifico con uno dei voti più bassi, ma l'ho fatto studiando per me stesso, non per prendere il voto come tutti gli altri.
Adesso parlo con quelli allora usciti con dei 100 e lode, e non riesco a discuterci né di astronomia né di attualità o teconologia, perché quello che interessa loro in questo momento è prendere la lode nelle materie universitarie che stanno studiando, e tutto il resto non ha importanza, la loro vita è fatta di specializzazione.
Ci sono fior di professori universitari che sanno benissimo la loro materia ma non sanno cambiare una lampadina, o non hanno la ben che minima idea di come funzioni un'azienda, o che cosa ci sia al di là del loro paese di appartenenza, o come si fa la carta. Sono relegati a un microcosmo funzionale solo a sé stesso.
Le madri **** e supponenti che impongono al pargolo il loro super ego sono soltanto uno dei tanti prodotti di un sistema culturale che funziona a mo' di catena di montaggio.
Hai presente il vecchio detto "se i soldi non fanno la felicità, ...figuriamoci senza" ?
Ecco, vedi, in effetti io penso che lo stesso discorso può, però, valere anche per l'erudizione "scolastica", che tu con toni onestamente che trovo un po' troppo apodittici stigmatizzi come se dovesse essere solo un portato di omologazione intellettuale e predisposizione ad assumere il prima possibile il proprio posto di rotellina nell'ingranaggio cui afferisci dell'apparato produttivo.
A me verrebbe di parafrasare quella frase con
"se la preparazione scolastica non garantisce versatilità e apertura culturale, figuriamoci senza".
Facciamo un esperimento.
Prendi un paio di bei woofer da 20-25 cm proveniente da una cassa acustica, di quelli con la sospensione un po' morbida tipo i Ciare, che ne so. Poi prendi un metro abbondante di filo rosso e nero di buona sezione, del tipo appunto per casse. Unisci il positivo di una woofer col negativo dell'altro, e il positivo del secondo col negativo del primo. Adesso li posi tutti e due a pancia in su, su un tavolo, e su uno solo fai la seguente cosa: appoggi tre o quattro dita sul cono, e con attenzione (per evitare di far strusciare la bobina nel traferro) lo fai oscillare ampiamente e rapidamente, nei limiti certo di quello che la sospensione ti permette senza rovinare nulla. Ossia gli fai fare un'oscillazione come se fosse sollecitato da un amplificatore che gli manda un segnale abbastanza potente ma a frequenza molto bassa, diciamo che a mano riesci a raggiungere fra 4 e 6 Hz (che son cicli al secondo, come sai).
Poi dimmi cosa hai visto succedere. Qualcuno di voi sa far previsioni? :)
Dici che l'oscillazione impressa al primo cono sia capace di generare una corrente in grado di far oscillare lievemente anche l'altro?
Bravo! Più che lievemente, con ampiezza solo di poco inferiore a quella di riferimento che crei tu.
Il primo si trova ad avere, per l'energia che hai speso, ossia il lavoro che compi facendo fare con le dita al cono wowwowwowwowwowwowwow, la situazione di una bobina che si muove in un campo magnetico permanente; ciò produce una corrente che - poiché il moto della bobina che tu hai provocato è alternato, sarà alternata, vale a dire invertirà il verso del flusso di corrente ogni volta che si inverte il senso del moto.
Con una frequenza... pari a quella che avrai impresso. Il secondo cono riceverà una corrente alternata che attraverserà una bobina posta in un campo magnetico permanente, col quale interagirà... oscillando in controfase (hai invertito i poli...) col primo. L'efficienza della conversione del moto alternato in corrente e della corrente in moto alternato, dipende dal prodotto B x L.
Io in Fisica II sono una capra degna degli insulti di Sgarbi; però questo esperimentino fa riferimento ai concetti proprio di base, che ho cercato di capire ed assimilare bene, ossia farli miei, farli diventare parte della mia formazione, non una sequenza di formule imparate ...finché non me le scordo. Perché la memoria col tempo sempre difetta, un concetto assimilato non può, resta lì sempre pronto all'uso.
Ora non ci crederai: ho fatto vedere questo giochino di prestigio (si fa per dire) alla sorella di un mio carissimo amico, il geologo (e tante altre cose) Filippo, quello che persi l'estate dello scorso anno per SLA; ella (la sorella) è laureata col massimo dei voti in Fisica pura, e lavora all'ENEA - hai letto bene.
Le chiedo: cos'è questo fenomeno, secondo te? Perché succede questo? :meh:
Lei ha osservato :wtf: bene, poi su mio invito ha agito in prima persona per fare l'esperimento, ed ha concluso un po' sconsolata "non ne ho la più vaga idea... :hm: Dovresti chiedere a Filippo, lui si intende abbastanza di alta fedeltà, con gli altoparlanti ci pasticcia spesso, io la musica la ascolto solo" .
Era davanti a un altoparlante, non è andata oltre ciò che vedeva senza quindi percepire minimamente che si trattava di un'applicazione facile facile di qualcosa che in teoria aveva studiato MOLTO più profondamente di me... e relativamente a cui era stata esaminata e ... certificata.
Scommetto che in elettromagnetismo ed elettrostatica aveva tutti Trenta e lode... :cry:
Io pure ho un amico che studia fisica e non ha la ben che minima idea di come funzioni un cono. Addirittura ha una laurea in ingegneria dell'informazione e ho dovuto spiegargli io come configurare l'access point come ricevitore (magari ci sarebbe anche arrivato prima o poi ma vabbè) :D
Poi gli ho parlato anche dei wifi di tipo g/b/n/ac per chiedergli quanti dB servissero per prendere discretamente, dato che recentemente ho potenziato la rete in casa, e ha risposto che se anche aveva dato l'esame comunque non ha idea nella pratica di che potenza potesse servire per avere un segnale stabile.
Peccato che usando le candele di sego ti sia bruciato i capelli e non sono più ricresciuti... :biggrin: