Queste news hanno poco di attendibile, mancano le fonti...occhio ;).
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Giusto. L opacità porterebbe al solo riscaldamento del mezzo.
Quindi useranno un materiale riflettente.
Ora mi è venuto un dubbio. Se punteranno il laser dalla terra, non c'è una soglia oltre la quale quel fascio non si propaga o comunque perde potenza?
Cioe: magari da qui alla luna arriva e può spingere la nave, ma arrivato a plutone (ad esempio) il laser come ci arriva? Oppure basta una spinta di qualche istante e la sonda conserverà la quantità di moto?
Immagino che un limite ci sia, ma immagino anche che contino di raggiungere la velocità di crociera prima di superarlo. Vedremo se ci riusciranno o no...
si parla di vele grandi un metro quadro: immagino la grandissima difficoltà di colpirle con il raggio laser, non dico ad un anno luce di distanza, ma diciamo già alla distanza della Luna... o no? :whistling:
poi che si prevede?
un raggio laser per ogni vela, che perciò la segue costantemente,in modo da fornire la necessaria accelerazione costante?
ma se le vele sono, supponiamo, 100, avremo 100 mega raggi laser? e quanto costa??? ;)
oppure avremo un raggio laser che salta da una vela all'altra? ma allora l'accelerazione costante dove va a finire?
oppure ancora il raggio laser accelera (con le difficoltà del caso) la prima vela, poi si passa alla seconda e così via fino alla centesima... boh
mi sfugge qualcosa e ho molti dubbi!!
tra l'altro spero che questi mega raggi laser siano comunque sparati da oggetti in orbita...
Tutto giusto ciò che dici. Ma ho letto di un singolo laser da non so quanti milioni di watt. Ho anche letto di un peso di circa 20 mg perciò a rigor di logica: o la vela è una sola o sono poche ( in questo caso sfrutterebbero un" gioco di specchi" avendo un laser solo? )
Comunque i problemi non si fermano alla questione delle vele.
Ancora non abbiamo componenti elettronici abbastanza "miniaturizzati" da poter mantenere un basso peso. Sicuramente questo rimpicciolimento porterà un progresso anche nella vita elettronica quotidiana...
Giustissimo ;).
credo che questa fonte (linkata in fondo all'articolo in questione) possa essere considerata attendibile ;)
http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/ca...0110015936.pdf
Non so quale sia l'attuale efficienza nella collimazione dei laser ad alta potenza (né quella richiesta o prevista dal progetto, ma dubito che possa essere tale da pensare di "centrare" con precisione una singola vela di un metro quadro a distanze astronomiche. A mio avviso, credo più probabile si conti sul fatto che, da una certa distanza in poi, l'intera "flotta" di sonde, stia tutta all'interno del "cono" (molto stretto, ma pur sempre un cono) di un unico fascio laser. Certo, buona parte dell'energia del laser andrà "persa" nello spazio, ma è possibile che contino di raggiungere la velocità di crociera prevista prima che il fascio sia troppo disperso per avere ancora un effetto utile.
Ovviamente, sono solo me ipotesi.
Ok, in questo articolo, viene spiegato qualcosa di più dettagliato.
In particolare, le sonde verrebbero "parcheggiate" tutte insieme in orbita geostazionaria, per poi essere "sparate", una al giorno (ovviamente, bisogna attendere il corretto allineamento con l'obiettivo da raggiungere), da un array di laser dalla potenza totale di 100 gigawatt (quindi @Pierluigi Panunzi , ho paura che i "mega raggi laser" saranno proprio sparati dalla Terra :rolleyes:) imprimendo un'accelerazione di 60000G (60 mila volta l'accelerazione di gravità terreste:shock:), portando le sonde al 20% della velocità della luce in circa 2 minuti :sowsuser:.
Non so, forse negli altri articoli qualcosa era scritto ma mi era sfuggito... Ad ogni modo se qualcun altro, oltre al sottoscritto, aveva dato per scontata un'accelerazione lenta e costante, eccoci smentiti!
:shock: :shock: :shock:Citazione:
portando le sonde al 20% della velocità della luce in circa 2 minuti