Quindi dietro l'astronave non vedremmo niente perchè il tempo si dilaterebbe mandando i fotoni oltre al redshift?
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Quindi dietro l'astronave non vedremmo niente perchè il tempo si dilaterebbe mandando i fotoni oltre al redshift?
rispondo a te, ma vale anche per gli altri.
Sì, in pratica non vedremmo niente perchè la frequenza dei fotoni tende a infinito. Tuttavia, se il Sole viene sorpassato fisicamente, riusciamo a vedere il passaggio dal blu al rosso durante il transito ravvicinato. E' come se ogni istante vedesssimo una stella, il Sole, in posizione diversa nell'ellisse.
Se, invece vediamo solo oggetti all'infinito, ossia stelle lontane, chi comanda su tutto è l'aberrazione e l'effetto doppler. Dietro tutto tende a scomparire sia perchè va oltre al rosso sia perchè tutti i raggi sono portati in avanti nella direzione del moto. Ci possiamo aspettare che tutto l'Universo visibile sia concentraato nella direzione del moto.
Ovviamentee questa è una trattazione ultra semplificata perchè andrebbe trattata con le trasformazioni di Lorentz e tutto ciò che ne segue. Tuttavia, l'ellisse dona una magnifica visione a quattro dimensioni... senza volere però pretendere risposte perfettamente accurate.
Direi che la deformazione del dipinto rende bene l'idea di ciò che vedrebbe l'astronauta con il quadro ancora relativamente vicino a lui alle spalle.
La cosa più importante da imparare è di stare bene attenti a non farsi fregare dalla somma di vettori quando uno di loro è la velocità della luce: il risultato è sempre lo stesso.... ossia c.
Bravi ragazzi e grazie per l'interesse dimostrato!!!!:wub:
anche questa visione dell'effetto doppler relativistico può essere d'aiuto...
Allegato 2911
Non è una risposta semplice. Se siamo soggetti alla relatività, andando alla velocità della luce, lo spazio di comprimerebbe e il tempo si fermerebbe..
A mio parere, se potessimo viaggiare parallelamente a un fascio di luce, ma in condizioni statiche, sicuramente ( almeno credo ), vedremo l'onda della luce.
Se avessimo un fascio di luce che ci rincorre e noi andassimo alla velocità della luce, non vedremo nulla, perché l'onda non colpirebbe nemmeno la retina dell'occhio ! Ma c'è una compressione dello spazio, e nella relatività dobbiamo prendere per buono che due eventi possano accadere simultaneamente in due posti diversi ( due fotoni possono trovarsi nello stesso istante in due posti diversi )... e questo fatto mi blocca ! Perché se andassimo alla velocità della luce, ma lo spazio si comprimerebbe, allora potremmo vedere ! Detto questo ci manca da prendere in considerazione l'effetto doopler relativistico... e andando alla velocità della luca, abbiamo una contrazione della lunghezza d'onda della luce.. che molto probabilmente, anzi sicuramente, esce dallo spettro del visibile e andrebbe a finire nei raggi X o gamma ( qui ci vorrebbe un conto matematico ).
Concludo dicendo che non potremo vedere nulla ! Ho riportato comunque tutto il mio ragionamento astruso :)
cari ragazzi,
vi ringrazio per aver affrontato l'argomento con la giusta concentrazione e andando subito abbastanza vicino al concetto base. Possiamo concludere che se siamo nel "vuoto" interstellare lo spazio si restringe davanti a noi e si vede poco davanti (forse solo il rumore cosmico di fondo) perchè portato ad altissime frequenze: una specie di luce intensissima circondata da un buio sempre più nero che diventa massimo alle spalle a causa dell'arrossamento. Magari scorgeremmo estremamente arrossate le sorgenti gamma... Se , invece, dopo anni di luce di viaggio, attraversassimo un ammasso stellare o un sistema solare vedremmo qualcosa di simile a quanto immaginato per il Sole.
Piano piano ci stiamo avvicinando a una visione sempre più sofisticata dello spaziotempo in movimento. Andando a rileggere la dilatazione del tempo e delle distanze capiremmo sempre di più e ci ci si renderebbe conto del concetto base che causa tutto questo: la costanza della velocità della luce in ogni sistema di riferimento. Se potessimo sommarla a qualcosa tutto diventerebbe molto più banale e normale. Inoltre, è sempre più fondamentale separare i concetti di velocità DELLO spazio che può essere grande quanto si vuole e che si somma realmente a quella della luce (un vero e proprio rallentamento dei fotoni) e di velocità NELLO spazio, dove la somma ha senso solo per determinare le direzioni apparenti. Capito questo concetto molte cose appaiono più chiare.
Non illudiamoci, però, che le figurine che vi presento possano risolvere tutti i vari risvolti della questione. A seconda di come la trattiamo sembra dare anche risultati diversi. E' il vecchio problema che semplificando una cosa ne alteriamo un po' un'altra. Per mantenere il quadro omogeneo e corretto biosgna entrare nella matematica e geometria relativistica e definire grandezze particolari, di cui il fattore di Lorentz è tra i più importanti, ma non l'unico. Inoltre disegnando in un certo modo, deformiamo altre cose: sono i limiti di usare una geometria NORMALE invece di quella particolare ma ben più intricata.
Possiamo accontentardi? Direi proprio di sì... Per raffinare il tutto si possono trovare testi ben più complicati e accurati. Io cerco solo di dare qualche base per farli affrontare a chi vuoile andare oltre o di dare una conoscenza complessiva e -penso- soddisfacente, anche se imprecisa, agli altri. Insomma, consideratemi una specie di maestro delle elementari che può arrivare solo a un certo punto...
Posso permettermi di dire che ne abbiamo fatta di strada insieme? Spero proprio di sì...:razz::wub:
Buongiorno Vincenzo,
ho riletto l'articolo "disegnamo le 4 dimensioni" e provo a dare una risposta:confused:...
Dunque,
se viaggiassimo ad una velocità prossima a quella della luce, i raggi davanti all'astronave aumenterebbero la loro frequenza mentre quelli dietro aumenterebbere la loro lunghezza d'onda.
Lo spazio dunque si concentrerebbe davanti all'astronave e si dilaterebbe dietro.
Quindi dietro all'astronave vedremmo lo spazio che tende a dilatarsi, un po' come una lente d'ingrandimento...
Spero di non aver detto una castroneria:confused::oops:...
Giorgia