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  1. #1
    SuperNova L'avatar di Valerio Ricciardi
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    Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    fonte:
    http://www.repubblica.it/scienze/201...6/?ref=HRLV-19

    "Per colonizzare Marte iberniamo gli astronauti"

    Abbassare di 5 gradi la temperatura corporea degli equipaggi. E' una delle soluzioni emerse in un convegno organizzato dalla Nasa per superare le difficoltà dei lunghi viaggi spaziali

    di ELENA RE GARBAGNATI

    ROMA - Colonizzare Marte sarà una delle sfide più difficili per l'umanità. E si stanno raccogliendo idee e progetti che rendano praticabile la conquista del Pianeta Rosso. Da tempo, per esempio, si studia la possibilità di indurre negli astronauti uno stato di ibernazione, da una parte per abbattere i costi delle missioni umane, dall'altra per rendere il lungo viaggio verso Marte più sicuro e molto meno faticoso per gli equipaggi. Benefici che potrebbero gettare le basi per compiere davvero i primi passi su Marte, e che saranno essenziali successivamente per la creazione di un avamposto umano a lungo termine. Almeno è quello che hanno detto in sostanza i membri del team che hanno esposto la loro analisi al 2016 Nasa Innovative Advanced Concepts symposium in corso a Raleigh, in North Carolina.

    "Non possiamo colonizzare Marte inviando quattro o sei o otto persone alla volta ogni due anni, servono numeri più grandi" ha spiegato John Bradford, Presidente e Chief Operating Official di SpaceWorks. "Non conosco nessun altro modo per inviare centinaia di persone su Marte".

    Il fatto è che con la tecnologia attuale un viaggio di sola andata verso Marte richiede da sei a nove mesi. Un tempo molto lungo in cui condurre una vita sana e felice chiusi in un'astronave. Ecco perché la soluzione più semplice sembra un lungo sonno, durante il quale abbassare la temperatura corporea degli astronauti di circa 5 gradi Celsius, in modo da indurre una "ibernazione" che abbassa il metabolismo dei membri dell'equipaggio "dal 50 al 70 per cento", secondo Bradford.

    "Questo riduce la necessità di alimentazione e di idratazione, [e] la richiesta di ossigeno, che si traduce in massa, e la massa è un elemento fondamentale per cercare di sostenere questo tipo di missioni su Marte".

    Gli astronauti in ipotermia, inoltre, non avrebbero bisogno di tanto spazio per muoversi. E in effetti lo spazio vitale necessario nella navicella per il trasporto di sei membri di equipaggio potrebbe essere tagliato di un fattore 40, ossia da circa 350 metri cubi a 8 metri cubi. Un habitat più piccolo peserebbe solo 12,7 tonnellate, rispetto a 40,6 tonnellate per quello "standard". Inoltre con l'ibernazione si ridurrebbero al minimo i problemi psicologici e sociali.

    Il team di SpaceWorks ha incassato due finanziamenti mediante il programma della Nasa atto a spingere lo sviluppo di tecnologie di esplorazione dello Spazio potenzialmente rivoluzionarie. I ricercatori pensano che la loro visione non sia anni luce distante dalla realtà. Invece di appellarsi alla fantascienza cercano di sfruttare l'"ipotermia preventiva" che è già una pratica comune negli ospedali di tutto il mondo, spesso come un modo per aiutare le persone a recuperare da lesioni traumatiche.

    I pazienti in genere vengono sottoposti a questo tipo di trattamento per pochi giorni, ma secondo Bradford non c'è motivo perché non possa essere applicata agli astronauti molto più a lungo. A Bradford piacerebbe riuscire a mettere i membri dell'equipaggio in ibernazione per l'intero percorso verso Marte, ma anche periodi alterni di due settimane ciascuno avrebbero vantaggi significativi.

    L'ipotermia potrebbe essere indotta tramite sistemi di raffreddamento per evaporazione già in uso per l'ipotermia preventiva. I membri dell'equipaggio sarebbero quindi alimentati per via endovenosa e cateterizzati, e sarebbero bloccati fisicamente per impedire loro di muoversi.

    L'esposizione prolungata a condizioni di microgravità ha una varietà di effetti negativi sulla salute, dall'atrofia muscolare all'indebolimento delle ossa, per arrivare ai problemi di visione. Tutti effetti collaterali di cui gli astronauti in ipotermia non dovrebbero preoccuparsi, perché il loro habitat potrebbe ruotare generando gravità artificiale.

    I problemi però non mancano: prima di tutto il processo di ingresso in ibernazione è relativamente rapido, ma il risveglio sembra piuttosto lento; secondo una ricerca la temperatura corporea può essere alzata in maniera "sicura" di circa 0,5 gradi Celsius all'ora. Inoltre non è chiaro quali effetti mentali potrebbe avere una prolungata ibernazione. Non ultimo, il raffreddamento del corpo sopprime le funzioni immunitarie, quindi gli astronauti potrebbero essere più soggetti alle infezioni.

    I ricercatori stanno cercando di sciogliere queste questioni grazie ai finanziamenti incassati, e finora non hanno trovato grossi ostacoli. "È tutto gestibile, pensiamo che questo approccio sia molto promettente", ha detto Bradford.

    Oltre alle prime missioni dell'uomo su Marte, Bradford e i suoi colleghi pensano che questa tecnologia potrebbe permettere all'uomo di stabilire colonie permanenti sul Pianeta Rosso, un'idea che richiederebbe probabilmente l'invio di 100 persone per volta e quindi, per esempio, 17 astronavi da sei persone ciascuna, con un peso totale di circa 700 tonnellate. Che potrebbe essere ridotto a 200 mettendo i coloni in ibernazione.

    Ecco quindi l'idea di costruire un "Mars Transfer Habitat" con tre moduli, di cui due destinati ad alloggiare ciascuno 48 coloni in stasi. Il terzo modulo (molto più piccolo) ospiterebbe invece quattro coloni vigili, che agirebbero come "custodi" e garantirebbero che un viaggio senza intoppi.

    "I tassi metabolici ridotti che si otterrebero abbasserebbero in maniera consistente il bisogno di prodotti alimentari di consumo e di acqua, e ottimizzerebbero la progettazione dei sistemi di supporto per il controllo ambientale e di vita", hanno scritto gli esperti in un congresso svoltosi lo scorso anno a Gerusalemme
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  2. #2
    Nana Rossa L'avatar di Dinamo
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Grandioso! Questa è la fantascienza che mi sono divorato negli ultimi anni, ma se diventasse realtà sarebbe fantastico!

  3. #3
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Le cose prendono sempre una piega inaspettata.
    Tra impossibilità e imprevisti, economici e/o tecnici che siano, alla fin fine si ripiega sempre su altre strade.

    La corsa allo spazio è sempre stato un argomento delicato.
    Non siamo forse una civiltà troppo giovane per colonizzare Luna e (a maggior ragione) Marte ???

    Eppure la fantascienza in altri ambiti è già realtà ! Vedi informatica, telecomunicazione, ingegneria genetica.
    Ma la corsa allo spazio ???

    Mah, io la vedo ancora lontana... molto molto lontana...

    Ricordiamo che sono passati più di 40 anni dallo sbarco lunare...
    ...Splende in un luogo oscuro...

  4. #4
    Nucleo Galattico Attivo L'avatar di Angeloma
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    È tutto prematuro.
    Non abbiamo ancora una tecnologia decorosa per andare a spasso per il sistema solare in scioltezza.
    Meglio continuare a mandare sonde sempre più sofisticate e specializzate.

    Quando poi verrà introdotto un sistema di propulsione più efficiente dei propellenti chimici e saranno risolti anche altri problemucci più o meno tecnici, ne riparliamo.
    Newton: GSO 303/1500; 150/1400; Bresser NT-150L Hexafoc - Mak: Sw 127/1540 BD; VMC11OL - rifrattori: 50/600; 70/350; ETX70 AT; 70/700; 77/910; 90/500.

  5. #5
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Meglio continuare a mandare sonde sempre più sofisticate e specializzate.
    Ma infatti !!!

    Dice che lo scopo è abbattere i costi delle missioni umane...
    Mi chiedo... allora perché non mandarci sonde o robot ??

    Ma qualcuno capisce il reale senso di mandarci degli umani ??
    ...Splende in un luogo oscuro...

  6. #6
    Nucleo Galattico Attivo L'avatar di Angeloma
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Posso capire una base lunare permanente, che può servire anche da trampolino di lancio verso altre destinazioni, ma direttamente "Missione Marte"...
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  7. #7
    Nana Rossa L'avatar di Dinamo
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Citazione Originariamente Scritto da DarknessLight Visualizza Messaggio

    Ma qualcuno capisce il reale senso di mandarci degli umani ??
    Beh, intanto ci sarebbero benefici pratici ad esempio una ricerca scientifica molto più dettagliati con degli umani sul posto invece che a milioni di chilometri dietro a una consolle...

    Poi c'è la questione psicologica: sonde e razzi non è che facciano chissà che impressione agli occhi dei "profani" eppure quando Armstrong ha posato i piedi sulla luna, anche i più ignoranti in materia erano attaccati alla tv. Immagina lo slancio emotivo che darebbe alla ricerca spaziale! Quella piccola frase del piccolo passo per un uomo ha dato un entusiasmo enorme alla ricerca spaziale, pensa se arrivassimo su Marte!

    E poi c'è l'aspetto romantico, dai! Con tutto il rispetto per i cari amici rover, devo dire che un uomo su Marte sarebbe meraviglioso!


    Si, magari è ancora troppo presto, ma almeno iniziamo a muovere i primi passi, così il grande balzo si svolgerà al momento giusto...
    Questo almeno è il mio pensiero.

  8. #8
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Ok @Dinamo, i tuoi ragionamenti sono più che sensati, ma capisci che sono tutti relativi a qualcosa di astratto (propaganda mediatica ? Pubblicità ? È qualcosa di davvero utile ??? ) e che non vi è nulla di pragmatico.
    ...Splende in un luogo oscuro...

  9. #9
    SuperNova L'avatar di Marcos64
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Prima o poi, l'uomo raggiungera' quelle lande desolate. Serve? Io certo non sono in grado di saperlo, pero' spero tanto accada con il sottoscritto vivente, e' da quando sono bambino che aspetto quest'altro grandioso passo.
    Dob SW 254/1200 - Mak SW 127/1500 Oculari: TS Paragon ED 35, Baader Hyperion 21, UWA 7 82°, Luminos 10 82

  10. #10
    Nucleo Galattico Attivo L'avatar di Angeloma
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    Re: Arthur C. Clarke e Kubrick lo avevano previsto...

    Prima o poi, l'uomo raggiungera' quelle lande desolate. Serve?
    È insito nella natura umana, farlo. Perciò è inevitabile che, prima o poi, accada.
    Newton: GSO 303/1500; 150/1400; Bresser NT-150L Hexafoc - Mak: Sw 127/1540 BD; VMC11OL - rifrattori: 50/600; 70/350; ETX70 AT; 70/700; 77/910; 90/500.

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