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    Sole L'avatar di Giova84
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    Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Sfruttando la durevole alta pressione che investe da settimane la nostra penisola e l'invadenza ancora contenuta del nostro satellite, io e @alextar abbiamo deciso di regalarci una seconda “Luna Nuova” di luglio.

    In barba alla sua momentanea indisponibilità di mezzi di trasporto, carichiamo all'inverosimile la mia Peugeot 207 e ci inerpichiamo lungo i versanti del Matese, destinazione Campo Braca.
    Nonostante la breve, ma abbastanza intensa, perturbazione del giorno precedente, le temperature e l'umidità restano alte, tanto che, per tutto il giorno, nubi e foschia hanno parzialmente coperto il cielo e sono perdurate anche sul sito fino alle 22.00 circa, quando hanno definitivamente lasciato il posto al cielo stellato.
    Un fattore decisivamente sfavorevole si è dimostrata l'umidità: già alle 22.00, dopo mezz'ora circa che gli strumenti erano montati, l'igrometro segnava 92% di umidità nell'aria, specchi e lenti iniziavano a coprirsi d'acqua e una bassa foschia avanzava minacciosa dalla vallata verso di noi, convincendoci a cercar miglior sorte a Gallo. Peccato, perché il cielo era da urlo già a quell'ora, col crepuscolo astronomico non ancora sopravvenuto e la Luna sopra l'orizzonte.
    A Gallo non andrà molto meglio: arriveremo alle 22.45 circa e la stazione meteo segnerà 12°C e 90% di umidità, che di lì a poco salirà al 95%. A fine serata, gli strumenti gronderanno acqua e Alessandro sarà costretto anzitempo (a mezzanotte circa) a interrompere le osservazioni e a dedicarsi, peraltro con ottimi risultati, alla fotografia. Il rifrattore, invece, resisterà stoicamente fino a 1.15 circa, quando concludo il programma prefissato.

    La serata è, nel complesso, tormentata.
    Arriviamo su e Campo Braca ci ricorda subito quanto, a un'ora e mezza di macchina soltanto, ci si possa immergere completamente nella Natura. Una Natura in parte matrigna, perché all'inizio il cielo è parzialmente nuvoloso e, anzi, tutto l'orizzonte nord-orientale è coperto.
    A darci il buon umore è però il piacevole incontro con l'autoctono mandriano alla ricerca della mucca smarrita (non è una battuta, ci ha proprio approcciato chiedendoci se avessimo visto una mucca). Poco convinto di quello che stessimo facendo, o meglio, convinto che gli stessimo raccontando frottole (a un certo punto ha concluso “o' uaglione è simpatico ma tutto 'mbriaco”), il simpatico indigeno ha dovuto ricredersi quando Alessandro, montato in un batter d'occhio il suo Dobson, gli ha mostrato i crateri lunari, Giove e Saturno. Il suo “pe' la Madonna, cumme è strana 'sta stella!” riferito al Signore degli Anelli vale probabilmente da solo il tempo perso per poi doverci spostare successivamente a Gallo.
    Unico “sussulto” di Campo Braca è, per me, M107: faccio appena in tempo a buttarci un occhio, con la Luna ancora presente e con un cielo non del tutto buio, prima che ci convinciamo a smontar tutto e andare via. Osservo l'ammasso globulare a ingrandimenti contenuti (25x e 60x) e con condizioni di IL non ottimali: il risultato è che resta un batuffolo grigio non risolto.


    [CONTINUA...]
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  2. #2
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    L'esordio di serata a Gallo è, invece, da paura: nel puntare la nebulosa Laguna inquadro contemporaneamente, nell'enorme campo offerto dal 24mm (quasi 3° CR) munito di UHC, le nebulose Laguna (M8) e Trifida (M20) e gli ammassi aperti NGC6530, M21, NGC6546 e Cr367. Una visione da togliere il fiato! Resto ad ammirare lo spettacolo oltre il tempo che solitamente dedico a ciascun oggetto, fregandomene di essere già in ritardo sul programma: sono consapevole che già solo quello giustificava l'uscita fuori porta con annesso imprevisto.
    La componente nebulare di M8 è piuttosto evidente in due nuclei più luminosi, uno attorno a NGC6530, l'altro alla doppia Sgr9, posta subito a ovest e già risolta nel 24mm. NGC6530 si presenta come un piccolo e luminoso agglomerato di stelle piuttosto luminose, che si organizzano in un nucleo molto denso e una fascia esterna più rada. La nebulosità della Trifida, invece, appare attorno alle due più basse stelle principali che compongono il relativo ammasso aperto. Cr367, si configura come un ammasso aperto di dimensioni discrete (40'), di cui si contano nove componenti principali, disposti a formare una sorta di “h” in stampatello minuscolo rovesciata, e pochi altri astri secondari attorno.

    Passo poi a osservare ciascun dso nell'11mm: di M8 la nebulosità e meglio definita nel suo margine inferiore, si scorge un terzo nucleo meno brillante nella porzione superiore, attorno a tre stelle che si dispongono a formare una Γ, e si intuisce qualche sfumatura interna; anche M20 restituisce qualche dettaglio in più: la componente nebulare è ora intravista attorno alle due stelle più luminose dell'ammasso aperto: una centrale, l'altra più alta a ovest. Cr367 mantiene le stesse caratteristiche, mentre poco sopra di esso si scorge meglio, a questi ingrandimenti, il piccolo e poco brillante NGC6546, ammasso aperto di circa 15', composto da numerosi astri, non quantificabili, che si distribuiscono su un'area grossomodo circolare.

    Continuo nel Sagittario con una carrellata rapidissima per salire a M17. Si parte da M24, come al solito spettacolare ammasso aperto che esplode nel 24mm fin quasi a riempirlo; ha uno sviluppo prevalentemente longitudinale, con inclinazione verso est; si passa poi per M18, altro ammasso aperto, molto più piccolo del precedente (7') e fugacemente osservato solo nel 24mm, per approdare poi alla nebulosa Omega (M17). Questa è evidentissima, appare come un bagliore stretto e allungato, che ricorda una punta di lancia protesa a est e inclinata lievemente verso il basso. L'Aquila (M16), invece, pur se facilmente individuata si presenta meno luminosa e, in generale, meno definita, con un nucleo più intenso, ma poco esteso, circondato da un evanescente alone che sfuma in modo indefinito. Con l'11mm, di M17 si scorge anche la parte più periferica della nebulosa, un diafano chiarore che avvolge la “punta di lancia” e ne assume grossomodo lo stesso andamento. M16, puntata col medesimo oculare, restituisce una visione meno apprezzabile, evidentemente a causa della minor luminosità superficiale.

    M5. Abbandono il Sagittario questo ammasso globulare della costellazione del Serpente, ben visibile nel 24mm grazie al suo nucleo molto brillante. La visione migliore si ha nel 5mm, grazie al quale, nonostante la posizione ormai bassa sull'orizzonte e il disturbo dell'IL proveniente da Gallo e dell'umidità, è risolto in gran parte, anche se non fino al nucleo. Il dso è abbastanza esteso (23'), dalla trama molto fitta e dalla forma irregolarmente circolare.

    M69. Il piccolo ammasso globulare, molto meno esteso (8') e luminoso rispetto al precedente, si presenta nel 24mm come un piccolissimo batuffolo grigio appena visibile. Mi spingo fino a 120x col 5mm, ma il dso mantiene un aspetto non molto diverso da quello assunto a 25x, rimanendo un dischetto sfumato e, in sostanza, non risolto.

    NGC6709. Ammasso aperto, ampio circa 12', trovato abbastanza agilmente nel 24mm e portato fino a 120x. Ha una forma irregolare, che mi ricorda, ma questa è una chiara influenza della passione infantile, un brontosauro: un numero tutto sommato contenuto di astri (circa una trentina) descrive linee curve che tracciano: la zampa anteriore e, in continuità, il collo lungo, quasi verticale e rivolto verso ovest; il dorso gibboso e il ventre panciuto; la zampa posteriore e la coda quasi perfettamente parallele.

    NGC7008. La nebulosa planetaria, anche se portata fino a 120x, resta puntiforme ed è riconoscibile soltanto grazie al quasi impercettibile alone che la circonda.

    M55. Si torna nel Sagittario per osservare questo ammasso globulare di dimensioni medio/piccole (19'), ormai molto basso sull'orizzonte, tanto che la visione risulta disturbata dai moti dell'atmosfera, dal chiarore dei centri abitati e dall'umidità. Si preferisce, pertanto, la resa offerta dai medi ingrandimenti garantiti dall'11mm (55x), che comunque non consentono di risolvere il dso e restituiscono l'immagine del classico batuffolo grigiastro dai confini indefiniti.

    NGC7296. Piccolissimo ammasso aperto (appena 3') della costellazione della Lucertola, appena visibile nel 24mm e osservato in dettaglio nel 5mm. In questo oculare si presenta come una linea curva con la gibbosità rivolta a est, terminante in alto a uncino, tracciata da soli cinque astri quasi ai limiti della visibilità. L'unica soddisfazione risiede nell'essere stato in grado di trovare il dso, che non ha, a mio avviso, alcun oggettivo pregio “estetico”.

    Cr399. L'ammasso di Brocchi, un ampio ammasso aperto della Volpetta (1°00'), è composto da pochi astri molto luminosi e ben distanziati tra loro che formano un triangolo ottusangolo: cinque di essi tracciano il lato maggiore (con un prolungamento rappresentato da una sesta stella posta sullo stesso asse), ad andamento sub-orizzontale inclinato verso ovest, mentre i cateti minori, che convergono verso il basso, sono composti rispettivamente da quattro e tre stelle. Per ovvie ragioni dimensionali, è osservato solo nel 24mm.

    NGC7023. La nebulosa Iris è sicuramente centrata, ma non vista.

    NGC7380. Della nebulosa Mago si riconosce l'ammasso aperto, che assume l'aspetto di una sorta di croce dai bracci ondulati e di lunghezza variabile (il maggiore è quello verticale superiore), mentre la componente nebulare è pressoché invisibile, limitandosi, forse, a un lievissimo chiarore intuibile nella porzione centrale dell'oggetto.

    M33. Fuori programma di fine serata, la galassia è osservata nel 24mm e appare come un ampio disco grigiastro, molto evanescente, di cui si riesce a scorgere un maggior chiarore nella porzione centrale, corrispondente al bulge del dso. I margini non sono riconoscibili, tuttavia si percepisce uno sviluppo ellittico con asse orizzontale maggiore.

    In conclusione, considerando l'ottima riuscita dell'uscita del 18 luglio scorso e le premesse di un cielo ancora migliore a Campo Braca, le aspettative sulla serata sono state parzialmente deluse.
    Molto c'è, tuttavia, di positivo: la conoscenza del mandriano del luogo, che potrà rivelarsi utile in futuro e garantire sicuramente una maggior “tolleranza” alla nostra “incomprensibile” presenza nella valle; la verifica che Campo Braca non sembra soffrire particolarmente di problemi di umidità, rientrando grossomodo nelle generali condizioni della zona; la sperimentazione della possibilità di cambiare, senza eccessive perdite di tempo, il sito osservativo, alla ricerca delle migliori condizioni per condurre la serata osservativa.
    Del resto, il bottino è stato di poco inferiore a quello preventivato e ha riservato alcune positive sorprese.
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  3. #3
    SuperNova L'avatar di alextar
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Lo dicevo io, il nostro archeologo inverso è stata una
    Great addition al nostro gruppo ed al forum di astronomia. com
    Dobson 200/1200 oculari ortho 6mm ed planetary 5mm, Plossl 15mm superplossl 10mm 25mm, barlow 3x Coma barlow 2x skywatcher dashcamere, la prima che mi capita a tiro

  4. #4
    Pulsar L'avatar di nicola66
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Il mandriano di campo Braga ormai è diventato una leggenda " guagliu ma vui sit gli amic mie , no sim gli amici degli amici tuoi "
    Bel report @Giova84
    Alla fine hai portato a casa un bel programma per niente male
    Ultima modifica di nicola66; 31-07-2017 alle 11:31
    Lascia che l'anima rimanga fiera e composta di fronte ad un milione di universi

  5. #5
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Complimenti a @Giova84 per il report e anche ad @alextar per aver affrontato una serata non facile.

    Qualche commento sugli oggetti:

    spezzo una lancia a favore di NGC7296: questo ammasso in effetti inizia a essere interessante con un 8", perchè, a parte le stelle che ha ben descritto Giova, è composto da un bello sciame di stelline di m.13-14, che a 240x avevo in parte risolto e in parte erano rimaste una nebulosità di fondo.
    Mi riprometto di tornarci col 16", sperando di imbroccare una serata con buon seeing.

    Strano invece che la NGC7008 "Fetus" apparisse puntiforme, è ampia per essere una PN, è oltre 1' di diametro. Mi sarei aspettato piuttosto che non fosse visibile.

    A proposito del mandriano: anche a me è capitata una cosa simile venerdì sera, all'Armà pascolavano le mucche, dopo il tramonto è arrivato uno con un fuoristrada chiedendoci se avevamo visto due vitelli.

    In effetti erano appena passati: il moto-cow-boy è ripartito salendo per uno sterrato che arriva in cima alla vetta, dopo poco è tornato coi due vitelli che trottavano davanti alla macchina.

    Meno pittoresco del vostro personaggio, ma comunque degno di nota!

    @Giova84 ormai sei un esperto, dovresti affiancare al rifrattore uno strumento che ti consenta sia maggiore potere risolutivo per risolvere gli oggetti di piccole dimensioni sia maggiore raccolta di luce per osservare oggetti deboli.
    Ultima modifica di Gitt; 31-07-2017 alle 09:11
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

  6. #6
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Citazione Originariamente Scritto da Gitt Visualizza Messaggio
    dovresti affiancare al rifrattore uno strumento che ti consenta sia maggiore potere risolutivo per risolvere gli oggetti di piccole dimensioni sia maggiore raccolta di luce per osservare oggetti deboli.
    Sto solo aspettando al varco un'offerta per un Dobson 12" che mi convinca a pieno...
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  7. #7
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Non volevo dirlo per non sembrare di parte...

    Quali sono i requisiti del 12" perchè ti convinca? Costo, peso, dimensioni, ottiche?
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

  8. #8
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Citazione Originariamente Scritto da Gitt Visualizza Messaggio
    Quali sono i requisiti del 12" perchè ti convinca? Costo, peso, dimensioni, ottiche?
    Sono un tipo difficile
    Cerco qualcosa di poco voluminoso e pesante, facilmente trasportabile...un truss insomma, ma che non arrivi ai volumi e pesi di quelli commerciali che si trovano in giro (SW, Meade..anche l'ES che è meno voluminoso arriva a pesare 30 kg).
    Che abbia un costo intorno ai 1000€ o poco più.
    La qualità delle ottiche secondo me è relativa, visto i cieli da cui osserviamo...ma ciò non toglie che la ricerca è complicata...
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  9. #9
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Citazione Originariamente Scritto da Giova84 Visualizza Messaggio
    ...un truss insomma, ma che non arrivi ai volumi e pesi di quelli commerciali che si trovano in giro (SW, Meade..anche l'ES che è meno voluminoso arriva a pesare 30 kg).
    Che abbia un costo intorno ai 1000€ o poco più.
    Qualcosa tipo un Sumerian sarebbe leggero e trasportabile, ma qui il problema è il prezzo

    Un'ottima soluzione che ho visto dal vivo è l'Aquarius di @riccardorela, ma penso sia un pezzo più unico che raro, difficile trovarne un altro.

    Nell'usato puoi trovare degli RPAstro, ogni tanto ne saltano fuori.
    Io ho visto solo quello di @Ogu, che otticamente è ottimo, anche se meccanicamente è molto leggero e quindi instabile.

    Se vedo qualcosa nell'usato che mi sembra rispondere ai requisiti ti messaggio
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

  10. #10
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Luna nuova di luglio parte seconda: Campo Bra...anzi no, Gallo Matese!

    Purtroppo da quando Sumerian si è messa sotto lo schiaffo di TS i prezzi sono balzati alle stelle
    I truss in circolazione sono tutti piuttosto pesanti o con un rapporto prezzo/peso che non mi soddisfa (es. Nadirus, 2000 euro per avere comunque uno strumenti che supera i 20 kg).

    Ideale sarebbe un'Aquarius in effetti, ci si potrebbe spingere anche sui 12,5" a quel punto...o un Jach Blak...

    Come detto, resto vigile, sperando che qualcosa esca...se hai qualche dritta o segnalazione ben venga!!!
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

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