Discussione: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
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13-04-2013, 12:44 #1
Tornare alle origini: il massimo della semplicità
L’idea è tornata in auge grazie ai miei figli che, in una sera di temporale primaverile, avevano voglia di giocare con uno dei miei telescopi. Per l’occasione ho portato sul tavolo del soggiorno il mio vecchio Revue 60/910, un rifrattorino da 2,5 pollici aperto a f15 (e oggetto dell’articolo a http://www.dark-star.it/astronomia/t.../revue-60-910/). Dopo averlo accuratamente pulito ho ben pensato di andare a recuperare un vecchio schermo di proiezione solare di provenienza Vixen e, con l’aiuto giocoso dei bimbi, installarlo sul rifrattore. La nostalgia di un tempo “lontano” mi ha colto languida e l’indomani, complice una giornata di sole molto bella, ho installato il tutto su una Vixen Super Polaris, collegato l’alimentazione, e provato a mostrare il sole in luce bianca sullo schermo.
Per tutta onestà devo ammettere di aver dovuto ricarteggiare e pulire il vecchio schermo di proiezione e riverniciarlo a spruzzo di bianco opaco (e sarebbe stato meglio il bianco lucido – ma non lo avevo a disposizione). Un diagonale della W.O. e la serie di oculari Takahashi LE hanno fatto il resto.
Premetto di avere a disposizione anche un bellissimo prisma di Herschell della Baader (che da solo costa quanto il telescopio e anche la montatura) e strumenti di diametro maggiore, ma la comodità di guardare un piccolo schermo e la quieta immagine del sole è insuperabile.
Qui due immagini, entrambe prive di alcuna valenza estetica e scientifica, ottenute con la fotocamera a mano che immortala lo schermo di proiezione. La seconda non è altro che una banale rielaborazione con photoshop usato solamente per diminuire la luminosità e aumentare il contrasto.
La granulometria che si nota è quella dello schermo di proiezione, non della fotosfera.
Il resto del report può essere letto qui http://www.dark-star.it/astronomia/s...in-proiezione/
E' un semplice invito, non solo a ricominciare ad osservare ANCHE in questo modo ma soprattutto a postare le vs esperienze in merito.
Paolo
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13-04-2013, 13:03 #2
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Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
Non so se è frutto dell'elaborazione ma la seconda foto è estremamente tridimensionale.
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13-04-2013, 13:17 #3
Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
Ah, non lo so. E' venuta "così"!
Ho provato anche con la macchina impostata su "macro" ma il risuoltato è sempre chifoso rispetto a quanto si vede. Devo capire "perché" (oltra al fatto che non sono un fotografo...).
Paolo
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13-04-2013, 13:58 #4
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Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
Anche io ho provato ad utilizzare questa tecnica con il mio vecchio Konus 60/450, ma è abbastanza difficile riuscire a fare fotografie con un buon fuoco all'immagine proiettata dall'oculare. In primis perchè la digitale deve avere necessariamente la messa a fuoco in full manual, con quella automatica per ogni foto che il fuoco auto azzecca ce ne sono almeno 15 a caso
Poi serve avere un buono schermo (e mi pare che il tuo sia sicuramente meglio del mio) e tentare di focalizzare al massimo l'immagine in uscita dal telescopio stesso.
Un bel lavoro comunqueBlog Astronomia Pratica - IZ6GSM - Astrobin - Archivio RAW
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13-04-2013, 14:35 #5
Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
indubbiamente.
Altro problema riguarda la parallsse tra la macchina potografica e lo schermo. Le distanze sono ravvicinate e l'immagine tende ad essere "inclinata" rispetto al piano focale.
Comunque sia non riesco proprio a capire perché "guardando" le macchie siano nettissime, con svariate sfumarure e chiaro/scuri, e fotografando il tutto si trasformi in un ammasso informe e poco dettagliato.
Riproverò con calma, un cavalletto, e tanta pazienza... :-)
Comuqnue sia, a tutti gli altri: provate e postate, così ci divertiamo un poco.
Paolo
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13-04-2013, 15:12 #6
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Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
Si, anche quello è un fattore sicuramente importante. Penso che sia anche dovuto al fatto che (forse) essendo in giorno pieno o si hanno macchine fotografiche buone oppure l'eccessiva luce (che l'occhio riesce a 'scremare' a dovere) ad una digitale di media fascia non reflex crei molti problemi. Forse si potrebbe risolvere tentando di fare una piccola camera oscura e fotografare all'interno di essa. Ma a questo punto, tanto vale prendere un filtro e scattare in quel modo più facilmente (da un punto di vista di semplicità delle apparecchiature).
Comunque appena ne avrò la possibilità, con macchie che si vedano bene, voglio provare a spostarmi in un posto dove schermo di proiezione è in ombra e tentare nuovamente altri scatti.
Difficile invece risolvere il problema della parallasse tra i due oggetti, si potrebbe forse minimizzare ponendo la digitale appena al di sopra dell'oculare nel diagonale del telescopio, tramite cavalletto, ma diciamo che forse pochi strumenti si adatterebbero a questa particolare configurazioneBlog Astronomia Pratica - IZ6GSM - Astrobin - Archivio RAW
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14-04-2013, 16:40 #7
Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
6 modificata.jpg
Questa immagine, scattata a un giorno di distanza dalla precedente, mostra chiaramente una evoluzione nelle macchie presenti. Sono infatti visibili mutazioni di forma e spessore sia delle ombre che delle penombre, oltre a uno spostamento del gruppo vicino al bordo solare
Paolo
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14-04-2013, 16:41 #8
Re: Tornare alle origini: il massimo della semplicità
Se ruotate di 90° l'immagine avete lo stesso allineamento delle precedenti. Mi sono dimenticato di farlo io nella foto allegata..
Paolo
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