Osservazione Giove (Luminosità)

[Koenig]

Ciao a tutti
Ieri sera ho osservato e fotografato Saturno e Giove
Nessun problema su Saturno per entrambe le attività

Su Giove invece tutto perfetto per quanto riguarda la fotografia ma in visuale aveva una luminosità impressionante che non mi ha consentito di vedere molti dettagli

Premetto che ho lavorato sempre ad ingrandimenti medio - alti
180x e 225x con un Mak 150/1800

Perfettamente a fuoco ma troppo luminoso e naturalmente non avevo gain da abbassare
L’inquadratura era meravigliosa con 3 lune ma di Giove si vedevano le striature rosse in modo abbastanza tenue.

La serata fotograficamente era fantastica ma Giove in visuale …

Che cosa non ho capito ?

Grazie

[cesarelia]

Ognuno ha una sensibilità diversa alla luce, a me non ha mai disturbato quella forte di Giove, a prescindere dall'apertura del telescopio, ma conosco persone che reputano eccessiva e fastidiosa la sua luminosità. @Koenig probabilmente hai problemi simili anche nell'osservare la Luna?

La buona notizia è che l'occhio solitamente si adatta (sia meccanicamente con la pupilla, sia chimicamente, sia cerebralmente) alle diverse condizioni di luce; la chiusura della pupilla umana è immediata ma se non sbaglio si chiude fino ad un minimo di 1,5 mm (qualcuno più informato in merito può confermare?) e quindi dubito che serva ad ingrandimenti vicini al limite teorico dello strumento (che producono pupille di uscita sotto 1 mm).
Di contro il resto del nostro sistema visivo potrebbe avere bisogno da qualche secondo a qualche minuto per adattarsi; l'occhio si abitua a ricevere quella luce, a "farsi abbagliare" e ad esserne inondato senza perdersi dettagli planetari: come quando passando dall'ombra al sole sentiamo bruciare la pelle ma poi saremmo capaci di passare due ore ad abbronzarci in spiaggia.

L'altra buona notizia è che ingrandimenti maggiori "spalmano" la stessa luminosità su una ampiezza angolare maggiore, e la luminosità superficiale diminuisce, rendendo più gradevole l'osservazione; ma non sempre il seeing ci permette di aumentare l'ingrandimento.

Poi si possono usare dei filtri che vengono venduti all'uopo: per Giove uso solitamente quello blu o il Moon&Skyglow, ma esistono anche dei filtri neutri come quelli con doppio polarizzatore che ha il vantaggio di poter regolare la luminosità.

[faggio79]

Dovresti vedere sul mio 254! È accecante

Battute a parte il "problema" è la pupilla di uscita che deve essere ottimale affinché i dettagli della superficie del pianeta che stiamo osservando siano osservabili.

Nel visuale planetario la differenza la fa la luminanza superficiale, ossia la quantità di luce solare che la superficie del pianeta riflette. Si misura in nit (cd/m2). Di seguito i valori di luminanza dei principali pianeti osservabili al momento dell'opposizione (per Venere è un valore mediano).

Venere 30000 cd/m2
Marte 2000 cd/m2
Giove 500 cd/m2
Saturno 180 cd/m2

A partire da questi valori è possibile calcolare l'illuminazione della retina che ciascun pianeta produce in uscita da un treno ottico. La formula è la seguente:

e = L x S

dove L è il valore di luminanza descritto sopra e S è la superficie planare della pupilla di uscita ottenibile con la formula π*(d/2)^2 dove d è il diametro della PU. Valori ottimali oscillano fra i 500 e i 1000 Td (unità di misura dell'illuminazione della retina).

Tagliando corto, di seguito le "forbici" ideali di PU per ciascun pianeta:

Venere 0,10 - 0,25 mm
Marte 0,40 - 0,60 mm
Giove 0,50 - 1,15 mm
Saturno 0,75 - 1,90 mm

Personalmente sono piuttosto sensibile alla luminanza, per cui tendo a osservare con PU più vicine al valore minimo.

Ma veniamo al dunque: osservare Giove con un PU di 0,50mm su uno strumento con diametro 150mm significa lavorare a 300 ingrandimenti, che è già tanto. Su uno strumento da 10 pollici come il mio Dobson significa andare a 500 ingrandimenti! E Giove ha una luminanza relativamente bassa. Su Marte le cose sono ancora più estreme. Venere non lo considero nemmeno un pianeta vagamente osservabile, lo riprendo e basta.

Il vero problema è il seeing, che sopra i 200 ingrandimenti diventa determinante per l'esito dell'osservazione. Ergo, per assurdo, in questo specifico campo di applicazione, avere un diametro maggiore potrebbe condurre a maggiori problemi. Questo è il motivo per cui uso raramente il Dobson per l'osservazione visuale dei pianeti (riesco a godermi solo Saturno, gli altri a 250x sono dei cerchi quasi completamente bianchi) e conservo gelosamente i miei "piccoletti" che sulle opposizioni di Giove e Marte offrono sicuramente delle osservazioni più gradevoli. Poi può capitare una serata all'anno di seeing clamoroso che ti permette di andare a 400-500x con un 10", ma nell'uso quotidiano è molto meglio usare uno strumento di diametro intermedio. Il tuo Mak 150 è uno strumento eccelso per questo scopo, devi solo giocare con gli ingrandimenti come ho scritto sopra e trovare la giusta PU per il tuo occhio sui vari pianeti.

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[Koenig]

Dovresti vedere sul mio 254! È accecante ...

Spettacolo di spiegazione!
A questo punto immagino che uno volesse provare a osservare Venere assomiglierebbe più a una stella che a un pianeta (per quello che riguarda la luce percepita)
Ma Marte con quella PU è quasi affrontabile!

Comunque grazie veramente.

[Salvatore]

Lo scorso Sabato avevo 1 610 un 250 e un 200 a fianco e per Giove abbiamo tratto vantaggio grazie al filtro polarizzatore. Seeing abbastanza fermo ma la risoluzione non era granche , approsimativamente ai limiti di un 100. Tuttavia grazie al filtro la luminosità si abbassava in modo tale che era piu facile leggerne i dettagli.

[MissStrange]

Koenig anche per me è lo stesso. All'oculare riuscivo a vedere poco o niente, era troppo luminoso, si intravedevano solo le due fasce rosse e qualche leggerissima striatura. Poi ho messo la camera planetaria, ho guardato al computer, e ho detto..Wow!
Io ho provato con ogni sorta di ingrandimento o oculare e non ho ottenuto miglioramenti. Il mio giardino è illuminato a giorno, la prossima volta guardo prima uno dei tre lampioni che solitamente evito come la peste e poi guardo nell'oculare

[Koenig]

Koenig anche per me è lo stesso. All'oculare riuscivo a vedere poco o niente, era troppo luminoso, si intravedevano solo le due fasce rosse e qualche leggerissima striatura. Poi ho messo la camera planetaria, ho guardato al computer, e ho detto..Wow!
Io ho provato con ogni sorta di ingrandimento o oculare e non ho ottenuto miglioramenti. Il mio giardino è illuminato a giorno, la prossima volta guardo prima uno dei tre lampioni che solitamente evito come la peste e poi guardo nell'oculare

Il trucco del lampione non mi era noto ma a dire il vero ho risolto con l'acquisto di un filtro polarizzatore regolabile.
Adesso direi che le cose vanno moooolto meglio !!

[Angelo_C]

Su Giove invece tutto perfetto per quanto riguarda la fotografia ma in visuale aveva una luminosità impressionante che non mi ha consentito di vedere molti dettagli

Come ti hanno detto è questione di "reazioni" biologiche, diverse da persona a persona, dell'occhio per adattarsi alla luminosità.
Un trucco semplice semplice per "forzare" l'occhio ad attattarsi ad alte luminosità è osservare una funte luminosa (lampadario, TV, cellofono, ecc) per 20/30 secondi, poi mettersi all'oculare, il pianeta non ti sembrerà più tanto luminoso.

[cesarelia]

Ecco il trucchetto dei lampadario l'avevi già detto ma me ne ero dimenticato.
@faggio79 queste formule sulla luminanza e i Td sono da manuale, assolutamente da conservare!

[faggio79]

Formule imparate ed estratte da "Planetary Astronomy" di Christophe Pellier, una vera bibbia per chi vuole approcciarsi seriamente al mondo planetario. I primi 3 capitoli descrivono gli aspetti dell'osservazione visuale, i successivi snocciolano il mondo dell'imaging. Libro incredibile, fonte inesauribile di conoscenza e tecniche.

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