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Un cono di luce casalingo
Questo articolo (e quello che seguirà) vogliono essere due piccoli regali per coloro che non hanno avuto problemi a cercare di conoscere meglio l’Universo e che, sicuramente, vorranno cercare di aiutare i più piccoli e i più sprovveduti a iniziare la bellissima avventura di Rosetta e dei suoi amici. Due dei concetti più “indigesti” sono senz’altro lo spazio-tempo e una sua rappresentazione utilissima: il cono di luce....
leggi tutto...
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Re: Un cono di luce casalingo
Mi piace (diremmo su fb): dove non capirò ... chiederò.
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Re: Un cono di luce casalingo
Spiegato divinamente bene, ma mentre leggevo mi veniva costantemente alla mente il Paradosso di Olbers, che continua ad attirarmi. Prof, non so nulla, ma è possibile che in un universo diverso da quello preso qui in considerazione, le cose siano diverse?
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Re: Un cono di luce casalingo
Che spettacolo... questa sarebbe una lezione da fare alle scuole elementari, sono certo che i bambini potrebbero assimilare tutto!
Di solito non commento mai i tuoi articoli per lasciar spazio ai lettori, ma stavolta i complimenti te li becchi tutti! :biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
Citazione:
Originariamente Scritto da
Elena
Spiegato divinamente bene, ma mentre leggevo mi veniva costantemente alla mente il Paradosso di Olbers, che continua ad attirarmi. Prof, non so nulla, ma è possibile che in un universo diverso da quello preso qui in considerazione, le cose siano diverse?
ho scritto tempo fa un articolo sul paradosso di Olbers (lo puoi cercare sul sito). In un universo diverso tutto può essere diverso... per definizione! Tuttavia, anche se ci fossero infiniti universi, secondo me, le leggi della fisica sarebbero le stesse. Magari cambierebbero le costanti... Senti, cominciamo con il nostro... ce n'è già abbastanza:biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Stefano Simoni
Che spettacolo... questa sarebbe una lezione da fare alle scuole elementari, sono certo che i bambini potrebbero assimilare tutto!
Di solito non commento mai i tuoi articoli per lasciar spazio ai lettori, ma stavolta i complimenti te li becchi tutti! :biggrin:
mi hai fattto un grandissimo onore!!!!:wub: Ti ringrazio di cuore... Un po' alla volta si riesce a mettere in piedi l'abecedario... basta aver voglia di imparare a leggere e scrivere:biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
Citazione:
Originariamente Scritto da
Elena
mentre leggevo mi veniva costantemente alla mente il Paradosso di Olbers, che continua ad attirarmi
Non so se l'hai già letto, comunque ecco qui ;)
@Enzo
L'onore è sempre mio, e se posso contribuire ad organizzare questo patrimonio, mi fiondo! A tal proposito stavo pensando: dopo che avrai pubblicato la seconda parte di questo articolo, che ne dici se raccolgo tutto in uno "speciale" come per i buchi neri? Mi sembra che di articoli sul cono di luce ne abbiamo in quantità, e si potrebbero anche ordinare per difficoltà, a partire da questi!
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Stefano Simoni
Non so se l'hai già letto, comunque
ecco qui ;)
@Enzo
L'onore è sempre mio, e se posso contribuire ad organizzare questo
patrimonio, mi fiondo! A tal proposito stavo pensando: dopo che avrai pubblicato la seconda parte di questo articolo, che ne dici se raccolgo tutto in uno "speciale" come per i buchi neri? Mi sembra che di articoli sul cono di luce ne abbiamo in quantità, e si potrebbero anche ordinare per difficoltà, a partire da questi!
senz'altro! Con le "nuove" regole però...:biggrin: Approfondimenti solo per chi mostra volontà...
Sono proprio un testone, eh!!:mad:
Scrivo l'ultimo e poi ne faccio un elenco per difficoltà...
ciao grande
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Re: Un cono di luce casalingo
Sic et simpliciter, caro Enzo. :cool: Chi l'ha detto che certi argomenti non possono essere affrontabili da tutti?
Se vai avanti così, altro che papa... Ti fanno Santo Subito.....:razz::biggrin:;)
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Re: Un cono di luce casalingo
Quoto in toto Red. Splendido l'esempio della scuola, cercherò di usarlo. Anche l'idea dello "speciale" è eccellente.
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Re: Un cono di luce casalingo
Complimenti veramente.. In questi giorni avevo lottato molto contro espansione, spazio e coni di luce... Non avrei mai immaginato si potesse esprimerr concetti cosi complicati in questo modo cosi semplice e allo stesso tempo dettagliato! Incredibile! :-)
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Re: Un cono di luce casalingo
PS. aspettiamo tutti con ansia il riepilogo sul cono di luce! Io comunque ve lo ricordo sempre....avete sjfficiente materiale per fare una enciclopedia per astrofili! :-)
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
ho scritto tempo fa un articolo sul paradosso di Olbers (lo puoi cercare sul sito). In un universo diverso tutto può essere diverso... per definizione! Tuttavia, anche se ci fossero infiniti universi, secondo me, le leggi della fisica sarebbero le stesse. Magari cambierebbero le costanti... Senti, cominciamo con il nostro... ce n'è già abbastanza:biggrin:
Ho scritto del paradosso di Olbers, solo perché gli esempi mi sembravano riferiti alla presenza di atmosfera essendo collocati in uno spazio/tempo terreno, quindi non calzanti con lo spazio del nostro universo, in cui fino ad ora, l'atmosfera non c'è. Stesso discorso per la diffusione della luce da parte degli scolari.
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Re: Un cono di luce casalingo
Poi, è logico che siano solo esempi per una migliore comprensione di chi come me sa poco, ma come ho scritto, mentre leggevo ero continuamente disturbata dall'idea che l'Universo, nonostante la presenza di miliardi di stelle, sia completamente buio....tutto qui:blush:
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Stefano Simoni
Non so se l'hai già letto, comunque
ecco qui ;)
@Enzo
L'onore è sempre mio, e se posso contribuire ad organizzare questo
patrimonio, mi fiondo! A tal proposito stavo pensando: dopo che avrai pubblicato la seconda parte di questo articolo, che ne dici se raccolgo tutto in uno "speciale" come per i buchi neri? Mi sembra che di articoli sul cono di luce ne abbiamo in quantità, e si potrebbero anche ordinare per difficoltà, a partire da questi!
Sono andata a leggere l'articolo sul paradosso di Olbers e non ho potuto commentare;). Piccolo commento qui se possibile. Noi vediamo la luce delle stelle solo perché la radiazione colpisce l'atmosfera e si trasforma in fotoni e quindi in luce. Non riesco quindi, da sempre a capire come mai, le radiazioni che giungono, lateralmente sul pianeta, durante la notte, non creino una flebile luce.Ho fatto del paradosso di Olbers, una delle mie ossessioni preferite e mi sono spaventata nel rendermi conto che tutto l'universo è buio ed è solo grazie all'atmosfera che riusciamo a vederne bagliori vicini e lontani :)
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Re: Un cono di luce casalingo
Citazione:
Originariamente Scritto da
Elena
Ho scritto del paradosso di Olbers, solo perché gli esempi mi sembravano riferiti alla presenza di atmosfera essendo collocati in uno spazio/tempo terreno, quindi non calzanti con lo spazio del nostro universo, in cui fino ad ora, l'atmosfera non c'è. Stesso discorso per la diffusione della luce da parte degli scolari.
Beh... è ovvio che il paese, la scuola e gli scolari non siano influenzati dall'atmosfera... se no sai che pasticcio con gli attriti e cose del genere... L'esempio calza se consideri le condizioni ambientali identiche...
E' ovviamente una semplificazione!:shock:
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Elena
Sono andata a leggere l'articolo sul paradosso di Olbers e non ho potuto commentare;). Piccolo commento qui se possibile. Noi vediamo la luce delle stelle solo perché la radiazione colpisce l'atmosfera e si trasforma in fotoni e quindi in luce. Non riesco quindi, da sempre a capire come mai, le radiazioni che giungono, lateralmente sul pianeta, durante la notte, non creino una flebile luce.Ho fatto del paradosso di Olbers, una delle mie ossessioni preferite e mi sono spaventata nel rendermi conto che tutto l'universo è buio ed è solo grazie all'atmosfera che riusciamo a vederne bagliori vicini e lontani :)
No, no, non ci siamo proprio!
i fotoni partono dalle stelle e NON nascono a contatto con l'atmosfera! Caso mai l'atmosfera ne assorbe una parte e rende la luce più flebile a seconda della lunghezza d'onda. Il puntino luminoso è tutta la luce che noi vediamo arrivare dalla stella e inviata nella nostra direzione. Il paradosso di Olbers dice solo che le stelle dovrebbero essere così tante che se ne dovrebbe vedere una in ogni punto del cielo. Non è assolutamente l'atmosfera che ci permette di vedere le stelle! Anzi, ci disturba e non poco. Se fossimo fuori dall'atmosfera se ne vedrebbero di più, ma il paradosso di Olbers rimarrebbe valido.
Scusami se te lo dico... ma hai proprio bisogno di un libro di base che affronti anche la luce e cose del genere...;) Vedrai che Rosetta prima e il testro dopo ti chiariranno le idee...
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
No, no, non ci siamo proprio!
i fotoni partono dalle stelle e NON nascono a contatto con l'atmosfera! Caso mai l'atmosfera ne assorbe una parte e rende la luce più flebile a seconda della lunghezza d'onda. Il puntino luminoso è tutta la luce che noi vediamo arrivare dalla stella e inviata nella nostra direzione. Il paradosso di Olbers dice solo che le stelle dovrebbero essere così tante che se ne dovrebbe vedere una in ogni punto del cielo. Non è assolutamente l'atmosfera che ci permette di vedere le stelle! Anzi, ci disturba e non poco. Se fossimo fuori dall'atmosfera se ne vedrebbero di più, ma il paradosso di Olbers rimarrebbe valido.
Scusami se te lo dico... ma hai proprio bisogno di un libro di base che affronti anche la luce e cose del genere...;) Vedrai che Rosetta prima e il testro dopo ti chiariranno le idee...
Rosetta l'ho comprato e lo leggerò appena mi arriva.
Visto che mi mancano le basi, vorresti gentilmente spiegarmi perché l'Universo, al di fuori dell'atmosfera terrestre è totalmente buio? Non sono io che lo dico, ma le immagini che costantemente vengono riportate da sonde etc etc. Basta osservare con attenzione. Di fatto ciò che producono le stelle è una radiazione, per non parlare poi della radiazione cosmica di fondo appena scoperta.:biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
Citazione:
Originariamente Scritto da
Elena
Rosetta l'ho comprato e lo leggerò appena mi arriva.
Visto che mi mancano le basi, vorresti gentilmente spiegarmi perché l'Universo, al di fuori dell'atmosfera terrestre è totalmente buio? Non sono io che lo dico, ma le immagini che costantemente vengono riportate da sonde etc etc. Basta osservare con attenzione. Di fatto ciò che producono le stelle è una radiazione, per non parlare poi della radiazione cosmica di fondo appena scoperta.:biggrin:
Il cielo al di fuori dell'atmosfera brulica di stelle! Ciò che non c'è è la luce diffusa causata dalla rifrazione della luce solare nell'atmosfera. Di notte, senza la luce solare o lunare il cielo tende a diventare nero come fuori dell'atmosfera. Se non lo è è a causa delle luci cittadine. Vi è inoltre una dispersione e un assorbimento delle luci stellari a causa della presenza di particelle gassose che formano l'atmosfera.
Oppure ho capito male ciò che intendi dire? Però se mi dici che i fotoni nascono al contatto con l'atmosfera il discorso non ha senso...
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Elena
Rosetta l'ho comprato e lo leggerò appena mi arriva.
Visto che mi mancano le basi, vorresti gentilmente spiegarmi perché l'Universo, al di fuori dell'atmosfera terrestre è totalmente buio? Non sono io che lo dico, ma le immagini che costantemente vengono riportate da sonde etc etc. Basta osservare con attenzione. Di fatto ciò che producono le stelle è una radiazione, per non parlare poi della radiazione cosmica di fondo appena scoperta.:biggrin:
Secondo il cosmologo americano Edward Robert Harrison la soluzione del paradosso non si trova nell'espansione dell'Universo, anche un universo statico avrebbe un cielo notturno buio. La soluzione secondo Harrison è che le stelle brillano da troppo poco tempo per riempire tutto l'Universo con la loro radiazione.(cit.)
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Re: Un cono di luce casalingo
Citazione:
Originariamente Scritto da
Elena
Secondo il cosmologo americano Edward Robert Harrison la soluzione del paradosso non si trova nell'espansione dell'Universo, anche un universo statico avrebbe un cielo notturno buio. La soluzione secondo Harrison è che le stelle brillano da troppo poco tempo per riempire tutto l'Universo con la loro radiazione.(cit.)
lo so benissimo... ma cosa c'entra con il cielo buio e senza fotoni?????
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Re: Un cono di luce casalingo
Ma non si fa prima a dire che é vero che il cosmo é pieno di "luce", solo che NOI non riusciamo a "vederla"?
Bella questa discussione, comunque. Mi sta dando parecchi spunti di riflessione, grazie :biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Andrea I.
Ma non si fa prima a dire che é vero che il cosmo é pieno di "luce", solo che NOI non riusciamo a "vederla"?
Bella questa discussione, comunque. Mi sta dando parecchi spunti di riflessione, grazie :biggrin:
mmm.... un po' troppo semplicistica... Alcunre stelle non le vediamo per colpa del redshift, altre perchè la velocità della luce è minore di quella di espansione, altre perchè sono troppo deboli (attenzione però che andando più lontani il numero aumenta in modo analogo: vedi Olbers). Ma, soprattutto, perchè l'Universo è finito. Se non ci fosse redshift ed espansione potremmo comunque vederne in numero limitato.n Il paradosso è risolto, ma non si sa esattamente qual'è la ragione principale :biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
Caro Enzo,
vorrei sottoporti una domanda che mi sono posto in metro stamattina mentre leggevo il tuo articolo sui coni di luce e l’altro sul paradosso di Olbers (molti penseranno che sono matto);). Premetto che per mia natura confido molto nelle intuizioni delle menti che ci hanno preceduto (anche di centinaia di anni) ed anche nella libertà di chi oggi vuole essere svincolato da una certa ortodossia nelle speculazioni scientifiche (anche nei miei studi economici il mio approccio è stato questo).
La questione è questa: posto che il modello standard fonda le sue basi sugli elementi costitutivi del modello Lambda - CDM ovvero materia oscura ed energia oscura , che costituirebbero il 96% dell’Universo (elementi la cui esistenza è solo una ipotesi, correggimi se sbaglio); che l’accelerazione dell’espansione dell’Universo rende sempre più difficile catturare i fotoni emessi dalle “case dei bambini diretti a scuola” più lontane (uso i tuoi esempi per essere più chiaro a tutti); che il paradosso di Olbers (o meglio le prove delle errate ipotesi di fondo sul quale si basava) ci dimostra che ciò che noi “vediamo” è solo una parte delle “casette sparse per il paese” (così come spieghi nel forum “Astronomia” ad Alexander la luce emessa dalle “casette”, prima o poi, data l’accelerazione dell’espansione dello spazio, non sarà più percepita dall’osservatore; che ad’oggi non abbiamo ancora osservato i “primi oggetti” nati dal Big Bang e che sebbene stimiamo l’età dell’Universo in 13,72 miliardi di anni in maniera alquanto precisa le teorie sull'origine dello stato primordiale restano solo allo stato speculativo; (scusa per l’eccesso di premesse).
Sarebbe errato pensare che (come al solito) siamo vittima della nostra errata percezione della realtà (come per la fisica di Newton) e ci arrovelliamo nel tentativo di spiegare qualcosa che è ancora troppo distante dalle nostre conoscenze? Insomma, siamo certi che ciò che vediamo intorno a noi si allontana (effetto Doppler), siamo certi che anche lo spazio vuoto è pregno di radiazione elettromagnetica (radiazione cosmica di fondo), ma poi come facciamo a costruire un modello (sebbene elegante e ben impostato formalmente) per descrivere la nascita dell’Universo? Quali sono le altre certezze che abbiamo (e che ovviamente io ignoro) tali da rendere il modello inflazionistico “sufficientemente realistico”?
(Ovviamente ho provato a leggere qualche cosa sull’esperimento COBE, ma è ancora troppo complesso per me; ecco perché ti chiedo aiuto)
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
mmm.... un po' troppo semplicistica... Alcunre stelle non le vediamo per colpa del redshift, altre perchè la velocità della luce è minore di quella di espansione, altre perchè sono troppo deboli (attenzione però che andando più lontani il numero aumenta in modo analogo: vedi Olbers). Ma, soprattutto, perchè l'Universo è finito. Se non ci fosse redshift ed espansione potremmo comunque vederne in numero limitato.n Il paradosso è risolto, ma non si sa esattamente qual'è la ragione principale :biggrin:
Non puo essere semplicemente a causa della "singolarità" dell'osservatore? Se ad esempio sommassimo cio che "vedono" piu' osservatori probabilmente otterremmo il risultato del cosmo totalmente illuminato, mentre ogni singolo osservatore é limitato alla luce che lo raggiunge....non so se riesco a spiegarmi:thinking:
Scusate se insisto, ma davanti a questi interrogativi non resisto...:razz:
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
senz'altro! Con le "nuove" regole però...:biggrin: Approfondimenti solo per chi mostra volontà...
Sono proprio un testone, eh!!:mad:
Scrivo l'ultimo e poi ne faccio un elenco per difficoltà...
ciao grande
Ho fame, continua a darci da mangiare.... anche con le nuove regole :D
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Luigi
Caro Enzo,
vorrei sottoporti una domanda che mi sono posto in metro stamattina mentre leggevo il tuo articolo sui coni di luce e l’altro sul paradosso di Olbers (molti penseranno che sono matto);)
Ecco, ho il mal di testa....:D
Enzo aiutami tu.....stò leggendo il teatro inifinito del cosmo.....vado subito a rileggermi il paradosso di Olbers
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Luigi
Caro Enzo,
Sarebbe errato pensare che (come al solito) siamo vittima della nostra errata percezione della realtà (come per la fisica di Newton) e ci arrovelliamo nel tentativo di spiegare qualcosa che è ancora troppo distante dalle nostre conoscenze? Insomma, siamo certi che ciò che vediamo intorno a noi si allontana (effetto Doppler), siamo certi che anche lo spazio vuoto è pregno di radiazione elettromagnetica (radiazione cosmica di fondo), ma poi come facciamo a costruire un modello (sebbene elegante e ben impostato formalmente) per descrivere la nascita dell’Universo? Quali sono le altre certezze che abbiamo (e che ovviamente io ignoro) tali da rendere il modello inflazionistico “sufficientemente realistico”?
(Ovviamente ho provato a leggere qualche cosa sull’esperimento COBE, ma è ancora troppo complesso per me; ecco perché ti chiedo aiuto)
la fisica di Newton non era sbagliata e ci permette di viaggiare tra i pianeti con una precisione incredibile. Era solo approssimata per le distanze e le velocità del Cosmo in generale e non teneva in conto della deformazione spazio temporale. Cose necessarie proprio nel momento in cui abbiamo cercato di guardare molto lontano. E' come se mi dicessi che due rette parallele che non si incontrano mai è un concetto errato. No, è giusto in un intorno abbastanza grande della nostra scuola, ma non a livello universo globale.
Dell'effetto doppler siamo più che sicuri, se non altro perhè si scoprono i sistemi doppi stellari proprio sfruttandolo fino a valutare velocità dell'ordine dei metri al secondo. Le osservazioni della RCF è ormai una certezza osservativa e COBE ne dà un'ulteriore conferma. Il modello standard ha avuto innumerevoli conferme, anche se non tutti i problemi sono ancora risolti. Insomma, c'è ancora lavoro da fare, ma la strada è quella giusta sicuramente. La materia oscura può esserci o no, ma non causerebbe una sconfitta o una vittoria del modello standard, ma solo dell'applicazione di alcune leggi fisiche a scale di grandezze mai prima investigate.
Io mi guardo sempre ben dal cercare di pensare a teorie innovative senza avere la preparazione dei grandi fisici del secolo scorso. Stai sicuro che se vi erano altre strade sotto agli occhi di tutti le avrebbero già scoperte. La grandezza e la lucidità degli antichi greci, di Galileo, di Newton, ecc., ecc., rimagono validissime ancora oggi. Fidiamoci delle grandi menti del passato e per comptere con loro ci vuole, innanzitutto, un'enorme umiltà scientifica.
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Andrea I.
Non puo essere semplicemente a causa della "singolarità" dell'osservatore? Se ad esempio sommassimo cio che "vedono" piu' osservatori probabilmente otterremmo il risultato del cosmo totalmente illuminato, mentre ogni singolo osservatore é limitato alla luce che lo raggiunge....non so se riesco a spiegarmi:thinking:
Scusate se insisto, ma davanti a questi interrogativi non resisto...:razz:
Stai tranquillo... Nell'Universo non esiste un osservatore avvantaggiato o speciale, per la sua stessa definizione, essendo nato da un punto. Ognuno è centro e periferia. Se ognuno vede un Cielo più buio è perchè il cielo è più buio: non posso fare 5 + 5 = 10. Posso solo farere 5 = 5 = 5.
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
la fisica di Newton non era sbagliata e ci permette di viaggiare tra i pianeti con una precisione incredibile. Era solo approssimata per le distanze e le velocità del Cosmo in generale e non teneva in conto della deformazione spazio temporale. Cose necessarie proprio nel momento in cui abbiamo cercato di guardare molto lontano. E' come se mi dicessi che due rette parallele che non si incontrano mai è un concetto errato. No, è giusto in un intorno abbastanza grande della nostra scuola, ma non a livello universo globale.
Dell'effetto doppler siamo più che sicuri, se non altro perhè si scoprono i sistemi doppi stellari proprio sfruttandolo fino a valutare velocità dell'ordine dei metri al secondo. Le osservazioni della RCF è ormai una certezza osservativa e COBE ne dà un'ulteriore conferma. Il modello standard ha avuto innumerevoli conferme, anche se non tutti i problemi sono ancora risolti. Insomma, c'è ancora lavoro da fare, ma la strada è quella giusta sicuramente. La materia oscura può esserci o no, ma non causerebbe una sconfitta o una vittoria del modello standard, ma solo dell'applicazione di alcune leggi fisiche a scale di grandezze mai prima investigate.
Io mi guardo sempre ben dal cercare di pensare a teorie innovative senza avere la preparazione dei grandi fisici del secolo scorso. Stai sicuro che se vi erano altre strade sotto agli occhi di tutti le avrebbero già scoperte. La grandezza e la lucidità degli antichi greci, di Galileo, di Newton, ecc., ecc., rimagono validissime ancora oggi. Fidiamoci delle grandi menti del passato e per comptere con loro ci vuole, innanzitutto, un'enorme umiltà scientifica.
Grazie per la risposta. Era proprio quello che pensavo e speravo ;) tu mi dicessi. Sai, è come quando ti affidi ad un professionista (medico, commercialista, avvocato ecc...) i tuoi dubbi possono essere solo risolti con la conoscenza di chi ne sa più di te e di cui ti fidi.
P.s. non intendevo dire che la fisica di Newton non è corretta (lungi da me), bensì che è "cucita" sullo stato della natura che noi percepiamo "ad occhio nudo", per grandezze e parametri da noi direttamente osservabili, insomma; ma la natura stessa va oltre ciò che noi percepiamo...
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
No, no, non ci siamo proprio!
i fotoni partono dalle stelle e NON nascono a contatto con l'atmosfera! Caso mai l'atmosfera ne assorbe una parte e rende la luce più flebile a seconda della lunghezza d'onda. Il puntino luminoso è tutta la luce che noi vediamo arrivare dalla stella e inviata nella nostra direzione. Il paradosso di Olbers dice solo che le stelle dovrebbero essere così tante che se ne dovrebbe vedere una in ogni punto del cielo. Non è assolutamente l'atmosfera che ci permette di vedere le stelle! Anzi, ci disturba e non poco. Se fossimo fuori dall'atmosfera se ne vedrebbero di più, ma il paradosso di Olbers rimarrebbe valido.
Scusami se te lo dico... ma hai proprio bisogno di un libro di base che affronti anche la luce e cose del genere...;) Vedrai che Rosetta prima e il testro dopo ti chiariranno le idee...
Premetto il "No,no, non ci siamo proprio!" come " hai proprio bisogno di un libro di base" NON mi sono piaciuti affatto. Ho già detto che mi interesso di queste cose solo a livello amatoriale e simili considerazioni personali che sotto intendono " Oddio, quanto sei ignorante!", non mi vanno proprio. Sono qui per cercare di capire e ho smesso di andare a scuola, a farmi bacchettare, già da un bel pezzo. Comunque specifico quello che volevo dire fornendo principalmente citazioni.
"la radiazione solare è l'energia radiante emessa nello spazio interplanetario dal Sole, generata a partire dalle reazioni termonucleari di fusione che avvengono nel nucleo solare e che producono radiazioni elettromagnetiche a varie frequenze o lunghezze d'onda, le quali si propagano poi nello spazio alle velocità tipiche di queste onde. Ad essa si associa l'energia solare." (cit.)
"Il fotone o quanto di luce è il pacchetto elementare di energia che costituisce la radiazione elettromagnetica.[1] Secondo il modello standard è una particella elementare mediatore e quindi responsabile dell'interazione elettromagnetica. Avendo spin intero, il fotone è un bosone.
Il termine fotone (dal greco φῶς gen. φωτός "phòs, photòs" che significa luce) è stato coniato nel 1926 dal chimico statunitense Gilbert Lewis, che pubblicò un testo in cui il fotone è considerato "non creabile e indistruttibile".[2] Sebbene tale affermazione è stata successivamente confutata, il termine fu subito usato da molti fisici.
In fisica il fotone è solitamente identificato dalla lettera greca γ (gamma). Tale simbolo deriva probabilmente dai raggi gamma, scoperti nel 1900 da Paul Villard[3][4] e riconosciuti essere una forma di radiazione elettromagnetica nel 1914 da Ernest Rutherford ed Edward Andrade.[5]" (cit.)
Quindi, la fuori è buio! Buona giornata a tutti.:)
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Elena
Premetto il "No,no, non ci siamo proprio!" come " hai proprio bisogno di un libro di base" NON mi sono piaciuti affatto. Ho già detto che mi interesso di queste cose solo a livello amatoriale e simili considerazioni personali che sotto intendono " Oddio, quanto sei ignorante!", non mi vanno proprio. Sono qui per cercare di capire e ho smesso di andare a scuola, a farmi bacchettare, già da un bel pezzo. Comunque specifico quello che volevo dire fornendo principalmente citazioni.
"la radiazione solare è l'energia radiante emessa nello spazio interplanetario dal Sole, generata a partire dalle reazioni termonucleari di fusione che avvengono nel nucleo solare e che producono radiazioni elettromagnetiche a varie frequenze o lunghezze d'onda, le quali si propagano poi nello spazio alle velocità tipiche di queste onde. Ad essa si associa l'energia solare." (cit.)
"Il fotone o quanto di luce è il pacchetto elementare di energia che costituisce la radiazione elettromagnetica.[1] Secondo il modello standard è una particella elementare mediatore e quindi responsabile dell'interazione elettromagnetica. Avendo spin intero, il fotone è un bosone.
Il termine fotone (dal greco φῶς gen. φωτός "phòs, photòs" che significa luce) è stato coniato nel 1926 dal chimico statunitense Gilbert Lewis, che pubblicò un testo in cui il fotone è considerato "non creabile e indistruttibile".[2] Sebbene tale affermazione è stata successivamente confutata, il termine fu subito usato da molti fisici.
In fisica il fotone è solitamente identificato dalla lettera greca γ (gamma). Tale simbolo deriva probabilmente dai raggi gamma, scoperti nel 1900 da Paul Villard[3][4] e riconosciuti essere una forma di radiazione elettromagnetica nel 1914 da Ernest Rutherford ed Edward Andrade.[5]" (cit.)
Quindi, la fuori è buio! Buona giornata a tutti.:)
carissima,
nessuno bacchetta nessuno. Dovevo dirti che avevi ragione? Ho solo detto che eri in errore e non avevi capito alcune cose. Capita a tutti e a me per primo! Dire che uno ignora qualcosa NON è un insulto! Anzzi dovrebbe servire per imparare (nessuno nasce ... imparato!). Io mi sforzo di fare questo e dico chiaramente come stanno le cose. Sarebbe molto più facile non scrivere libri divulgativi e non rispondere a chi dice cose inesatte. Non credi? Questo sito ha questo scopo, sicuramente assurdo nel mondo di oggi, ma spera proprio di avere un'utilità. Per chi la vuole capire, ovviamente...
Tu rispondi citando pezzi di articoli presi di qua e di là. Posso dirti che non dicono assolutamente quello che vorresti dimostrare? A parte che gamma identifica solo l'energia di un fotone e non è il fotone (infatti si chiama anche fotone gamma). In generale, la lettura di articoli, probabilmente poco compresi, ti fa concludere che al di fuori della Terra non si vedrebbero le stelle. Ti rendi conto dell'assurdità? Vi sono ormai migliaia di immagini prese dalle sonde spaziali che ci mostrano le stelle. Anzi, molte di più, dato che non esiste l'atmosfera e la luce diffusa del Sole e della Luna.
Il non volere capire questi concetti fa forse vincere il tuo orgoglio ma ti non ti aiuta a capire...
Umiltà ci vuole e non sentirsi inferiore perchè non si conosce qualcosa. Io continuo a leggere e cercare di ampliare la mia conoscenza, proprio per coprire i miei moltissimi buchi. In tante cose mi sento profondamen te ignorante e se qualcuno me lo dicesse, aiutandomi però a comprenderle, ne sarei ben contento!
Fidati: il cielo non è buio, i fotoni arrivano e si vedono anche nello spazio interstellare, il paradosso di Olbers dice cose ben diverse...
Prova ad abbassare l'orgoglio e cominciare da zero (senza alibi relativi al fatto che sei a livello amatoriale, lo siamo tutti all'inizio) e lascia perdere, per adesso, lo spin, la simmetria e cose del genere. Non bisogna imparare a memoria, ma fare propri i concetti più facili. Poi, un po' alla volta, si può arrivare dovunque. E' un risultato ovvio, dato che l'Universo siamo anche noi e non possiamo avere difficoltà a conscerci!
Mi scuso se ti sei sentita offesa. Tuttavia, non era nelle mie intezioni. Volevo solo dirigerti verso la conoscenza e la distruzione di concetti completamente errati...
Poi, fortunatamente, ognuno è libero di fare ciò che vuole: sia di essere sincero che di offendersi...
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Re: Un cono di luce casalingo
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
carissima,
nessuno bacchetta nessuno. Dovevo dirti che avevi ragione? Ho solo detto che eri in errore e non avevi capito alcune cose. Capita a tutti e a me per primo! Dire che uno ignora qualcosa NON è un insulto! Anzzi dovrebbe servire per imparare (nessuno nasce ... imparato!). Io mi sforzo di fare questo e dico chiaramente come stanno le cose. Sarebbe molto più facile non scrivere libri divulgativi e non rispondere a chi dice cose inesatte. Non credi? Questo sito ha questo scopo, sicuramente assurdo nel mondo di oggi, ma spera proprio di avere un'utilità. Per chi la vuole capire, ovviamente...
Tu rispondi citando pezzi di articoli presi di qua e di là. Posso dirti che non dicono assolutamente quello che vorresti dimostrare? A parte che gamma identifica solo l'energia di un fotone e non è il fotone (infatti si chiama anche fotone gamma). In generale, la lettura di articoli, probabilmente poco compresi, ti fa concludere che al di fuori della Terra non si vedrebbero le stelle. Ti rendi conto dell'assurdità? Vi sono ormai migliaia di immagini prese dalle sonde spaziali che ci mostrano le stelle. Anzi, molte di più, dato che non esiste l'atmosfera e la luce diffusa del Sole e della Luna.
Il non volere capire questi concetti fa forse vincere il tuo orgoglio ma ti non ti aiuta a capire...
Umiltà ci vuole e non sentirsi inferiore perchè non si conosce qualcosa. Io continuo a leggere e cercare di ampliare la mia conoscenza, proprio per coprire i miei moltissimi buchi. In tante cose mi sento profondamen te ignorante e se qualcuno me lo dicesse, aiutandomi però a comprenderle, ne sarei ben contento!
Fidati: il cielo non è buio, i fotoni arrivano e si vedono anche nello spazio interstellare, il paradosso di Olbers dice cose ben diverse...
Prova ad abbassare l'orgoglio e cominciare da zero (senza alibi relativi al fatto che sei a livello amatoriale, lo siamo tutti all'inizio) e lascia perdere, per adesso, lo spin, la simmetria e cose del genere. Non bisogna imparare a memoria, ma fare propri i concetti più facili. Poi, un po' alla volta, si può arrivare dovunque. E' un risultato ovvio, dato che l'Universo siamo anche noi e non possiamo avere difficoltà a conscerci!
Mi scuso se ti sei sentita offesa. Tuttavia, non era nelle mie intezioni. Volevo solo dirigerti verso la conoscenza e la distruzione di concetti completamente errati...
Poi, fortunatamente, ognuno è libero di fare ciò che vuole: sia di essere sincero che di offendersi...
Abbasserò il mio orgoglio, ma ripeto con forza che gli spazi siderali sono bui, così come dimostrano tutte le immagini provenienti dallo spazio, ciò che noi vediamo sulla Terra è dovuto principalmente al nostro tipo di percezione che è molto specifico e riguarda il campo neurologico. L'aver scritto del paradosso di Olbers, non voleva giungere a questa inutile discussione, ma solo far presente che pur trovando, come detto, meraviglioso l'articolo, sia come stesura che come contenuto, non lo trovavo calzante per le mie nozioni, poiché si sarebbe dovuto prevedere e considerare l'universo solo in base alle nostre limitatissime percezioni e condizioni fisico/chimiche. Tutto qui....sono ancora orgogliosa per lei, o ansiosa di avere notizie che mi portino a comprendere e ad integrare quel pochissimo che so?
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Re: Un cono di luce casalingo
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Elena
Abbasserò il mio orgoglio, ma ripeto con forza che gli spazi siderali sono bui, così come dimostrano tutte le immagini provenienti dallo spazio, ciò che noi vediamo sulla Terra è dovuto principalmente al nostro tipo di percezione che è molto specifico e riguarda il campo neurologico. L'aver scritto del paradosso di Olbers, non voleva giungere a questa inutile discussione, ma solo far presente che pur trovando, come detto, meraviglioso l'articolo, sia come stesura che come contenuto, non lo trovavo calzante per le mie nozioni, poiché si sarebbe dovuto prevedere e considerare l'universo solo in base alle nostre limitatissime percezioni e condizioni fisico/chimiche. Tutto qui....sono ancora orgogliosa per lei, o ansiosa di avere notizie che mi portino a comprendere e ad integrare quel pochissimo che so?
No, non ci siamo..... La percezione di 'cielo blu" che abbiamo da Terra dipende dalla diffusione della luce solare da parte delle molecole d'aria, le quali appunto diffondono meglio la luce blu di quella delle altre frequenze del visibile. Senza atmosfera, vedremmo il cielo nero stellato. E anche la cometa di giorno.:cry:
Il nostro tipo di percezione c'entra solo quando i nostri organi interpretano la radiazione luminosa che ci giunge, ma questo non influisce per nulla sulla trasmissione dell'onda luminosa. La luce è un quanto di energia che si trasmette sotto forma di onda elettromagnetica, la quale si autosostenta (cioè non ha bisogno di un mezzo per trasmettersi come le onde sonore, ma può muoversi tranquillamente nel vuoto, a volte anche per decine di miliardi di anni). Nella trasmissione della luce e nella sua generazione l'atmosfera non c'entra NULLA.
La neurologia e la neurofisiologia c'entrano solo nel determinare quali lunghezze d'onda possiamo vedere e in che modo le percepiamo. Prova ne sia che lo spettro luminoso che vediamo è solo una porzione minuscola e miserrima dello spettro di luce complessivo.... ;)
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Elena
Abbasserò il mio orgoglio, ma ripeto con forza che gli spazi siderali sono bui, così come dimostrano tutte le immagini provenienti dallo spazio, ciò che noi vediamo sulla Terra è dovuto principalmente al nostro tipo di percezione che è molto specifico e riguarda il campo neurologico. L'aver scritto del paradosso di Olbers, non voleva giungere a questa inutile discussione, ma solo far presente che pur trovando, come detto, meraviglioso l'articolo, sia come stesura che come contenuto, non lo trovavo calzante per le mie nozioni, poiché si sarebbe dovuto prevedere e considerare l'universo solo in base alle nostre limitatissime percezioni e condizioni fisico/chimiche. Tutto qui....sono ancora orgogliosa per lei, o ansiosa di avere notizie che mi portino a comprendere e ad integrare quel pochissimo che so?
Forse stiamo parlando di due cose diverse. Lo spazio siderale non è buio, ma è costellato di numerosissime luci stellari e galattiche. Il paradossi di Olbers riguardava quel tipo di luce (non quella diffusa dal Sole). Lui diceva che se l'Universo fosse infinito e tutta la luce potesse arrivare fino all'osservatore, il cielo dovrebbe apparire così ricco di stelle da essere completamente illuminato (al di fuori della nostra atmosfera). Il paradosso si risolve per varie cause, quali il redshift, l'Universo finito e anche altre cause secondarie. Tuttavia, resta il fatto che la luce è quella che è ed esiste al di là della nostra capacità di ricezione. Non per niente noi vediamo solo un piccolo intervallo di lunghezza d'onda, mentre essa è composta da uno spettro ben più vasto. Dovresi cercare di farmi capire cosa intendi tu per universo buio. Un universo trapuntato di luci stellari NON è buio. SE invece intendi il cielo diurno, la colpa è solo del Sole. Ma, le immagini di Hubble ti sembrano prive di luci? Eppure è fuori dall'atmosfera!
Non riesco a comprendere cosa intendi per buio. Scusa la mia ... ignoranza. Spiegati meglio e vedrò se posso aiutarti a comprendere...
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Re: Un cono di luce casalingo
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Red Hanuman
No, non ci siamo..... La percezione di 'cielo blu" che abbiamo da Terra dipende dalla diffusione della luce solare da parte delle molecole d'aria, le quali appunto diffondono meglio la luce blu di quella delle altre frequenze del visibile. Senza atmosfera, vedremmo il cielo nero stellato. E anche la cometa di giorno.:cry:
Il nostro tipo di percezione c'entra solo quando i nostri organi interpretano la radiazione luminosa che ci giunge, ma questo non influisce per nulla sulla trasmissione dell'onda luminosa. La luce è un quanto di energia che si trasmette sotto forma di onda elettromagnetica, la quale si autosostenta (cioè non ha bisogno di un mezzo per trasmettersi come le onde sonore, ma può muoversi tranquillamente nel vuoto, a volte anche per decine di miliardi di anni). Nella trasmissione della luce e nella sua generazione l'atmosfera non c'entra NULLA.
La neurologia e la neurofisiologia c'entrano solo nel determinare quali lunghezze d'onda possiamo vedere e in che modo le percepiamo. Prova ne sia che lo spettro luminoso che vediamo è solo una porzione minuscola e miserrima dello spettro di luce complessivo.... ;)
due bocche e una sola testa...:biggrin:
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Re: Un cono di luce casalingo
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Red Hanuman
No, non ci siamo..... La percezione di 'cielo blu" che abbiamo da Terra dipende dalla diffusione della luce solare da parte delle molecole d'aria, le quali appunto diffondono meglio la luce blu di quella delle altre frequenze del visibile. Senza atmosfera, vedremmo il cielo nero stellato. E anche la cometa di giorno.:cry:
Il nostro tipo di percezione c'entra solo quando i nostri organi interpretano la radiazione luminosa che ci giunge, ma questo non influisce per nulla sulla trasmissione dell'onda luminosa. La luce è un quanto di energia che si trasmette sotto forma di onda elettromagnetica, la quale si autosostenta (cioè non ha bisogno di un mezzo per trasmettersi come le onde sonore, ma può muoversi tranquillamente nel vuoto, a volte anche per decine di miliardi di anni). Nella trasmissione della luce e nella sua generazione l'atmosfera non c'entra NULLA.
La neurologia e la neurofisiologia c'entrano solo nel determinare quali lunghezze d'onda possiamo vedere e in che modo le percepiamo. Prova ne sia che lo spettro luminoso che vediamo è solo una porzione minuscola e miserrima dello spettro di luce complessivo.... ;)
Rifaccio la domanda, forse non riesco a spiegarmi bene: per quale motivo lo spazio siderale ( freddo) è buio? Per quale motivo, se dal sole partono fotoni e non radiazioni, non vediamo la luce anche di notte? Per quale motivo vengono usati filtri colorati per definire alla vista umana i corpi astrali? Per quale motivo si parla di corpi neri o trasparenti? Per quale motivo le prime fotografie dello sbarco sulla Luna non avevano stelle sullo sfondo e sono state aggiunte successivamente? ( Nel 69 ho visto la trasmissione e poi ho visto le foto sia in un modo che nell'altro). I discorsi sulla neurologia e la neurofisiopatologia li lascio volentierissimo a mio marito che oltre ad essere laureato in medicina è specializzato in ambedue i campi oltre che a quello della epilessia è ha scritto molti testi a tal proposito. Grazie
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Re: Un cono di luce casalingo
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Elena
Rifaccio la domanda, forse non riesco a spiegarmi bene: per quale motivo lo spazio siderale ( freddo) è buio? Per quale motivo, se dal sole partono fotoni e non radiazioni, non vediamo la luce anche di notte? Per quale motivo vengono usati filtri colorati per definire alla vista umana i corpi astrali? Per quale motivo si parla di corpi neri o trasparenti? Per quale motivo le prime fotografie dello sbarco sulla Luna non avevano stelle sullo sfondo e sono state aggiunte successivamente? ( Nel 69 ho visto la trasmissione e poi ho visto le foto sia in un modo che nell'altro). I discorsi sulla neurologia e la neurofisiopatologia li lascio volentierissimo a mio marito che oltre ad essere laureato in medicina è specializzato in ambedue i campi oltre che a quello della epilessia è ha scritto molti testi a tal proposito. Grazie
Lo spazio siderale è buio solo dove non esiste niente in grado di produrre luce. Atomi neutri, ad esempio, non possono farlo. La luce nasce solo se si realizzano certe considizioni, come ci insegna la storia dell'Universo. Tuttavia, quando guardiamo lìUniverso, deve esistere in qualsiasi direzione almeno una stella che sta inviando la luce e quindi dovrebbe apparirci illuminato (paradosso di Olbers).
Non vediamo la luce di notte perchè la luce del Sole è bloccata dalla Terra.
Vengono usati filtri solo per mettere in rilievo particolari lunghezze d'onda della luce e, di conseguenza, che tipo di composto chimico esiste nella sorgente di luce. Sono colori apparenti che ci permettono uno studio accurato dei composti. La luce del Sole è generalmente bianca, ma con appositi filtri o spettrografi si può analizzare in tutte le sue lunghezze d'onda e capire che elementi contiene la stella.
Il corpo nero NON è trasparente e non è nemmeno nero. E' un corpo che emette luce solo in base alla sua temperatura. Ne ho parlato spesso e volentieri in questo sito. Diventa nero solo a una temperatura pari allo zero assoluto.
Le prime foto della Luna non avevano stelle disfondo a causa del tempo di esposizione e della luce riflessa dalla luce (se ho capito bene il tipo di foto che intendi). Come ti ho già detto, lo Spaze Telescope è al di fuori dell'atmosfera e quindi è come essere sulla Luna. Eppure, riceve luce da tutte le aprti come mostrano le sue immagini fantastiche sia nel visibile che in altre lunghezze d'onda.
Come l'occhio recepisce i colori, il tipo di luce, la luminosità sono problemi nostri, indipendenti dalla luce in se stessa.
Nessun dubbio che tuo marito sia un esperto di livello superiore. Qui si stava parlando di Universo e non di neurologia o medicina...
In conclusione: un punto dello spazio dove non vi è materia o non è eccitata non può produrre luce. Al limite può rifletterla se esiste qualcosa che la riflette, come, ad esempio, certe nebulose "neutre", ma che appaiono luminose solo perchè riflettono la luce che le investe e che proviene da stelle o da nebulose in cui esistono ioni in grado di produrla.
Di più non posso proprio dire. Se non cambi l'approccio e certi atti di fede che ti sei imposta, la vedo difficile...
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Elena
Rifaccio la domanda, forse non riesco a spiegarmi bene: per quale motivo lo spazio siderale ( freddo) è buio?
La luce procede in linea retta. Mancando un mezzo come l'aria che consenta la diffusione, puoi vedere luce solo se i tuoi occhi sono correttamente direzionati verso la fonte di luce. Il resto, ovviamente, ti pare buio.
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Originariamente Scritto da
Elena
Per quale motivo, se dal sole partono fotoni e non radiazioni, non vediamo la luce anche di notte?
Qui interviene anche la fisiologia dell'occhio. Di notte, il Sole è occultato dalla massa della Terra, e noi non possiamo vederlo perché siamo nella sua ombra. La luce delle stelle e della Luna non è sufficiente per farci vedere l'effetto della diffusione della luce, perché i nostri occhi, pur essendo ottimi strumenti, non sono così sensibili da percepire quel minimo di luce diffusa. Ma lo vedono bene le macchine fotografiche, per le quali l'effetto della diffusione è evidente. E anche quello dell'inquinamento luminoso. :cry:
Comunque, fotoni e radiazioni sono due aspetti della stessa cosa. La luce è sia particella (fotone) che onda (radiazione).....
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Elena
Per quale motivo vengono usati filtri colorati per definire alla vista umana i corpi astrali?
Veramente, i filtri vengono usati nelle riprese con fotocamere per evidenziare aspetti che l'occhio, per la sua conformazione, potrebbe non cogliere. Ma la luce degli astri E' colorata di suo. Solo che i nostri occhi non riescono in molti casi a percepirne il colore, perché è molto flebile. La luce degli astri viene comunemente scomposta nei suoi colori (e oltre) per studiare alcune proprietà a distanza. Si chiama SPETTRO di luce.
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Originariamente Scritto da
Elena
Per quale motivo si parla di corpi neri o trasparenti?
Beh, qui dipende rispettivamente dalla grado di riflessione della luce da parte di un corpo e del grado di permeabilità del corpo. Alcuni corpi assorbono completamente la luce ad un gran numero di lunghezze d'onda, altri no.
Se si fa passare una luce bianca in un corpo, alcune onde luminose vengono assorbite, altre no. Più sono assorbite, più il corpo diventa opaco. E' un principio che uso tutti i giorni, quando faccio analisi in laboratorio...
Poi, la definizione di corpo nero si può riferire anche ad un corpo ideale che assorbe od emette TUTTE le lunghezze d'onda, e sulla base dello spettro si può risalire alla sua temperatura...
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Originariamente Scritto da
Elena
Per quale motivo le prime fotografie dello sbarco sulla Luna non avevano stelle sullo sfondo e sono state aggiunte successivamente? ( Nel 69 ho visto la trasmissione e poi ho visto le foto sia in un modo che nell'altro).
Per carità, lasciamo perdere i complottismi...... :cry:
Quello che è capitato in quelle foto è un banalissimo effetto che qualsiasi fotografo conosce e sperimenta tutti i giorni. Per evitare che la pellicola (o il sensore CCD oggi) vadano in saturazione, l'esposimetro regola i tempi di ripresa sulla base della fonte luminosa più forte. In questo modo, però, si perdono le fonti più deboli. Nel caso che citi, le foto che riprendono porzioni della Luna mancano delle stelle per questo motivo. E niente altro....
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Originariamente Scritto da
Elena
I discorsi sulla neurologia e la neurofisiopatologia li lascio volentierissimo a mio marito che oltre ad essere laureato in medicina è specializzato in ambedue i campi oltre che a quello della epilessia è ha scritto molti testi a tal proposito. Grazie
Se permetti... Tuo marito sarà anche bravissimo, ma non ce lo vedo né a fare il fisico né a fare l'idraulico.
A ognuno il suo mestiere....
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Re: Un cono di luce casalingo
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
Lo spazio siderale è buio solo dove non esiste niente in grado di produrre luce. Atomi neutri, ad esempio, non possono farlo. La luce nasce solo se si realizzano certe considizioni, come ci insegna la storia dell'Universo. Tuttavia, quando guardiamo lìUniverso, deve esistere in qualsiasi direzione almeno una stella che sta inviando la luce e quindi dovrebbe apparirci illuminato (paradosso di Olbers).
Non vediamo la luce di notte perchè la luce del Sole è bloccata dalla Terra.
Vengono usati filtri solo per mettere in rilievo particolari lunghezze d'onda della luce e, di conseguenza, che tipo di composto chimico esiste nella sorgente di luce. Sono colori apparenti che ci permettono uno studio accurato dei composti. La luce del Sole è generalmente bianca, ma con appositi filtri o spettrografi si può analizzare in tutte le sue lunghezze d'onda e capire che elementi contiene la stella.
Il corpo nero NON è trasparente e non è nemmeno nero. E' un corpo che emette luce solo in base alla sua temperatura. Ne ho parlato spesso e volentieri in questo sito. Diventa nero solo a una temperatura pari allo zero a
Le prime foto della Luna non avevano stelle disfondo a causa del tempo di esposizione e della luce riflessa dalla luce (se ho capito bene il tipo di foto che intendi). Come ti ho già detto, lo Spaze Telescope è al di fuori dell'atmosfera e quindi è come essere sulla Luna. Eppure, riceve luce da tutte le aprti come mostrano le sue immagini fantastiche sia nel visibile che in altre lunghezze d'onda.
Come l'occhio recepisce i colori, il tipo di luce, la luminosità sono problemi nostri, indipendenti dalla luce in se stessa.
Nessun dubbio che tuo marito sia un esperto di livello superiore. Qui si stava parlando di Universo e non di neurologia o medicina...
In conclusione: un punto dello spazio dove non vi è materia o non è eccitata non può produrre luce. Al limite può rifletterla se esiste qualcosa che la riflette, come, ad esempio, certe nebulose "neutre", ma che appaiono luminose solo perchè riflettono la luce che le investe e che proviene da stelle o da nebulose in cui esistono ioni in grado di produrla.
Di più non posso proprio dire. Se non cambi l'approccio e certi atti di fede che ti sei imposta, la vedo difficile...
Una puntina di spillo (Terra) oscura un'arancia (Sole) ? Ecco ora sono veramente ancora più confusa! Ho citato mio marito, tanto per far capire che se ho bisogno di informazioni neurologiche, ho a chi rivolgermi. Comunque è vedo, non ho la dignità giusta per stare in questo forum di scienziati, quindi me ne vado. Scusate il disturbo :D