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  1. #1
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Il titolo presuppone un confronto, invece sarà più un "cosa si vede qua dentro?" visto che un confronto vero e proprio avrebbe poco senso vista la differenza di qualità e soprattutto di caratteristiche, quindi non ci sarà alla fine il "the winner is..."
    Penso che si rivelerà sfizioso descrivere cosa e come si vede attraverso strumenti tanto diversi.

    Nel frattempo ho ri-ri-ri-ri-adattato la testa su base giro3 per montare in contemporanea i tre contendenti.

    RM Engineering dei poveri_20.jpg Docter Aspectem 40x80 ED_07.jpg

    Questo 3D sara "in divenire", ci aggiungerò sempre qualcosa man mano che li uso.

  2. #2
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Approfittando del finesettimana ho preparato la batteria.

    Bino_triplete_1.jpg Bino_triplete_2.jpg Bino_triplete_3.jpg

    In attesa della sera, ho cominciato a fare i primi confronti in diurno, verificando la rispondenza dei dati di "targa".
    WO 22x70:
    • ingrandimento - 22x, misurato - 21,5x;
    • campo reale - 3°, misurato - 2,98°;
    • pupilla d'uscita - 3,18 mm, misurato 3,25 mm.


    Vx 30x80:
    • ingrandimento - 30x, misurato - 29,5x;
    • campo reale - 2,3°, misurato - 2,14°;
    • pupilla d'uscita - 2,67 mm, misurato 2,72 mm.


    Doc 40x80
    • ingrandimento - 40x, misurato - 40x;
    • campo reale - 2,2°, misurato - 2,16°;
    • pupilla d'uscita - 2 mm, misurato 2 mm.


    Il primo confronto che ho fatto (l'unico di tipo "quantitativo" essendo quasi indipendente dal diverso ingrandimento) e sulle caratteristiche del campo.
    Curvatura di campo (ovvero differenza di fuoco tra centro e bordo dell'immagine):
    • 22x70 - il campo è discretamente piano, sul paesaggio si comincia ad avvertire la sfocatura da circa l'80% del campo, la differenza di messa a fuoco tra centro e bordo è di circa mezza diottria secondo la scala graduata sugli oculari (il binocolo ha la messa a fuoco indipendente sugli oculari);
    • 30x80 - ha una discreta curvatura di campo avvertibile già dai 2/3 del campo (65/67%), la differenza di messa a fuoco tra centro è bordo è di circa 1,2 diottrie, calcolato rapportando l'escursione totale del "ponticello" rispetto a quella della variazione del fuoco (il binocolo ha la messa a fuoco centrale);
    • 40x80 - campo completamente piatto, nessuna variazione di fuoco tra centro e bordo, sia ad infinito, sia alla minima distanza di fuoco pari a una 15na di metri (il binocolo ha la messa a fuoco indipendente sugli oculari).

    Questa immagine riassume la curvatura di campo dei tre binocoli, palesi le differenze tra 22x70 e 30x80, mentre del 40x80 il cellofono non è riuscito ad inquadrare i bordi dell'enorme campo (i campi apparenti "ricalcolati" sono rispettivamente 64,0°, 63,1° e 86,4°), nell'immagine i rapporti tra gli ingrandimenti sono corretti.

    Bino_triplete_5.jpg


    Geometria del campo (grado di distorsione dell'immagine dalla perfetta "ortoscopicità"):
    • hanno tutti un certo grado di distorsione a cuscinetto (solitamente voluta per evitare l'effetto "palla rotolante"), a vedere il grado di deformazione, inflessione verso il basso della linea dei terrazzi degli edifici (vedere immagine seguente), il più "ortoscopico" è il 30x80 con una distorsione forse inferiore al 5%, mentre è intorno al 7% nel 22x70 e nel 40x80 (in questultimo è maggiormente visibile solo per via del maggior ingrandimento).


    Bino_triplete_4.jpg


    Spettro secondario (il celeberrimo cromatismo), prove e immagini (anche qui i rapporti tra gli ingrandimenti sono corretti) fatte sotto un bel sole con superfici fortemente illuminate:
    • 22x70 - anche in condizioni di pieno sole il cromatismo è appena accennato, il suo doppietto ED spaziato in aria (come in un normale rifrattore astronomico) restituisce una leggera e molto fine linea indaco da una parte e ambra dall'altra sul bordo dei tralicci, ma è cosa che va cercata, viene in aiuto il fatto che l'obiettivo ha un disteso rapporto focale di f/6,14 tirati a "soli" 22x;
    • 30x80 - beh, questo è il suo punto debole, essendo un tipico acromatico con doppietto cementato ad f/4 tirato a ben 30x, qui l'orlo violetto sui bordi dei tralicci è ben visibile e di una certa estensione, dall'altro lato un molto meno esteso orlino verde, diciamo che l'osservazione diurna in pieno sole non è il suo forte;
    • 40x80 - perfetto! Assolutamente apocromatico!!! Credevate... e invece no. Anche lui ha le sue piccole imperfezioni cromatiche, infatti come nel 22x70, essendo anche lui un doppietto spaziato in aria, per quanto fini e appena accennate, restituisce un po di "colore", un bordino azzurro da una parte e un ambra-arancio dall'altro, anche lui ha un rapporto focale disteso pari a f/6,25 (che aiuta non poco) ma comunque tirato a ben 40x (che non aiutano per nulla), diciamo che ha quasi lo stesso grado di cromatismo del 22x70 ma con quasi il doppio degli ingrandimenti.


    Bino_triplete_6.jpg


    La prima cosa che ho notato, è che nonostante le condizioni fossero per nulla ottimali, il 30x80 si è difeso più che bene contro i due ED, nel senso che a parte il cromatismo (è l'unico acromatico del gruppo) il binocolo fa delle belle immagini (nel senso che ha delle belle lenti lavorate bene), con una ottima definizione al centro e un contrasto più che discreto, gli altri due in piena luce si comportano molto meglio, intanto perché all'atto pratico di cromatismo non ne hanno (te lo devi andare a cercare sui tralicci in pieno sole, altrimenti non lo vedi) e poi comunque hanno degli obiettivi ottimamente lavorati (inutile dire che sono tutti e tre perfettamente collimati).

    Rispetto agli altri, il plus del 40x80 è che ha un campo immenso, pensate che ha un campo reale appena più esteso (2,16° vs 2,14°) del 30x nonostante i 10 ingrandimenti in più e soprattutto perfettamente "piani", non ho notato scadimento da altre aberrazioni sui bordi, ma queste considerazioni le farò con maggior cognizione di causa dopo le osservazioni notturne.
    Infatti le stelle sono "bastarde" e imperfezioni del campo (trasparenza, aberrazioni e planeità) te le tirano fuori subito, infatti aspetto il 40x80 alla verifica del suo campo piatto (di giorno ok, ma di notte?), ma mi aspetto anche un "recupero" del 30x80, infatti di notte il cromatismo è molto meno invasivo (o proprio per nulla) e quello che conta è la capacità di focalizzazione.

    Sono curioso anche di confrontare la visione che avrò di saturno nei tre bino e nell'attuale configurazione degli anelli, SE e come riuscirò a "separare" questi dal disco.

    Alla prossima puntata.

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    Ultima modifica di Angelo_C; 02-09-2023 alle 16:28

  3. #3
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Ieri sera cielo un po velato (trasparenza così così ), quindi mi sono dedicato praticamente solo a Saturno e poco altro.
    Ho iniziato dall'ingrandimento più basso per non essere "ingannato" da ciò che si vedrebbe nei formati maggiori.
    • 22x70 - il pianeta facilmente visibile insieme alla sua luna maggiore (Titano), gli anelli hanno un angolo troppo piccolo per far scorgere le "anse" a soli 22x, ma proprio per questo non si vede la classica "palla da rugby", anzi si vede molto bene il disco del pianeta che sormonta ampiamente a nord e sud il sistema di anelli, anche se a "tinta unita" nessuna variazione di colore e/o luminosità (bande, ombra dell'anello sul disco, ecc). Dopo aver osservato negli altri due binocoli, sono tornato a dare un'occhiata per vedere se ora riuscivo a percepire ciò che si vedeva nel 30x e nel 40x, come ad esempio le anse e la risposta è no, tutto come prima;
    • 30x80 - qui ha dato un po di fastidio lo spettro secondario, le anse più che vedersi si immaginavano, però gli 8x in più hanno fatto buon gioco per dare un effetto percettivo maggiore, relativamente al fatto che disco e anelli siano due cose separate, qui variazioni di tonalità le ho notate, ma nulla di intellegibile a causa del cromatismo, quindi non so se tali variazioni fossero quelle del pianeta o del "colore" intrinseco del binocolo, perfettamente visibile Titano. Anche quì sono tornato a dare un'occhiata dopo aver osservato nel 40x e qui ho notato meglio le anse (non erano più da "immaginare") e sono riuscito in distolta (con molta fatica) a percepire Rea;
    • 40x80 - l'ingrandimento e la pulizia d'immagine ha aiutato moltissimo, il disco e gli anelli si capiva subito che erano due entità separate, ben visibili le anse, non mi è parso di scorgere nessuna variazione di tonalità sul disco vicino all'equatore (eventuale ombra dell'anello sul disco), notato un leggerissimo scurimento sulla calotta nord del pianeta, Titano era palese e ance Rea discretamente visibile anche se molto flebile, ho provato a beccare anche Dione, ma senza esito.


    Visto che era bella alta, ho tentato M31 ma le velature insistevano proprio su quella zona e si è rivelata del tutto invisibile, anche sul 22x70 che in teoria doveva essere il più papabile per riuscirci, in zona (Perseo, Cassiopea) ho provato anche il doppio nel perseo, ma erano visibili solo le stelle più luminose (non si vedevano neanche i colori, che sono un must per qusto oggetto), sempre a causa delle velature.

    Ho trovato un "buco" con cielo decentemente trasparente dalle parti dell'ammasso Freccia e NGC663 (altro piccolo ammasso), entrambi visibili nel campo di tutti e tre i binocoli (distano tra loro meno di 2°) e li ho utilizzati per la verifica della curvatura di campo:
    • 22x70 invece che dall'80% del campo come descritto durante l'osservazione diurna, le stelle cominciavano ad ingrossarsi già dal 75% del campo, è un ED e fa stelle piccoline, quindi si nota più facilmente quando le stelle si "ingrossano", verso il 90% comincia a comparire un po di "isalata" (come la chiamo io ), un misto tra coma e astigmatismo, ma considerato l'allungamento delle stelle al bordo, direi che è l'astigmatismo l'aberrazione preponderante;
    • 30x80 si conferma come nel diurno, le stelle cominciano ad "ingrassare" dai due terzi del campo, mentre l'insalata si trova dall'80/85% del campo in poi, qui oltre alla solita mistura di coma e astigmatismo, ci simette anche il cromatismo fuori asse, che anche se non mostra "colore" a causa delle stelle poco luminose, mostra comunque una sorta di "alone" dovuto alla non perfetta focalizzazione dei colori, tutto ciò, verificato, facendo il fuoco sui bordi del campo (altrimenti veniva tutto "coperto" dalla sfocatura);
    • 40x80 - qui parto dalle aberrazioni perché... non ce ne sono. Fino ai bordi estremi del campo non ho trovato alcuna deformazione dovuta a coma o astigmatismo, però ho scoperto che il campo non è perfettamente piano, ma la sfocatura è veramente minimale, ben oltre il 95% del campo, praticamente al bordo, ho ruotato gli oculari per mettere perfettamente a fuoco il bordo estremo (su una stella debolissima per fare il fuoco preciso), forse di 1 o 1,5°, equivalenti a 1/15 o 1/20 di diottria, insomma roba da psicoottica.


    Dopo le 00:30 la Luna ha illuminato tutte le velature e la festa è finita, ho dato un'occhiatina veloce al nostro satellite, ma a parte il fascino di osservare la Luna in mezzo ai "veli", non c'era molto da confrontare.

    Vedo se riesco a portare la "batteria" in baita il prossimo novilunio, se il meteo concede, sugli ammassi aperti e su M31 questi binocoloni faranno sicuramente divertire.

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    Ultima modifica di Angelo_C; 03-09-2023 alle 12:35

  4. #4
    Nana Bruna L'avatar di Giovanni BRUNO
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Davvero crudele, sebbene interessantissima questa comparativa, 40x vs 30x e 22x è già una cosa che permette di avere tre marce in più a livello di sfruttamento del potere risolutivo di un BI-APO da 80mm.

    86° di campo apparente è un lusso sfrenato e godurioso per il 40x80.

    Ultima chicca il campo sostanzialmente tutto piatto del 40x80 che sul cielo marca una ulteriore supremazia rispetto ai due sfidanti.

    Un consiglio, sarebbe molto interessante confrontare il 40x80 APO diritto, con l'angolato APM SD APO da 82mm a 45° usato anche lui a circa 40x, per vedere se il diritto con prismi di PORRO, riesce a primeggiare con il circa pari diametro di 82mm, ma con prisma erettore a 45°, essendo notorio che tali prismi erettori a 45° fanno pagare una piccola tassa sulla nitidezza percepita.

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  5. #5
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Se qualcuno ha il suddetto angolato da prestarmi, felice di fare la comparativa, ma credo che abbia maggiori possibilità di fare ciò Piergiovanni di Binomania, lui il "Doc" lo ha, infatti è tutta colpa SUA se ho avuto questa scimmia per anni, se noin me lo avesse fatto provare, avrei vissuto beato nella mia ignoranza.

    Per il momento a meno di miracoli, dubito che questa sera si riesca a fare deep, qui in baita un bel tappeto di nuvole.

  6. #6
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Ieri sera, tra un temporale e l'altro, poco dopo le 21:00 è spuntata la Luna; apparecchio velocemente il solo "Doc" per una breve osservazione.
    Seeing abbastanza fetente (cosa normale tra una perturbazione e l'altra), Luna perfettamente "a metà", mi concentro esclusivamente sul terminatore (velature in avvicinamento veloce).
    Parto dal polo nord e a 40x già si scorgono discreti crateri di "seconda fascia", il più a nord che riesco a scorgere è il cratere Peary, appena più lontane dal terminatore Scoresby con visibile il suo picco centrale illuminato dal sole e la bella "scodellina" di Barows e i bordi scoscesi di Timaeus.
    Arrivati sul mare Imbrium, ben visibile Vallis Alpes i picchi di Mons Pico e Piton più ad est e tutto l'arco dei monti Appenini, scendendo ancora il ben definito cratere Pallas, fino al celeberrimo trittico Ptolemaeus-Alphonsun-Arzachel appena a fianco del terminatore, si arriva poi dalle parti del polo sud, dove si nota il fondo completamente in ombra del grosso gratere Moretus.
    Poi sono arrivate le velature, ho appena fatto in tempo a fare al volo una foto accostando il cellofono all'oculare.

    La Luna a 40x con due occhi è un gran bel vedere, si cominciano a vedere "cose" veramente piccole, il contrasto e la pulizia dell'immagine rendono veramente in 3D anche le formazioni un po più lontane dal terminatore, mentre quelle nelle sue vicinanze "esplodono", cosa che capita con più difficolta nel Vixen 30x80 a causa del cromatismo (i 30x potenzialmente permetterebbero di spuntare bei dettagli).
    Sul bordo illuminarto qualche linea di "colore" si è vista, è da vedere quanto è dovuto allo strumento e quanto al seeing fetente unito ai soli 10° di altezza sull'orizzonte.
    L'immagine (non perfettamente a fuoco) non rende giustizia a quello che si vede ad occhio.

    Doc_Luna_22-09-23_1.jpg


    Questa è la versione ipersaturata per mostrare meglio il "colore" sul bordo. Il colore generale vira sul rosso a causa della scarsa altezza sull'orizzonte e si nota anche il bordo sfrangiato a causa del seeing.

    Doc_Luna_22-09-23_2.jpg



    Alla prossima.

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  7. #7
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Il 40x80 ha un costo spaventoso - non so dove e come il gioco valga la candela. Non è per "umani"
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  8. #8
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    Visto che me ne sono procurato uno, evidentemente per me il gioco valeva la candela.
    Infatti mi ci sto divertendo come un bambino.



    Altra veloce occhiata alla Luna subito dopo cena, seeing sempre fetente (comincia pure a fare freschetto), comunque questa volta eravamo intorno al meridiano (Luna alta "ben" 16° sull'orizzonte) e la trasparenza maggiore rispetto a ieri (quasi nessuna velatura).
    Cromatismo molto meno avvertibile rispetto a ieri (che differenza fanno 6° in più di altezza e un po di trasparenza in più), sta volta lo si doveva cercare, new entry un bel Plato e il craterone Moretus entrambi in penombra, con ben illuminate le loro "corone".

    Doc_Luna_23-09-23_1.jpg Doc_Luna_23-09-23_2.jpg

    La seconda immagine ha lo stesso identico grado di saturazione dell'immagine del mio post precedente, ma come detto prima solo un po di altezza e trasparenza in più, fanno una grande differenza.


    Alla prossima.

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  9. #9
    Nana Bruna L'avatar di Giovanni BRUNO
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    Smile Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    l'ASPECTEM da 40x80 esce dalle comuni considerazioni di costo beneficio, grazie all'eccezionalità della qualità ottico-meccanica racchiusa al suo interno.

    A partire dai da me agognati 40x applicati ad un binocolo APO VERO da 80mm di diametro, il tutto per nulla martellato dai prismi di PORRO in LINEA.

    L'enorme e piattissimo campo apparente fa il resto.

    Io ottengo qualcosa di un poco simile con un rifrattore APO TS SD APO da 102/711mm FPL-53 + LANTANIO + una torretta da microscopio ZEISS angolata a 45° e che raddrizza solo il sopra con il sotto, ma non il destra con il sinistro.

    Ma non nego che la torretta aggiunta è un corpo meccanicamente estraneo al 102/711mm che un poco mi disturba, mentre l'ASPECTEM ha proprio nella sua monoliticità totale la sua arma più affilata.

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  10. #10
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    Re: Docter Aspectem 40x80 ed vs Vixen Ark 30x80 vs William Optics 22x70 apo

    un bel Plato e il craterone Moretus entrambi in penombra, con ben illuminate le loro "corone"........
    Uhm.... considerata l'indiscussa
    eccezionalità della qualità ottico-meccanica ... degli oltre 5000 euro di costo, suppongo che si riesca a anche a vedere l'uncino di Plato .. che dici Bruno? Con un 40x80 diritto a qualcuno interessa osservare Luna?
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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