Discussione: Tecnosky 115/800
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18-10-2023, 15:19 #1
Tecnosky 115/800
Un rifrattore tripletto in FPL-51 ben realizzato, robusto e dalle prestazioni convincenti. Stranamente poco compreso dal mercato che lo ha, almeno in Italia, un poco "snobbato".
buona lettura.
https://www.dark-star.it/astronomia-...nosky-115-800/
Paolo
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18-10-2023, 16:49 #2
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Re: Tecnosky 115/800
è stato a lungo nella mia "lista dei desideri", poi, grazie a te, ho pensato al 125mm owl
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18-10-2023, 18:57 #3
Re: Tecnosky 115/800
Ho cominciato a scrivere l'articolo 4 anni fa.. lo ho terminato un anno fa... e poi mi sono dimenticato di averlo sctitto
..
Da non credere...
Il 125 owl e' uno strumento eccezionale. A mio vedere il migliore 5 pollici oggi esistente, e nella valutazione pesa il fatto che costi 2k (solamente).
Paolo
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22-10-2023, 21:21 #4
Re: Tecnosky 115/800
come lo vedreste l'OWL come upgrade di un 80ED da dedicare ad astrofotografia deep di nebulose?
troppa focale?
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24-10-2023, 19:05 #5
Re: Tecnosky 115/800
Certamente il salto di diametro è davvero grosso, come pure il salto di focale, di sicuro se usato in visuale sarebbe una libidine, per farci fotografia dipende da che montatura hai.
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24-10-2023, 19:18 #6
Re: Tecnosky 115/800
In questo caso parliamo di un tripletto, non posso dire, posso dire invece su fpl-51, nel mio caso il 70/478 quadrupletto - bello nitido, ma in quanto a cromatismo non va bene, decisamente peggiore del mio ex 80/600ed SW.
Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
La Mia Strumentazione
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25-10-2023, 08:40 #7
Re: Tecnosky 115/800
Quoto @Huniseth l'ho posseduto nuovo ridato indietro perchè aveva un cromatismo che non mi piaceva era un fpl-51 non cera paragone con un fpl-53
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25-10-2023, 08:41 #8
Re: Tecnosky 115/800
Rimango sempre un poco stupito della morbosa attenzione che gli atrofili pongono al contenimento della cromatica quando questa è una dato ovvio e desumibile dalle caratteristiche tecniche degli strumenti e quindi non può (e non dovrebbe) essere una "sorpresa".
Detto questo ricordo che risultano più importanti, almeno a livello visuale, altre aberrazioni che i più sembrano continuare a misconoscere o a male considerare.
Tornando in tema specifico, il 115/800 è, a tutti gli effetti, un NON apocromatico in senso stretto (e sono pochi gli strumenti che lo sono anche in barba alle altisonanti definizioni dei produttori/distributori), ma possiede una generale correzione delle aberrazioni geometriche di buon livello e quindi produce immagini valide sia in campo visuale che fotografico.
Ovviamente, nell'impiego di camere OSC, la correzione buona ma non perfetta dello spettro secondario genera un effetto di dilatazione stellare che non è da "primi della classe".
In fotografia però questo fenomeno si aggira facilmente operando in monocromatico e mono-banda (il blu, il verde, il rosso) sia nella realizzazione di immagini squisitamente monocromatiche che in tricromia.
Il solo reale limite che io ho evidenziato è insito nel focheggiatore delle prime serie V1 che, pur molto bello e del diametro da 3 pollici (figoso ma inutile) soffre di problemi di slittamento, pecche che invece i successivi focheggiatori "misti" da 2,5 pollici hanno risolto praticamente in "toto".
Paolo
Questo post contiene 2 auto-link(s) ad AstroWiki. Collabora con noi!Ultima modifica di cherubino; 25-10-2023 alle 08:54
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25-10-2023, 08:50 #9
Re: Tecnosky 115/800
Nel merito evidenziato da alcuni di un up-grade dai piccoli 80/600 o similari, con applicazioni fotografiche che prediligano le nebulose estese ad emissione, suggerisco di non salire eccessivamente di focale.
Per questi soggetti già la focale di 600mm. rappresenta un OPTIMUN e richiede sensori di grande dimensione (generalmente superiori a quelli della classica ASI 1600 per intenderci), quindi sensori tipicamente in formato APS-C o superiori il cui costo è ben più elevato di quello della sola ottica di ripresa.
In questi ambiti applicativi i vari SW 80/600, possibilmente in abbinamento a spianatoi riduttori 0.0x (che hanno il pregio di coprire in modo quasi completo il formato APS-C) sono una scelta ottimale ad un costo non proibitivo.
Esistono astrografi nativi anche più prestazioni ma hanno costo superiore e una "duttilità di impiego" inferiore.
I moderni rifrattori a 4 o 5 elementi che nascono già spianati (mi riferisco principalmente agli AG-90/450) raggiungono prestazioni al top delle possibilità ad un costo di poco superiore ai 2000/2200 euro e sono, a mio avviso, assolutamente preferibili ai blasonati e inutilmente costosi FSQ 85 e similari.
Limitarli però a camere con sensori APS-C o addirittura inferiori appare assurdo avendo la capacità di spianare completamente coni ottici con campo superiore ai 30mm. Quindi, la loro scelta, deve essere motivata e sostenuta dall'acquisto anche di camere di formato significativo il cui costo supera, de facto, quello della ottica di ripresa.
Si parla, in buona sostanza, di set-up di ripresa che hanno costo complessivo intorno ai 6000 euro tralasciando montatura, strumento e camera guida, filtri vari particolari).
Si è quindi di fronte ad una scelta precisa che deve tenere conto sia della volontà/possibilità di spesa che anche del cielo da cui si riprende.
Ricordo infatti che i gradienti che acquisire una camera a medio formato sono superiori a quelli di una APS-C o di una inferiore e richiedono quindi post produzioni attente e di "mano capace", anche da cieli moderatamente poco inquinati.
Paolo
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25-10-2023, 09:02 #10
Re: Tecnosky 115/800
Sempre in merito alle nebulose ad emissione nella mia personalissima esperienza (ho all'attivo più di 1000 immagini di soggetti del cielo: diversi tra loro), dopo tanta esperienza, prove, SPESE INGENTI, incavature e delusioni oltre che momentanei momenti di esaltazione, ho "ripiegato" su un banale Evostar 72ED con riduttore 0.0x NON PROPRIO (perché funziona non tanto bene lo 0.85x di Skywatcher).
Io lavoro in monocromatico e operando in h-alpha o in altre bande strette il fatto che il 72ED NON sia apocromatico e che abbia un poco di sferica residua (poca sinceramente), sono caratteristiche di NESSUNA VALENZA.
7 cm. e una focale finale di 336mm. rappresentano valori (restando in un budget ridicolo) di grande rispetto perché consentono, anche con camere "piccole" come la ASI 183mm (o sensori analoghi) di lavorare con grandi soffisfazioni, specie da cieli di buon livello.
Inoltre queste corte focali vengono "guidate" con facilità (io lo uso su una EQ6R-PRO: che può sembrare sovradimensionata ma che trovo ideale come stativo) e generano anche un sistema che opera ad f 4,7 che è abbastanza veloce e che non ha problemi di collimazione (cosa da NON sottovalutarsi).
A questi valori non servono nemmeno integrazioni "giornaliere" e anche con 2 ore di somma (io lavoro in live-stalking per ridurre al minimo il mio impegno di post elaborazione) si giunge a profondità più che sufficienti per sfornare immagini di buon livello. Non da APOD (cosa che non mi interessa) ma sicuramente tali da registrare praticamente tutte le nebulose ad emissione del nostro cielo (e per tutte intendo anche quelle che NESSUNO mai fotografa).
Paolo
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