Risultati da 1 a 10 di 28
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15-05-2013, 08:36 #1
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Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Le osservazioni di Kepler sono estremamente accurate nel determinare le più piccole variazioni luminose e continuano a scoprire nuovi esopianeti con il metodo dei transiti. Affiancano, in questa ricerca, il metodo spettroscopico che studia le variazioni periodiche della velocità radiale della stella dovuta alla presenza di un corpo planetario abbastanza massiccio. Kepler, però, date le sue fantas...
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15-05-2013, 11:02 #2
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Un articolo ENTUSIASMANTE che ti mette in moto il cervello ma anche la fantasia nel momento in cui ci si sofferma sulle possibilità offerte dalle nuove tecniche.... e un ennesimo tributo al nostro Albert... ce ne fossero di menti così.... Grazie Vincenzo !!
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15-05-2013, 11:07 #3
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Se ho capito bene, l'effetto (oltre chiaramente alla velocità) dipende molto anche dal rapporto dalle masse della coppia stella/pianeta e dall'eccentricità dell'orbita del pianeta stesso.
L'ideale dovrebbe essere una stella poco massiccia con un pianeta molto massiccio ed un'orbita "allungata" tipo quella della cometa di Halley.... corretto?
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15-05-2013, 11:10 #4
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15-05-2013, 11:14 #5
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
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15-05-2013, 11:20 #6
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15-05-2013, 11:53 #7
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15-05-2013, 22:06 #8
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Il caro e vecchio Einstein è sempre una garanzia! Certo che un pianeta così grosso e massivo che orbita in un giorno e mezzo implica che sia davvero vicino alla stella...strano che non sia stato sgretolato dalle forze mareali!
Una curiosità...ma il forte vento superficiale, in che modo sarebbe stato dedotto??
Grazie Enzo!
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15-05-2013, 22:36 #9
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16-05-2013, 05:12 #10
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Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
penso che si sia dedotto dallo spostamento del punto caldo, se intendi la spiegazione di questo fenomeno. In generale l'esistenza di un vento è sicuramente legato anche a quanto dice AlexanderG. Sulla marea... essendo gassoso e avendo una forte autogravitazione riesce a tenere. D'altra parte lo fanno anche le stelle binarie quasi a contatto...
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