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Discussione: La Luna con un Mak 90
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07-03-2025, 18:18 #21
Re: La Luna con un Mak 90
Pablo2, ancora una bellissima LUNA, ma adesso aspetto con vivo interesse la LUNA fatta con il MAK da 127mm che hai appena comprato.
Come sai oltre al MAK da 102mm ho anche il MAK da 127mm, che nel terrestre di potenza architettonico anche a 150x in torretta binoculare ZEISS angolata a 45°, poco prima del tramonto, sfodera delle immagini visuali pazzesche, se si considera il diametro ostruito tutto sommato modesto.
Quindi attendo le prossime foto per vedere che contrasto tira fuori il 127mm.
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08-03-2025, 15:55 #22
Re: La Luna con un Mak 90
Bene, trovata la maniera di postare foto a piena risoluzione,
basta caricarle dal proprio pc su un sito hosting tipo: https://imgbb.com/
e copiaincollare nel corpo del testo il link che viene generato (in realtà lo sapevo già, ma lo avevo dimenticato...)
https://ibb.co/8nDQf3wx
https://ibb.co/zWKH3Y7wUltima modifica di Paolo25; 08-03-2025 alle 19:26
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08-03-2025, 17:01 #23
Re: La Luna con un Mak 90
Quando due anni fa ho comprato il mak 90/1250, l'avevo provato a Giugno verso il tramonto guardando a 156X il santuario mariano di Monte Gonare che da dove sto io (Orotelli, Sardegna centrale) dista sui 20 km in linea d'aria. Anche a quell'ingrandimento l'immagine era molto buona, anni prima avevo utilizzato per vedere il santuario un acromatico 120/600 (lo Ziel Gem 60) a 150X con un oculare LV 4 mm, l'immagine era decisamente più scadente. Dopo un mese ho visto bene, sempre col mak 90/1250 a 156X dalla collina di Monte Urpinu a Cagliari, i fenicotteri rosa dello stagno di Molentargius e delle saline del Poetto; qualche gabbiano l'ho visto molto bene sopra il ripetitore del segnale per i cellulari dal balcone della casa di famiglia di Quartu a 208X: lo schema ottico Maksutov-Cassegrain è veramente ottimo!
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08-03-2025, 17:51 #24
Re: La Luna con un Mak 90
Gonariu, eccellente comparativa a memoria tra l'ACRO da 120/600mm ed il makkino da 90mm sullo stesso soggetto, dove ci dici, ed io ci credo eccome, che avevi visto meglio e più nitido con il makkino da 90mm.
Eppure sui forum di astronomia è dura a morire la convinzione che uno strumento ostruito vale otticamente come un rifrattore di un diametro dato dalla apertura dell'ostruito, meno il diametro dell'ostruzione.
Senza minimamente distinguere se il rifrattore è un APO, oppure un'ACRO e peggio ancora senza distinguere tra un prestazionale ACRO ad f10 ed un penalizzato ACRO ad f5.
Nel caso del mak da 90mm, con un'ostruzione di circa il 33%, l'apertura effettiva secondo alcuni sarebbe di soli 60mm.
Cosa ovviamente non vera, intanto perché il calcolo andrebbe fatto sulle due superfici e non sui due diametri e poi ignorando completamente il fatto che il mak, come tutti gli specchi è totalmente APO, mentre un rifrattore ACRO, un f5 come nel caso del 120/600mm oggetto del confronto, ha dei problemi di cromatismo e probabilmente anche di sferica.Ultima modifica di Giovanni BRUNO; 08-03-2025 alle 18:00
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08-03-2025, 20:27 #25
Re: La Luna con un Mak 90
Ci sarebbe da dire che il confronto non era proprio bilanciato , il 120/600 nasce per osservazioni a basso ingrandimento e logico che portato a 150x affoga nel cromatismo .
Per tenere testa al mak 90 basta un ED da 80/600 , con molti punti a favore per quest'ultimo.
Subito pronto non ha bisogno di acclimatamento , ( non possibile con il mak )
Possibilità di osservare a bassi ingrandimenti con PU di tutto rispetto ( non possibile con il mak )
Osservazioni a grande campo (non possibile con il mak)
Possibilità di usare oculari da 2 pollici (non possibile con il mak)
Visione ad alto contrasto non avendo ostruzione (non possibile con il mak)
Zero problemi di collimazione (non possibile con il mak)
Maggiori ingrandimenti per per il rifrattore , minore per il mak ( 2volte il diametro per il rifrattore 1,5 volte per il mak) questo è quello che ho sempre letto e sentito.
Con questo non voglio disprezzare i telescopi a specchi , tanto che ultimamente ho comprato un mak 127 nell'usato , non sono neanche un esperto , ma mi baso sui numeri e i numeri sono dalla parte del rifrattore .
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08-03-2025, 21:38 #26
Re: La Luna con un Mak 90
Se sia migliore un riflettore o un rifrattore è una questione dibattuta da molto tempo che sicuramente non si risolverà mai. Ricordo che, anni fa nella rubrica "Astropuzzle" della bellissima rivista "L'astronomia", W. Ferreri diceva che nel planetario un C8 è equivalente ad un rifrattore acromatico di 12-13 cm; il punto è che allora gli acromatici erano quasi solo a lunga focale, gli acromatici corti, introdotti dai Cinesi negli anni '90, erano quasi inesistenti e non visti bene. Un acromatico 120/600 ha un bel po' di cromatismo e probabilmente un bel po' di aberrazione sferica, cose che in un mak sono abbastanza ben corrette (volendo essere fortemente pignoli, un minimissimo (1) di cromatismo nei Maksutov e negli Schmidt-Cassegrain sarebbe presente a causa dell'elemento correttore (menisco nei Maksutov, lastra correttrice negli Schmidt-Cassegrain), ma andare a cercarla è proprio non sapere che fare!) Bisogna quindi vedere quanto l'affermazione di Ferreri, valida a rigore per gli acromatici "lunghi", si adatti a quelli corti o sia del tutto invalida. Si legge spesso che i mak rivaleggino con gli apocromatici, credo proprio che questo sia vero, la differenza è che gli apocromatici sono di uso universale, i mak sono delle ottiche tanto belle quanto specializzate (nel planetario), questo nello schema Maksutov-Cassegrain. Per quanto riguarda il mio 120/600 nel planetario i risultati sono controversi, da una parte ci ho sempre visto bene Marte, anche a 300X, dall'altra con Giove i risultati sono scarsi, devo dire che ho sempre trovato difficile il pianeta gigante anche con altre ottiche. Vi condivido un disegno di Marte che ho fatto col 120/600 la notte tra il 22 ed il 23 Febbraio di quest'anno, tra le 23,51 del 22 e le 0,20 del 23, con ingrandimenti di 261X e 300X, usando un diagonale a specchio a 90o. Mi sembra che il risultato non sia malaccio, chiaramente con un'ottica dove il planetario è il suo campo i risultati saranno superiori.
(1) "Minimissimo" è chiaramente una sgrammaticatura in quanto "minimo" è già superlativo, avevo però bisogno di un'espressione di questo tipo per esprimere meglio ciò che volevo dire.
Marte2 22 febbraio 2025.jpg
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08-03-2025, 21:51 #27
Re: La Luna con un Mak 90
Posseggo anche io vari libri acquistati negli anni e proprio uno di Walter Ferreri IL LIBRO DEI TELESCOPI paragona uno specchio da 200 ad un vetro da 150 , logicamente negli anni i rifrattori ED ed APo anno preso il posto degli acromatici lunghi , quindi il concetto non cambia , posseggo un TS INDIVIDUAL 102 /1100 è straordinario sul planetario e capace anche di 2,4 gradi se usato a bassi ingrandimenti .
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08-03-2025, 22:50 #28
Re: La Luna con un Mak 90
Il confronto diretto tra un rifrattore da 80-90mm a corto-medio fuoco (da f/5 a f/8) ed un piccolo Mak da 90 a 127mm (da f/12 a f/15), non vede degli sconfitti, casomai degli alleati dove ognuno svolge il proprio compito in maniera specifica...
Senza contare che prendere una accoppiata tra questi due schemi ottici costa da sola forse solo la metà di un apo da 80 mm
Personalmente non ho mai creduto al telescopio tuttofare, sempre preferito specializzare
Gonariu, il fatto che osservi Marte con il 120/600 e con profitto è una cosa a cui credo, ma non riesco a spiegarmela, le mie esperienze con i rifrattori corti sono del tutto diverse.
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09-03-2025, 06:50 #29
Re: La Luna con un Mak 90
Credo di non aver mai letto qualcosa di Ferrero. Ma in questi anni raramente mi è capitato di vedere foto di pianeti di una lente da 120/130mm paragonabile con uno specchio da 200mm. Nelle foto degli acro/apo di rado vedo un colore naturale per Giove. Mi sembra sempre presente una dominante cromatica. L'affermazione di Ferrero sulla equivalenza dei due diametri diversi mi sembra oltre il limite. Se poi prendiamo un riflettore puro coma-corretto, secondo me non c'è apo che tenga anche per il Deep Sky, poi possiamo discutere Spike si o no, ma è una questione di gusti.
Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk"Non so nulla con certezza, ma la vista delle stelle mi fa sognare"
Classic 8" Cassegrain, NW 150/750, EQ5 synscan, SV305pro, Asi 585, Q-Barlow Baader
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09-03-2025, 09:23 #30
Re: La Luna con un Mak 90
Io di VALTER FERRERI non solo ho letto il --LIBRO DEI TELESCOPI-- che straconsiglio a tutti, ma mi onoro anche della sua amicizia personale, essendo io di IVREA (TO), ho incontrato FERRERI in più occasioni e con la sua incredibile amabilità caratteriale era sempre un dialogo alla pari, alla pari voluto ed imposto da lui stesso.
Quindi più che il TECNICO FERRERI, comunque al massimo livello nazionale, ma soprattutto l'amabilissimo ---UOMO--- FERRERI, mi ha sempre impressionato per la sua amabilità caratteriale.
Ricordo solo che lo strumento personale di FERRERI è sempre stato un CELESTRON C8 e che ho letto ed ascoltato molte volte il suo testamento tecnico che recita: ALLA MANCANZA DI APERTURA NON VI È RIMEDIO.
Come dargli torto, considerando che il primo caposaldo della tecnica ottica è il concetto di ---RISOLUZIONE--- e che la risoluzione è figlia diretta del diametro.
Per chi non credesse a questo concetto, consiglio di fare delle osservazioni ---TERRESTRI DI POTENZA--- su dei soggetti tecnici al limite strumentale.
Le osservazioni terrestri hanno il pregio di essere ripetibili a piacere, senza sottostare ai capricci del tempo meteorologico ed è su quei bersagli terrestri che il diametro si fa determinante.
PIERGIOVANNI SALIMBENI, fondatore di BINOMANIA, ultimamente si è attrezzato di una mira ottica posta ad un 1Km di distanza, una simile mira darebbe dei responsi certi sulla diatriba, tipologia strumentale vs diametro strumentale.
Infine, circa due anni fa, alla ricerca di un rifrattorino APO per le osservazioni terrestri di semi-potenza , tipo 30x-60x ed in torretta binoculare, comprai un APO FPL-53 AP 72/432mm ad f6 usato.
Provato all'infinito sui miei soliti bersagli terrestri di potenza poco prima del tramonto, che in genere osservo anche a 225x con il mio fidato RUMAK INTES MK67 da 152/1800mm, con una resa ottica da capogiro.
A soli 60x il 72mm già mostrava una evidente mancanza di risoluzione e dei colori poco saturi.
Il colpo di grazia lo diede il test fianco a fianco con il mio MAK SW BD da 102/1250mm ad f12 + TORRETTA BINOCULARE, il macchino pesante uguale all'APO da 72mm ed anche più corto fisicamente, era un trionfo di luce, di vivissimi colori e di grande risoluzione, anche a 150x.
In un solo secondo compresi l'enorme buco nell'acqua che avevo fatto con l'apetto da 72mm ad f6, per fortuna lo avevo comprato usato e siccome il venditore mi aveva già chiesto se potevo rivenderglielo, fui ben lieto di accontentarlo, ma lui è un astrofilo-fotografo e per le foto a grandissimo campo era lo strumento giusto.
Ultima modifica di Giovanni BRUNO; 09-03-2025 alle 09:57
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Informazioni E.S. 20mm 68°
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