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17-10-2020, 11:15 #21
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Postate qualche foto fatta da voi con questi incredibili dobson, così vediamo cosa fanno in realtà.
Il c11 non è che te lo regalano Salvatore , qui stiamo parlando di newton aperto a lambda 4 vs rifrattori, non andiamo fuori tema,please.
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17-10-2020, 11:16 #22
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Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
io credo che dovete abbassare i toni della discussione, soprattutto tu @halpanweton , è irritante leggere un thread con questa spocchia.
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17-10-2020, 11:18 #23
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Solo che i Dobson non nascono per fare foto ma solo per il visuale, e lo sai anche tu.
Guarda, finora ho cercato di essere cortese, ma si sta superando il limite.
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17-10-2020, 11:23 #24
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Bene, buon sabato a tutti.
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17-10-2020, 11:33 #25
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Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
IMG_20200521_211544.jpg Dobson 610 strehl non lo so e non mi interessa, so che si vede bene. 640x scatto singolo su smartphone tenuto a mano (il Dob non insegue) (felicissimo di portarmi dietro 80 kg di peso per quello che é il mio scopo) . É comunque da una foto così cé poco da capire.
Il C11 é lambda/8, il Takahashi dovrebbe essere perfetto! E sono strumenti miei di cui ne conosco pregi e difetti. Ho confrontato il Takahashi con un 12" Cinese in montagna qualche volta, non era il mio ma sembrava in ordine. E comunque io preferisco parlare di strumenti miei e non di sporadiche osservazioni fatte per qualche minuto su un oggetto xxx di cui ho un vago ricordo...
Io mi associo a @Ro84, qua si offende alla grande, ma di brutto brutto! Non mi piacciono certi comportamenti, altrimenti avrei evitato di interagire, ho solo risposto perché ero consapevole che questo 3D riguardava Halpanweton, che da un po' di tempo ci prende per imbecilli qua e là.
Tolto il sasso, mi tolgo dalle scatole.
Ciao ciao.
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17-10-2020, 11:34 #26
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Finalmente ci sei arrivato!!! Bravo, il dobson è uno strumento si economico ma,come mi confermi fatto solo per visuale, no foto, peggiore sui pianeti e luna perché lavorato a lambda 4, in poche parole,incompleto.
Non voglio mancare di rispetto ad alcuno, se avete da controbattere gentilmente accetto tutto.
È solo il mio umile punto di vista,non mi reputo sopra nessuno di voi tutti.
Ciao di nuovo a tutti
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17-10-2020, 19:07 #27
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Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
@halpanweton un risultato recente con un Cinese di dubbia qualità, sottocampionato e pianeta inseguito a mano durante la ripresa (il telescopio in oggetto da 200mm e focale 1000mm sicuramente può fare qualcosina in più)
https://www.astronomia.com/forum/sho...l-Ottobre-2020Ultima modifica di Salvatore; 17-10-2020 alle 19:14
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17-10-2020, 20:14 #28
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Ho visto le foto e direi che sono eccezionali, non noto i puntini dei satelliti che comunque dovevano essere percepibili secondo me in quanto vicino all opposizione del pianeta essendo abbastanza vicini, probabilmente erano sul lato nascosto di Marte, quando c'è il seeing che collabora si possono ottenere immagini molto belle.
Complimenti doppi perché fatte con un 8pollici f5
cinese poi ...
Marte poi è un pianeta molto "nervoso"
Cordiali saluti
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17-10-2020, 21:14 #29
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Le foto non significano niente in questa disputa... sono soggette a troppe variabili.
Io sono dell'idea, per quanto dice la mia esperienza, che i buoni rifrattori e stiano alle costole dei buoni SC e Newton di diametro maggiore, i dobson non li considero o li considero nei Newton economici, quindi si salvano solo grazie al diametro ma ho grossi dubbi sulla qualità dell'immagine.
Non credo possibile confrontare un 90mm con un 200mm, per quanto non sia lavorato bene come il 90mm, si vedrà sempre più grande e luminoso, certo a discapito della qualità, difetto che viene "nascosto" dalla quantità di luce in più.
Innegabile che le stelle non saranno puntini, che avranno la coda o altro, ma se ne vedranno di più, è sicuro.
Il diametro conta purtroppo, una semplice prova si fa diaframmando qualunque telescopio o binocolo, e chi mi viene a dire che un fantastilioso Swarosky da 25mm sia meglio di un rottame cinese da 50/60mm io non gli credo.
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17-10-2020, 21:26 #30
Re: Sensibilità dell'occhio umano (in visuale) alle lavorazioni lambda/x
Un C11 ha un diametro che, da noi, non è molto utilizzabile con frequenza per ragioni di seeing.
La calma atmosferica di cui necessita è cosa da notti estive lievemente caliginose con l'afa che ti fa sentire appiccicoso mezz'ora dopo aver fatto la doccia, quando si dorme male e sembra esserci un leggero velo di foschia.
A quel punto, la drasticamente maggiore apertura di un C11 mette "la pistola sul tavolo" del suo potere risolutivo, e, sulla Luna e sul planetario o sugli ammassi globulari, vedi dettagli che il Taka da 150 nemmeno si sogna. Il Taka te li mostra più belli. Un non so che di più inciso, di più secco, fine nel contrasto degli ultimi dettagli. Però se vai a contare i craterini in Clavius o Plato, col C11 ne conti MOLTI di più, quelli del Taka son più belli e "materici" ma dove arriva un 285 non arriva un 150, è la legge; e la legge non si aggira nemmeno mettendo sul banco del negoziante 35.000 euro.
Il resto è leggenda legata al marketing e al fatto che una cosa cara e "esclusiva" costituisce oggetto del desiderio, una cosa più alla portata di tutti no.
Siccome però quelle serate dai posti buoni son poche, dai posti "normali" son pochissime, e posti dove siano frequenti non è cosa da Italia, ecco che mediamente un rifrattore da 150 mm buono, pure se non è figlio di un Visconte e fratello di un cardinale - che queste son tutte menate classiste e servono a vendere una cintura di cuoio MOLTO ben fatta al doppio del giusto se c'è scritto Gucci... perché gli stai pagando l'affitto del negozio di via Montenapoleone - ecco che mediamente il proprietario del rifrattore, che offre prestazioni sulla carta inferiori punto e basta perché ha un diametro "troppo" inferiore anche considerando doppie riflessioni, ostruzione e tutto, è più felice perché quello che il suo strumento gli può dare glielo dà MOLTO più regolarmente.
E' molto difficile in Italia avere condizioni di stabilità atmosferica tali da oltrepassare quello che può dare al massimo un obiettivo da 200 mm.
E ci sono posti in cui, in osservatori, la qualità media delle osservazioni in hi-res (che di norma non si fanno con lo strumento principale che è un Newton o un RC di grande apertura) è MIGLIORATA passando da che so, da un 177 ED a un altro ED molto ben collimato da soli 140... che soffriva meno la turbolenza. O diaframmando il 177... cosa che col rifrattore viene bene, e aumenta anche la correzione non solo dell'AC assiale.
Con un riflettore devi mettere diaframmi eccentrici, se no aumenti l'ostruzione da paura... si può realmente fare solo se si parla di grandi strumenti da 400 mm di primario in poi.
Tu prendi un RC da 500 mm f/8, e metti quasi tangente al bordo del supporto del secondario un diaframma da 18 cm di luce libera; avrai un 18 cm di apertura fuoco 4000 (f/22,2) non ostruito e totalmente (totalmente) privo per definizione di cromatismo di sorta. I residui anche minimi di aberrazione sferica saranno spariti come per incanto, e vedrai immagini planetarie da spavento, anche con un contrasto MOLTO alto.
Più piccolo il diametro, maggiori le notti in cui potrai godertelo come te lo aspetteresti. Però con un tre pollici arriverai a vedere quello che compete a un tre pollici. E non arriverai mai al limite di un buon cinque pollici ben lavorato, nemmeno se il tre pollici l'hai pagato millemila dollàri (quelli di Ollio). Meglio quello che non quantomeno non ribolle, che un'immagine in teoria superiore di tanto che però nemmeno riesci a mettere con certezza a fuoco perché traballa troppo.
Per cui di solito a parità di impegno per gestirli... i possessori di rifrattori che non siano dei secchi tendono di più al sorriso.
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