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  1. #17
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    Re: Un fantasma nello spazio: le onde gravitazionali

    Citazione Originariamente Scritto da etruscastro Visualizza Messaggio
    ma allora, quando stimiamo ad esempio la distanza di galassie particolarmente antiche e quindi lontane, chi ci dice che la costante "c" sia effettivamente una costante? allora nelle equazioni dovremmo mettere anche la variabile "onda gravitazionale" ? ora come ora mi vengono in mente anche le lenti gravitazionali, dovrebbero incidere anche loro sulla costante "c"?
    Debbo dire che il dubbio è venuto anche a me.
    Ma, secondo Einstein, la geometria dello spazio - tempo varia sempre in modo tale da far si che C sia costante in tutto l'universo, proprio perché è in diretta relazione con l'essenza dello spazio -tempo.
    Quindi DEVE essere uguale in tutto lo spazio - tempo, altrimenti non parliamo più di QUESTO universo, ma di un'universo parallelo. O di qualcosa che le attuali leggi della fisica nemmeno immaginano...

    Se la velocità della luce fosse intaccata dalle onde gravitazionali, tutti i rilevatori che si basano sull'interferometria sarebbero stati costruiti da un gruppo di imbecilli...

    La misurazione delle distanze delle galassie viene fatta in diversi modi. Al momento mi viene in mente il tasso di estinzione della luce delle supernove e il redshift, ma sicuramente Enzo ti saprà rispondere meglio.
    Questi metodi vengono confrontati, e si ricava una distanza media, che è solo presunta (e voglio vedere chi può prendere il metro e fare direttamente la misura...).
    L'estinzione della luce delle supernove deve tenere conto del percorso in più fatto grazie alle lenti gravitazionali, e anche il redshift deve tener conto di eventuali effetti gravitazionali.
    La luce, non potendo diminuire la sua velocità, smaltisce gli effetti gravitazionali proprio tramite la variazione di lunghezza d'onda del redshift.
    Insomma, è un discorso moooolto complicato....

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