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    Meteora L'avatar di Parandroid Annoyed
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    Poche idee, ma molto confuse...

    Salve a tutti, vi racconto una storia (se non avete tempo ma volete comunque darmi un consiglio, saltate direttamente alla fine).

    Ho da poco ritrovato il mio telescopio di quando ero poco più che un bambino, un 114/900 con montatura equatoriale, l'Auriga Astro 114d. All'epoca (parliamo di metà anni '90), avevo circa 10 anni e internet "non esisteva"; tutte le informazioni che avevo erano offerte dai pochi libri di astronomia che mi ero fatto comprare dal parentame, oltre che dal piccolo manuale fornito con il telescopio.

    Partiamo proprio da qui: il manuale (in italiano) di questo telescopio, che rileggo ora dopo oltre 20 anni, è a dir poco ridicolo. Non c'è nessuna indicazione su come "assemblare" il telescopio o su come usare la montatura equatoriale di cui, incredibilmente, dispone. Non fatico quindi a credere che all'epoca, nonostante la mia buona volontà, non sia mai riuscito a capire come sfruttare al meglio quella montatura che mi sembrava così bella ma anche così inutile...

    Non so molto su questo telescopio, anche se non fatico a immaginare un passato di gloria per questa tipologia di prodotto, molto accessibile e allo stesso tempo sufficientemente performante.

    Passiamo al 2022. Qualche settimana fa, per l'appunto, ritiro fuori il telescopio, mi munisco di calibro e misuro il barilotto (nessuna misura indicata nel manuale): 24,5mm / 0,965''. Ritento la misura. Stesso risultato. "ECCHECC...", esclamo come un principe saudita. Poi però salgo in terrazzo e mi rinfranco con l'osservazione di Saturno. Con il 6mm in dotazione si vede che è una (piccola) meraviglia.

    Ma il mio "obiettivo" è chiaramente un altro: attaccare la Canon 6D al telescopio e tirare fuori immagini come solo Hubble sa fare. Al ché, armato di invasata bramosia, acquisto in due minuti un adattatore da 0,965'' per la mia Canon. Sbaglio, lo compro da 1,25''. Tiro giù il teatrino dei cieli e lo ricompro. Ora ho due adattatori, nessun telescopio mi può fermare.

    I più lesti avranno già capito che questa storia non riserva un lieto fine.

    Pochi giorni dopo mi arriva anche il secondo anello. Corro in terrazza sbavando come un San Bernardo e mi affretto a calibrare il telescopio con la minuzia più certosina. Collimazioni, allineamenti, calcoli, serraggi, orientamenti. Dopo ore si studio, era tutto pronto. Aggancio l'anello alla macchinetta, inserisco il tutto nel porta obiettivo del telescopio e sono pronto a scattare. CLIIIIIK. A Roma c'è una colorita espressione che indica PERFETTAMENTE ciò che apparve in quella foto: "sto..."

    Per quanta forza potessi fare, cercando di affondare quella ghiera di messa a fuoco nel tubo, non c'era verso di mettere a fuoco nessuna delle stelle del firmamento. Mesto e con le pive nel sacco mi dirigo un'ultima volta verso il telescopio, per richiuderlo, forse per sempre, nella sua scatola di polistirolo semi-sgretolato. Percorrendo quei 35cm che mi separavano dal treppiedi, non riuscivo a non pensare che a un oggetto falliforme. Possibile che l'attrazione per il mio stesso sesso mi si palesasse a 35 anni, proprio li, proprio in quel momento? No, infatti, era una lente di Barlow. Fiuu. (scherzo eh)

    E così, memore di vecchie lezioni di ottica presso l'università della vita, ricordo che, con una buona dose di fortuna, quella lente potrebbe tornarmi utile. Mentre faccio questo pensiero, la luna decide di affacciarsi all'orizzonte, mastodontica, infuocata, bellissima. Lo prendo come un segno divino, corro a casa, prendo la lente di Barlow e torno su.

    Ora, cari amici, la fisica non è un'opinione e infatti l'accrocco ha funzionato, ma la qualità dell'immagine, invece, lo è eccome. E la mia opinione è che fa schifo. Credo che la lente sia di plastica e che quell'ingrandimento è a dir poco esagerato. Gli oggetti si muovono alla velocità della luce, sono infotografabili, oltre che sfuocati e impastati. In mezzo a quell'ossessiva perfezione giapponese, quella lente strideva come un'unghia su un muro appena intonacato.

    Siamo arrivati ad oggi.

    Adesso che conoscete tutta la mia storia, dall'infanzia ai giorni nostri, che faccio?

    Contando che il barilotto è piccolo, che per utilizzare la camera dovrei comprare qualche lente apposita che non so quanto possa costare e che vorrei fare foto anche a nebulose e galassie:

    1 - Compro un motore per questo telescopio e una lente per poter utilizzare la mia reflex?
    2 - Vendo questo telescopio e me ne compro uno nuovo sui 500€ (tipo un 200/1000 da 1,25'' usato)?

    Nel caso dell'opzione 2, a quanto si può vendere un 114/900 made in Japan dai più abili forgiatori di katane dell'oriente?

    Il mio unico tele-scopo è fare qualche bella foto da mostrare agli amici e renderli pieni di invidia, e sono disposto a investire qualche centinaia di euro per farlo.

    La metà delle cose che scritto sono ironiche, a parte l'ultima.

    Grazie dell'aiuto,

    Daniele.

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