
 Originariamente Scritto da 
MaurizioRvt
					 
				 
				Ciao.
La domanda è complessa e ha presupposti che in qualche modo condizionano la risposta.
Il 100% degli scienziati non può fare altro che accettare che le attività umane abbiano effetto anche sul clima. A volte su scala regionale, altre su scala globale.
Il problema è: quanto? Poco o tanto? Positivo o negativo? Male o bene? Nessuno può dirlo oggi con certezza, nessuno conosce la sensibilità climatica alle innumerevoli forzanti.
Gli scienziati sanno che il clima è un sistema caotico non lineare (soggetto a feedback positivi e negativi) difficilmente modellabile, inoltre la scienza del clima e dell'atmosfera è relativamente recente e non in grado di fare previsioni accurate, infatti i modelli divergono anche sostanzialmente dalle osservazioni.
Riguardo al CC il mainstream politico fornisce una visione opposta e dichiara la climatologia "settled science". Il pubblico viene disinformato e gli si fa credere che sia in corso una catastrofe, il CC è trasmesso come sinonimo di Cambiamento Climatico Catastrofico e Antropogenico, punto. Ovvero:"questo paper non va pubblicato, a costo di cambiare le regole della revisione paritaria", cito a memoria una mail di Michael Mann del "climategate-leaks". Va da sè che l'effetto sulla scienza di questa pressione politica è il famoso DDD, ovvero Deny, Delay, Defend. Michael Mann è infatti uso a portare in tribunale chi gli si oppone e le università tagliano i fondi alle ricerche sgradite. Attualmente nessuno fuori del mainstream segue la carriera climatologica, selezione darwiniana del più adatto (e non del migliore)...
I mutamenti climatici repentini (aggettivo chiave) ci sono sempre stati, il problema è che cosa si fa passare per repentino e la magnitudine del fenomeno.
Esempio: lo Younger Dryas, un periodo di repentino raffreddamento globale che si verificò durante la deglaciazione del Pleistocene, circa 12.000 anni fa, in assenza di effetti antropici rilevanti. 
Anche l'inizio della PEG (Piccola Era Glaciale, circa 1300) fu piuttosto repentino. L'attuale riscaldamento è partito alla fine del 1700 e alla uscita dalla PEG (circa 1850) l'andamento delle Temperature era già in rapida risalita in assenza di rilevanti emissioni umane.
Variabilità naturale più contributo antropico, ma ben lungi da determinare quale sia il maggiore.
No, questo è un tallone d'achille del catastrofisti, secondo loro non cambierebbe nulla se non ci fossero gli uomini, invece tutto cambia da sempre, repentinamente o meno, nonostante noi, dato che la forza più potente in gioco è sempre la Natura.
S'avvicinano le ferie, lascio un consiglio per un buon libro: Stato di paura di Michael Crichton.
PS Se per caso si tenta una ricerca (Google o altri) su temi climatici è un fatto che Big Data impone uno strenuo shadow banning a tutti i contenuti non mainstream, almeno lo sappiamo, eh.
			
		 
	
68 Cygni, in SH2-119
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