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  1. #11
    SuperGigante L'avatar di Vincenzo Zappalà
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    Re: 4. Cercando una logica illogica

    Citazione Originariamente Scritto da alexander Visualizza Messaggio
    E’ veramente un bellissimo articolo, forse uno dei più belli scritti da Enzo nel sito!
    Avevo una vaga conoscenza del fenomeno dell’osservazione che fa collassare la funzione d’onda ma la seconda parte dell’articolo era cosi ricca di spunti di riflessione che invece sono collassate tutte le mie certezze!
    Avrei numerosissime domande, per rispetto nei confronti di tutti cercherò di ridurne il più possibile il numero ed esprimerle anche in modo comprensibile anche se non è semplice.
    In estrema sintesi si dovrebbe considerare l’elettrone come qualcosa che esiste solo in uno stato probabilistico (o nuvola di probabilità) e solo al momento di una eventuale osservazione viene ad occupare una sola delle sue possibilità di esistenza cominciando a vivere una vita reale e facendo collassare la funzione d’onda rendendo impossibili tutte le sue altre possibilità di esistenza..
    Domanda 1: se l’elettrone è una nuvola di probabilità che si muove come un’onda,quando passa dalla fessura 1 aperta e con la fessura 2 chiusa dovrei avere lo stesso risultato di un’onda invece ho lo stesso risultato di un proiettile. Questo è dovuto al fatto che è la stessa tavola di tungsteno a funzionare da rilevatore e quindi a rendere reale con l’osservazione solo 1 possibilità e rendere impossibili le altre facendo collassare la nuvola di probabilità in una sola particella reale?
    Domanda 2: Con le due fessure aperte e senza osservazione si crea l’interferenza. Mi sembra di aver capito che ciò deriva dal fatto che la nuvola di probabilità, al momento del passaggio nelle fenditure, si sdoppia in due nuvole di probabilità che possono interferire tra loro. E’ corretto?
    Se fosse effettivamente cosi cosa succederebbe se procedo a fare la rilevazione subito prima delle fenditure e non dopo? In tal caso presumo che la nuvola di probabilità collasserebbe prima e quindi, se le fenditure non sono troppo lontane, l’elettrone passerebbe solo da una fenditura (senza creare lo sdoppiamento della nuvola) determinando quindi lo stesso risultato del proiettile (invece se la rilevazione fosse troppo lontana non cambierebbe nulla)
    Domanda 3: Attraverso l’osservazione posso far collassare la funzione d’onda facendo occupare all’elettrone una sola sua possibilità di esistenza.
    A questo punto posso “regolare” le osservazioni in moda da ottenere solo una determinata esistenza dell’elettrone? In pratica posso agire sulla natura in moda da realizzare solo le possibilità che voglio?
    Per spiegarmi meglio faccio un esempio: se con le 2 fenditure aperte metto un rilevatore appena dopo la fenditura 2. Magari ottengo elettroni solo in corrispondenza della fessura 2 senza interferenza ed elettroni nella fessura 1….

    Scusate tutti se sono stato troppo lungo e se dalle domande si evince che non ho capito bene però non volevo perdere l’occasione di porre queste domande!
    Mamma mia!
    Ok, l'idea generale è esatta, passiamo alle domande singole.
    1) "se l’elettrone è una nuvola di probabilità che si muove come un’onda,quando passa dalla fessura 1 aperta e con la fessura 2 chiusa dovrei avere lo stesso risultato di un’onda...". E infatti ce l'abbiamo. Anche l'acqua se passa da un solo foro non genera interferenza. Intensità dell'onda e numero (o probabilità) degli elettroni sono distribuiti nello stesso modo! Il "clic" che fa l'elettrone è dovuto al fatto che quando l'onda arriva sul rivelatore, questo -appunto- lo rileva e lo fa diventare particella.

    2) "Se fosse effettivamente cosi cosa succederebbe se procedo a fare la rilevazione subito prima delle fenditure e non dopo? In tal caso presumo che la nuvola di probabilità collasserebbe prima e quindi, se le fenditure non sono troppo lontane, l’elettrone passerebbe solo da una fenditura (senza creare lo sdoppiamento della nuvola) determinando quindi lo stesso risultato del proiettile (invece se la rilevazione fosse troppo lontana non cambierebbe nulla)"

    Attenzione: se io rilevo prima delle fenditure, trasformo una sola onda (non si è ancora sdoppiata) in una particella e quindi ormai si comporterà come tale è passerà o non passerà come quando uso una sola fenditura. Anche se lo faccio molto prima, ormai l'onda non esiste più... ricordiamoci che addirittura il rivelamento dopo è capace di ditruggere l'onda che era già passata dall'altro foro. Figuriamoci se lo trasformiamo prima in particella. A quel punto non esiste più onda.

    3) "se con le 2 fenditure aperte metto un rilevatore appena dopo la fenditura 2. Magari ottengo elettroni solo in corrispondenza della fessura 2 senza interferenza ed elettroni nella fessura 1….". Attenzione. Se rivelo l'elettrone che passa da 2, ovviamente sparisce anche l'onda che passa da 1 (come detto esplicitamente nel testo). Se non lo vedo passare da 2, vuol dire che passa da 1 (deduzione ovvia) e quindi tanto basta a farlo diventare comunque elettrone. La prossima puntata c'è proprio un'esperienza di questo tipo. L'unico modo per non distruggere l'interferenza è NON VEDERE PASSARE l'elettrone nè da 2 nè da 1 e nemmeno poter dedurre da dove sia passato. Ossia non guardare per niente....
    In generale, sì, come dicevo prima: osservando o deducendo o quello che si vuole, si può decidere come trasformare l'elettrone e infatti ormai questa tecnologia è di uso comune. Non sono paradossi che si possono risolvere quelli della MQ, ma paradossi che fanno parte della realtà e che non possono essere spiegati. E' un po' come quello dei gemelli della relatività. Il paradosso non è il fatto che uno invecchi di meno (fa parte della reltà anche se strana), ma il fatto che non lo facciano tutti e due (che sembrava non potere essere spiegato)! Non speriamo, però, di comandare la natura. Per lei è normale vivere in un doppio stato e noi facciamo parte della sua esistenza decidendo quale vogliamo... Anche noi, subiamo le stesse regole, ma il fatto è che siamo troppo "pesanti" e se la massa cresce dinuisce la lunghezza d'onda delle vibrazioni di probabilità e non ce ne accorgiamo! Ma ne parleremo più in là... La dualità arriva fino a livello molecole... a volte.

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