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    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Considerazioni sulle puntate di Quark, La Storia dell'Universo, con Piero Angela

    Sono ovviamente d accordo con Enrico. Lui fa un discorso molto pratico ovvero dice in sintesi: noi umani percepiamo il visibile, però per carità, evitiamo di considerare questa banda elettromagnetica come fosse al centro dell universo anche perché la maggior parte delle reazioni elettromagnetiche avvengono in altre bande.
    E quindi è improprio parlare di velocità della LUCE (che appunto è solo il visibile), ma bisognerebbe parlare di velocità dell onda elettromagnetica, che sarebbe dunque un termine più generale. In fondo non c è differenza tra un raggio a microonde e un raggio gamma, se non per la frequenza, e di conseguenza per l energia da esso trasportata. Però si tratta sempre di fenomeni elettromagnetici, quindi fotoni.
    Ricordo che in un documentario si diceva che "se l intero spettro elettromagnetico fosse una pellicola di film lunga decine di chilometri, la banda del visibile non sarebbe oltre 4 cm di questa pellicola"..
    Davvero inquietante la nostra cecità...

    Invece se me lo permettete mi piacerebbe fare un passo indietro inerente alla frase di Piero Angela ovvero del fatto che senza di noi l universo sarebbe buio.
    Io ribadisco che secondo me sarebbe meglio dire che l universo perderebbe TUTTE LE PROPRIETA' che noi umani siamo soliti attribuibili.
    In fondo pensateci, il concetto di luce e buio sono solo nella nostra mente. Il concetto di consecutivita' degli eventi, il concetto di suono e colore, il concetto di spazio tridimensionale e anche il concetto di temperatura, sono etichette mentali che noi umani utilizziamo per descrivere la realtà.
    Ma non si può dire che un oggetto è blu o rosso senza che ci sia un osservatore a contemplarlo.
    Io non ho mai studiato filosofia, quindi non saprei fare citazioni inerenti a questo discorso, ma a me più che filosofico mi sembra anche molto scientifico come discorso.

    Cioè se ci pensate ogni forma di vita possiede una particolare interpretazione del mondo circostante.
    Ad esempio i pipistrelli sono ciechi e si orientano con l udito, ma alcuni biologi ipotizzano che nella loro mente il suono assuma una etichetta simile a quella che per noi è la vista: insomma papale papale "i pipistrelli vedono i suoni".
    Anche per i ciechi avviene qualcosa di simile, un fenomeno altrimenti conosciuto come sinestesia.
    Chi ha ragione: noi umani che vediamo le onde elettromagnetiche come immagini, oppure i pipistrelli che vedono le vibrazioni dell aria come immagini? Ha senso il concetto di immagine al di fuori della mente?
    A questo proposito consiglio questi due libri 20150625_182602.jpg

    "Il cervello, la mente e l anima" di E. Boncinelli (fisico)
    E "Perché i colori non suonano" di J. K. O'Regan (direttore di un laboratorio di psicologia).
    Entrambi utili per entrare in questo discorso.

    Una frase illuminante la disse il mio professore di chimica-fisica delle superiori "Sì certo, noi rappresentiamo gli orbitali atomici come funzioni d onda e immaginiamo gli elettroni come palline o trottole, ma noi non conosciamo come siano veramente fatti gli elettroni. Per ciò che ne sappiamo potrebbero essere degli omini verdi a cavallo..."

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