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Discussione: La mia scelta eretica: Unistellar Equinox 2
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12-03-2023, 16:37 #1
La mia scelta eretica: Unistellar Equinox 2
So bene che questo genere di telescopi non è nelle grazie di molti (eufemismo), almeno sui forum italiani, mentre ho notato un atteggiamento un po’ più possibilista su Cloudy Nights.
L’Unistellar Equinox 2 è praticamente appena entrato in produzione, credo che il mio sia uno dei primissimi in Italia, perciò ho comprato sulla fiducia.
Ma come di solito succede con tutti i miei acquisti importanti, in realtà ci penso un bel po’ prima di procedere.
Avevo iniziato a pensarci anni fa, quando era uscito il Vaonis Stellina, poi avevo pensato al fratello minore Vespera.
Alla fine ho preso l’Equinox nella nuova versione perché mi è sembrato quello con il miglior rapporto prezzo/prestazioni nella sua categoria.
La categoria, poco popolata, è quella degli astrografi-simil EAA automatizzati e all-in-one.
Costa 2500 euro e si può argomentare all’infinito che i soldi potrebbero essere spesi meglio altrimenti.
Il fatto è che, non me ne vogliano i puristi di tutti i generi, a me il tipo di prodotto è sempre piaciuto, sin da quando uscì lo Stellina.
Quello però costava 4000 euro pre-pandemia, mentre 2500 euro attuali, astronomicamente parlando , valgono più o meno 1800-1900 euro pre-pandemia, quindi il costo, sebbene ancora considerevole, è dal mio punto di vista, decisamente più accettabile.
Rispetto al Vaonis Vespera, di ugual prezzo, l’Equinox 2 ha a mio parere il vantaggio di una maggiore apertura e di una focale che permette di riprendere un range di oggetti maggiore, al prezzo di una minore trasportabilità
Infatti non è proprio piccolo, né tanto leggero (9 kg + un paio di treppiede).
Unistellar vende uno zaino fatto su misura (per tutti i suoi telescopi, non solo questo) al non troppo economico prezzo di circa 330 euro, ma con i primi esemplari dell’Equinox 2 è in omaggio, e quindi almeno questa spesa me la sono evitata.
Non è un vero è proprio telescopio da astrofotografia (anche in altazimutale si può fare di meglio), non è neppure perfetto per i puristi del’EAA, perché c’è una consistente elaborazione “black box” fatta dal computer di bordo.
E allora che cos’è?
Eh … un modo veloce per vedere oggetti celesti con una certa comodità, ed eventualmente salvarne le immagini, senza troppe pretese di qualità astrofotografica.
Lo specchio ad F4 non è banale da collimare, ed ho lottato per due giorni per ottenere una collimazione simil-decente su buona parte del (ma non tutto il) campo inquadrato.
E’ in effetti difficile ottenere stelle rotonde dappertutto, e quelle più luminose sono ancora più difficili, forse perché influisce un algoritmo di soppressione degli spikes, che infatti, nonostante la spessa crociera, si vedono proprio solo sulle stelle più luminose.
Anche i colori onestamente non sono il massimo: le stelle sono generalmente bianche e anche nelle immagini che ho post-processato con StarTools, ho ottenuto colori più o meno passabili sono per gli ammassi stellari.
E’ possibile che in ambito urbano questo sia un effetto delle routine di rimozione dell’IL.
Oltre allo stacking “live”, il sistema effettua infatti anche una rimozione dell’IL, ed è piuttosto efficiente, perché se ne vede di meno, in tempo reale, rispetto ad esempio a quanto se ne vedrebbe usando Sharpcap nelle stesse condizioni ambientali.
La sensibilità complessiva la trovo buona, essendo riuscito a cogliere con pose di 4 secondi (il massimo permesso) una galassia di magnitudine 14 come NGC898 dal centro di Torino e con la luna quasi piena, per quanto un po’ lontana.
Ho fatto un calcolo della luce effettivamente catturata dallo specchio, una volta tolta l’ostruzione della spessa crociera e dell’alloggiamento del sensore, e mi risulta pari a quella di un rifrattore da 100 mm di diametro, millimetro più, millimetro meno.
Rispetto poi ai prodotti Vaonis, l'Equinox ha una flessibilità in più: è possibile montare i propri filtri da 31.8 mm, come spiegato in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=DyCF...=FranckMarchis
Il sensore “dovrebbe/potrebbe” essere un Sony IMX347, secondo voci su Internet, ma quando ho chiesto al produttore quale sensore utilizzassero, mi hanno risposto che al momento l’informazione era riservata.
Altre cose: l’app che gestisce il telescopio permette di fare dei dark ma non dei flat, e infatti mi sa che dovrò trovare il modo di pulire il sensore da un piccolo alone all’estremità del campo; i dati RAW non sono immediatamente accessibili (cosa che invece Vaonis fa), bisogna caricarli sul sito del produttore e poi chiedere un link per scaricarli.
Questo è certamente un aspetto che spero venga migliorato quanto prima.
Alla fine però il prodotto è più uno strumento per esplorare il cielo con una certa facilità ma senza vere pretese astrofotografiche, e sempre che non ci si faccia prendere da purismi di vario tipo.
Come note finali, per ora, devo dire che il sistema di puntamento riconosce velocemente le stelle nel cielo con una routine di tipo plate solving (poche decine di secondi) e poi è in grado di centrare gli oggetti con un errore massimo che finora ho visto essere di 5-7 arcominuti.
La durata della batteria, ufficialmente di 11 ore, anche con le temperature miti dello scorso weekend, mi è sembrata più nel range delle 6-7, ma c’è da dire che ho anche fatto upload dei dati.
Questo post contiene 5 auto-link(s) ad AstroWiki. Collabora con noi!Ultima modifica di altazastro; 12-03-2023 alle 17:17
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