Giravano il mondo sempre insieme. Erano sicuramente tre grandi amici, ma contemporaneamente erano anche acerrimi nemici. Ognuno doveva continuamente guardarsi le spalle, perché malgrado avesse la possibilità di avere il sopravvento su un compagno, era in balia dell’altro. La loro vita scorreva così in una continua tensione, cercando di attaccare e nello stesso tempo di non essere sopraffatto. Quando la stanchezza li assaliva decidevano all’unanimità di prendersi una pausa, ma non durava mai molto, perché c’era sempre almeno uno di loro che ne approfittava per sferrare il suo attacco e la danza di assalti e difese continuava monotona e ripetitiva. Dopo tanto tempo passato insieme, continuando in questo “gioco” perverso, ognuno di loro sperava in cuor suo che qualcosa potesse finalmente cambiare. La sicurezza di poter sconfiggere un avversario non riusciva ad attenuare l’invidia per la forza dell’altro che aveva sempre la meglio.
Proprio in uno dei rari momenti di autentico riposo, in cui erano distesi a terra formando una specie di triangolo per potersi controllare meglio, ecco che nel centro comparve la “fata”. Era piccola e graziosa ed aveva un alto cappello conico in testa. La mano teneva stretta una bacchetta magica che risplendeva di luce turchina. Tutta la sua persona sembrava immersa in una polvere argentata. Tra lo stupore dei tre amici-nemici la magica figura sorrise ed esclamò a voce alta: ”ho avuto grande compassione per la vostra continua fatica. Sono giunta fin qui per soddisfare un desiderio, che vi possa recare gioia e felicità. Ognuno dovrà esprimerlo con forza nella propria mente e questo verrà subito esaudito”.
I tre amici-nemici si guardarono l’un l’altro con grande meraviglia, ma poi furono veloci a chiudere gli occhi e dare seguito alla proposta così allettante della fata. Mentre la bacchetta magica volteggiava spandendo tutt’attorno luce e polvere d’argento, i desideri vennero prontamente esauditi. E, come forse era facile prevedere, niente cambiò nel gruppetto dei tre, a parte la posizione reciproca. Ognuno si era trasformato nel compagno alla sua sinistra. La carta si era trasformata nelle forbici. Le forbici erano diventate la pietra. La pietra si era tramutata nella carta. Finalmente i ruoli erano cambiati ed ognuno si sentiva molto più potente di prima. La felicità invase equamente i tre amici-nemici, che ringraziarono di cuore la fata che scomparve in un bagliore di luce azzurra.
Lo sapevo che il lieto fne era troooppo scontato e quindi mi ero preparata ad un finale sorprendente 😯 ..che mi ha sorpreso anche questa volta!
Un grazie ad Enzo, alla sua fantastica e stimolante fantasia e una buona giornata a tutti! 😉
@enzo:
racconto simpaticissimo come sempre! 😉
sorriso fatato
moralemultipla:
– a volte anche con i desideri si perde tempo! 😐
– senza riflessione e senza ragione anche le magie sono inutili 😈
– come direbbe il piccolo principe. l’essenziale è invisibile agli occhi 😳
– sbagliando s’impara 💡
– sarebbe bastata una piccola semplice parolapensiero, per i nostri tre simil- eroi: “pace” 🙂
ma la morale più significativa è: enzo è davvero “abracadabra”
sorrisomorganiano
daria
@i magnifici tre,
sempre buoni e gentili … ma la prossima volta ci sarà un finale un po’ più cattivo (non picchiarmi Ivonne) 😳
grande enzo!!!!
e grandissima la terza morale di daria: l’essenziale è invisibile agli occhi.
secondo me è proprio vero e secondo me il fatto che sti qua non riescano a stare insieme proprio perchè si fermano al “fisico” di quello davanti è perchè non hanno capito che l’essenzila eè invisibile agli occhi. infatti desiderano avere altri desideri
cara ventuzzella,
il piccolo principe è una lettura meravigliosa e piena di messaggi profondi. La frase completa riportata con grande acutezza da daria è:
“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
😉