Imitazione

Nella vita niente è mai del tutto inutile. Si può sempre imparare qualcosa.


Poi vi era stato il caso Malonsky. Lui era convinto di potersi sdoppiare e di essere composto da due entità differenti. Il problema stava nel fatto che era riuscito ad affinare una capacità di ventriloquio eccezionale. Molte volte gli stessi infermieri e qualche medico erano usciti sul balcone o entrati nel bagno per cercare la seconda persona. Fortunatamente la pazzia di Malonsky si fermava lì e non aveva mai sfruttato la sua abilità per fuggire. Spesso però lo si sentiva discutere a lungo con se stesso, anche ad alta voce. Una volta era stato fermato mentre si stava schiaffeggiando sonoramente.

Sicuramente si sarebbero potuti scrivere libri e libri su Clear Water ed il dottor Simonsen ogni tanto ci pensava seriamente. Ma il lavoro gli portava via tutto il tempo a disposizione e doveva rimanere sempre all’erta per fronteggiare qualche imprevisto numero di “geniale” pazzia. Guai ad abbassare la guardia. Era meglio soprassedere.

Proprio un giorno, in cui l’idea del libro gli era tornata in mente, accadde un episodio gravissimo. Il tranquillo, mite e silenzioso signor Ikar decise improvvisamente che sapeva volare. Dato il suo carattere del tutto inoffensivo non si era mai pensato di chiuderlo nella stanza (si cercava sempre di evitare misure restrittive, per quanto possibile) e la finestra era solo accostata. L’infermiere di turno, passando davanti alla porta spalancata, fu quasi affascinato dalla figura di Ikar, in piedi sul cornicione esterno, completamente fasciato dalla sua leggera vestaglia bianca che le braccia distese facevano sembrare quasi delle vere ali. Meno male che da giovane era stato un discreto saltatore il lungo. Superò se stesso e riuscì a placcare il paziente un attimo prima che si lanciasse dal quarto piano. Arrivò subito Simonsen e trovò una persona niente affatto sconvolta o frastornata. Diceva solo che era tanto tempo che ci pensava e che ormai era sicuro di averne le capacità. Era convinto di avere un piccolo motore ad elica all’$altezza$ del coccige.

Dopo cinque ore di estenuante colloquio il dottore riuscì a convincerlo che doveva aspettare ancora qualche anno, in attesa che l’elica raggiungesse le dimensioni adatte. Dovette anche falsificare una radiografia, mostrandogli l’apparato ancora in fase troppo embrionale per essere utilizzabile, e condendo il tutto con approfondite spiegazioni scientifiche. Bastava solo avere ancora un po’ di pazienza. Sarebbe stato Simonsen stesso ad avvertirlo quando le condizioni ottimali sarebbero state raggiunte. Che fatica! Sembrava però che ci fosse riuscito. Ordinò comunque agli infermieri di chiudere ermeticamente la finestra e la porta. Meglio non rischiare.

Oramai era notte fonda ed il dottore, veramente stanco, decise che era ora di tornare a casa per un meritato anche se corto riposo. Uscì sulla terrazza, tirò un lungo respiro nella fresca aria notturna, e poi si alzò tranquillamente in volo dirigendosi verso la sua villetta di periferia. Bloccò per qualche minuto il battito del cuore, lasciando questo compito al suo doppione che gli volava accanto sotto forma di nube molecolare creatasi con il passaggio nel tritacarne. Si lavorava in modo pazzesco, ma quante cose si imparavano in quello splendido istituto!

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6 Commenti

  1. Eh … si, ma chi è normale nella vita? Forse quelli che consideriamo non normali? Questo fa parte del mistero della vita: godiamocela al meglio possibile finchè possiamo e ce lo permette, impariamo cosa è possibile imparare, scopriamo cosa è possibile scoprire.
    Nuovamente complimenti per il racconto e grazie per le riflessioni sempre profonde che ci fa’ fare.

  2. discutiamo spesso -con simonsen- delle pratiche da adottare man mano che gli vengono proposte!
    il signor ikar (alidicera) è davvero una fonte di ispirazione!
    sorrisobipolare
    daria

  3. secondo me la figura di Simonsen è decisamente negativa perchè lui dice ai suoi malati che è sbagliato ciò che si immaginano, però apprende da loro le loro “malattie” e le utilizza. secondo me in questo è troppo egocentrista.

  4. @ventuzzella,
    o forse era il più pazzo di tutti …?! O forse hai ragione tu….mah? Chiediamolo a Daria che conosce Simonsen molto bene …. 😉 Chissà cosa riesce a fare lei …. 😯

  5. Spesso volo alto in compagnia della mia anima e quando mi risveglio ringrazio Dio di avermi fatto volare.
    Spesso nei sogni vivo più che nella realtà.
    E la domanda che mi sovviene è : qual’è il confine tra sogno e realtà?
    E a te Enzo, uomo di scienza, da dove vengono simili ispirazioni? Dal tuo razionale? Non credo… 😉
    Un bacione!!

  6. @Ivonne,
    hai proprio ragione…. E a chi manca l’irrazionale ben difficilmente sarà concesso il razionale …. 🙄 😉