In realtà Jack, guidato da un sfrenata voglia di successo, non ci mise molto a convincersi dell’efficacia dell’invenzione e non ci pensò due volte a candidarsi per essere il primo e probabilmente l’ultimo “viaggiatore” del tempo. Lo scienziato con qualche rotella fuori posto non ebbe certo problemi a concedergli quel privilegio: aveva già altre idee ancora più rivoluzionarie a cui dedicarsi. Meglio non perdere tempo prezioso e lo stesso pomeriggio dell’incontro Jack partì per la meravigliosa avventura. Aveva fortunatamente con sé tutti i documenti necessari per raggiungere il suo vero scopo. Bando alle ciance e via verso il passato. Meta del viaggio: ovviamente l’antica civiltà Maya.

Figura 1: l’osservatorio astronomico di Chichen Itza durante la sua costruzione. Fotografia inedita trovata negli archivi di Jack Hobin
Arrivò a Chichen Itza proprio mentre si stava costruendo il grande osservatorio astronomico. Momento estremamente favorevole, ma tutto ormai sembrava scorrere nel verso giusto per fare avverare il suo sogno. Jack si convinse che forse faceva veramente parte di un disegno universale superiore. Prima di farsi notare dagli abitanti riuscì a vestirsi in modo acconcio ai costumi della popolazione e si presentò agli astronomi imperiali. Parlava ovviamente una lingua non comprensibile, ma questo faceva gioco. Doveva far credere di venire da terre lontane e sconosciute. A gesti e con tanta abilità dialettica (d’altra parte era un grande comunicatore) riuscì piano piano a sollevare l’interesse dei potenti ed a stabilire un contatto pacifico e stimolante. In pochi mesi imparò abbastanza bene la lingua Maya e riuscì finalmente a spiegare il suo progetto. Gli astronomi erano veramente ai primi passi e facevano quasi tenerezza. Ma Jack gli diede informazioni preziose, permettendogli di raggiungere conoscenze che avrebbero richiesto secoli e secoli di tentativi.
Quando il momento gli sembrò adatto estrasse i suoi documenti e iniziò un’attenta e particolareggiata descrizione. Mostrò a quei luminari antichi, estremamente vogliosi di sapere, come si poteva creare un $calendario$, basato su movimenti del pianeta estremamente complessi e delicati. Diede tutte le istruzioni del caso, fermandosi e ricominciando da capo ogni volta che gli sembrava perdessero il filo del discorso. Ma alla fine ci riuscì ed invitò l’imperatore in persona a far costruire un $calendario$ in pietra che riportasse tutte le sue indicazioni. Jack era diventato ormai il primo astronomo di corte ed aveva raggiunto una fama sconfinata. Le sue parole erano legge, addirittura per lo stesso dio in terra.

Figura 2: La statua colossale, ai piedi della grande piramide di Chichen Itza, che si crede raffiguri il giornalista. Non può non stupire la grande somiglianza.
Era talmente celebre che per qualche istante pensò addirittura di rimanere tra quella gente che lo riveriva e lo osannava, concedendogli i massimi onori. Sicuramente ben maggiori di quelli che era riuscito ad ottenere nel suo tempo. Ma no, no, doveva tornare. Adesso la lettura del $calendario$ sarebbe stata perfettamente conforme alle sue spiegazioni e avrebbe ottenuto un fama analoga, vivendo molto più comodamente. D’altra parte aveva ormai la certezza della perfezione della sua interpretazione del $calendario$: l’aveva costruito proprio lui! Il pensiero della frustrazione dei grandi scienziati del ventunesimo secolo di fronte alla sua pacata ed accurata descrizione, che non poteva “per definizione” concedere appigli per demolirla, sarebbe stato il regalo più grande.
Controllò a lungo il grande disco. Sembrava che avessero seguito le sue indicazioni in modo perfetto, anche se il significato di tutti quei simboli gli era ancora un po’ difficile. Si fece ripetere più volte il significato delle varie parti e si convinse di avere compreso ogni particolare. Soprattutto la profezia finale: la fine del mondo, o qualcosa di simile, nella data da lui voluta: il 21 dicembre del 2012. Glielo confermarono più volte e la sua ostinazione nel volere essere sicuro sollevò anche parecchi sorrisi da parte degli astronomi e dell’imperatore in persona. Gli batterono sulla schiena amichevolmente. Poteva stare tranquillo: tutto portava senza possibilità di errori a quella data fatidica.
@mitico enzo
mi sono piegato in due dalle risate!
) :
Hai veramente superato te stesso!
Il miglior raccontino/one in assoluto!
Un piccolo appunto: ma tutti questi nomi inventati di sana pianta, a me non ricordano nessuno… specie il bimbo di 11 anni…
Ma per fortuna che non esiste nessun giornalista d’assalto che nemmeno lontanamente assomiglia al nostro Jack Hobin. Sai le pernacchie che riceverebbe ogni volta che inventa qualche nuova profezia o qualche storia balzana di cantanti risuscitati (anzi, mai morti), o storie tipo quella del viaggiatore arabo Al Hitalia che è partito un giorno i aereo e non è mai arrivato…
Magari alla fine del racconto avrei aggiunto (scusami, non voglio rubarti il mestiere, ma mi è uscita spontanea!!
“…in quel mentre il presidente degli Stati Uniti, Peter Angel, con il suo prode rampollo, Albert Angel, stavano andando a stringergli la mano, ma sono rimasti a bocca aperta davanti a tanto miracolo. E a perenne ricordo di quel momento di saggezza e di rivincita hanno eretto un monumento al poco noto Cicapus, il dio della Verità.”
sorrisocomplimentoso
Eh bravo, bravissimo. Però vorrei dire a Pierluigi che forse ci sono persone che ci raccontano fandonie costruendole anche bene. Eccome che ci sono! Siamo nell’era dell’immagine, e fin qui nulla da dire, ma soprattutto nell’era dell’apparire, e qui non ci siamo troppo. Ed allora costruiscono e costruiscono “profezie”, “notizie”, “manipolazioni….ma finiranno come il nostro Jack?
Grazie Enzo.
@Mario
che ci sono persone come Jack Hobin!!

ovviamente lo so
Eccome se lo so!
Da queste parti è iniziata una spontanea crociata contro tali personaggi…
E’ una crociata soft, fatta per scherzarci su, lasciando al CICAP e alla SCienza (con la “S” ed anche la “C” maiuscole…) il compito di smascherare tali persone in genere dalla fluente chioma. Io stesso ho voluto dare un minimo contributo con i miei articoli sui Maya e sulle Piramidi Egiziane.
Ti chiedi come finiranno tali personcine?
La nostra speranza è che Kukulcan si faccia vedere molto spesso…
sorrisoconoscitivo
Jack Hobin… il nome mi ricorda qualcuno…
grazie ragazzi …
eh si, la nostra crociata è iniziata e speriamo di non finire come Don chisciotte. ma almeno possiamo dire che c’abbiamo provato e che non tutti abboccano agli ami televisivi….
Qualsiasi televisione trasmette programmi fandonia, se poi questi hanno un grande ascolto… Quello che più mi fa rabbia, è dover ascoltare l’oroscopo! Uno può dire spegni il televisore! In casa non sono solo, non posso obbilgare gli altri a non sentirlo. Qualsiasi Tv al mattino bombarda con gli oroscopi! La Tv di stato fa la pubblicità al gioco del otto dove migliaia di persone si rovinano…la credulità popolare è grande, è facile avere successo trasmettendo programmi che dicono fandonie.
Un racconto da 10 e lode
Alla fine il nostro Jacob…ehem…Jack ha avuto quello che voleva: la fama a tutti costi!! Dubito che la gente si dimenticherà facilmente di “colui che è stato scelto dal serpente piumato”!!!
A dire la verità speravo che nel finale venisse scoperto che nella parte posteriore del calendario ci fosse stato inciso Made in Taiwan, così tanto da far fare la figura del fesso al nostro Jacob…scusate…Jack
Meno male che io seguo Voyager, che come tutti sapete, è il miglio programma scientifico del pianeta!!
Scusate l’ho detta grossa…

@alessandro,
in realtà non poteva esserci scritto made in taiwan in quanto l’aveva fatto costruire proprio lui dai maya… ma direi che la parte da fesso la faccia comunque
ahahah…la statua del giornalista mi ha fatto morire!
Gran bel racconto comunque…ma tutta sta fantasia da dove la tirerà fuori il prof?!
@Lampo,
il fatto è che tutte queste storie le ho vissute in prima persona ….
enzo! vedo che ti si è “affinata” la cattiveria!
la sedia stileimpero è super
sorrisopaolinabonaparte
daria
hihihi pure le illustrazioni! Grande enzo!
@Daria,
in effetti mi vedevo bene Jack su una sedia di quel tipo… e tu hai subito beccato il punto chiave… grande Daria!!!
Chi di spada ferisce di spada perisce

o meglio il “serpente” si mangia la coda….
Ma allora il serpente esiste?
In cerca di una cometa da poter contemplare
Vostra
hahaha
Jack Hobin Lol…GENIALE!! ahahaha 