Un quasar triplo

Annunciata la scoperta di un tripletto di quasar: il trio si trova a oltre 10 miliardi di anni luce nella costellazione della Vergine ed è il primo in assoluto ad essere individuato.


Quasar triplo

quasar triplo

I quasar sono oggetti cosmici incredibilmente luminosi che brillano nelle profondità dello spazio. La loro potentissima emissione di energia, pari a migliaia di volte quella prodotta da un’intera galassia composta da centinaia di miliardi di stelle, viene generata entro un volume paragonabile a quello del Sistema solare.

Un autentico concentrato di energia, dunque, del quale si ritiene siano responsabili buchi neri supermassicci nascosti nelle regioni centrali delle galassie che li ospitano. LBQS 1429-008, un quasar distante 10,5 miliardi di anni luce nella costellazione della Vergine, venne individuato per la prima volta nel 1989 dagli astronomi di Cambridge in Inghilterra.

Quasi subito si notò la presenza di un debole oggetto nelle sue vicinanze, ma lo si archiviò come l’effetto ottico causato da una lente gravitazionale. Nel corso degli anni, però, si fece strada la convinzione che quell’immagine non era un miraggio, ma un quasar vero e proprio posto nelle vicinanze del primo.

L’individuazione di coppie di quasar non è affatto una novità. Se alla loro origine vi sono le interazioni gravitazionali tra galassie, è piuttosto naturale trovarli accoppiati piuttosto che uniformemente distribuiti nello spazio. Nel caso di LBQS 1429-008, però, siamo in presenza di un autentico record. Le ricerche effettuate con il VLT dell’ESO e il Keck Telescope, infatti, hanno permesso di individuare accanto ai due quasar un terzo oggetto.

Gli astronomi escludono che si possa trattare di effetti ottici o allineamenti prospettici: i tre quasar sono proprio a due passi (cosmici) uno dall’altro. I tre quasar, infatti, sono separati tra loro di circa 100-150 mila anni luce, più o meno le dimensioni della nostra Via Lattea. L’annuncio è stato dato dagli scopritori al recente Meeting dell’American Astronomical Society tenutosi a Seattle. Il team responsabile della scoperta, coordinato da George Djorgovski (Caltech), comprende sia astronomi dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (Svizzera) che ricercatori del California Institute of Technology (Stai Uniti).

La scoperta viene vista con estremo interesse dagli addetti ai lavori. Lo studio di una situazione così particolare, infatti, potrà dare un notevole contributo alla comprensione dei legami che intercorrono tra i percorsi evolutivi delle galassie e quelli dei massicci buchi neri che dimorano nelle loro regioni centrali.

Fonte: http://www.coelum.com

Informazioni su Stefano Simoni 644 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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2 Commenti

  1. COMPLIMENTI PER IL SITO E LA TEMPESTIVITA CON CUI INVIATE LA NOTIZIE VIA E MAIL.SEMPRE INTERESSANTI.
    devo però farvi osservare che non è da professionisti e cultori in astronomia quali ritengo voi siate, pubblicare e occuparsi di oroscopi.
    vi rendete conto che per queste ciarlatanerie molta gente,(invogliata dai media)si rovina economicamente. Senza che vi sia assolutamente nulla di scientifico,anche certi canali televisivi inculcano quotidianamente queste credenze medievali e lo chiamano intrattenimento.

  2. Ciao Aldo, non posso che darti ragione.

    Gia da qualche tempo sto mettendo dei filtri alle pubblicità non consone, che come saprai non vengono esposte di proposito ma provengono da inserzionisti esterni.