Marte e la vita

Avevamo fatto il classico insieme, ma lei era irraggiungibile. Tanti ci avevano provato, inutilmente. Era una ragazza stupenda. Spesso i suoi lunghi capelli neri nascondevano alla vista or uno or l’altro dei suoi splendidi occhi…


Addio Ugo. I tuoi racconti continueranno a vivere nei nostri cuori.

Marte e la vita

Marte

Avevamo fatto il classico insieme, ma lei era irraggiungibile. Tanti ci avevano provato, inutilmente. Era una ragazza stupenda. Spesso i suoi lunghi capelli neri nascondevano alla vista or uno or l’altro dei suoi splendidi occhi. Nerissimi. Occhi che rimangono nella mente. Occhi che scrutavano tutti i tuoi pensieri, quando, quasi come in una sfida all’ultimo sangue, ti costringevano ad abbassare lo sguardo.

E così, terminati i cinque anni più belli della nostra vita, ognuno prese la propria strada, e ci perdemmo di vista. Ma il ricordo del suo unico bacio sulla guancia, certamente voluto da lei, davanti ai quadri esposti nell’atrio della scuola, mi avrebbe accompagnato con nostalgia per tanto tempo. L’università, un lungo fidanzamento andato a male, la dura ricerca di un lavoro, mi tennero impegnato per molti anni. Si, dieci anni, erano passati dal diploma!

E, pensando ad alcuni problemi sul lavoro, stavo attraversando la piazza principale della nostra città, in pieno centro, quando rividi i suoi occhi! Indimenticabili! Un tuffo al cuore, che sembrava impazzito. Lei ora mi racconta che mi misi a correre nella sua direzione. Io non ricordo come ho attraversato quegli ultimi cinque metri. Probabilmente ha ragione!

“Ciao, come stai? Ne è passato del tempo! Sei sempre più bella!” Dissi sorridendo mentre il mio sguardo analizzava attentamente la sua mano sinistra, libera da anelli. La mano che, mi confessò in seguito, si curò di mettere in mostra…
“Vieni” mi disse “ti faccio vedere Mercurio sul Sole”. Solo allora mi accorsi che aveva a lato un piccolo telescopio dove alcune persone aspettavano di mettere l’occhio. E ricordai la sua passione per il cielo stellato. Osservai attentamente e vidi. Vidi la nera testa di un chiodo che fissava il Sole al cielo.

Alzai lo sguardo e vidi. Vidi due occhi neri che mi fissavano. Mi guardai attorno, forse per distogliere lo sguardo, e mi accorsi che non era sola. Un numero imprecisato di telescopi, tutti puntati al Sole, distribuiti nella piazza. Erano dei suoi compagni dell’Associazione.
Diventai il socio più attivo! Quante serate trascorse ad ascoltare la sua voce che mi spiegava le meraviglie del cielo! Quante volte, stando alle mie spalle, guidava con dolcezza la mia testa per indicarmi una stella o una costellazione. E nel frattempo si attendeva Marte. Il pianeta che prometteva tanto.

Il dodici di agosto avevamo davanti una notte intera da dedicare all’astronomia. Le stelle cadenti e Marte. L’alba ci sorprese, scapigliati, stesi sul morbido materassino, a guardarci negli occhi. Mano nella mano. Il telescopio, per l’osservazione di Marte, era stato montato inutilmente. Stavamo bene insieme. Si parlava di mille argomenti. Ci si capiva con un semplice sguardo. E Marte, nel suo veloce muoversi tra le stelle, era un discreto testimone delle nostre serate.

Si avvicinò, si fermò per qualche sera, per poi riprendere il suo girovagare. Alla fine di settembre eravamo già sposati. Marte si allontanava sempre più. Il suo compito era terminato. Poteva andarsene soddisfatto. L’alba del nuovo anno vide Marte nuovamente in prima pagina. Le sonde lanciate da tempo nello spazio alla sua ricerca giunsero a destinazione. I giornali parlavano della ricerca di vita sul pianeta. Marte avrebbe forse dischiuso i suoi segreti parlandoci di una nuova vita nel sistema solare. Una nuova vita favorita dalla sua presenza…

E noi ci guardavamo negli occhi con la certezza che la nuova vita era un fatto reale, indiscutibile. Ma gli altri non sapevano. Marte certamente aveva favorito la nascita della nuova vita. E quando, mesi dopo, il transito di Venere sul Sole ci rivide in piazza, a far osservare a tanti curiosi il nuovo enorme chiodo piantato nella nostra stella, la nuova vita partecipava alla manifestazione distribuendo sorrisi ai partecipanti.

Sarebbe stato bello gridare al mondo che Marte si è dimostrato favorevole alla vita. Nel migliore dei modi. La piccola Marta ne è testimone.

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Ugo Ercolani è stato una gran persona e un grande amico, oltre che un grandissimo astrofilo dedito alla divulgazione. Lo voglio ricordare così, come se fosse ancora presente fra noi, perchè con i suoi splendidi racconti ci ha commosso tutti, me per primo. Stefano Simoni