Addio Ugo. I tuoi racconti continueranno a vivere nei nostri cuori.
È stato un grande personaggio, amato da tutti, per tutti aveva una parola, un sorriso. Di stampo antico, è nato 120 anni fa, nel 3235, da un impiegato della flotta intergalattica ed una collaboratrice di archeologia, grazie al suo carattere indomabile, alla forza di volontà e all’intuizione per gli affari, fonda ancora giovanissimo un’azienda per la produzione di accessori e rifiniture per le astronavi.
Gli affari vanno bene, il florido turismo richiede continuamente nuove tecnologie, i rozzi accessori di un tempo vengono sostituiti con eteree sovrastrutture, in grado di offrire ai viaggiatori confort, tranquillità e sicurezza. In poco tempo la sua produzione invade ogni angolo del mondo circostante.
Riesce finalmente ad essere inserito tra i fornitori ufficiali delle Forze Superiori di Sicurezza Galattica, che è dotata di mezzi tecnologicamente molto più avanzati. Questo traguardo gli dà la garanzia di una notevole sicurezza economica. Oggi l’azienda produce migliaia di articoli in fabbriche sparse in tutto il pianeta.
Lo studio del Notaio si trova a livello meno 36, un grande salone illuminato di tenue luce verde con un’ampia scrivania al centro, davanti alla quale siedono due giovani di circa quarant’anni.Il grande datario segna le ore 16 e 42 del 4 luglio 3355. La platea alle spalle del Notaio, si illumina, compare il Vecchio ed inizia a parlare…Sta dando gli ultimi ordini.
Il figlio primogenito riceve la totale proprietà dell’Azienda con l’obbligo di nominare proprio erede il secondogenito. Al secondogenito l’obbligo di prestare servizio per una turnazione nell’Unità Operativa delle Forze Superiori di Sicurezza Galattica come ufficiale di rotta, al termine il posto di direttore generale nell’Azienda. Altre disposizioni di poco conto terminano il testamento.
Due anni sono lunghi, due anni di completo isolamento, due anni senza nessuna notizia del fratello, dell’Azienda, del suo mondo. Il suo compito sull’astronave gli da grosse soddisfazioni, visita centinaia di pianeti e satelliti, entra in comunicazione con persone di ogni tipo. Distanze di anni luce coperte in tempi brevissimi. Una vita intensa ed interessante…la sua turnazione sta volgendo al termine. Nonostante il grande interesse per l’attività svolta, gli ultimi giorni non passano mai. Fra poco tornerà sul suo pianeta, rivedrà il fratello, lo attende un nuovo e più importante lavoro al quale dovrà dedicare tutto se stesso.
Compie 41 anni il giorno in cui rientra nella sede dell’Azienda. Nell’ufficio della sicurezza, un’ampia sala sulla destra del grande ingresso, Argo alza gli occhi e lo riconosce. Argo, un pezzo d’uomo che sembra un armadio, era stato assunto giovanissimo, pochi mesi prima della morte del Vecchio, ed avevano subito fatto amicizia. Gli parla dell’Azienda che va a gonfie vele, gli racconta di tutti i cambiamenti avvenuti nel periodo che lui è stato lontano, della propria carriera da addetto aggiunto sino a dirigente della sicurezza interna.È piacevole ascoltare il caro amico. È rassicurante rientrare nel grande edificio che lo aveva visto, sin da bambino, scorazzare tra le centinaia di sale e corridoi.
In sua compagnia scende a livello meno 80, dove si trovano gli uffici più importanti, e prova una forte emozione quando la nuova segretaria gli dice: “Può entrare, suo fratello l’attende”. La porta si apre ed entra nell’ufficio…
Non è cambiato niente, la pesante scrivania di noce sintetico troneggia sempre al centro della sala, e dietro ad essa…Identico al loro padre. Lo accoglie con un grande sorriso, prende il bastone, si alza e, zoppicando leggermente, gli si avvicina stringendolo in un abbraccio che gli toglie il respiro.
“Siedi” gli dice, indicando con il bastone la poltrona dove era seduto poco prima. E, camminando a zonzo nella sala, riprende a parlare.
“E tanto che speravo di rivederti, l’Azienda va molto bene, la mia salute… che vuoi, gli anni si fanno sentire. Ho trascorso una vita di grandi soddisfazioni”. E sorridendo aggiunge: ”E anche di grandi divertimenti. Non mi sono fatto mancare niente, o quasi. L’unico mio rimpianto: non avere figli”. Fa una lunga pausa osservando attentamente il quadro del Vecchio che era stato messo nella parete.
“Ho già dato disposizione ai legali per il trasferimento della proprietà dell’Azienda interamente a tuo nome, io ho deciso di ritirarmi. Ah, dimenticavo, non c’è più nessuno dei vecchi dipendenti, una recente legge, ha permesso loro di andare in pensione” e aggiunge sorridendo ”Solo Argo ha deciso di rimanere, almeno sino al tuo ritorno”.
Alzando il bastone e puntandolo verso il fratello, dice a voce alta: ”Largo ai giovani”. Il datario sulla parete segna le ore 10 e 20 del 4 luglio 3425.