Il treno

Un viaggio in treno può essere molto lungo o anche molto corto: tutto dipende dalla velocità. L’importante è comunque che si arrivi alla propria stazione.


Questo racconto non è facilissimo, ma non credo ponga problemi a dei preparatissimi astrofili. Spero comunque di aver trasmesso il senso di consapevole accettazione delle regole dell’Universo, qualsiasi esse possano essere.

Arrivò alla stazione appena in tempo. Dovette addirittura mettersi a correre per salire sulla carrozza e sistemare la pesante valigia con il treno già in movimento. Tirando un profondo sospiro riuscì lentamente a calmarsi e si accomodò nel sedile vicino al finestrino. Il convoglio stava già correndo nella campagna quando si sentì finalmente a suo agio e si rese conto di essere solo nello scompartimento. Meglio così. Non aveva voglia di parlare, anche perché il viaggio sarebbe stato molto lungo e prima o poi avrebbe avuto sicuramente compagnia. La cosa lo spaventava un po’: di solito i viaggiatori sono sempre molto ciarlieri e si finisce sempre a parlare di tempo, di politica o di sport. E a lui quelle cose interessavano poco, soprattutto nel suo attuale stato d’animo. Era meglio godersi la pace di quel momento e guardare scorrere le colline, gli alberi, le case ed i campi coltivati. C’era un bel sole e la visibilità perfetta. Tempo ne aveva a sufficienza e avrebbe rimandato a dopo la rilettura della sua conferenza.

Il treno

Sapeva che sarebbe stata un grosso shock per molti colleghi e non solo, e che avrebbe sicuramente sollevato critiche anche feroci e addirittura frasi di scherno. Per un po’ aveva pensato di non rendere pubblici i risultati della sua ricerca. Ma alla fine si era convinto che non poteva fare diversamente. Prima o poi molti altri sarebbero giunti alla sua stessa conclusione e tanto valeva essere il primo a fare scoppiare la “bomba”. Sembrava impossibile che nessuno se ne fosse ancora accorto. Eppure tutti i dati mostravano un’accelerazione terrificante ed incontrollabile. Ogni volta che li estrapolava trovava tempi sempre più corti. Tutto ciò ovviamente lo spaventava, ma non poteva più avere dubbi.

Si ricordava benissimo quella sera di giugno di tre anni prima, quando si era messo addirittura a ridere dei suoi calcoli preliminari. Che sbaglio madornale aveva mai fatto per ottenere quell’assurdità? Aveva sicuramente saltato qualche passaggio fondamentale o aveva inserito erroneamente gli ultimi dati presi dal telescopio spaziale. Certo che sembrava incredibile che un piccolo errore potesse portare a quella soluzione veramente impossibile. Se ne era andato a casa e non ci aveva più pensato. Il tramonto aveva dei colori straordinari, veramente eccezionali, e meritava di essere goduto in pieno. Aveva tempo l’indomani mattina per correggere lo sbaglio.

Poi tutto era precipitato. L’errore non c’era ed i nuovi dati peggiorarono ancor di più la sua assurda previsione. Dopo giorni e mesi di calcoli spasmodici e di teorie sempre più strambe, tutti i dubbi scomparvero. In quei tre anni non ebbe più nemmeno il tempo di godere dei tramonti che diventavano sempre più fantasmagorici. Ora, finalmente, si era deciso a condividere con gli altri il suo segreto. Non poteva più tacere anche se questo voleva dire sconcerto e derisione e avrebbe dato un duro colpo alla sua brillante carriera. Scrollò la testa e si mise a contemplare il panorama. La solitudine era proprio quello che agognava e voleva godersi in pace quel lunghissimo viaggio. Si sentiva protetto in quello scompartimento, quasi fosse fuori dal tempo e dallo spazio.

Non aveva guardato le previsioni del tempo e ci rimase molto male quando la meravigliosa giornata di Sole si trasformò in una grigia mattinata. Poi arrivò perfino la nebbia e il treno si infilò nell’oscurità biancastra. Peccato! Forse sarebbe stato meglio cercare di dormire un poco. Si svegliò alla prima fermata e due viaggiatori entrarono nel suo scompartimento. Lui chiuse gli occhi e finse di essere appisolato. Non voleva parlare con nessuno. Ma anche i nuovi occupanti sembravano voler tacere e rimasero in silenzio per tutto il tempo. Lui li guardò per un poco ad occhi semichiusi. Persone molto distinte, alte e signorili come poche. Lo sguardo perso nel nulla sembrava sveglio ed intelligente. Poi riprese il sonno interrotto.

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8 Commenti

  1. scusate l’ignoranza ma vorrei capire il succo di questa storia che mi ha colpito molto.
    grazie

  2. @mario,
    sapevo che non era proprio una storia banale… ma ho voluto provare lo stesso e do volentieri le spiegazioni del caso. Dunque, il nostro scienziato si è accorto dai suoi studi che l’universo ha accelerato la sua corsa verso il caos definitivo. Questa è la fine che ci si aspetta: il raggiungimento dell’ENTROPIA MASSIMA, ossia la completa disintegrazione di ogni forma organizzata. Purtroppo le cose vanno ancora più veloci di quanto temesse. Il treno vuole rappresentare l’ultima fase dell’umanità e del cosmo. Lentamente ci trasporta verso una rapida evoluzione dove riamarrà solo la mente come forma organizzata e poi anche l’ultima scomparirà nel caos o nella disorganizzazione finale. In fondo si parla solo dei Principi della termodinamica… In parole povere e per avere un’idea dell’entropia che tende a crescere basta pensare che io posso bruciare una casa di legno (aumento l’entropia), ma non posso, utilizzando la cenere ricostruire la casa (diminuire l’entropia). Oppure posso sciogliere lo zucchero nel caffè, ma non posso separare di nuovo i due elementi ? In ogni caso il treno voleva essere una consapevole e triste (ma non troppo) discesa verso lo stadio finale a cui mira il nostro universo e a cui non ci si può ribellare…

  3. ok, quest’ultima spiegazione è chiara…..ma l’entropia sarebbe la morte termica dell’Universo, avevo letto di una cosa tipo “Big Freeze” dove, dopo che tutte le stelle si sono raffreddate -spente?- tutta la materia finisce nei buchi neri? 😯

  4. ;-> grazie ora s che è molto chiaro..
    io so,che esempio: dell’entropia,si dice che se metto in ordine una camera(generica) si crea un ordine di entropia nella stanza,ma l’esatto opposto nell’universo,ovvero che nell’universo si crea caos..
    è vero???

  5. @Moreno,
    ci sono varie teorie più o meno ardite. Io ho seguito quella basata sui principi della termodinamica e ho immaginato lil raggiungimento del caos “perfetto”. D’altra parte un racconto non vuole fare divulgazione scientifica ESATTA, ma essere solo un modo, anche assurdo, di fer pensare e/o sorridere …
    @Mario,
    Hai ragione. IN realtà l’Universo è costellato di eventi che vanno “contro corrente”, ossia che si organizzano (noi esseri umani siamo un esempio e anche le stelle ecc.), ma la direzione è una e una sola. Si tende al caos completo, il vero ordine disordinato generale! Immagina un fiume che scorre verso il mare. L’acqua ogni tanto crea dei vortici e dei mulinelli e sembra tornare indietro, ma alla fine tutta raggiunge il mare …

  6. grazie x le spiegazioni :->
    più passa il tempo e più mi piace,
    ad osservare il cielo, come ho sempre fatto da piccolo.
    e man mano crescendo e studiando su questi fenomeni mi viene sempre di pù vogli a di sapere sempre di più.
    ancora grazie (complimenti x la storia e x il sito).
    😉

  7. Salve,

    Per quanto riguarda lo zucchero nel caffè si può in realtà tornare allo stato cristallino ma per farlo si deve consumare dell’energia. Infatti questo è un esempio di reazione reversibile ma non tutte le reazioni lo sono. Sono principalmente le reazioni non reversibili che portano l’universo verso l’entropia massima, mentre quelle reversibili possono portare una regione dell’universo verso una diminuzione di entropia a spese dell’energia necessaria. La vita è uno dei fenomeni che ottiene questo risultato, e spero possa un giorno, molto lontano, influenzare l’intero universo e portarlo verso l’entropia minima.
    THE END