
Tutte le religioni più antiche prevedevano bene o male una fine del mondo. Anche se di dubbia interpretazione, la raffigurazione simbolica più affascinante era quella legata ai quattro cavalieri dell’apocalisse. Erano loro a portare il segnale della fine del creato o era la fine del creato che li chiamava? Ma il 27 aprile del 3122 questo concetto non fu più molto importante, perché quattro cavalli di diverso colore apparvero con in groppa i loro cavalieri: la Fame, la Guerra, la Pestilenza e la Morte. Tutto il mondo li vide. La loro immagine reale o virtuale che fosse arrivava ovunque. E chiunque li poteva sentire parlare e riusciva nitidamente a scorgere i loro maestosi movimenti. L’umanità si fermò, per la prima volta, bloccando tutti i propri raggiri, interessi, attività lecite ed illecite, guerre, massacri, ecc., ecc.
Aprirono bocca all’unisono: “Siamo qui per giudicare il vostro operato e per decidere se potervi ancora aiutare o se è giunto il momento di farvi sparire per sempre”. Poi prese la parola la Fame, che si ergeva nobilmente sul destriero nero. Chiese distintamente: ”cosa è stato fatto per eliminarmi dal vostro misero pianeta?” I capi di stato delle Nazioni più potenti si guardarono tra loro confabulando ed alla fine il più anziano riferì delle tecnologie più sofisticate che si erano sviluppate per limitare le crisi energetiche e per fronteggiare i cambiamenti climatici. Poi fece vedere i supermercati ricchi di ogni ben di Dio, le bottiglie di acqua minerale, i campi di frumento, le distese di alberi da frutta, ecc. La Fame non sembrò convinto ed indicò i miliardi di bambini, vecchi, giovani, adulti che si muovevano disperati e smunti nei terreni desertici e che morivano senza aiuto alcuno. Il capo di stato allargò le braccia e disse che avevano provato di tutto, cercando di aprire ospedali, di portare viveri di prima necessità, di dargli capi di stato illuminati e scelti accuratamente dai paesi benestanti. Ma la colpa era del clima e della mancanza di lavoro. Non potevano fare di più. La Fame si chinò verso i suoi compagni e poi esclamò: “non è vero. Avete saccheggiato le loro risorse, li avete fatti schiavi, li avete umiliati con una parvenza di beneficenza utile solo per salvarvi la faccia. Il mio parere è negativo!”
Poi fu la volta della Guerra sul cavallo bianco a far sentire la sua voce roca e triste: ”cosa è stato fatto per eliminarmi e per fermare gli eccidi di massa?”. Fu di nuovo il più anziano a rispondere, con il sudore che gli calava abbondante dalla fronte: ”abbiamo smesso da tempo le guerre mondiali. Siamo stati solo costretti a punire gli estremismi religiosi per portare pace e democrazia nei paesi sottosviluppati.” Ed indicò i campi petroliferi che sorgevano in Asia ed in Africa, le loro megalopoli di stile occidentale, ma non poté nascondere la minoranza di lussuosi palazzi residenziali e la moltitudine di baracche misere e cadenti. Purtroppo la fame e la guerra colpivano “casualmente” le stesse popolazioni. Il cavaliere non sembrò contento e disse: “avete fallito completamente. Nuovamente avete sfruttato i più deboli per i vostri interessi. Avete mascherato favolosi guadagni con un falso sentimento religioso. Anche il mio parere è negativo”.
nella sua immensa tristezza e aderenza alla situazione attuale del nostro pianeta, questo piccolo racconto mostra come il nostro sistema semplicemente non funzioni. l’essere umano purtroppo mediamente è poco evoluto. a prevalere è sempre e semplicemente l’egoismo che non è altro quello che ha permesso alla nostra specie di svilupparsi e proliferare nel corso dei secoli. ogni comunità è egoista e pensa al suo benessere. in ogni comunità ci sono caste che pensano a loro, in ogni casta ci sono individui che vogliono il bene della loro famiglia…e così via. ecco perchè noi dei paesi ricchi stiamo meglio degli altri. certo ci sono persone che danno la loro vita per aiutare il prossimo ma purtroppo si tratta di una piccola minoranza. siamo destinati ad andare avanti così per sempre, fino alla fine e sapete perchè? perchè la nostra specie non sta evolvendo, è sempre la stessa da decine di migliaia di anni. la selezione naturale di darwin non ci riguarda…
Racconto stupendo Professore, lo farei leggere in tutte le scuole elementari se non fosse per il finale sarcastico (nei confronti dell’umanità) e, in un certo senso, perfettamente in linea con la storia umana.
Del resto gli uomini sono animali e in quanto tali soggetti alle leggi di natura: le risorse sono tendenzialmente scarse e quindi i più forti (fisicamente, intellettualmente, economicamente, etc.) se ne appropriano a danno degli altri. Certo i più intelligenti e lungimiranti (in teoria dovrebbero essere quelli che scegliamo per governarci …) dovrebbero sapere che è più efficiente e produttivo di ricchezza collaborare e condividere con gli altri che combattersi e dividersi. Certo, l’unione e la cooperazione sono esattamente l’opposto di chi ragiona in un ottica di potere politico: se tutti hanno il necessario per vivere dignitosamente e non vi è un nemico da cui difendersi, che cosa ce ne facciamo della classe politica? gli unici di cui abbiamo veramente bisogno sono scienziati, per l’avanzamento dell’uomo in medicina, ingegneria, ecc.
Ogni giorno, anche nei nostri paesi ricchi, ci scontriamo con gli altri, spesso facciamo un mestiere che non apporta alcun contributo all’umanità ma anzi è distruzione di ricchezza: una società così è basata sull’ingiustizia, dunque instabile … Pensiamo agli abitanti dell’isola di Pasqua, da soli hanno distrutto il loro ambiente esaurendo le sue risorse, a questo punto è scoppiata la guerra civile e la loro civiltà è andata perduta. Ma anche si guardino gli USA, lo stato più potente al mondo, incapaci di reagire adeguatamente all’inondazione di New Orleans e quindi sciacalli in azione e così via …
Cosa succederebbe al nostro bel mondo, se per esempio per un meteorite di certe dimensioni o per un’eruzione vulcanica considerevole (ma come ve ne sono già state in un passato anche relativamente recente) la concentrazione di polveri in cielo impedisse un adeguato irraggiamento della superficie terrestre per un paio d’anni con conseguente carestia globale? Guerre ovunque, anche e soprattutto civili, caos, barbarie, insomma, l’Apocalisse!
però! che esempio di giustizia i “nostri”!
come si dice dalle mie parti: “non li vorrei neanche come compagni di processione”!
dal “fermiamoci un momento”. libro sesto. versetto perplesso
@vincenzo. (castigat ridendo mores).
daria