Democrazia

Un sistema molto democratico viene proposto da amici alieni…


Poi arrivarono alla residenza dell’Imperatore Guglielmo. Dire “residenza” è dire poco. Nessuna reggia sulla nostra Terra poteva rivaleggiare con quello che vedevano. I giardini arrivavano fino all’orizzonte ed i palazzi di bellissima fattura erano arricchiti da preziosissime statue, fontane, cascate, padiglioni, ecc. Entrando nella residenza imperiale, videro però gruppi di “schiavi” (non potevano essere chiamati altrimenti) che pulivano il selciato in cui stava per passare il loro magnifico mezzo di trasporto. Un alto e severo uomo di mezza età non riuscì a spostarsi in tempo e fu colpito duramente. Il guidatore lo rimproverò con forza, utilizzando anche una frusta e gridando: “sei sempre il solito, lurido Almar!!”. Poi continuarono tra file di valletti, servitori, lacchè, maggiordomi. Visitarono di corsa anche le cucine dove si stava preparando il banchetto in loro onore. Doveva essere un pranzo magnifico, ma in che situazione tragica lavoravano gli inservienti! Il calore era insopportabile, l’olio schizzava dappertutto e perfino i bambini erano occupati a pulire immediatamente la spazzatura che si riversava a terra, letteralmente schiacciati dagli adulti che si muovevano freneticamente.

Quando entrarono nella Sala del Trono, e chiamarla “Sala” era sicuramente riduttivo dato che a malapena si vedeva la parete di fondo, furono stupiti da una situazione completamente diversa. Gruppi di bambini giocavano con balocchi della più elevata tecnologia. Gli adulti discutevano tra loro indossando vestiti luccicanti e costosissimi. I nobili vivevano sicuramente tra agi indescrivibili. Fu uno di loro, certamente tra i più alti in grado, il conte Palmiro, a presentarli alla famiglia reale: l’imperatore Guglielmo, la moglie Altea, i giovani figli Riccardo e Alibrando, e tutto il corteo di fratelli, sorelle, nipoti, zii, ecc., ecc. Anche se sembrava impossibile, la famiglia reale sfoggiava abiti ancora più abbaglianti. Tutt’attorno musici, buffoni di corte, danzatori ed attori cercavano di allietare la sfarzosa scena in cui dominava la ricchezza più sfrenata.

Avvicinandosi all’imperatore, i nostri astronauti sbirciarono dalle finestre e videro che molte delle apparecchiature che ravvivavano la festa erano guidate all’esterno da poveracci legati a barre di legno, a ruote ed a leve. La fatica che dovevano fare aveva dell’incredibile, ma nessuno poteva rifiutarsi, guardati com’erano da aguzzini dai volti spietati. Una volta davanti all’imperatore, si inchinarono goffamente, ma fu lo stesso Guglielmo a dire di alzarsi e di sedersi insieme alla famiglia reale: in fondo erano loro i festeggiati. L’imperatore ordinò da bere ed una bellissima servitrice si avvicinò con brocche di un liquido dolcemente ambrato, ma scivolò su un giocattolo del piccolo Riccardo e cadde con grande frastuono. Venne subito colpita e redarguita con male parole dal primo maggiordomo “sarai duramente punita, maldestra Deianira !!”. Poi tutto divenne nuovamente divertimento sfrenato, cibi incredibili e gustosissimi, vini meravigliosi e musica armoniosissima.

I nostri pionieri terrestri passarono cinque giorni in quel lusso sfrenato, contenti da un lato della meravigliosa accoglienza, ma anche profondamente turbati dall’estrema differenza sociale che esisteva tra i potenti e i servitori. Forse nemmeno la Terra nel suo lungo passato aveva mai assistito a un tale divario. La quinta notte era un momento astronomicamente molto interessante: al mattino sarebbe stata la stella Beta a dominare il cielo per tre mesi terrestri. Non ci si accorse però nemmeno del drastico cambiamento ed al mattino seguente tutto sembrava tale e quale al giorno precedente. Erano stati invitati ad una battuta di caccia con la famiglia reale e avrebbero visto gran parte della tenuta del monarca. Appena usciti dalle loro stanze gli sembrò che la ricca colazione gli fosse servita da un valletto che assomigliava straordinariamente a Omar, il capo delegazione che li aveva accolti al loro arrivo. Ovviamente era impossibile. Poi però videro l’imperatrice Altea in persona che stava pulendo i vetri della grande galleria. Non poteva esserci alcun dubbio. Sbirciando nella cucina ebbero un’altra grossa sorpresa: non erano i figli dell’imperatore quelli che pelavano chili e chili di patate?

Giunsero nella sala del trono e – accidenti!- quello che sedeva nel seggio più alto era Almar, l’uomo che era stato investito dalla loro automobile di rappresentanza. Accanto a lui sedeva la bellissima e maldestra Deianira, ingioiellata in modo splendido. Gli astronauti furono presi da sgomento e terrore: erano arrivati nel bel mezzo di una rivoluzione e, come si sa, in questi casi non si va molto per il sottile nemmeno con gli ospiti! Il loro disagio colpì l’Imperatore, ex servo di infima posizione sociale, che immediatamente li rincuorò: “nessun problema, cari amici. Oggi è sorta Beta!”. Il grande maestro di cerimonia, ieri uno dei più miseri sguatteri di cucina, sussurrò agli astronauti esterrefatti: “questa è la nostra Democrazia: tre mesi per uno non fa male a nessuno!!”.

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8 Commenti

  1. 😆 gustosissimo il finale: tre mesi per uno! Mi ricorda tanto un certo sistema politico appena inaugurato (forse!) di un certo piccolo paese di un certo pianeta del sistema solare! Noi speriamo che ce la caviamo! Bravo Prof. Zappalà!

  2. mhm.. bello il racconto, mi piace, verso la metà avevo cominciato ad intuire il finale 🙂 …che facciamo Prof.? La inserisco tra i seguaci di Asimov, o Philip K. Dick, oppure Michael Crichton?….. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: …scherzo, naturalmente complimenti! (però mi piacerebbe fare il sindaco a rotazione ogni tanto, con relativi emolumenti….. 😎 )

  3. @Moreno,
    in realtà mi piace molto Asimov (a parte quando fa un po’ troppo il saputello come divulgatore …) e anche Chrichton (ultimamente però è sceso molto di tono…molto meglio il lontano, sintetico e rigoroso ANDROMEDA). Al prossimo … 😆

  4. un libro “cult”, senza dubbio, a parte qualche pagina noiosa con descrizioni di test di laboratorio…..col virus alieno Crichton ha “anticipato” i vari virus che circolano ora, mucca pazza, influenza aviaria ecc…mica tanto fantascienza 😈

  5. …e inoltre c’è da dire che il libro è del 1969, l’anno dello sbarco sulla Luna, mentre è diventato un film nel 1971, veramente tantissimi anni fa!
    Da allora poi dalla magica penna dello scrittore sono usciti libri (e successivamente quasi tutti film…) come
    – La grande rapina al treno (molto bello),
    – Congo (non mi sembra di averlo letto…),
    – Sfera (emozionante),
    – Jurassic Park (famosissimo),
    – Sol Levante (altro capolavoro),
    – Rivelazioni (un bel thriller),
    – Il mondo perduto (il seguito di Jurassic Park),
    – Punto critico (dopo averlo letto andrete più in aereo?),
    – Timeline (che belli i viaggi nel tempo!),
    – Stato di paura (molto attuale, sul surriscaldamento globale, lo consiglio a tutti!),
    – Next (ancora non l’ho letto…),
    per non dimenticare la serie televisiva ER Medici in prima linea, del quale non ho visto nemmeno una puntata, un record! 😯
    Ribadisco che si tratta di libri molto belli, anche se quasi tutti “monumentali”, come numero di pagine… 😉

  6. devo dire che di solito i film sono di minore livello rispetto all’originale. Jurassic park, ad esempio, è un film basato solo sugli effetti speciali, ma completamente diverso dal romanzo basato tutto sulla teoria del caos. Così come Congo era esattamente all’opposto, imperniato sulla organizzazione e sulla prevedibilità delle situazioni. Ho trovato sotto tono, e scritto solo per farne un film, Timeline, mentre Stato di Paura mi trova ovviamente molto d’accordo … Next non mi ha esaltato. Piuttosto bello anche Rivelazioni, ben diverso dallo scopo del film. Comunque sono d’accordo col dire che Crichton rimane uno dei più preparati e bravi scrittori odierni. 😉

  7. La prima parte del racconto mi ricorda a tratti Ray Bradbury, da Cronache Marziane, l’accoglienza che ebbe uno degli equipaggi scesi su Marte dalla Terra. Quel racconto però finiva male…

    Noto in questi racconti una certa propensione alla denuncia delle diseguaglianze sociali che ci riguardano; credo sia utile: se un giorno dovessero davvero sbarcare gli alieni, come spiegheremmo tutto quello che di brutto che facciamo a noi stessi?

  8. il tempo non ha tempo, lo spazio non ha spazio.
    equazione a ripetere (in qualsiasi pianeta asteroide o fac-simile?): ogni forma di vita trae sussistenza dalla linfa di “qualcuno-altro”.
    della serie “homo homini lupus”?
    anche su 2813?
    sorrisidemocratici
    daria