
Una notizia veramente affascinate è stata data da ricercatori dell’Università di Berkeley, in California. Attraverso esperimenti fatti a livelli di pressione e temperatura simili a quelli del centro dei pianeti gassosi, hanno trovato che l’Elio assume la forma liquida “metallica” più facilmente di quanto previsto. Quando si parla di liquido metallico bisogna pensare alla consistenza del mercurio e più in generale ad atomi i cui elettroni siano liberi di scorrere come se fossero in un fiume in piena (non per niente i metalli conducono elettricità). Le condizioni esistenti al centro dei pianeti giganti sono da due a quattro volte superiori a quelle registrate sulla superficie del Sole e la pressione raggiunge valori di 70 milione di volte quella atmosferica al suolo terrestre.
Questa possibile scoperta gioca però contro la teoria più accertata sulla produzione di maggiore energia, da parte di Giove e Saturno, rispetto a quella ricevuta. Prima si pensava che dipendesse da una specie di pioggia di elio che cadeva dalla superficie verso l’interno dell’atmosfera, rilasciando energia gravitazionale. Adesso, se il “mix” di elio e idrogeno fosse davvero così “facile”, questa teoria perderebbe di efficacia e bisognerebbe trovarne una nuova. Poco male: la scienza ha sempre bisogno di nuovi traguardi! Noi intanto pensiamo ad un termometro a Idrelio o a Eligeno (scegliete voi il nome che preferite …)