Finalmente l’ex-pietra non doveva più temere gli attacchi della carta. Ora proprio lei era diventata la carta e poteva avvolgere la nuova pietra. Analogamente però la ex-carta, diventata le forbici, poteva tagliare la nuova carta. Ed infine le ex-forbici, che ora vivevano da pietra, potevano spaccare le nuove forbici. Dopo alcuni giorni di euforia, si accorsero però che nulla era in fondo cambiato. Ognuno aveva un nuovo potere da esercitare, ma contemporaneamente era soggetto ad attacchi mai provati precedentemente. Ben presto tornarono alla consueta monotonia ripetitiva e tutto proseguì come prima. Non passò molto tempo che i nemici-amici sentirono il bisogno di riposarsi, assumendo la consueta struttura a triangolo.
Ed apparve di nuovo la fata turchina. In un turbinio di polvere argentata, non ebbe molto da dire: “ho visto che la felicità è durata ben poco. Sono pronta a darvi un’altra possibilità. Pensate intensamente ed il vostro nuovo desiderio diverrà realtà”. La bacchetta magica eseguì la sua danza e nuovamente nulla cambiò nel piccolo gruppo, a parte la posizione reciproca. La carta divenne le forbici, le forbici divennero la pietra e la pietra divenne la carta. Solita euforia momentanea e poi il triste ritorno alla consueta monotonia. Ognuno di loro aveva provato ad essere il proprio nemico ed aveva toccato con mano i sentimenti, la smania e la paura degli altri due. Tutti e tre si accorsero che in fondo niente era cambiato e si fermarono a riflettere nella ben nota formazione triangolare. L’arrivo della fata non fu del tutto inatteso, ma questa volta il suo viso sorridente si era trasformato in un volto serio e pensieroso ed iniziò a parlare: “il prossimo sarà l’ultimo desiderio che potrò esaudire. Forse ognuno di voi ha però già capito benissimo il vero scopo delle mie apparizioni. La vita deve essere presa con rassegnazione e speranza, sopportando le tristezze e le paure e godendosi i momenti di felicità. In questo contesto, l’invidia e la gelosia sono sentimenti inutili e superflui. Spero che lo abbiate capito e sono sicura che userete l’ultimo desiderio per tornare alla situazione iniziale che, come avete potuto toccare con mano, non differiva da quelle che avete sognato e che vi ho concesso. Buona fortuna, cari amici, e spero che abbiate imparato la lezione e che farete vostra la morale che mi sono permessa di prospettarvi in un modo un po’ rocambolesco”.
La bacchetta magica volteggiò ancora una volta tra una nuvola di polvere argentata. Questa però aumento sensibilmente e tutto lo spazio circostante ne fu saturo. Questa volta fu la fata a rimanere sorpresa e incredula. Erano infatti apparse altre tre fate del tutto identiche a lei, con in mano una luminosa bacchetta magica.
Lo sapevo che il lieto fne era troooppo scontato e quindi mi ero preparata ad un finale sorprendente 😯 ..che mi ha sorpreso anche questa volta!
Un grazie ad Enzo, alla sua fantastica e stimolante fantasia e una buona giornata a tutti! 😉
@enzo:
racconto simpaticissimo come sempre! 😉
sorriso fatato
moralemultipla:
– a volte anche con i desideri si perde tempo! 😐
– senza riflessione e senza ragione anche le magie sono inutili 😈
– come direbbe il piccolo principe. l’essenziale è invisibile agli occhi 😳
– sbagliando s’impara 💡
– sarebbe bastata una piccola semplice parolapensiero, per i nostri tre simil- eroi: “pace” 🙂
ma la morale più significativa è: enzo è davvero “abracadabra”
sorrisomorganiano
daria
@i magnifici tre,
sempre buoni e gentili … ma la prossima volta ci sarà un finale un po’ più cattivo (non picchiarmi Ivonne) 😳
grande enzo!!!!
e grandissima la terza morale di daria: l’essenziale è invisibile agli occhi.
secondo me è proprio vero e secondo me il fatto che sti qua non riescano a stare insieme proprio perchè si fermano al “fisico” di quello davanti è perchè non hanno capito che l’essenzila eè invisibile agli occhi. infatti desiderano avere altri desideri
cara ventuzzella,
il piccolo principe è una lettura meravigliosa e piena di messaggi profondi. La frase completa riportata con grande acutezza da daria è:
“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
😉