Le osservazioni hanno mostrato che l’alone stellare attorno all’enorme galassia M87 è stato “tagliato” da un qualche fenomeno non ancora spiegato, in quanto si estende “soltanto” per circa un milione di anni luce. Pur essendo sempre tre volte più grande della Via Lattea, M87 risulta molto più piccola di quanto ci si sarebbe aspettato (svariate volte).

Sopra: due immagini della galassia M87. In quella a destra, ripresa dallo Space Telescope, si vede molto bene il getto “sparato” dal gigantesco buco nero centrale.
Ricordiamo che l’ammasso della Vergine è il più vicino a noi ed è relativamente giovane e sparso. Contiene centinaia di galassie, tra cui gigantesche ellittiche ed altre a spirale come la nostra. Il taglio della M87 potrebbe essere stato causato da una interazione con materia oscura (di nuovo lei!), o a causa di un incontro ravvicinato con la galassia M84, circa un miliardo di anni fa. Al momento non si possono comunque trarre conclusioni sicure e sono necessarie molte altre osservazioni delle nebulose planetarie, i veri e propri “traccianti” del passato della super-galassia.
Il “team” internazionale, tra cui vi sono due giovani ex-colleghi dell’Osservatorio di Torino (Magda Arnaboldi, ora all’ESO, e Giuseppe Murante), ha utilizzato soprattutto FLAMES, uno spettrografo di ultimissima generazione, per compiere le misure ultra-precise sulle nebulose planetarie della zona attorno al cuore della galassia. Pensate che un oggetto del genere, a quella distanza (circa 50 milioni di anni luce da noi), ha la stessa luminosità di una lampadina da 30 Watt vista da 6 milioni di chilometri! Le nebulose planetarie sono utilissime per analizzare il numero ed il movimento delle stelle della galassia in quanto i risultati su di loro possono essere estrapolati ad un insieme molto più vasto. Esse vivono per un tempo brevissimo (poche decine di migliaia di anni) e si stima che ad ogni istante ve ne sia una ogni 8000 milioni di stelle di tipo solare. Ciò vuol dire avere una buona descrizione statistica del movimento, del tipo, e del numero totale di stelle dell’intera struttura. E’ comunque sicuro che in un futuro non troppo lontano la M87 si scontrerà con la sua vicina di casa M86.

L’ammasso della Vergine, dove si vedono bene gli aloni che circondano le galassie ellittiche. A destra la M84. Alla sua sinistra, apparentemente molto vicina, la M87. A sinistra in basso la M86. I cerchietti neri nascondono stelle più vicine.
quanto vorrei essere presente al momento dello scontro!!!! non ho capito cosa siano i cerchietti neri 😕
questa notizia è molto interessante….da quello che ho capito l’osservazione di queste galassie potrebbe aprici le porte verso fenomeni non ancora compresi (materia oscura e getto di materia sparato da un buco nero) bello bello bello!!!!
I cerchietti neri nascondono delle stelle che sono molto più vicine delle Galassie della foto, e che a causa della prospettiva sembrerebbero far parte dell’ammasso.
@baol
grazie!
perfetto baol,
in realtà la loro luminosità troppo alta darebbe fastidio all’immagine…
Sbaglio o questi scontri “galattici” sono piuttosto comuni nonostante che il sovraffollamento sia relativo?
Mi sfugge al momento, la Via Lattea ed il Gruppo Locale sono inseriti naturalmente in un ammasso? I superammassi sono sempre classificati?
Sull’alone della nostra galassia cosa sappiamo?
Grazie Enzo e scusa delle domande forse un poco strane.
Interessante; da quanto si apprende, fenomeni di “interazione stretta” tra galassie sono tutt’altro che rari! Mi è capitato di studiare la galassia Sagittario, nel nostro Gruppo Locale, e riscontrare pure lì (anche se ovviamente in scale molto pù piccola) evidenze chiare di interazione con altre galassie (nel caso, proprio la Galassia)
@Mario,
scusa se non ti ho risposto prima…ma ero fuori a recuperare qualche bottiglia di barolo…
Il nostro ammasso prende nome di gruppo locale e si sta dirigendo verso quello della vergine ad una velocità di circa 600 km/sec. Insieme convergeremo verso il superammasso dell’Idra/Centauro e, insieme a questo, sembra che si tenda verso una zona che viene chiamata “il grande attrattore”, di cui si sa ancora abbastanza poco.
L’alone galattico è una vasta regione che circonda le galassie a spirale, ma anche quelle ellittiche, ed è formata di gas, stelle che non seguono andamenti regolari, e ammassi globulari, ossia la popolazione più antica di stelle. Inoltre si pensa che vi sia una grande quantità di materia oscura tutt’attorno.
Negli ammassi le collisioni tra galassie sono molto numerosi, in quanto le singole strutture sono legate da reciproca attrazione e quindi prima o poi si scontrano tra loro. sai, il vuoto, quando hai tempo a disposizione, è molto relativo…. 😉
caro Enzo
potresti ritornare sul concetto espresso nell’articolo “Le nebulose planetarie sono utilissime per analizzare il numero ed il movimento delle stelle della galassia…”
Non c’ho capito molto… scusami e grazie in anticipo
🙂 🙂 🙂
@Antonio,
in parole povere vuol dire che analizzando i movimenti e le caratteristiche delle nebulose planetarie avremmo un’istantanea di un campione di oggetti (praticamente tutti creatisi nello stesso momento dato che vivono pochissimo) che riflette quello di 8000 milioni di stelle (ossia quelle che diventeranno nebulose planetarie). E’ come se noi volessimo sapere cosa fanno i cinesi e prendessimo un campione di 1000 persone e poi estrapolassimo a tutta la popolazione. Se li osservassimo di notte vedremmo che dormono quasi tutti e quindi concluderemmo che i cinesi dormono di notte. Se li vedessimo al lavoro, diremmo che lavorano tutti e via dicendo. statisticamente ha un valore molto importante. E’ chiaro?
Bello bello bello!!
Vorrei essere presenta al momento della collisione, ma anche se lo fossi dubito che riuscirei a vedere tutto lo scotro dall’inizio alla fine… 🙄
Bisognerebbe aumentare di parecchio il normale trascorrere del tempo per vedere realmente questa collisione nella sua integrità!!
@Enzo: SUPPONGO che comunque uno scontro del genere sia importante in scala galattica, ma molto meno “traumatico” in scala locale. Mi spiego meglio: lo scontro di 2 galassie provoca la nascita di una “super galassia”, ma le varie orbite delle stelle e dei relativi pianeti (se ci sono) rimarrebbero tutto sommato invariati, considerando che all’interno di una galassia è più lo spazio “vuoto” (che poi vuoto non è mai) che quello occupato dai corpi celesti. Oppure mi sbaglio!?

Sono in pena per i poveri alieni di M87 & M86 😥 😥
@Alessandro,
ovviamente hai ragione. comunque molte stelle verrebbero “strappate” dalla propia casa e finirebbero in filamenti strani che collegano le due galassie. Non ci saranno urti veri, ma la gravità giocherebbe parecchio e anche le forze di marea.