Dopo la scoperta degli anelli di Urano attraverso un’occultazione stellare, negli anni 80 si cercò di ottenere lo stesso risultato anche per Nettuno, ma senza risultati altrettanto decisivi. Una delle più significative evidenze di “qualcosa” attorno a Nettuno si ebbe nel 1983, ma strutture parziali vennero identificate anche negli anni successivi. L’idea generale fu che esistessero soltanto degli archi di polvere e non veri e propri anelli. Ancora una volta fu il Voyager 2 nel 1989 a risolvere la questione in modo molto democratico: esisteva un sistema di sottili anelli, ma anche gli archi ipotizzati da Terra. A tutt’oggi se ne conoscono 5 e il più esterno tra questi, chiamato Adams, è caratterizzato da zone più dense e stabili. Questi archi hanno preso il nome di Fraternité, Liberté ed Egalité, per volontà degli scopritori francesi durante le occultazioni del 1984 e 1985. In seguito furono aggiunti Liberté 2 e Courage. La sopravvivenza di queste strane strutture rimane ancora un mistero, anche se si pensa che siano mantenute da una strana e complicata risonanza rotazionale con il satellite Galatea.

I tre principali archi dell’anello Adams (a destra nella figura)
Gli anelli di Nettuno assomigliano a quelli di Giove per composizione, in quanto formati essenzialmente dalla polvere creata dagli urti delle meteoriti che cadono sui satelliti, ma almeno tre di loro sono piuttosto sottili. Dall’interno all’esterno i loro nomi sono: Galle, Le Verrier, Lassell, Arago e il già menzionato Adams.

Una delle migliori immagini ottenute, ma la visibilità di alcuni anelli è veramente scarsa.
Gli anelli sono formati e confinati in modo più o meno complicato da 4 satelliti che si trovano tra di loro (Naiad, Thalassa, Despina e Galatea) e da uno esterno (Larissa).

A questo punto potremmo avere finito, avendo escluso volontariamente Saturno. Ed invece dobbiamo tornare proprio nelle vicinanze di quest’ultimo per trovare un altro sistema di anelli. Più esattamente ci accosteremo al satellite Rhea, il più grande dopo Titano con i suoi 1500 km di diametro. La sonda Cassini (sempre lei) stava effettuando un esperimento con lo strumento MIMI (Magnetosphere Imaging Instrument) il 26 dicembre 2006 per misurare l’interazione di una possibile tenue atmosfera del satellite con la magnetosfera di Saturno. Ed invece di gas ha rivelato un disco di pezzi di roccia e ghiaccio (grandi fino a parecchi centimetri) giacente sul piano equatoriale del satellite. Non solo, ma all’interno di questo disco si sono notate tre chiare strutture ad anello.

Prima e dopo il passaggio di Rhea davanti alla strumentazione MIMI per la misurazione di ioni energetici collegati alla magnetosfera di Saturno si sono notate tre chiare cadute di segnale, indicanti tre anelli composti da blocchi solidi grandi fino a qualche decina di centimetri.
La loro origine potrebbe essere collegata ad un impatto su Rhea che avrebbe espulso frammenti o alla distruzione di piccolo oggetto già in orbita attorno al satellite. Non tutti sono ancora pienamente convinti di questa scoperta, ma le osservazioni sembrano non lasciare dubbi. Lo stesso non potrebbe capitare a Dione e Tethys, troppo vicini a Saturno, e nemmeno a Titano per colpa dell’attrito causato dalla sua atmosfera.
Facciamo adesso un po’ di ripasso generale, attraverso uno schema dei quattro sistemi di anelli visti dall’alto (o dal basso …) e lateralmente
Come si vede molto bene quasi tutti gli anelli sono compresi entro il limite di Roche del pianeta, ossia quella distanza dove la forza mareale supera la forza di coesione della materia, fermo restando che si sgretola solo tutto ciò che non sia “troppo” piccolo.
Per finire un accenno all’ultimo sistema di anelli, gli unici (per il momento) non naturali
Direi che non c’è bisogno di alcun commento … Prima o poi non ci sarà più un posto tranquillo e allora addio telefonini, televisione, GPS, ecc., ecc. Ma sarà poi un gran male?
Per gli ultimi…anelli, non sarebbe il caso di iniziare un programma di pulizia intensiva? Penso che sarebbe possibile e sicuramente utilissimo.
Che sorpresa Rhea, non se ne era sentito perlare come invece per tutti gli altri.
@Mario
gran parte della spazzature spaziale è composta anche da frammenti di vecchi satelliti esplosi in orbita (o distrutti appositamente in orbita…vedi cinesi…). DI questi si conosce orbita e posizione solo dei frammenti + grossi mentre altri centinaia di migliaia di proiettili vaganti sono praticamente impossibili da monitorare… Per i restanti satelliti (a parte che la maggior parte sono ancora in funzione e li usiamo “anche noi” quotidianamente) sarebbe davvero difficile e soprattutto ultradispendioso, sia in termini economici sia in termini di tecnologia, pensare di pianificare missioni per andare a recuperarli e riportarli sulla terra o comunque bruciarli in atmosfera. La pulizia di cui parli credo proprio sia semplicemente praticamente infattibile..
Ci penserà la legge di gravità a fare pulizia dei detriti che gravitano attorno alla terra! Tra qualche miglione di anni sarà di nuovo tutto pulito! Basta aspettare…
Gli ultimi due disegni riportati dal buon enzo schiacciano in due dimensioni la situazione che in realtà è a 3 dimensioni. Vi ricordo che i satelliti viaggiano su orbite differenti, e di spazio lassù, nello spazio, ce n’è proprio tanto! 😉
Senza fare calcoli complicatissimi 😯 (maddeché! sono semplicissimi! ) un satellite ad orbita bassa (LEO) percorre intorno alla terra una circonferenza di circa 44000km e anche se supponiamo ci siano 1000 satelliti uno dietro l’altro, nella stessa orbita, ecco che starebbero comunque a 44km l’uno dall’altro!!! Ma anche se fossero 10000 starebbero mediamente a 4km l’un dall’altro: provate a percorrere 4km a piedi e vi renderete conto dello spazio che c’è!
I satelliti geostazionari (della seconda foto) stanno invece a 36000km dalla superficie e stavolta la circonferenza è più di 260000km! Sei volte tanto!
Il problema dei detriti (satelliti inutilizzati perché non più operanti, parti di satelliti, ecc) è enorme, ma come avete visto dal primo lancio di satellite (nel 1957) ad oggi, di scontri catastrofici ce n’è stato solo uno recentemente, proprio per la bassissima probabilità di incontro tra due oggetti data l’enorme distanza tra gli oggetti e la loro intrinseca piccolezza.
Non siamo ancora arrivati alla divertente scenetta del cartone animato Wall-e dove i detriti stavano uno attaccato all’altro!
Stessa cosa è intercettare i detriti per distruggerli: è come cercare un ago in un pagliaio! Questa caccia al tesoro avrebbe un costo davvero proibitivo!
Riflettete un attimo e vedrete che è proprio così … 😥
sorrisoEVE
gli anelli su un satellite! meraviglioso! ci sono ipotesi su come si sia formato questo pianeta e la miriade di satelliti! perchè ne possiede così tanti… mi sembrava di aver letto da qualche parte che saturno e giove hanno un atmosfera molto simile…ma all’apparenza mi sembra che abbiano caratteristiche completamente differenti! cmq il mio pianeta preferito rimane sempre venere…a proposito quando sarà il suo transito davanti al sole? …
@Pierluigi,
scontri tra satelliti saranno magari rari, ma scontri tra satelliti e detriti vaganti andranno aumentando a ritmo vertiginoso (tipo runaway, come nella formazione dei planetesimi o nella distruzione degli astroidi). In quel caso i tuoi numeri diventerebbero milioni di volte più grandi. Ci sono seri rischi che se si continua col ritmo di oggi nel giro di qualche decina d’anni sarà veramente difficile inserire nuovi satelliti senza che essi non vengano danneggiati. E’ simile a quanto capita nella fascia asteroidale, dove spazio vuoto, relativamente parlando, ce n’è molto di più, eppure nessun asteroide di dimensioni inferiori ai 200 km circa è passato immune da uno scontro catastrofico nella sua vita. E ad ogni distruzione si moltiplicano in modo abnorme i detriti e via dicendo. non per niente sia la NASA che l’ESA stanno lavorando con grande impegno per una futura strategia di pulizia (addirittura con speciali gigantenschi “retini” per farfalle…). Se non si facesse qualcosa entro una ventina d’anni, sarebbero guai grossi per le comunicazioni via stellite …. 🙁
@Francisca,
Giove e Saturno sono estremamente simili e non dobbiamo farci condizionare dai loro anelli e dai loro satelliti. Si sono originati allo stesso modo e naturalmente essendo i più grandi riescono a mantenere un numero molto alto di satelliti. Saturno ha solo avuto la fortuna (o la sfortuna) di aver visto una cometa vagante o un satellite perturbato andare a finire dentro il suo Limite di Roche e quindi essere disintegrato. Da un punto di vista fisico niente di speciale, ma da un punto di vista scenografico veramente fantastico!
Ho quasi paura a dirti la data del prossimo transito di Venere …. 😳 🙄 🙁 5/6 giugno 2012 !!!!!!! Di nuovo lui!!!!!!
@francisca e enzo
Non so se la cosa vi consolerà oppure no, ma il transito di Venere del 2012 non si vedrà né dall’Italia né dal nostro emisfero…
Nemmeno quello del 2117 sarà favorevole…
Prenotate un posto per il tele-iberno-trasporto per l’8 dicembre 2125, subito dopo l’ora di pranzo…
Intanto nel 2016 e nel 2019 potremo osservare quelli di Mercurio!
Vabbè visto che ne abbiamo parlato…
Nel 2012, tra le varie cose che accadranno e che non accadranno 😉 , di sicuro si avranno due transiti particolari…
Il 18 dicembre, da Venere, si assisterà al transito di Mercurio e addirittura il 21 dicembre da Saturno si potrà assistere al transito di Venere!
Se avrete la possibilità, imbarcatevi per tempo per Saturno, sempre che qualcuno non inventi che anche il pianeta inanellato si fermerà, con gli anelli che assumeranno delle configurazioni laocoontiche…
Più seriamente … si potrebbero studiare in Celestia e in Stellarium!
l’anno lo immaginavo….(per motivi di osservazione…lo scorso me lo son perso!)era il giorno che mi interessava! grazie per le delucidazioni sui big del sistema solare..
accidenti mi ero persa i commenti di pierluigi!
è proprio vero che ogni lasciata è persa!!!! e dove vado a vederli? accidenti.
quelli di saturno e mercurio non me li perdo mica…quanto costa il biglietto per celestia???? 😉 😉
Sono contento che NASA ed ESA stiano studiando di fare un po’ di pulito, così come sono scontento che sia sempre il “dio” denaro quello che blocca il progresso e la tecnologia in genere: finirà un giorno? Forse fantastico troppo. Comunque mi riferivo veramente ai detriti più o meno grandi che creano veramente problemi e non ai singoli satelliti e soprattutto a quelli ancora utili e funzionanti ( fino al 2012 secondo la NASA ?); comunque ve ne sono anche di inutilizzati e poterli togliere non guasterebbe.
Ma quante cose accadranno nel 2012? Oppure forse ci facciamo troppo caso e ne accadranno tante anche nel 2010,2011,2013,….2027 ecc. ?
Non possiamo (ancora) prendere il prossimo treno per Saturno ma con Celestia e Stellarium effettivamente abbiamo una buona ferrovia.
@Mario
è semplice! Continuiamo a non farci caso! 😉
Nel 2012 accadranno cose così come accadranno nel 2010,2011,2013,….2027 ecc. Il 2012 non è in alcun modo un anno privilegiato per alcun tipo di evento:
tanto per fare un esempio, di eventi come quelli da me citati ne accadranno in gran numero sia prima che dopo.
Se ci capita l’occasione, da scienziati veri, manteniamo questo tipo di condotta nei confronti di tutte le cretinate che potranno circolare…
Un plauso va comunque all’ESA e alla NASA: il compito che li attende non è dei più facili! 😉
La faccenda della pulizia dei detriti spaziali, mi fa venire in mente un bellisimo manga/anime chiamato PlanetES, una delle poche storie di fantascienza che cercano di essere realistiche (es. non c’è suono nello spazio, come in 2001 Odissea nello Spazio).
letto! veramete bello!solo manga però…l’anime non l’ho visto!
beh… diciamo che io potrei anche vederla così… quello che le collisioni hanno formato intorno ai pianeti… l’uomo lo sta creando intorno a quello in cui vive… e se fosse questo il suo compito???
naturalmente sto ragionando per assurdo nella disperata difesa dell’essere umano che non è perfetto… ma neanche un mostro! 😉
sorrisobastiancontrario 😀
@pierluigi.
Per fare un po’ di pulizia in orbita, sarebbe ipotizzabile un satellite in quota medio alta o cmq superiore alla maggior parte dei frammenti che, tramite la pressione di radiazione continua o da riscaldamento esercitata tramite un laser, determini un pesante abbassamento dell’orbita del detrito col relativo rientro prematuro nell’atmosfera??
Inoltre sarebbe un ottimo test militare sul campo per provare sistemi di puntamento e intercettazione antimissili balistici di alta precisione.
Troppo difficile da realizzare? Fantascienza? Tecnicamente non praticabile? Troppo costoso (ma se ci sono i militari di mezzo i soldi si trovano)?
Come ho accennato prima, i satelliti sono posti a varie famiglie di altezze rispetto alla superficie (tra 200 e 2000km i satelliti LEO, a 20000km i satelliti GPS, a 36000km quelli geostazionari, in zone intermedie la ISS, in un’altra l’Hubble Space Telescope, ecc ecc) quindi sarebbe illusorio compiere l’opera di pulizia da parte di un solo satellite: a occhio che ne vorranno già 4-5, ma poi un solo satellite per fascia non sarebbe ottimale… Forse per ogni fascia magari ne servono una decina… Quindi c’è il rischio che il rimedio sia peggiore del male…
Un unico satellitone che si muove da un’orbita all’altra costerebbe tantissimo…
Infine, mentre di scontri fra satelliti ce n’è stato uno solo in più di 50 anni di astronautica, viceversa le missioni militari di abbattimento satelliti “nemici” o “finti-nemici” ce ne sono state tantissime, da ambo le parti nei tempi della guerra fredda, ma anche in tempi meno sospetti.
Il fatto è che stazioni di rilevamento ce ne sono sparse in giro per il mondo e per lo spazio e quindi è improbabile che “sfugga” l’informazione che sia successo qualcosa di strano lassù… oppure che sono state lanciate testate nucleari… ma questo è un altro discorso… 🙁
@pierluigi,
come già detto, il problema non saranno gli urti tra satelliti, ma gli urti tra satelliti e detriti vaganti che stanno crescendo a ritmo esponenziale… Se non è ancora successo è solo perchè non siamo ancora arrivati alla saturazione. ma nel giro di qualche decina d’anni questo succederà sicuramente. Ci sono stati studi molto accurati e le previsioni sono piuttosto pessimistiche…. Se non si interverrà…ciao telecomunicazioni….