Accidenti alla marea

La forza mareale di una stella ed i suoi effetti sulla tettonica a placche di un pianeta potrebbero ridurre di molto le possibilità di mantenere forme di vita biologiche anche in presenza di acqua allo stato liquido


Con un po’ troppa libertà ed ottimismo si è pensato di estendere la possibilità di vita biologica anche a stelle molto più piccole del Sole (le nane rosse), che rappresentano i ¾ delle stelle vicine alla nostra stella. In altre parole, una maggiore possibilità di trovare vicini di casa … Queste considerazioni si basano essenzialmente sul concetto di “zona abitabile”, ossia quella zona di un sistema stellare in cui le condizioni termiche riuscirebbero “teoricamente” a mantenere l’acqua allo stato liquido. E, come si sa, dove c’è acqua ci può essere vita. Utilizzando questo approccio, pianeti accettabili potevano trovarsi anche su stelle molto piccole, a patto che si fossero formati molto vicini all’astro centrale, anche a distanze 50 volte minori di quelle della Terra dal Sole.

La zona abitabile e il Sistema Solare

La zona abitabile ed il nostro Sistema Solare

Tuttavia, nuovi calcoli basati sullo studio delle forze mareali esercitate dalla stella sui suoi pianeti, hanno gettato un po’ di acqua fredda sul fuoco. Infatti, anche se le condizioni fossero adatte ad ospitare l’acqua, bisognerebbe che la superficie del pianeta fosse da un lato in grado di avere un’attività geologica relativamente intensa per formare una tettonica a placche, ma dall’altro non esageratamente violenta da trasformarsi in un incubo pieno di vulcani. Solo un continuo e regolare movimento della crosta, la sua rottura, i suoi innalzamenti e scontri, sarebbero in grado di mantenere il giusto bilanciamento tra la CO2 presente nell’atmosfera e quella intrappolata nelle rocce. In parole povere, un’attività troppo alta porterebbe ad un effetto serra violentissimo, una troppo bassa, ad una sfera di ghiaccio. La forza di marea è proprio quella che controlla questo tipo di processo, “stirando” il pianeta e mantenendolo geologicamente vivo. Molti ipotetici pianeti delle nane rosse sarebbero troppo vicini e quindi troppo “dinamici” geologicamente.

Non basta, infatti, avere acqua, ma ci vuole anche una stabilità climatica a lungo termine. Nel Sistema Solare, la Terra è l’unico pianeta a possedere una tettonica a placche ed i risultati si vedono, malgrado i frequenti, ma limitati cambiamenti climatici. Marte ha cessato troppo presto la sua tettonica e dovrebbe spostarsi più vicina al Sole per riprendere un’attività geologica in grado di rinvigorire la sua atmosfera. Il satellite di Giove, Io, ha invece un’attività geologica troppo intensa, in quanto le forze mareali di Giove lo scaldano internamente, mantenendolo con una superficie ribollente di lava. Ricordiamo che le forze mareali giocano un ruolo importante in questo meccanismo di attività superficiale, circa ¼ di quello totale che coinvolge anche il decadimento dei materiali radioattivi presenti nel nucleo interno.

A questo punto si può costruire una seconda fascia di abitabilità, quella controllata dalle forze mareali ed in cui non si esageri con il vulcanismo, ma nemmeno con la pigrizia della crosta. Le condizioni ideali per la vita si troverebbero nella zona di intersezione tra le due fasce abitabili. E questo fatto restringebbe purtroppo di molto il numero di pianeti accettabili per ospitare la vita.

Ad esempio, uno dei pianeti extra-solari più promettenti era Gliese 581d, scoperto nel 2007 a soli 20 anni luce da noi. Stava perfettamente nella zona abitabile per l’acqua. Purtroppo non sta invece nella zona abitabile mareale, in quanto troppo distante dalla sua stella per mantenere una dinamica a zolle. Peccato … Niente “gliesini” … Accidenti alla “bassa” marea!!

Il sistema planetario della stella Gliese 581

Il sistema planetario della stella Gliese 581

I commenti di questo post sono in sola lettura poichè precedenti al restyling del 2012. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

14 Commenti

  1. bellino questo racconto, peccato però che per trovare un pianeta abitabile bisognerebbe tenere conto di tutti questi fattori. 🙁
    allora sarebbe quasi impossibile trovare dei “vicini”, sempre che però loro vivano delle nostre stesse condizioni vitali, chi lo sa. :mrgreen:

  2. Benedette maree; ma le maree di eventuali satelliti come la nostra Luna portano anche ulteriori influenze significative? Bisogna calcolarli?
    Beh, si restringe ma non si esclude ancora e poi tutti i tipi di vita? Anche microrganica?

  3. @Mario,
    in realtà la terra non ha bisogno di marea perchè è abbastanza grande da far sì che il riscaldamento interno dovuto al decadimento radioattivo si mantenga sufficiente per causare la tettonica a zolle. D’altra parte la marea lunare e solare è trascurabile alla nostra distanza. Venere era grande, ma i mari se ne sono andati in evaporazione. Il discorso della marea vale solo per oggetti piccoli o medi che non siano vicini alla piccola stella centrale. Ossia per le nane rosse. Questi magari hanno abbastanza tepore dalla stella per mantenere l’acqua liquida, ma non abbastanza calore interno radioattivo e marea per avere tettonica. Ricordiamoci che la marea va coll’inverso del cubo della distanza e quindi fa in fretta a diminuire allontanandosi dalla stella. Tuttavia, la mia idea personale è che questo lavoro non sia poi tanto importante se non per casi abbastanza limite, come ad esempio un pianeta molto piccolo ( e quindi teoricamente freddo all’interno), ma non molto vicino alla sua nana rossa. Non disperiamo ….

  4. dunque la vita è ancora più rara di quanto si potesse immaginare.. ma non introvabile… ciò la rende ancora più speciale e ricercata… io comunque penso che esistano pianeti abitati….insomma, ci sono miliardi di stelle nella sola nostra galassia… è impossibile pensare di essere gli unici se non egoisitco… XD non siamo poi così speciali noi terrestri….

  5. Forse non troveremo tantissimi pianeti gemelli come la Terra dove vivere oppure dove incontrare “Gliesini”, ma avere corpi dotati di atmosfera, acqua liquida e roccia solida può comunque significare qualcosa di importante economicamente e per la futura colonizzazione spaziale di altri mondi da parte della nostra specie.

  6. @ stefano caravaggio e tutti
    l’idea di cercare nel cosmo condizioni analoghe alla nostra con idee colonizzatrici mi fa sorgere un moto di ripulsa…. sicuramente tali intenzioni sono sottese a chi finanzia la ricerca… ma io, in cuor mio, spero che i limiti posti dalle condizioni in cui si opera nello spazio ci impediscano “colonizzazioni” di alcun genere… diverso è parlare di ricerca con fini di conoscenza ed eventuale utilizzo attento e mirato di risorse nell’assoluto rispetto della fonte di utilizzo…. 🙄

    chiedo scusa se posso sembrare pignola, ma la parola “colonizzazione” mi fa rizzare tutti i capelli sulla nuca 😐

    sorrisospiritolibero 😀

  7. …anche perché il termine colonizzazione mi fa pensare a oscuri film di fantascienza… 🙁
    Prima che l’uomo possa raggiungere, tornare, riraggiungere e ritornare da corpi celesti ci vorrà un bel po’ di tempo… 😕
    Della luna, che sta davvero a due passi da noi, si parla da decenni… ma in realtà i costi di qualsiasi tipo di installazione sono veramente ingenti…
    Puoi stare tranquilla, paola… almeno per un po’… 😉
    sorrisocoloniale :mrgreen:

  8. @ paola
    sono con te. Anche a me la parola colonizzazione mette i brividi.
    Però avere un posto dove andare quando avremo finito di inquinare il nostro pianeta potrebbe tornarci utile….com’è usa e getta? Sembra lo spirito più diffuso ultimamente. 😕 😥 🙁

  9. dall’articolo di Pierluigi “Confronto tra satelliti” si evince che, nel sistema solare, la Luna ( per la sua massa e distanza relativa rispetto alla Terra) è il satellite che maggiormente interferisce con il suo pianeta.

    Domanda: se non ci fosse stata la Luna, lo sviluppo della Terra ( l’evoluzione geologica, lo sviluppo della vita biologica, ecc. ) sarebbe stato lo stesso?

  10. @Antonio,
    penso proprio di no. Non per niente in certe statistiche per il calcolo delle potenziali civiltà aliene si tiene conto della presenza di un grande satellite che stimoli le maree e quindi le zone acqua-terra dove è nata la vita….