Le supernove più antiche

Scoperte due supernove formatesi 11 miliardi di anni fa. Mai si era vista una morte stellare più antica.


Jeff Cooke, un ricercatore dell’Università della California (Irvine), ha ideato un semplice e potente metodo per evidenziare oggetti debolissimi e lontanissimi. Il concetto è molto facile da spiegare. Quando si vogliono scoprire delle supernove su lontane galassie non si fa altro che confrontare immagini prese in tempi diversi e vedere se improvvisamente è apparsa una nuova “luce”. Quasi sicuramente essa rappresenta la morte di una stella che aveva una massa superiore a otto volte quella del Sole, ossia una supernova. In questo modo il limite raggiunto finora era stato di 6 miliardi di anni. Tuttavia, se si “sommano” una sull’altra molte immagini della stessa galassia si riesce ovviamente a evidenziare oggetti ancora più deboli, come se si fosse esposta la camera fotografica per tempi lunghissimi.

Un’idea che sembrerebbe ovvia, ma che in realtà nessuno aveva mai messo in pratica per questo scopo. Cooke lo ha fatto ed è riuscito a localizzare due luci improvvise in un ammasso galattico lontanissimo. Probabilmente stelle esplose con massa da 50 a 100 volte $superiore$ a quella del Sole. A quel punto, attraverso il telescopio Franco-Canadese delle Hawaii, ha potuto ottenere lo spettro delle due debolissime sorgenti e avere conferma che si trattava proprio di supernove.

Sapendo che l’Universo ha un’età di circa 13,7 miliardi di anni, probabilmente stiamo vedendo l’ultimo stadio delle prime stelle apparse dopo il Big Bang. Forse proprio le stelle di popolazione III, come raccontatoci poco tempo fa da Francesca. E poi la gente pensa al 2012 … Non sarebbe meglio pensare a queste stelle la cui luce arriva a noi solo oggi, dopo 11 miliardi di anni? Un pensiero che mette realmente i brividi.

La freccia indica una supernova scoperta su una lontana galassia. Esplosioni di questo tipo creano oggetti talmente luminosi da competere addirittura con la luce dell’intera struttura che li contiene

La freccia indica una supernova scoperta su una lontana galassia. Esplosioni di questo tipo creano oggetti talmente luminosi da competere addirittura con la luce dell’intera struttura che li contiene

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26 Commenti

  1. 11 miliardi di anni!!!! Potrebbero raccontarci la verità sul Big Bang peccato che non abbiamo gli strumenti adatti ad una giusta osservazione ma chissa che in futturo non si riesca ad osservale meglio. Altro che il programma Mistero con i suoi servizi spazzatura sulla sacra sindone…

  2. @enzo,

    ma nel momento in cui si scopre una nuova luce, e quindi presumibilmente una nuona supernova, quanto tempo si ha a disposizione più o meno prima che la luce riscompaia? Giorni? Mesi?

  3. @Lampo,
    direi di si. Si va da pochi giorni a mesi. Quindi bisogna essere abbastanza fortunati.

  4. @Raffele,
    eh si, hai proprio ragione! Pensare di vedere la morte (anche se poi ha ridato vita ad altre stelle) delle prime stelle apparse nell’Universo fa proprio venire la pelle d’oca… 😯

  5. @Ezo
    hai proprio ragione quelle stelle lì sono le nostre madri e le nostre origini e se non fosse stato per loro noi non saremmo mai esistiti

  6. Saranno all’estremità dell’universo… mi chiedo se c’è una estremità nell’universo…cosa ci sarà dopo queste stelle… e dopo quello che viene dopo…? ❓ ❓ ❓

  7. 11 miliardi di anni luce, 13,7 miliardi…. grandezze inimmaginabili che da sole ci danno l’esatta dimensione di noi stessi…….. ma al contempo ci regalano la meraviglia di come degli esseri così infinitamente piccoli siano riusciti a spingere così lontano il loro sguardo! 😯
    semprepiùpersanell’universo 😯 😀

  8. elisabetta dice che saranno all’estremità dell’ Uni-verso…le estremità che noi andiamo via via conoscendo.. 🙄

    …paola ..saremo anche piccoli rispetto all’Universo, ma lo sguardo lontano e le tante capacità di ricerca e scoperta, sono frutto di grande potenza: la mente umana….( ehm ..ehm…naturalmente..a parte la mia …che in graduatoria sta ancora molto messa male 😆 )

    …però voglia di conoscere ed il piacere di leggervi c’è…quindi ancora non dispero 😆 😉

  9. 11 miliardi di anni luce, 13,7 miliardi….Mamma che numeri….mi viene mal di testa solo a pensarci 😯 … Che bello!!! 😆

  10. @Enzo
    Ce la faremo a breve (umanamente paralando) a spingerci ancora più in là?
    E se scoprissimo che l’età dell’Universo è maggiore? io ho questo presentimento.
    Comunque è affascinante in un modo pazzesco quello che ci racconti caro Enzo.

  11. @Mario,
    io penso di si… Mi aspetto che in pochi anni (sia per i nuovi telescopi che per i nuovi rivelatori) si arrivi a vedere tutto ciò che era visibile dopo il Big Bang (prima non si può andare perchè era tutto buio). Ma sicuramente non sarà facile comprendere subito quello che vedremo. Ci vorrà tempo per capire… Sarà ancora più difficile capire il futuro dell’Universo e ovviamente le parole tipo “come” e “perchè”. Non aspettiamoci però niente di eclatante nel passato: qualche radiazione in più, emissioni nei raggi gamma e cose del genere. Ovviamente questa è una mia idea … 😉

  12. affascinante direi e poi è vero che numeri. questo sito è interessantissimo davvero! continuerò a seguirlo 😀

  13. @Enzo
    sarebbe veramente strabiliante se alla fine scoprissimo che la teoria del Big Bang fosse sbagliata, non che voglia fare il contestatore ma potrebbe essere un possibilità….

  14. Qualcuno potrebbe spiegarmi come fa la luce di queste supernove a raggiungerci dopo 11 miliardi di anni se l’universo ha 13,7 miliardi di anni?
    Significherebbe che la terra si trova in questo punto dell’universo, cioe’ a 11 miliardi di anni luce da queste supernove e tale distanza e’ stata percorsa in “soli” 2,7 miliardi di anni, cioè’ più’ della velocità’ della luce. Grazie

  15. @Gaetano,
    non capisco il tuo ragionamento… Perchè fai la differenza? Le supernovae sono esplose 2.7 miliardi di anni dopo il Big Bang e la loro luce ci raggiunge solo oggi, dopo 11 miliardi di anni. Quindi 2.7 + 11 = 13.7.

  16. @Enzo
    Salve Enzo.
    Provo un pò a spiegarmi meglio.
    Ok, le supernovae sono esplose 2.7 miliardi di anni dopo il big bang.
    La luce dell’esplosione, viaggiando alla velocità della luce 🙂 , parte e ci arriva ora dopo 11 miliardi di anni.
    Ma la terra, o il materiale primordiale che poi costituirà la terra, mica già si trovavano istantaneamente a 11 miliardi di anni luce di distanza da esse.
    Se così fosse, l’universo avrebbe molto più di 13.7 miliardi di anni.
    Quindi o questo materiale primordiale (la terra) ha viaggiato a velocità maggiori della luce, o l’universo è molto più vecchio o il discorso big bang non funziona.
    Non so se adesso è chiaro, ma è questo un dubbio che mi porto da sempre quando sento dire “La luce di oggetti vicini al big bang ci raggiunge solo ora dopo tot miliardi di anni”.

    Ciao e grazie.

  17. @Gaetano,
    tieni conto che spazio e tempo si sono formati insieme e hanno cominciato ad espandersi (come nel famoso palloncino). Dopo 2.7 miliardi di anni esplode la stella che comincia ad inviare la sua luce, ma moi non esistiamo ancora ovviamente. La luce viaggia nell’universo che sta crescendo e noi la riceviamo solo oggi. La supernova non c’è più, ma la luce ha impiegato 11 miliardi di anni per arrivare a noi… Non è facile, anzi impossibile, pensare il tutto come se succedesse in uno spazio a tre dimensioni… Magari vai a vedere quanto avevo scritto tempo fa sul perchè vediamo il big bang dappertutto (tre articoli di livello via via superiore) e poi ci risentiamo. OK?

  18. @ enzo e pierluigi
    in proposito di questi argomenti proprio questa mattina ho acquistato in edicola la rivista Focus e volevo,se possibile, una vostra opinione in merito.
    Nella rivista di questo mese, si può leggere tanto sulla teorie che gli scienziati hanno fatto dell’Universo ed ultimamente più numerosi sulla teoria del Multiverso..o Universi paralleli

  19. Buongiorno a tutti; scusate la domanda che magari sembrerà semplice a tutti: ammettendo che le date siano corrette, e che dal momento del Big Bang alla nascita delle prime stelle sia passato un certo lasso di tempo, vuol dire che la supernova si è formata da una stella con meno di 2,7 miliardi di anni.
    La domanda è: che tipo di stella può avere una vita così “breve”?
    Grazie

  20. Le stelle più grosse, con massa parecchie volte quella del nostro sole, sono talmente massive che per contrastare il collasso gravitazionale devono bruciare talmente tanto combustibile che la loro vita media si aggira addirittura attorno a poche centinaia di milioni di anni.

    Almeno questo è quello che ricordo, attendiamo conferme…

  21. @NEA e Lampo,
    ottimo lampo! Anzi, le ipergiganti possono vivere anche solo pochi milioni di anni. più si è grossi e meno si vive!!! meglio essere a dieta…. 😉

  22. È possibile presumere che le primissime stelle formatesi nell’universo, grazie alle enormi dimensioni dovute alla densità dell’idrogeno, abbiano poi dato vita ai buchi neri attorno a cui ruotano le galassie?
    Scusate se è una cosa già detta.

  23. @Enea,
    non certo da sole. Le masse dei buchi neri galattici sono milioni o miliardi di volte quella del Sole. Si sono formati probabilmente unendosi assieme, come descritto in parte nell’articolo sul buco nero mancante.

  24. Daiiii!!! Magari sono proprio loro, le famigerate stelle di popolazione III!
    Dalla luce che emettono non si può capire nulla degli elementi che le compongono? In effetti, è proprio durante le supernove che si formano gli elementi pesanti che mancano alle stelle di popolazione III, quindi lo spettro della luce delle supernove non può rivelarci se si tratti proprio di queste stelle antiche prive dimetalli. E’ così??

    Grazie!

  25. @Francesca,
    direi che ci siamo… Più che essere loro… Sono sicuro che tra non molto ne saremo sicuri!