I magnifici sette?

La prima stella doppia osservata con un telescopio è diventata una famiglia molto numerosa. Oggi si contano sei oggetti legati gravitazionalmente, ma non è ancora detta l’ultima parola…


Guardando a occhio nudo la ben nota costellazione dell’Orsa Maggiore o -se volete- del Grande Carro, si può notare abbastanza facilmente che la penultima stella del “timone” è una stella doppia. Normalmente si usa questo sistema binario per provare la bontà della propria vista. Le due componenti hanno nomi famosi: Mizar (la più luminosa) e Alcor (la più debole). Formano davvero un sistema doppio o sono solo prospetticamente vicine? Fino ad oggi non vi erano ancora prove certe. Da un lato il moto proprio praticamente identico faceva pensare che ci si potesse trovare davanti ad un sistema molto largo con un periodo di rivoluzione estremamente lungo, dall’altro vi erano anomalie nel moto relativo che non si riuscivano a spiegare. Insomma un problema ancora aperto. Ma andiamo avanti…

Orsa Maggiore

Orsa Maggiore

Alcor e Mizar in una immagine telescopica

Un’immagine telescopica di Mizar (a destra) e Alcor (a sinistra). La loro separazione angolare è di circa 0.2°.

Benedetto Castelli, collaboratore di Galileo Galilei, scoprì nel 1617 che Mizar non era un astro singolo ma doppio (Mizar A e Mizar B). Le osservazioni dello stesso Galileo confermarono il risultato e la stella divenne il primo sistema binario scoperto mediante il telescopio. Insieme con Alcor formavano quindi, probabilmente, un sistema triplo.

Mizar A e Mizar B hanno una separazione angolare di circa 14 secondi d’arco

Mizar A e Mizar B hanno una separazione angolare di circa 14 secondi d’arco. Rivolvono intorno al comune baricentro in qualche migliaio di anni.

Nel 1890 Mizar A rivelò attraverso la tecnica spettroscopica di essere essa stessa un oggetto doppio. Anche in questo caso, fu la prima stella doppia scoperta con una nuova tecnica: la spettroscopia, appunto. Per non essere da meno, anche Mizar B risultò essere un sistema doppio attraverso osservazioni spettroscopiche effettuate nel 1908. E si arrivò così a un probabile quintetto di stelle, il primo conosciuto.

Le due stelle che formano Mizar A sono state “risolte” con la tecnica interferometria

Le due stelle che formano Mizar A sono state “risolte” con la tecnica interferometria un decennio di anni fa. La loro separazione è di soli 0.008 secondi d’arco e il periodo orbitale di poco più di 20 giorni.

Recenti osservazioni di Alcor hanno però preso due piccioni con una fava: hanno dimostrato che, in effetti, Alcor è legato a Mizar e che essa stessa è doppia! In realtà la fortuna ha giocato un ruolo importantissimo. Si stavano cercando pianeti attorno ad Alcor con una nuova tecnica di ricerca e invece di un pianeta si è trovata una piccola stella. La quale oltretutto riesce a spiegare le stranezze osservate precedentemente nel moto di Alcor e di associarla quindi alla più lontana Mizar. La nuova compagna è stata osservata con un telescopio a ottica adattiva, l’MMT dell’Università dell’Arizona.

L’immagine “diretta” di Alcor B risulta chiarissima, nascondendo la stella primaria.

L’immagine “diretta” di Alcor B risulta chiarissima, nascondendo la stella primaria.

Ma forse non è ancora finita… la forma della piccola compagna sembra leggermente allungata e fa pensare che possa essere essa stessa un sistema doppio. Ci vorrà ancora del tempo per averne la certezza, ma forse siamo di fronte ai magnifici sette stellari!!

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25 Commenti

  1. Maròòòò! Ma vuol dire che un ipotetico pianeta da quelle parti vedrà 7 soli in cielo…? Luce perenne?

  2. dipenderà anche dalle distanze.
    saturno vede gia il sole molto piccolo per esempio. basta vedere a un programma di simulazione come celestia….
    quindi presumo che non tutti gli astri sono distanti in modo tale da garantire luce come quella del sole su un ipotetico pianeta

  3. Questo articolo mi ha colpito particolarmente…
    Vorrei fare una domandina: sistemi stellari come questi, dove molte stelle sono legate tra loro dall’ iterazione gravitazionale, presuppongono un’ origine comune degli astri che li compongono, o si può assumere la possibilità che almeno alcune di esse siano state “catturate” e incluse in orbite stabili rispetto al centro di massa del sistema solo in seguito?
    saluti!

  4. Beh dai, con sette soli vuoi che almeno 2-3 non siano abbastanza vicini da garantire una luce perenne…? 😉

  5. Mi son perso anch’io… troppe stelle che girano!

    Invoco uno dei vostri magnifici simulatori… altro che le danze delle lune di saturno che ha rilasciato la NASA.

  6. cmq il fatto certo è che pianeti in sistemi binari son stati scoperti, almeno abbiamo le solite prove dirette. ricordo di aver letto un articolo su questo fatto

  7. Professore, prendo spunto dall’articolo, ma noi come vedremmo l’altro sole (di massa e diametro uguale al nostro) se fossimo in un sistema binario, per l’appunto, di due soli gemelli del nostro? Alla distanza MINIMA possibile, intendo…..forse sarebbe sufficiente già la distanza attuale? Cioè potremmo stare esattamente in mezzo ai 2 soli, ad 1 U.A.? :mrgreen:

  8. @Vito,
    sono sicuramente nate insieme. E’ ben difficile catturare oggetti che sfrecciano a velocità relative troppo alte. E poi è anche difficile che passino così vicino. D’altra parte anche gli ammassi aperti e globulari sono composti da centinaia o migliaia di stelle che subiscono la reciproca attrazione gravitazionale. Può succedere invece abbastanza frequentemente che stelle di uno stesso ammasso aperto, come le Pleiadi, si distacchino nel tempo e proseguano la loro vita da “single”.

  9. chiamato in causa… rispondo!
    innanzitutto avevamo già un bellissimo esemplare di sistema (almeno!!!) sestuplo scoperto da un bel po’ di anni: si tratta della bellissima stella Castore (alfa dei Gemelli), composta da tre componenti principali (Castore A, Castore B e Castore C) ognuna delle quali doppia con denominazione rispettivamente “a” e “b” .
    Basta andare in Celestia e si trovano belle che pronte!!
    Il problema è che (vado a memoria! quindi sbaglierò senz’altro…) le distanze tra le coppie di stelle è già molto grande ed ancora più grande è tra le tre coppie principali (o meglio i loro baricentri).
    Perciò stando su un pianeta di una di queste sei stelle, non si ha tutta questa sarabanda di luci che impediscono di addormentarsi!
    Si hanno semplicemente (oltre all’astro del giorno) altre 5 stelle che si spostano nel cielo in modo perfettamente noto ai locali astronomi-dalla-faccia-verde di “Castore Bb4” (che sarebbe il quarto pianeta della componente “b” della primaria “B”): se vi pare troppo difficile, pensate che il lingua locale questo pianeta si chiama “Fuydgusvcyrtwythsdgcsgduururudhsgdh” (me l’ha confidato l’astronomo di cui sopra che si chiama “IBAN”) 😆

  10. Davvero stupefacente sembrano delle scatole cinesi, dove aprendone una se ne trova un’ altra sembre più piccola. E’ davvero straordinario soprattutto perchè Mizar è sempre stata la mia stella preferita…

  11. cioè la costellazione delle sette stelle ora è di 14? Bisogna avvertire Kenshiro!

  12. @TUTTI,
    scusate, ma domani vado a sciare!!!!! Fino al 25-26 sarò senza internet!!!
    Mi leggerete lo stesso, grazie a Stefano, ma non potrò rispondervi….
    Cercate di trattenere le domande fino a fine mese, oppure chiedete al grande Pier o a Stefano….
    un abbraccio a tuttiiiiiiiiiii
    😥 😮 😐 😆 😀 😛 :mrgreen:

  13. …se ho ben capito, Mizar A e Mizar B (per ora) sono entrambi due sistemi binari e i loro baricentri rivolvono attorno attorno ad un centro di massa comune in qualche migliaio d’anni e per finire quest’ultimo è legato gravitazionalmente al baricentro del sistema Alcor … mi ricorda un pò una situazione più familiare …: il sistema Giove, Saturno …ecc. che con le proprie lune, sia grandi che piccole, costituisono dei veri e propri sistemi e ogni sistema ha un proprio centro di massa che orbita attorno al sole … e a questo punto mi viene in mente una domanda che mi sono posto sin da piccolo: perchè nel nostro sistema solare non si va oltre, vale a dire che cos’è che impedisce a una grossa luna come per esempio Callisto o Ganimede o Titano di avere a loro volta dei satelliti naturali!? …se la mia non è una domanda troppo stupida mi piacerebbe qualsiasi commento in proposito, ciao a tutti!

  14. evidentemente le grosse lune sono ostacolate dall’enorme gravità di giove, il quale fa sentire la sua influenza anche nella fascia degli asteroidi nella quale, secondo molti, vi doveva esserci un pianeta che invece non c’è appunto per l’influenza di giove.
    ricordo che giove ha una grande massa. se fosse stato leggermente più massiccio poteva diventare una nana bruna. giove è una stella mancata.

  15. Quindi con un (bel) po’ di impatti con oggetti importanti “potremmo vedere” Giove accendersi?

  16. andrea da quello che ho letto giove per accendersi dovrebbe essere 10 volte più massiccio. però è una fortuna che giove non si è acceso perchè secondo gli scienziati un sistema binario giove – sole non gioverebbe alla Terra e alla vita

  17. non sapevo che plutone oltre che caronte avesse altre due lune che sono hydra e nix…l’ho scoperto grazie a celestia…
    dal loro moto sembra che queste due lune orbitano intorno al sistema plutone – caronte e non solo intorno a plutone.
    quindi avremmo un “sistema binario” a cui ruotano due lune?

  18. @giuseppe
    senza scomodare Celestia 😯 , potrei ad esempio indirizzarti a parecchi articoli (guardacaso) miei sui pianeti e sui loro satelliti: stanno tutti nella categoria Sistema Solare!! Se non li hai letti, corri subito a leggerli!! 😉 😆
    Quello che mi ha dato soddisfazioni maggiori quando l’ho creato è stato
    http://www.astronomia.com/2009/06/24/i-satelliti-piu-vicini-a-confronto/
    😉
    Comunque anche il sistema Terra-Luna è un sistema in cui entrambi gli oggetti ruotano intorno al baricentro del sistema, baricentro che è situato all’interno della Terra proprio perché ha una massa maggiore del suo satellite (è il ben noto principio delle leve e del fulcro…): nel caso di Plutone-Caronte invece i due oggetti sono di grandezza comparabile ed allora il baricentro è più o meno a metà strada tra i due oggetti.
    Che poi anche gli altri due satelliti ruotino intorno al baricentro del sistema (che nel frattempo va ricalcolato…) è una comodità ed una convenzione della Meccanica Celeste. E’ tutta una questione di punti di vista (nel senso geometrico della parola) e di rappresentazione dei moti degli oggetti.
    Anche tutti i satelliti di Giove o Saturno ruotano intorno al baricentro del sistema Giove-satelliti e Saturno-satelliti, ma date le masse in gioco, questo punto praticamente coincide con il centro di massa dei due pianeti e nessuno se ne accorge…
    Stessa cosa per i Pianeti (ma anche asteroidi, comete, pianeti nani e quant’altro) rispetto al Sole: anche in questo caso la massa enormemente più grande del Sole fa sì che il baricentro stia ben all’interno dell’astro stesso.

  19. Ah, okay… il bisogno di più materia (indi massa) per accendersi l’avevo mal interpretato dalla frase “ricordo che giove ha una grande massa. se fosse stato leggermente più massiccio poteva diventare una nana bruna. giove è una stella mancata.“. Quindi non leggermente, ma 10 volte tanto…

  20. si andrea 10 volte tanto…chiedo scusa 😳
    hai visto il video?
    piero angela è stato l’artefice della mia passione per l’astronomia