Stelle sull’orlo di una crisi di nervi

Quando si cerca qualcosa, spesso e volentieri si scopre dell’altro. Una ricerca diretta verso la scoperta di stelle iperveloci, mediante misure di velocità radiale, ha scoperto 12 sistemi binari molto stretti, di cui almeno la metà ha ormai un destino segnato.


Tutti i sistemi doppi scoperti sono composti da nane bianche. In altre parole, da stelle simili al nostro Sole che, esplodendo sottoforma di nebulosa planetaria, hanno lasciato un nucleo stellare ultradenso e estremamente piccolo. Le dimensioni infatti sono dell’ordine di quelle terrestri, ma la massa è una frazione considerevole di quella del Sole. Ne consegue che un cucchiaino della loro materia peserebbe più di una tonnellata.

Questi sistemi sono quindi coppie di oggetti di piccole dimensioni che ruotano uno intorno all’altro a distanze veramente modeste, meno di un raggio solare. In realtà, sono anche di piccola massa, anche un quinto della massa solare. Esse sono composte per lo più di elio e non di ossigeno e carbonio come quelle di dimensioni maggiori. L’estrema vicinanza ha causato una considerevole perdita di massa per le reciproche forze mareali.

Ancora più importante è però il fatto che la loro orbita così stretta deforma il continuum spazio-temporale causando onde, conosciute come onde gravitazionali. Queste ultime portano via energia al sistema che tende a ruotare su orbite sempre più strette. Il loro destino è segnato. Almeno sei dei sistemi osservati finiranno per unirsi. Quelli più stretti (con periodi di rivoluzione di circa un’ora) si fonderanno in circa 100 milioni di anni. La massa dell’oggetto finale supererà una certa massa critica e la nuova stella esploderà come supernova di Tipo Ia di bassa luminosità. Infatti a causa delle masse ridotte la luminosità sarà circa cento volte minore di quella tipica delle supernove di Tipo Ia classiche.

Uno dei sistemi osservati. Il suo nome è J0923+3028 e consiste, come gli altri, di due nane bianche

Uno dei sistemi osservati. Il suo nome è J0923+3028 e consiste, come gli altri, di due nane bianche. Quella visibile pesa circa il 23% del Sole ma ha un diametro di circa quattro diametri terrestri. Quella invisibile è più pesante (44% del Sole), ma più piccola (più o meno come la Terra). le stelle, al momento, distano tra loro poco più di 300000 km e rivolvono attorno al comune baricentro in solo un’ora. Il sistema si fonderà tra circa 100 milioni di anni ed esploderà come supernova di Tipo Ia a bassa luminosità. (Fonte: Clayton Ellis (CfA))

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6 Commenti

  1. 😀 Ottimo articolo! Non vedo l’ ora che si possano vedere le onde gravitazionali. Sono contenta di vivere in questo secolo in cui la tecnologia permette di conoscere così tanto…

  2. Davvero grazie. 😀 Il bello di seguire questo sito è trovare almeno una risposta in ogni articolo alle tante domande imposte dalla mia ignoranza e curiosità.

  3. A volte do uno sguardo , con l’occhio interiore all’universo, e vedo appoggiato su una sfera che si muove nel vuoto intorno al sole e insieme a tante corpi celesti. Ma tutto questo equilibrio può rompersi? ❗

  4. Ho letto che le onde gravitazionali non erano mai state rilevate direttamente, si tratta quindi in questo caso di deduzioni teoriche del fenomeno ❓

  5. Caro Enzo ma, come dice Quasar, ci toccherà vedere cosa accade ? O forse i tempi sono quelli cosmici canonici ? Certo che sarebbe bello poter rilevare finalmente queste “famigerate” onde gravitazionali; troveremo un sistema binario di questo tipo sull’orlo del precipizio? Insomma a portata della normale vita umana ?

  6. scusate….
    sono appena tornato da una settimana fuori casa!
    Dunque… No, ancora niente onde gravitazionli misurate. Tuttavia, è proprio da fenomeni così energetici che si dovrebbero un giorno ricevere i segnali.

    Che dirti , caro Mario… Come abbiamo visto un buco nero di solo 30 anni, perchè non sperare di assistere as qualcosa del genere “quasi” in diretta? Anche se è un po’ come vincere al superenalotto 😯